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lunedì, settembre 07, 2009

In carrozza, si (ri)parte

Ahhh... quelle lunghe e testarde attese all'aeroporto di Roma prima di salire sul nostro aereo. Un aereo veramente “nostro”, con quella livrea rossa e gialla in coda. Attese sopportate con stoicismo, solo per avere il piacere di poter guardare dall'alto in basso protetti da colori amici (a proposito, la diretta discendente di Air Sicilia – Efly – sta per iniziare ad operare tra la Sicilia e Malta).

Attese dovute certamente anche a motivi interni all'azienda, ma le cui cause venivano cavalcate ad arte da chi invece quei colori avversava.

Attese che in seguito anche con Windjet abbiamo ritrovato amplificate dai mezzi di informazione.

Fino a quando, pochi mesi fa, all'improvviso qualcosa è cambiato. Oggi ad essere amplificati non sono più i ritardi siciliani, ma i disservizi italiani. Le odissee dei bagagli affidati ad Alitalia, le mancate connessioni di Meridiana, i fallimenti di MyAir o le infinite attese a bordo di un Air One.

D'altronde lo stesso Presidente Raffaele Lombardo aveva a suo tempo protestato per i ritardi di Alitalia nei collegamenti con l'isola e noi lo avevamo pizzicato a suggerire apertamente di volare usando la arrembante compagnia di Pulvirenti (vedi il post “Vino dell'Etna”).

Favoritismi personali o più ampi movimenti strategici? Non abbiamo i mezzi per indagare i primi, ma diversi indizi sembrano confermare l'esistenza dei secondi.

I media siciliani sono infatti diventati tutti quanto mai generosi nel segnalare i disservizi nell'ambito dei trasporti da parte di aziende di stato o private in mano ad operatori del nord Italia. Ad esempio nel campo navale, dove proprio oggi vengono evidenziate le 13 ore di ritardo del traghetto Genova Palermo di Grandi Navi Veloci.

E dire che il governo ha segnalato l'intenzione di vendere la Tirrenia. E la Regione Siciliana la volontà di acquistarla.

Per non parlare dei treni. Qui i disservizi dell'operatore nazionale sono noti da sempre. Come nota è da tempo la volontà di disimpegno dall'area dello stretto.

Proprio in questi giorni di fine estate la polemica sui problemi dei sistema ferroviario siciliano sono saliti di livello con l'intervento del noto attore e comico teatrale palermitano Pino Caruso sulle pagine de La Sicilia (“Lo scandalo dei treni in Sicilia. Vnce Bossi, perde Garibaldi”), implora lo stato di riprendere in mano la situazione ma in pratica affossa ancora di più le FS agli occhi del cittadino:

Le ferrovie in Sicilia sanno ancora di Ottocento. Una grande occasione per chi fosse intenzionato a viaggiare nel tempo Un pessimo affare per coloro che si ostinano a servirsene oggi (...). Quando diventano vecchi (i vagoni, non i passeggeri) e non sono più buoni per viaggiare al Nord, quando cominciano a cadere a pezzi, prima, o meglio: invece di mandarli al cimitero delle macchine, le mettono in funzione in Sicilia.

L'esempio che segue accusa esplicitamente di truffa lo stato:

Prendiamo il vagone letto, del tipo Gran Comfort, Excelsior, costo 185 euro, dotato (dotato è un beffardo eufemismo) di carrozze non solo sull’orlo del disfacimento ma concepite per itinerari più brevi, tipo Roma-Milano, e per passeggeri muniti di un bagaglio piccolo e leggero (una borsa o una valigetta ventiquattro ore), ed è, di conseguenza, sprovvisto di qualunque spazio per collocarvi anche una sola valigia - bagaglio minimo per chi affronta un viaggio di dodici ore come Palermo-Roma o Siracusa-Roma.

