L'opinione: Trinakrius, Frunti Nazziunali Sicilianu
E' con estremo piacere che ospitiamo su queste pagine l'opinione di un esponente dell'FNS (Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”), intervenuto nel contesto dell'acceso (ma sempre civile) dibattito sull'attuale situazione politica siciliana. Allo stesso tempo, rinnoviamo il nostro invito a Roman Clarke a farci pervenire la sua opinione in merito alle recenti vicissitudini politiche che lo hanno visto coinvolto in prima persona.
Il punto di vista dell'Abate Vella sull'intervento di Trinakrius sarà inserito tra i commenti, al pari di quelli degli altri Siciliani (e non...) che volessero partecipare al dibattito.
Chiunque voglia esporre la propria opinione sulla attuale situazione politica siciliana quale rappresentante di una organizzazione o partito politico può farlo scrivendo a abatevella@hotmail.it . Il messaggio verrà pubblicato come post indipendente.
Caro Abate Vella,
Noi ci conosciamo per lo scambio d’opinioni avuto in diverse occasioni.
Tu e i tuoi lettori sapete che Io non faccio mistero della mio sostegno alle posizioni politiche indipendentiste e progressiste du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti”.
Non Ti stranizzerà dunque il fatto che qui, sulle colonne del Tuo blog, voglio porre il mio punto di vista e offrirlo a tutti, favorevoli e contrari.
Vedi Abate, vedete cari amici, devo dire che sono totalmente, assolutamente in dissenso, e me lo concederai non da oggi, con la linea maturata ed emersa nel corso di questo lungo scambio di “comment” riguardo l’ipotesi di sostenere, perorare o anche solo valutare positivamente l’esperienza e le prospettive del fenomeno politico noto come MPA.
Emerge chiaramente che molti degli intervenuti sostengono una linea di appoggio politico e strategico a Lombardo e ai suoi tanti alleati.
E’ questa una scelta in sé lecita come è indubbiamente anche altrettanto lecito dissentire.
Tuttavia caro Abate prendo però le distanze da chi per affermare la sua ritrosia non trova di più e meglio che offendere persone ed organizzazioni.
Io invece preferisco, Tu mi comprenderai, sviluppare ragionamenti politici.
A scanso d’equivoci premetto che la l’ultima, recente accessoria questione venutasi a collegare a ciò e tutta interna al NEO MIS mi lascia, in termini politici, freddo quanto indifferente.
Non aggiungo di più.
Vorrei ora, invece,riflettere con Te, se possibile, sull’idea che Lombardo, la sua organizzazione politica possano anzi già rappresentino e diano forma alla lotta dei Siciliani per la loro Autodeterminazione.
Io credo anzi affermo che così non è e chiamo a sostegno di questo mio ragionamento gli atti politici, amministrativi e parlamentari prodotti e soprattutto quelli non prodotti da questa organizzazione politica lungo il suo divenire.
Lo faccio senza acredine verso nulla e nessuno.
Dico però risolutamente che forse taluni (certo non Tu) dei frequentatori del tuo blog, hanno scambiato presi da un entusiasmo irrefrenabile ipotesi possibili e desideri personali come fossero oramai concretezze realizzate ed incontrovertibili.
Nel fare ciò mi permetto di notare che, presi dalla vis politica, hanno cercato di silenziare le voci contrastanti, come quelle che richiamavano il dibattito alla realtà dei fatti.
Perché vedi Caro Abate sarebbe facile e comodo soprattutto per i nemici della Sicilia se gli Indipendentisti militanti ( noi non ci avvertiamo né come duri né come puri )accettassero il gioco riduttivo di ricondurre tutto il dibattito sicilianista ed indipendentista a un mero PRO o CONTRO LOMBARDO, PRO o CONTRO MPA.
Io, i miei amici e compagni du FNS , rifiutiamo ciò , non leggerai , perché non ci interessa,, alcuna dichiarazione che vada oltre le poche righe di cui sopra sul NEO MIS.
Noi abbiamo ben chiaro, oggi come ieri, che il nostro compito non è e non può essere autoreferenziale.
Mentre altri si dedicano a definire “quarti di purezza” dettata o desunta, Noi continuiamo ad occuparci dei veri problemi della Sicilia.
Noi parliamo di SICIL FIAT, Noi ci occupiamo dei dati derivanti dalla condizione di imperante e perdurante neocolonialità che gli autonomisti saldamente nelle stanze dei bottoni neppure hanno provato, finora, a dirimere.
Noi continuiamo ad opporci senza se e ma al Ponte sullo Stretto e parimenti ai processi di vanificazione, disarticolazione della Carta Statutaria di cui venerdì ricorre il 63° anniversario ).
Noi non arretriamo di un passo e difendiamo le giuste ragioni del nostro Popolo.
Mi sembra dunque una facile generalizzazione quella di quel tuo lettore che definisce pressappoco l’FNS come un mero custode testimoniale.
La verità è forse che tutti hanno ottimi consigli per gli indipendentisti. Domando: dove erano questi fini strateghi quando FNS difendeva solo le idee, i diritti e i bisogni del Popolo e della Nazione siciliana? Non certo al nostro fianco.
