Giustizia e democrazia: quello di cui ha sete la Sicilia
Il Consiglio, nella totale indifferenza di tutte le voci ufficiali della città, si unisce alla famiglia di AS, ancora in carcere per i fatti avvenuti il 2 febbraio scorso FUORI dallo stadio Massimino, nell'augurare al ragazzo i migliori auguri per il suo compleanno di domani.
Con questo non si vuole qui proporre un giudizio sull'innocenza o meno del giovane, ma solo stigmatizzare la vergognosa parzialitá di chi a Catania dovrebbe essere paladino della giustizia e che invece si permette di esercitare i suoi poteri con tracotanza, calpestando ogni piú elementare diritto e compiacendosi del poter dimostrare pubblicamente la sua violenza.
Anche se AS fosse realmente colpevole di omicidio (e vi sono FORTI elementi a provare il contrario) non si puó accettare la giustizia sommaria che si sta tentando di somministrare. Se AS ha confessato il reato di resistenza a pubblico ufficiale, ben venga la giusta punizione. Ma anche qui le leggi non sono uguali per tutti, visto che centinaia di teppisti, socialmente molto piú pericolosi dell'indagato, continuano a fare il bello ed il cattivo tempo nelle nostre cittá.
L'ultimo esempio lo abbiamo avuto proprio ieri, quando un gruppo di teppisti ha scatenato a Palermo una guerriglia urbana degna veramente di scenari da guerra civile, un atto molto piú pericoloso di quello degli scontri del Massimino, e solo per la visita nella capitale di un politico le cui idee non sono piaciute agli intolleranti che hanno inscenato l'incivile protesta. Ebbene, gli scellerati sono giá tornati a piede libero, pronti a esercitare i loro atti prevaricatori alla prossima occasione.
Infine la solita riflessione tagliente che caratterizza la maggior parte dei post di questo blog: a Catania il comune ha firmato un protocollo per la sicurezza con le forze dell'ordine per rendere piú sicura la cittá (stando alle statistiche giá una delle piú sicure d'Italia...). Ma quando a rappresentare la legalitá si erge un signor prefetto, di per sé espressione dell'illegalitá dell'attuale situazione giuridica dello Stato Italiano (ricordiamo che secondo lo Statuto Siciliano, e quindi secondo la Costituzione dello Stato Italiano, i prefetti in Sicilia sono aboliti) che esempio di legalitá stamo dando ai nostri giovani? Quale ci aspettiamo possa essere la risposta dei Siciliani all'ennesima dimostrazione che da noi giustizia e democrazia sono semplice propaganda elettorale di un regime autoreferenziale?
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