E così via, sino alla surreale risposta data da un ferroviere alle lamentele dello stesso artista durante un suo viaggio: «Lei deve ringraziare che c’è il treno», mi ha risposto. Silenzio, dunque. Non protestiamo troppo. O ci tolgono anche quello.

Ciò che suggerisce un possibile accostamento con la saga Air Sicilia/Windjet e con la svolta a favore dei siciliani nella secolare battaglia contro la prepotenza dello stato centrale nel campo dei trasporti, è un articolo uscito sullo stesso giornale solo pochi giorni prima (Domenica 30 agosto) all'interno della sezione Economia e Finanza:

“Gmc pensa al trasporto passeggeri e avvia lo start-up dell'attività merci”.

La Gmc è un azienda con sede a Catania operante nel campo della logistica a livello globale e che nei prossimi mesi comincerà ad operare dei veri e propri convogli merci pagando un (immeritato) affitto a Trenitalia per l'uso dei fatiscenti binari dell'isola. Il sogno del direttore generale dell'azienda, Giuseppe Campione, è però quello di arrivare al trasporto passeggeri. O meglio, se vogliamo volgere la frittata dal verso giusto, quello di cacciare definitivamente Trenitalia dalla Sicilia. Ecco le sue parole:

Se dopo 45 anni nulla è cambiato nel trasporto passeggeri in Sicilia di chi è la colpa? Io dico che la colpa è dei siciliani, che non vogliamo “fare” e pretendiamo che qualcun altro faccia per noi, pronti sempre, però, ad autocommiserarci e a lamentarci che in Sicilia non funziona mai niente. Ecco perchè ho deciso di fare i treni in Sicilia, impegnandomi con la rabbia di chi vuole dare dignità ai siciliani, vecchi e giovani, facendoli viaggiare con treni che siano decorosi

Significative anche il racconto di come la GMC è arrivata alla decisione di richiedere la licenza:

Nel 2007 decidemmo (...) di prepararci ad una eventuale decisione di Trenitalia di non arrivare più in Sicilia. Previsione che successivamente si è dimostrata non errata. Infatti, Trenitalia pare abbia già deciso che a breve fermerà in Calabria i convogli merci e lunga percorrenza

A questo punto Campione si chiede quello che tutti noi ci stiamo ora chiedendo: “E i treni passeggeri?

La risposta è che anche il servizio passeggeri passerà in mani siciliane. Risposta che è arrivata subito nella forma delle solite proteste dei sindacati che fanno finta di occupasi dei lavoratori mentre tremano al pensiero che il cordone ombelicale garibaldino che li lega la potere clientelare romano possa essere reciso. Ecco dunque prontamente diramato uno di quei comunicati farciti dal classico linguaggio delle grandi occasioni:

Preso atto dell’incombente pericolo di ennesima privatizzazione selvaggia e dell’assenza di volontà al confronto da parte di F.S., la presente assume titolo di attivazione delle previste procedure di raffreddamento che in caso di mancato riscontro sfoceranno in una prossima azione di sciopero.

Cosa si intenda dire con il termine “selvaggia” non riusciamo a capire. Cosa c'è di più selvaggio in Sicilia del servizio offerto dalle ferrovie dello stato?



Certo c'è chi non si sentirà tanto rassicurato dal sapere il servizio passeggeri in mani private, ma quanti preferirebbero invece continuare alle condizioni dettate da Trenitalia, il cui direttore (guarda caso) è un ex sindacalista? (Il che la dice lunga sul vero interesse dei capibastone dell'OrSA).

Nel caso dei treni poi il vero nocciolo sono i binari, che dovrebbero rimanere in mano pubblica. Anche quella siciliana, speriamo.

Il fatto che la GMC abbia “previsto” sin dal 2007 il disimpegno dello stato sembra confermare le impressioni ricavate dal susseguirsi di articoli “tagliati su misura” sui mezzi di comunicazione siciliani ed italiani. Esistono cioè degli ampi movimenti strategici volti a dotare la Sicilia di un proprio sistema logistico indipendente. Movimenti di cui oggi cominciamo a vedere indizi consistenti. A partire dal nome scelto dalla GMC per battezzare la nuova impresa ferroviaria: SRC, o meglio “Sicilian Railway Company”. Tutto un programma.