Noi non siamo mai stati dei fanatici ma siamo una avanguardia politica patriottica determinata, pacificamente e democraticamente, a conseguire risultati politici, istituzionali e sociali.
Molti di Voi se ben comprendo sono pronti a traghettarsi sulle balze vincenti dell’esperienza lombardiana.
Io vi auguro ogni bene, convinto però che condurrete oltre questo “rubicone” solo Voi stessi e pochi altri.
Tuttavia non mi sento neppure solidale con chi usa, contro voi o altri,l’offesa e la denigrazione come strumento politico.
Io ho argomenti per contestare e ho bastante educazione per dire ciò che penso e in cui credo senza per forza dovere offendere o denigrare.
Dunque Caro Abate, tra le varie parti di questo scontro tutto volto ad arruolare pezzi dell’indipendentismo TUTTI, davvero tutti, non hanno fatto i conti con il fatto che gli Indipendentisti du FNS lottano e mantengono viva, vigile e vitale quella bandiera che non è mai stata e mai sarà ammainata.
So per esperienza che darai spazio, anche se in disaccordo, a questo mio pensiero e anticipatamente Ti ringrazio e Ti rinnovo intatta la mia stima intellettuale.
TRINAKRIUS
31 commenti:
Trinakrius,
La civilita' e la determinazione che ti contraddistinguono ti fanno onore.
Credo che tu appartenga ad una generazione educata alle buone maniere. Purtroppo ci sono tanti ragazzetti ignorantelli e maleducati - veri e propri cavernicoli con la tastiera - che oltre a disconoscere la grammatica e l'ortografia, sanno solo disprezzare e denigrare il lavoro altrui.
Io personalmente prendo le distanze - da Siciliano vero - da certe accuse dozzinali e volgari che vengono rivolte - anche su questo blog - a fratelli Siciliani che, nel bene o nel male, comunque amano la Nostra Patria e non li si puo' certo denigrare perche' si oppongono alle ultime scelte del MIS.
Spero che i buoni principi di sana convivenza civile e di fratellanza tra i popoli, di cui il FNS e' sempre stato portatore, tornino a essere maggioritari all'interno delle nostre fila.
Va bene reclutare quanta piu' gente possibile alla causa di liberazione del Popolo Siciliano, ma sinceramente di certi energumeni possiamo tranquillamente fare a meno.
Onore al FNS, che ha tenuto viva la fiamma dell'indipendentismo quando chi oggi parla non era neanche nato oppure dava il proprio appoggio ai partiti italiani (sic!).
riporto il mio commento qui..
"Molti di Voi se ben comprendo sono pronti a traghettarsi sulle balze vincenti dell’esperienza lombardiana"
comprendi male! molti di noi sono disposti a traghettare, facendo un notevole sforzo andando contro alcuni propri principi, pur di poter fare un passo in avanti per il riscatto di questa terra.
l'appoggio all'attuale lombardo è solo il primo passo di un percorso di cui ancora non si vede la fine.
Io credo che certe contraddizioni che indubbiamente sono apparse all'esterno nel comportamento del MIS, significhino che all'interno della organizzazione esiste in questo momento un dibattito, che è giusto rispettare senza criminalizzare nessuna posizione. Per quanto mi riguarda, oggi, votare Lombardo non significa affatto andare a nozze con lui, ma significa andare a contribuire, se si riuscirà, al nascere di una quadro politico modificato i cui esiti successivi possono essere influenzati anche dai sicilianisti, ma solo a patto che essi possano dire, ci siamo turati il naso, ma c'eravamo anche noi.
Caro Trinakrius,
grazie ancora per l'intervento.
Premetto che il mio commento è fatto solo ed esclusivamente a mio nome, per cui non intendo qui interpretare nessuno e nessuna posizione.
Sono pienamente d'accordo con te sul fatto che non si debba assolutamente accettare il riduttivo ricondurre il tutto ad un pro o contro Lombardo.
A questo dobbiamo stare attenti tutti inclusi i sostenitori dell'MPA. Questo riduttivismo è la migliore arma che è possibile dare ai nemici della Sicilia oggi, che potrebbero in questo modo avere buon gioco nel confondere agli occhi dei Siciliani una strategia politica con quel modo di fare proselitismo in Italia degno degli spalti di uno stadio di calcio.
Ho detto strategia politica. Sì: perchè sul cuore di tutti noi non voglio porre alcun dubbio. Che il nostro interesse sia il bene della Sicilia è tacito, ed io non mi sogno neanche di mettere in dubbio questo per nessuno.
Tutte i miei ragionamenti e tutto quello che scrivo è volto a generare "materiale" sul quale basare un strategia politica.
Parlo di freddo calcolo politico, di mosse su una scacchiera dove l'obiettivo finale è la liberazione della Sicilia.
Per quel che mi riguarda, il discorso con o contro l'MPA non ha senso. Vale quanto il discorso pro o contro il caciocavallo. Il discorso è un altro. Ed ha a che fare (di nuovo) con le strategie.
La prima cosa che mi propongo di mostrare con questo blog, è che il mondo sta cambiando, volenti o nolenti. E certi poteri a noi ostili hanno fatto il loro tempo.
Oggi, maggio 2009, siamo giunti ad un punto di snodo importante. Alle prossime elezioni si gioco il futuro della Sicilia. Non tanto perchè Raffaele Lombardo rappresenta l'Autonomia, l'Indipendentismo o chessoio...
Ma perchè dal risultato di questa tornata elettorale si configureranno nuovi assetti di potere in Sicilia ed in Italia. Chi può negare questo? Chi può negare la differenza tra un pdl al 51 ed uno al 49?
Ora, nessuno può venirmi a dire che qualunque risultato sia indifferente alla Sicilia, che tutto vada bene o che tutto vada male.
Forse nessun risultato sarà ottimale. Ma qui si tratta di capire quale sia il miglior risultato possibile. E la scelta non è molto ampia, mi pare.
Devo credere che il MIS facendo questo genere di ragionamenti, abbia pensato di comportarsi in un certo modo. E Roman Clarke nel modo opposto. Perchè non ho motivo di dubitare del loro amore per la Sicilia.
L'FNS sarà portato in base alle sue scelte strategiche a applicare una certa linea (che tu hai in parte delineato) perfettamente lecita, qualora essa sia stata decisa sulla base del benessere della Sicilia (di nuovo: non ho dubbi che sia così...).
Quello che tutti vogliamo sapere sono le motivazioni delle scelte effettuate, perchè ognuno di noi possa formarsi la propria idea. Qualcuno criticherà la scelta del MIS, qualcuno quella dell'FNS, qualcuno quella dell'MPA. Ma nessuno dovrebbe "squalificare" chi la pensa in modo diverso, perchè alla fine siamo tutti sulla stessa barca di forma triangolare.
Intanto però la circolazione delle idee ed il loro confronto ci fa crescere tutti.
La linea di fermezza nei confronti dell'operato della Regione è una linea che condivido appieno, di cui c'è assoluto bisogno. E se a intestarsi questa linea sarà il FNS tanto meglio.
Questo non vuol dire che chi decide di riconoscere certi passi presi dal governo non stia facendo la sua parte: in politica abbiamo bisogno di chi sceglie il compremesso e di chi tiene duro sulla sua linea, perchè il risultato finale sia una sintesi che tenda gradualmente verso l'obiettivo fissato proprio da chi tiene duro sulla linea (come vedi sto assegnando all'FNS un ruolo fondamentale)
Ciò non toglie che per fare questo, per riuscire in questo bisogna evitare l'isolamento e bisogna lavorare molto più duramente. E spesso le critiche velatamente rivolte anche da parte mia agli indipendentisti ed agli autonomisti è il troppo isolamento e la mancanza di coordinazione. E su questo rimango della mia idea.
Dall'altra parte, devo dire che oggi l'MPA ha un merito importantissimo, più fuori dalla Sicilia che in PAtria. Oggi l'MPA permette ai nostri fratelli emigrati al nord Italia di potersi contare e di organizzarsi, di collegare tra di loro gruppi che prima neanche si conoscevano tra loro (mi rifaccio al commento di Rrusariu in altro post).
E se l'MPA dovesse comunque tradire questi nostri fratelli, il solo fatto di essersi "contati" in questa occasione darà loro maggiore consapevolezza e rafforzarà la loro identità. E non parlo solo dei siciliani.
Luci e ombre sicuramente quindi, ma alla fine siamo sempre lì: ognuno di noi ha una scelta strategica da fare nel breve. Poi, dopo le elezioni, potrebbe cambiare tutto.
il vero problema è che certa gente pensa l'indipendenza sia il fine e non uno strumento verso il vero fine e cioè il benessere dei siciliani
Caro Trinakrius,
grato per la tua educazione e civiltà, oso esporre il mio punto di vista nella questione sinora dibattuta.
Affermare che l'Indipendentismo siciliano sia stato nel dopoguerra causa e motore della rinnovata esigenza di autodeterminazione del Popolo Siciliano e che sia servito ad ottenere indirettamente lo Statuto Speciale Siciliano, riconosciuto e fatto proprio all’epoca anche dal MIS, credo attesti una verità ormai scontata ed incontrovertibile.
Ed incontrovertibile dovrebbe essere anche quella verità storica che ci descrive una serie di necessità, trattative ed interventi posti in essere in quel periodo dall’Indipendentismo, sia verso i poteri forti, nazionali ed internazionali, che verso quegli stessi siciliani messi apposta ai vertici decisionali per contrastarci, al solo fine di raggiungere, vista l’impossibilità di ottenere l’indipendenza, il massimo beneficio politico ed economico per il Popolo Siciliano.
E che dire, poi, della volontà del Movimento Indipendentista di percorrere anche la strada di un possibile accordo con la monarchia sabauda…
Se, dunque, fanno parte della storia del Movimento Indipendentista anche quelle azioni appena accennate, perché dovrebbero apparire sconvenienti quelle iniziative di chi oggi, avendo a cuore le sorti della Sicilia, si permette di promuovere direttamente al mondo politico siciliano il punto di vista del Sicilianismo e dell’Indipendentismo?
La Storia, maestra di vita, non dovrebbe insegnare che ai fini prefissati si giunge spesso attraverso rinunce e sofferenze?