Un programma che può essere riassunto nelle righe di chiusura del pezzo di Pino Caruso:

“Non più treni da Catania o da Palermo, diretti a Torino, a Milano, a Venezia eccetera. L’isola sarà chiusa in se stessa e verrà praticamente staccata dal resto dell’Italia. Estero.”

Parole Sante.


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14 commenti:

Peppinnappa ha detto...

Ben tornato abate Vella, cominciavo a sentire la tua mancanza. Con rigurdo all'argomento che tratti mi sono sempre chiesto perchè i nostri operatori non cercano di instaurare rapporti di collaborazione con altri gestori, magari dell'altra sponda del Mediterraneo (Egitto per esempio). Ciò, oltre agli evidenti impliciti risvolti di tipo politico, non solo corrisponde alle esigenze operative di oggi, ma potrebbe evitare qualche volta di farci svolgere il ruolo di muru vasciu, come ho l'impressione che sia talvolta accaduto.

rrusariu ha detto...

Assà bbinirika a tutti!!!

Una cosa che da tempo noto in questo caos dei trasporti è che il vettore nazionale italiano non fa quasi piu' servizio tra la Sicilia e il nord degli appennini...

In pratica io da Milano per tornare nella mia madrepatria debbo prendere un aereo della compagnia inglese Easyjet appartenente ad un greco-cipriota.

Giammai mi avventurassi a chiedere i prezzi di un'altra compagnia escludendo WindJet, subirei un salasso!

Si siamo fuori dall'Italia dal punto di vista della logistica, ovvero dei mezzi di comunicazione.

Al mio paese natio non risulta che ci sia una linea adsl. Siamo a meno di 50km da Palermu. Eppure i pali eoloci son stati installati per produrre energia elettrica da conferire all'ammasso energetico a prezzi di mercato per l'utilizzatore finale continentale e a prezzo m.?.!.?.!.?.o (scegliete voi le consonanti e le vocali adeguate, sono previste due risposte possibili) per gli utenti delle nostre isole.

Mi sa che don Raffaele oltre a fare una banca del Sud dovrà cominciare a rifare un sistema finanziario che dalla Sicilia supporti un nuovo sistema di comunicazione via terra, navale, aereo e digitale che possa essere perno per un nuovo sistema di comunicazione del Mediterraneo.

rrusariu ha detto...

La Cina si riprende il suo oro -

Quando nni pigghiamu l'oru di 150 anni fa nuatri?

http://www.effedieffe.com/content/view/8265/179/

E' cominciato il count-down per il pecoraio brianzolo, così parlò Don Raffaele...

http://www.livesicilia.it/2009/09/07/ce-chi-scalpita-per-sostituire-silvio/

e noi siamo con le pezze nel culo.
Sto mese dovrebbe esserci gli storni famosi del F.A.S. si vedranno presto in SIcilia?
Mah, qui al nord si continua a spendere soldi pubblici e cassa integrazione in continuazione...
Il mese di agosto molte ditte chiudono e non fatturano, così inizia settembre nero...

picciotto fuori ha detto...

Che piacere leggere un tuo nuovo post. Anch'io cominciavo a sentire la mancanza!

Credo che l'autosostenibilita' o l'autodeterminismo in ogni senso della palora (la sanita', il sistema trasporto/autostrade/ferrovie, la dipolomazia estera nell'euromed, il commercio, la valuta) sia l'unica cosa che puo' far risorgere la Sicilia. Basta con i soldi provenenti dal continente che tutto ha un prezzo! Tutto dobbiamo fare da soli.