Ultimamente il Popolo Siciliano ha riposto le proprie speranze nel presidente Lombardo che, piaccia o no, con tutti i limiti del caso, ha avuto il coraggio di interrompere la lunga ed infame tradizione che ha visto negli ultimi 50 anni quasi tutti i politici siciliani genuflettersi incondizionatamente ai voleri di Roma.
Mantenere, quindi, una posizione che si concentra soprattutto sull’esigenza di una incontaminazione ideologica che, peraltro, non trova riscontro nella storia, a me pare un fatto poco produttivo.
Non me ne voglia l’amico Trinakrius…
MS
Palermo, 12 maggio 2009
Lettera aperta da parte di tutti i componenti degli ormai ex-Giovani Indipendentisti Siciliani – Lega Giovanile Separatista 1944, sezione di Palermo.
A Salvatore Musumeci, Presidente del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, e alla dirigenza del Movimento.
Caro Presidente,
come avrà già appreso da altre e non meglio identificate fonti, i tesserati al Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS) di Palermo, insieme ai simpatizzanti non tesserati, facenti parte degli ormai ex-Giovani Indipendentisti Siciliani – Lega Giovanile Separatista 1944 (GIS – LGS 1944), hanno deciso unanimemente e con una sola voce di sciogliere la sezione giovanile palermitana del MIS fin qui da essi stessi retta.
I componenti degli ormai ex-GIS – LGS 1944, tesserati e non tesserati al MIS, esprimono in tal modo il proprio fermo dissenso riguardo la consegna, alle ore 15 di lunedì 11 maggio 2009 a Catania, della tessera onoraria del MIS all’On. Raffaele Lombardo, Presidente della Regione Siciliana, nonché leader del Movimento per le Autonomie (MpA), convinti come sono che tale gesto possa soltanto aggravare le condizioni politiche dell’indipendentismo siciliano o, peggio, dirigere lo stesso indipendentismo siciliano verso il raggio d’azione ed influenza di uomini politici dal cui operato politico gli ormai ex-GIS – LGS 1944 e lo stesso MIS si sono sempre distaccati e tenuti a debita distanza con fermezza e decisione fino ad oggi.
Inoltre, vista la presenza tra i giovani degli ormai ex-GIS – LGS 1944 palermitani di studenti e laureati in Economia e Commercio, Medicina, ma ancor più in Scienze Politiche, Scienze Storiche ed Antropologia Culturale, si desidera aggiungere un’analisi degli effetti che potrebbero aversi con la consegna della tessera onoraria del MIS all’On. R. Lombardo, a maggior ragione se si considera che la suddetta consegna è stata ripresa dai mezzi di comunicazione di massa:
1) l’accorpamento mediatico del MIS all’MpA;
2) il cambiamento di significato della Bandiera dell’Esercito dei Volontari per l’Indipendenza della Sicilia (EVIS), posta in vista sul tavolo attorno a cui l’On. R. Lombardo ha ricevuto la tessera onoraria del MIS e che il cittadino medio, inconsapevole di che bandiera si tratti, potrebbe con tutta probabilità scambiare in futuro per un simbolo appartenente all’MpA, non al MIS o all’indipendentismo siciliano.
Si vorrebbero anche enumerare alcuni fatti che sono andati ad aggiungersi nel completamento del quadro della situazione di cui sin qui si è parlato e che hanno dato man forte alla decisione sullo scioglimento degli ormai ex-GIS – LGS 1944 di Palermo:
1) il sospetto che tutto abbia avuto inizio mesi addietro con l’ambigua visita di Toti Lombardo, figlio dell’On. R. Lombardo, alla sede del MIS a Santa Venerina (CT);
2) la decisione presa dalla dirigenza del MIS di consegnare la tessera all’On. R. Lombardo senza interpellare e consultare il parere dei Responsabili palermitanti dell’ormai ex-GIS – LGS 1944;
3) la comparsa e la nomina improvvisa di persone, prima d’ora sconosciute e mai resesi disponibili fin qui alla partecipazione attiva alle iniziative degli ormai ex-GIS – LGS 1944, come nuovi attivisti e Responsabili dei GIS – LGS 1944 a Palermo e provincia (notizia arrivata tramite specifico messaggio di Domenico Dagna, già Coordinatore del MIS a Palermo, proprio la sera dell’11 maggio 2009, giorno in cui è stata consegnata la tessera onoraria all’On. R. Lombardo);
4) la disponibilità di una sede nel Palermitano (notizia arrivata allo stesso modo tramite specifico messaggio dello stesso Domenico Dagna, la stessa sera dell’11 maggio 2009), nonostante gli ormai ex-GIS – LGS 1944 e lo stesso MIS aspettassero da oltre un anno di aprire una propria sede nella medesima area.
Vista, dunque, la completa dissociazione degli ormai ex-GIS – LGS 1944 di Palermo dalla decisione di consegnare la tessera onoraria del Movimento all’On. R. Lombardo; presa nota dei punti poco chiari o del tutto oscuri della vicenda; vista la negligenza nell’attuare procedure decisionali basilari all’interno del Movimento; vista la comparsa improvvisa di persone sconosciute, prima d’ora mai viste sulla scena indipendentista palermitana e siciliana; vista la risoluzione di ‘atavici’ problemi, come l’apertura di una sede, in sospetta coincidenza con la consegna della tessera onoraria del MIS all’On. R. Lombardo, l’intero gruppo di tesserati, fin qui costituente i GIS – LGS 1944 e formato da numero sette persone, tra cui il Responsabile dell’Area Metropolitana di Palermo, il Responsabile Comunale di Palermo e il Vice Responsabile Comunale di Palermo, riconsegna convintamente ed irrevocabilmente le proprie tessere d’adesione al Movimento per l’Indipendenza della Sicilia, inviandole tramite raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede dello stesso, sito in via G. Mangano n. 17, 95010, Santa Venerina (CT). Inoltre, si esplicita il fermo dissenso e sdegno degli indipendentisti non tesserati ma pur sempre facenti parte attiva degli ormai ex-GIS – LGS 1944 di Palermo riguardo la stessa vicenda sin qui discussa.
Termina qui l’azione politica di ragazzi che hanno dato molto ad un ideale che adesso si scioglie come neve al sole, con il rammarico di aver aiutato chi, a parer nostro, non lo avrebbe mai meritato.
Distinti saluti.
Ex-Giovani Indipendentisti Siciliani – Lega Giovanile Separatista 1944
inviata dalla newsletter del MIS
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Il Vice Segretario e Responsabile dell'Ufficio Stampa, Comunicazione e Propaganda del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia Roman Henry Clarke comunica di aver restituito nella giornata di domenica 10 maggio u.s. la tessera di adesione al MIS, con effetto immediato ed irrevocabile.
La decisione è stata presa in seguito all'annuncio della consegna, occorsa lunedì 11, da parte dei vertici del MIS al Presidente della Regione Siciliana e leader dell'Mpa, Raffaele Lombardo, della tessera di membro onorario e della storica bandiera indipendentista, e dell'annuncio dato dalla stampa del sostegno elettorale della dirigenza del MIS alla lista per le europee "L'autonomia" composta da Mpa, La Destra, Alleanza di Centro e Partito Pensionati, oltre ad altre convergenze elettorali in sede locale.
Tale accordo appare come inconciliabilmente confliggente con la linea politica sin qui seguita dal MIS, oltre che con i propri principi fondanti ed ispiratori, oltre che viziato da un modus operandi che ha visto lo stesso Clarke escluso dal processo decisionale su un simile fondamentale argomento, venendo solo informato nella stessa giornata di domenica della decisione già presa, come altri dirigenti, cui la notizia è stata comunicata solo telefonicamente nei giorni che hanno preceduto la conferenza stampa di consegna della tessera e della bandiera tenutasi a Catania, e la stessa base del MIS, che ha appreso di tale evento solo tramite i media.
L'ex Vice Segretario del MIS lascia la militanza attiva dopo 15 anni ma proseguirà il proprio impegno per i diritti e la libertà dei popoli come giornalista indipendente, fotografo, e promotore sociale, artistico e culturale.
Catania, 12 maggio 2009
Per contatti:
email: romanclarke@gmail.com
fax: 0952937230
La lunga stagione di marginalità del sicilianismo ha forse disabituato i militanti al fatto che la politica vera si fa mettendo in gioco se stessi e il proprio movimento, ha quasi fatto perdere il senso della misura e della realtà. Non lo dico per denigrare. La marginalità estrema è un "fatto", in cui, se volete, metto anche le mie personali pregresse esperienze politiche. Poco importa se nelle prime due legislature i sicilianisti governassero con la DC, poco importa se, dentro le istituzioni, erano riusciti a nominare Finocchiaro Aprile all'Alta Corte. La clandestinità ha "segnato" questo filone politico, fino a provocare una vera caccia alle streghe contro chiunque "parli", si confronti con i partiti italici o, peggio, con i partiti autonomisti. Peggio, perché l'autonomismo è visto come potenziale concorrente del nazionalismo indipendentista. E allora, per rimarcare le differenze si "scopre" che gli autonomisti non vogliono l'indipendenza, o che vogliono una cosa anti-siciliana come il ponte e così via. E si fa il "dici cìciru" con la prova dell'indipendentismo: vuoi l'indipendenza domani mattina? no? sei un maledetto ascaro! Sei stato disposto a riconoscere se ti rubano l'auto che la legalità per ora la rappresenta lo stato italiano rivolgendoti ai carabinieri? Pseudo-siciliano colonizzato! Non parlo dell'FNS ma di un certo atteggiamento diffuso che non esito a definire "fuori dal mondo".
Caro Trinakrius (sei Fabio Cannizzaro?) se sei presente in questo forum devi però accettare anche critiche severe, che mi permetto di fare anche per l'amicizia che mi onoro di avere con Pippo Scianò e il Prof. Mirto che stimo moltissimo.