Pero' credo (grazzi a Santa Rusalia) che ci stiamo movendo proprio in questa direzione. Sembra che finalmente la Sicilia, nelle mani di Lombardo, volesse una sedia al tavolo europeo (un diritto giustamente spettante a noi). Non possiamo piu' contare su Roma. E' arrivata l'ora di andare da solo?

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/62931/lufficio-bruxelles-della-regione-siciliana-inutilizzato-quasi-quale-ragione.htm
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/63135/venne-lora-delle-sedi-decentrate-lombardo-mette-mano-agli-uffici-bruxelles-roma.htm

p.s. vorrei portare alla vostra attenzione una cosa interessante sul sito http://www.efly.it/index.php/mt già menzionato in precedenza. Sceglietevi la bandiera lingua maltese e poi scegliete le date. Vedete che i mesi dell'anno in maltese hanno il Siciliano Antico come base!

Anonimo ha detto...

Tutto bene dunque? Sì, Lombardo si sta muovendo bene, ma fa un gioco ancora ambiguo, troppo ambiguo. Credo che in fondo in fondo il Sicilianismo e il meridionalismo siano inconciliabili tra loro: portano a strategie diverse. E temo che Lombardo canalizzi il primo, appropriandosi delle battaglie storiche, per dirottarlo nel secondo. Troppi segnali vanno in questa direzione. Qualcuno dovrebbe capire il pericolo. Ci vuole un nazionalismo siciliano organizzato, a fianco di questo potente autonomismo di governo, anzi "spina nel fianco". Per ora non c'è. Anche questo FSL, mah!! speriamo bene...
Il meridionalismo rischia di far perdere di vista la nostra vera, ed eterna, causa nazionale. Basti vedere l'atteggiamento ambiguo nei confronti dei 150 anni di unità d'Italia.
Vero è che l'opinione pubblica siciliana di massa non consente fughe in avanti. Ma farsi narcotizzare, noi, che sappiamo come stanno le cose, mi pare veramente indegno.
Se non ci sarà la piena autonomia tributaria prevista dal nostro Statuto, se non si parlerà più di Alta Corte, se la storia e la letteratura siciliana nelle scuole resteranno una parola vuota, e così via, mi sentirò preso in giro.
Per moralizzare i conti pubblici potevamo anche credere nei bigotti garibaldini di sinistra..
Qual è ad oggi il valore aggiunto di Lombardo? Cosa sta portando a casa di duraturo per la Sicilia?
L'idea di estendere lo Statuto alle altre regioni è impraticabile e suicida, tanto per fare un esempio. Speriamo bene...

Abate Vella ha detto...

Caro anonimo,

sull'ambiguita' di Lombardo potremmo scrivere un enciclopedia...

Sono d'accordo con le tue preoccupazioni, anche se non la vedo cosí netta l'opposizione tra nazionalismo siciliano e meridionalismo.

Direi che esiste un certo meridionalismo che nasconde in sé dei pericoli per noi e che vorrebbe ri-creare una piccola Italia con la testa a Napoli ora diventata nord del paese ma sempre basata sullo sfruttamento logistico della Sicilia.

Il punto e'riuscire ad isolare quel germe e le forze che lo sobillano. Forze non secondarie in Italia.

Su Lombardo direi che la sua ambiguitá sia dovuta proprio all'importanza di quelle forze.

La guerra non e' ancora finita per noi: il nord e' oramai quasi definitavamente sconfitto. Gli schieramenti stanno gia' cambiando.

Ne riparleremo nel prossimo post.

Peppinnappa ha detto...

Io credo che risolvere la qestione meridionale renderà più facile risolvere poi la questione siciliana.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

La storia insegna che Sicilia e Sud Continentale, hanno avuto sempre la stessa sorte, non capisco di che pericoli si parli.
Lasciate che l'opinione pubblica, una volta informata a dovere sui fatti, decida da se.

x_alfo_x ha detto...