Non basta citare le lontane alleanze del vecchio MIS. Ricordiamo il recente inquadramento del FNS col centro-sinistra italiano alle comunali di Palermo del 2007, con motivazioni insostenibili se non alla luce della "gelosia" partitica. Vogliamo parlarne? Grazie a questa scelta, su cui non avete avuto il coraggio di fare autocritica, l'amico Pippo ha ottenuto una quarantina di voti, tanti quanti i suoi anni di militanza politica. Non avete ancora aperto una seria riflessione su quest'errore. Ecco cosa intendo quando parlo di perdita del senso della realtà. Grazie a quella scelta avete perso Roberto La Rosa, una colonna dell'indipendentismo palermitano. Traditore anche lui? Folgorato sulla via di Lombardo?
Resta ancora da spiegare l'apparentamento mal riuscito con Cuffaro alle regionali del 2006, lo stesso strappo che fece uscire R. Clarke dal FNS.
Cuffaro meritava più credito di Lombardo?
Cari amici, io non amo i confronti mielati, troppo amichevoli, quando non si è d'accordo ce lo dobbiamo dire in faccia. Nel rispetto del lavoro fatto dagli altri, ovviamente.
Qui i problemi sono due:
1) Chi è titolato oggi a parlare "a nome" dell'indipendentismo?
2) Si può aprire un dialogo con l'autonomismo lombardiano di governo?
Sul secondo punto risponderò con un altro commento.
Sul primo punto credo che la risposta sia nei fatti. Quando ci sarà un partito nazionalista diffuso su tutto il territorio, presente in tutte le consultazioni, questo sarà legittimato a parlare. Il resto è storia. Oggi questo partito non c'è. Per tanti motivi, ma il più vicino ad esserci è il nuovo MIS, non l'FNS. Lo dico da semplice elettore. E' una constatazione. Se l'FNS vuole essere credibile e così sorpassare tutti non solo per anzianità di movimento deve farci capire qual è la sua strategia per il riscatto della nostra Terra, farci sapere se ne esiste una.
E' la lotta armata?
E' una strategia seria del non voto con l'elezione parallela di organismi rappresentativi della Nazione Siciliana?
E' la terzietà fra gli schieramenti italiani, con pochi selezionati accordi?
E' l'avversione agli autonomisti considerati peggiori dei poteri forti italiani che attanagliano la Sicilia?
E' l'invettiva su internet?
Per prima cosa i nazionalisti siciliani devono avere una sola casa politica, qualunque sia il loro orientamento. Ogni politico serio dovrebbe accettare di militare in questa forza, l'unica naturale, disposto a farsi mettere in minoranza se non condivide la linea politica, con un buon centralismo democratico (ah il vecchio PCUS certe volte...), anziché fari 'u sciarrieru e fondare il proprio partitino ovvero buttare alle ortiche la propria militanza.
Questo chiedo da siciliano a chi vuole mettersi in gioco e fare politica in Sicilia. Delle sigle in sé non me ne importa nulla.
Visto che questo sale in giro non c'è, bisogna aspettare che emerga un soggetto più forte di altri, che si imponga nell'immaginario collettivo, il resto verrà da sé.
Termino con un aneddoto:
il mio (purtroppo ex) amico Rino Baeli di Messina in una recente mail, seccato per la svolta di Musumeci, se l'è presa pure con me, dandomi del "cortigiano" perché alla presentazione ufficiale del mio libro a Palazzo Reale (alla quale erano presenti Pippo Scianò e Roman Clarke, tanto per dire) avrei avuto l'ardire di invitare i vertici istituzionali della Regione Siciliana (e chi dovevo invitare? il Sultano dell'Oman? a parte che si sono invitati da soli). Poi, per chiudere i rapporti, mi ha scritto: Massimo Costa, Mario Di Mauro, Salvatore Musumeci NON SONO INDIPENDENTISTI.
Dell'amico Mario non parlo, se vuole intervenga lui, su Musumeci mi pare un ossimoro, ma parlo per me.
Se indipendentista significa "fuori di testa" che non riconosce neanche provvisoriamente la legalità dello stato italiano, beh, tengo famiglia, non mi sento indipendentista in questo senso. Se indipendentista significa che, nelle migliori condizioni, credo che l'indipendenza sia una delle condizioni (una delle più importanti, non l'unica) per il riscatto della Sicilia, credo di esserlo e vorrei decidere da solo che cosa sono. Preferisco, per il mio realismo, definirmi "nazionalista" come fanno i Catalani o gli Scozzesi che non per questo cessano di essere indipendentista, ma lo sono cum grano salis.
Tutto questo per dire che c'è troppa adrenalina in giro, degna di miglior causa.
Se veramente crediamo tutti nella stessa causa, abbassiamo i toni, riconosciamo ciascuno i nostri errori e deponiamo i quarti di nobiltà.
Massimo Costa
Conosco degli indipendentisti, perchè al tempo di "noi siciliani" partecipai ai numerosi tentativi di creazione di un soggetto politico siciliano, mi ricordo delle riunioni di Enna. Ad un certo punto, tuttavia, mi si è fuso il cervello perchè i bizantinismi a cui assistevo e sentivo giungevano sino all'inimmaginabile, allora mi sono un poco "allascato" e la cosa più proficua che ricordo di quel tempo è una signora palermitana, che mi insegnò come si fa la vera pasta con le sarde, che so fare benissimo tutt'ora. Se il tenore dei dibattiti resta, purtroppo, ancora quello, allora sapete che vi dico, con tanto affetto sincero, ma vi salutu e vi fazzu l'auguri.