Bentornati a tutti...vedo che il sito ha ripreso le attività. Avete letto il piano delle celebrazioni? Verrà ripercorsa la spedizione dei mille....Occorrerebbero tante braccia per portare casse di pomodori! :D

rrusariu ha detto...

Oggi è morto un mio compaesano illustre dal punto di vista mediatico, Mike Bongiorno.

Suo nonno costretto ad emigrare dopo i 15 anni di stato d'assedio in Sicilia al pari di tanti nostri conterranei, per andare in un altro continente, dove generò dei figli che dettero vita alla famiglia di Mike.

Oggi si strombazza tanto la sua italo-americanità dimenticando che l'ottanta per cento di quegli emigrati provenivano da un regno soffocato con il sotterfugio e la repressione senza il minimo rispetto per i diritti umani!

La repubblica.it dice che sua madre era piemontese e di padre "italo"-americano.
Si vuole a tutti i costi nascondere la sua Sicilianità!

Profittando della segnalazione del ns. amico riguardo al sito maltese dovremmo cominciare a premere per avere un dominio che ci eviti di fare riferimenti ambigui.

Assà bbinirka a tutti!

rrusariu ha detto...

Appizzaru un manifestu nta la kiazza ri Cinisi

Nun sapemu kkiù komu hama a-pparrari e skriviri

Ppi putiricci akkattari kuattru kosi arrakkamati.

I sordi k'aviamu nun vannu kkiù nenti.

C'arrubbaru lu Regnu ku kuattru pagherò allo scoperto,
ci dissiru ka una muntagna di sordi r'argentu turki ci avianu a-ddari si vutaiamu "SI" kku la skupetta n-facci.

MA LU NOSTRU ORU SI LU FUTTERU...
ONZI-DUCATI E PICCIOLI SPIRERU E KKA NUATRI ARRISTAMU SENZA NENTI


LEGGETE IL LINK

LA FED STAMPA DOLLARI PER COMPRARE IL NUOVO DEBITO AMERICANO A GO GO.

L'ORO VOLA ALLE STELLE

I CINESI SVUOTANO IL CAVEAU LONDINESE E PORTANO IN PATRIA L'ORO - NON FIDANDOSI

IL GOVERNO CINESE ESORTA I CNESI A COMPRARE L'ORO FISICO.

IL FUTURE E GLI ETF SULL'ORO RISCHIANO DI ESRE CARTA STRACIA

-IL BELGIO E' FALLITO.

- I CINESI AIUTANO IL FMI MA IN REMIMBI, NON I DOLLARI

I CINESI....(VEDI ARTICOLI) STANO INCAZZATI

I RISPARMIATORI EUROPEI E ITALIANI SUBIRANNO UN CALO DELLA LORO RICCHEZZA DEL 50% GRAZIE ALLA SVALUTAZIONE DELLA MONETA (EURO) E ALLA SUCCESSIVA RAPIDA INFLAZIONE.



http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/6146957/China-alarmed-by-US-money-printing.html

Anonimo ha detto...

insomma saranno volatili per diabetici , per dirla come lino banfi....

Abate Vella ha detto...

Comitato,

sono d'accordo sul fatto che la storia del Sud Italia e della Sicilia siano state sempre legate, almeno dai tempi di Dionigi.

E per il prossimo futuro non possiamo certamente prescindere da questo.

Vi sono pero' diversi modi di legare il Sud Italia e la Sicilia. In fondo anche il risorgimento ha mantenuto questo legame.

Domani il prossimo post spieghera' meglio questo punto. Alcuni aspetti del post non vi troveranno d'accordo, ma credo sia venuto il momento di mettere in campo certi argomenti.

Spero che il confronto risulti positivo e proficuo per entrambi.

zetan ha detto...

Buon rientro a tutti, io condivido la distinzione formulata dall'anonimo rispetto al Sicilianismo e Meridionalismo.

Senza per questo negare i punti di contatto evidenti.

Però c'è chi, tra di noi, avverte una differenziazione importante, che ritiene manifestare come punto di riflessione.