P.S. i signori del nord possono dormire sonni tranquilli!
massimo, la sicilia ha veramente bisogno di persone intelligenti come te e non di fanatici fuori testa.
dobbiamo lavorare per la costituzione di quella casa comune che tu citavi.
peppinnappa, non solo i signori del nord possono fare sonni tranquilli, ma io stesso preferisco rimenere nello stato italiano pur di non mettere questa terra nelle mani di questi 4 zarabuini
ANimus TUus DOminus
Ho letto un po di pareri e non posso che confermare le posizioni estremiste di parecchie persone che gravitano nell'indipendentismo siciliano.
Le individualità estreme sono nemiche dei successi collettivi; questo è il mio sentimento sull’argomento. Così come l’estremizzazione del concetto indipendentista non giova nella fase di forte sottomissione a cui siamo sottoposti, perché non risulta credibile. Pertanto condivido pienamente quanto espresso da Massimo Costa, ci vuole maturità ed equilibrio se lo scopo è quello di uscire da questa prospettiva di sottomissione. Se viceversa il proponimento è quello di innescare una competizione volta a dimostrare chi tra tutti è il più indipendentista, bene allora si scade nell’infantilismo e nessuno godrà più di sufficiente credito per attrarre i consensi necessari ad valicare la soglia della massa critica, senza la quale non si va da nessuna parte.
Svariati lustri or sono ho raccolto le firme dal notaio per presentare la lista del FNS nella mia realtà locale, mi sono anche candidato e sono stato il più votato della lista, ma parliamo di decine di voti, da allora nella mia città non ho più visto un’altra lista autonomista o indipendentista, evidentemente quei progetti scontano dei limiti; considerato che non sono mai stato interessato alla mera testimonianza ho cambiato atteggiamento. Cambiare atteggiamento non vuole dire proporre la sottomissione a Lombardo ma, viceversa occupare un ruolo di controllo e di orientamento verso gli eventi politici proposti dal MpA. Sono convinto che sia arrivato il momento per progettare, un movimento politico di opinione, senza andare dal notaio sin da ora, che si mobilita sul territorio vedi ponte, inceneritori, rigassificatori, che organizza nei vari territori manifestazioni allo scopo di sensibilizzare quanti più persone possibili, propedeutico a un soggetto politico vero. Ritengo anche, che la nascita di un soggetto politico di questo tipo, verrebbe colta con favore anche da Lombardo, perché sarebbe collegato necessariamente al successo del MpA stesso.
In conclusione esprimo la piena condivisione per l’ipotesi dell’Abate, quando sosteneva, che al G8 di Siracusa la presenza di un movimento di autonomisti associati motivati a rivendicare l’autonomia negata avrebbe avuto molto senso, aggiungo, molto più senso di queste diatribe sulla verità rivelata che ognuno conserva gelosamente.
Rimango ancora convinto che il grande potenziale di noi siciliani sia l’individualismo, che è anche il più grande limite, quando trascenderemo questa condizione allora saremo pronti ad autodeterminarci.
Caro Massimo Costa,
Sono Fabio Cannizzaro, alias Trinakrius ( un non segreto nella nostra area politico-culturale).
Premetto che ho apprezzato il tuo intervento pur non condividendolo in toto.
Mi permetto, nel merito, di sviluppare alcune riflessioni.
Ovviamente Io parlerò con cognizione di causa solo della e per l’organizzazione di cui mi onoro di esser parte ovvero ‘u Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti.
Questa premessa è necessaria dato che noi du F.N.S. mai abbiamo pensato d’essere tutto il processo storico e politico di liberazione nazionale siciliano, né di rappresentarlo in toto.
Noi esprimiamo e incarniamo, realisticamente, un punto di vista indipendentista che come avanguardia, democratica, pacifica e non violenta, offriamo al Popolo Siciliano.
Chiarito ciò devo dire che la nostra non è mai stata una ricerca primigenia di purezza ideologica, diversamente da altri noi ben comprendiamo il senso dell’adagio nenniano per cui “c’è sempre un puro più puro che ti epura”. E’ questo un dato che del resto ho chiarito, apertis verbis, nel mio intervento precedente.
Quanto alle critiche severe non ho mai avuto problemi ad ascoltarle e, se valide, puntuali e precise a coglierne spunto per superare ed inverare eventuali contraddizioni politiche.
Però approfondiamo, nello specifico, le critiche che avanzi.
Sulla lunga storia della partecipazione elettorale del FNS vorrei puntualizzare quanto segue:
E' una storia apparentemente "disperata”, ma fa parte di quella onestissima strategia che vuole dimostrare (e lo dimostra ) che l' FNS è rispettoso della regola democratica e della volontà popolare.
Anche quando in Sicilia il voto è condizionato da tanti fattori di frequente tutt’altro che virtuosi.
Non allarghiamo troppo in questa sede gli argomenti da dibattere, perchè perderemmo il piacere e l'occasione di discutere su alcune tue “valutazioni” apparentemente “inappellabili".
Parliamo delle Elezioni regionali del 2006?
Nell'incontro con CUFFARO , che si mostrò favorevole inizialmente ad un accordo elettorale, l'FNS, nel ribadire il proprio programma politico, proponeva la presentazione di proprie liste, del proprio simbolo e di propri candidati in cinque collegi "provinciali".
Una richiesta, questa, così forte e così chiara che ..... fu RESPINTA, proprio per i suoi contenuti e per i suoi programmi.
Prevalse cioè il VETO di alcuni partiti della stessa coalizione che ci temevano proprio in quanto INDIPENDENTISTI..
Ognuno in proposito ha detto ciò che ha voluto dire, anche menzogne . Qualcuno ha messo in circuito ipotesi fantastiche, per non dire pensieri farneticanti.
Ricordiamo anche l’alleanza, inter pares, che Tu lecitamente registri dal tuo punto di vista come “inquadramento” del FNS col centro-sinistra italiano alle comunali di Palermo del 2007.
Tornando a ricordare quell’evento, devo dire che l' FNS partecipò con una lista di coalizione fortemente autonomista e con parte molto significativa del proprio simbolo e con parte qualificata di propri rappresentanti per riaffermare i propri principi indipendentisti, politici e sociali.
Fu questa la direttrice che ci vide sostenere allora la candidatura di Orlando e che allora ci sembrò in buona fede la migliore scelta.
Non è stato certamente un successo e noi stessi l'abbiamo definita una TERMOPILI ELETTORALE.
Certamente è comprensibile il dileggio ed è pure accettato l' implacabile sarcasmo sul disastro elettorale, cui è andato consapevolmente incontro il nostro Pippo, per la "pochezza" di quella quarantina di voti pescati con la preferenza unica.
Soprattutto da parte di chi sottovaluta le difficoltà di prendere preferenze, individuali ma dichiaratamente"POLITICHE", nelle ELEZIONI PER IL "COSIGLIO COMUNALE" ALLE QUALI A PALERMO PARTECIPARONO MIGLIAIA DI CANDIDATI e nelle QUALI LE PRESSIONI PERSONALI ED I PERSONALISMI, ORGANIZZATI e non, soffocavano LE VOCI POLITICHE VERE E PROPRIE, all'interno ed all'esterno delle liste.
Non cerchiamo attenuanti e condividiamo il giudizio di chi parla di mortificazioni e di disastro o dice di peggio.
Sul piano personale probabilmente è stata una mortificazione, ma sul piano politico quei voti significavano e significano che i Separatisti o gli Indipendentisti a Palermo esistono comunque e che sono certamente più di quaranta ( ..anche perchè sia pure in forma più ridotta nella stessa lista PER IL CONSIGLIO COMUNALE hanno preso voti gli altri esponenti dell'Indipendentismo Siciliano forte e puro.
Tu che sei stato CANDIDATO A SINDACO e che ti sei confrontato con pochissimi, pur se fortissimi, concorrenti, in un tipo di meccanismo elettorale del tutto DIVERSO, SBAGLIERESTI se pensassi di avere avuto un successo personale e politico in assoluto e a maggior ragione sbaglieresti se cantassi vittoria rispetto a chi si è candidato al CONSIGLIO.
A tal proposito e a titolo di esempio vorrei ricordare a me stesso che il LEADER MASSIMO della vostra formazione politica, il quale ha avuto il coraggio e la generosità di candidarsi,- ( candidatura di bandiera ), - ed al quale, sì, va il nostro apprezzamento per lo stile e la qualità del suo gesto, ha conseguito meno voti di preferenza delle dita di una mano. E' per questo un "perdente" ? Nemmeno per sogno!
ED i FATTI lo hanno dimostrato e continuano a dimostrarlo.
Per completezza di informazione posso dirti che sia l'FNS come PARTITO, sia i suoi Rappresentanti in altri tipi di elezione con altre leggi ed in altre circostanze hanno pure conseguito migliaia di VOTI.
Resta comunque il fatto che l'opinione pubblica ed i Siciliani di tenace concetto hanno rinnovato a noi dell'FNS, senza eccezioni, la rispettiva stima.
Vedi caro Massimo ( mi concederai il Tu che del resto Ti ho già affibbiato), Non rispondo nulla alle "notizie" che mi dai su un nostro ex iscritto.
Preferisco non parlare affatto delle persone assenti al dibattito in corso.
Ti ribadisco però che nell' FNS rispettiamo le idee e le opinioni di tutti, meglio ovviamente se espresse sinceramente, lealmente,civilmente.
Credo, difatti, che un partito politico trova la sua forza, la sua sintesi nella capacità che ha di valorizzare tutti gli uomini e le donne che vi militano senza, però dovere obbligare chi non vuole o non se la sente alla coerenza tra il detto e il fatto. Preso atto di ciò io sono altrettanto legittimato a voler orgogliosamente ricordare che sono approdate al partito energie ed esperienze nuove come quella, ad esempio, dell’arch. Leonardo D’Angelo che cito qui, senza voler fare torto ad altri, per la lunga amicizia che ci lega.
Massimo,Io non conosco traditori, anche se c’è stato chi con il partito ha pensato di poter giocare a “pigghia e lassa” “entrando” ed “uscendo” dall'FNS non una sola volta.
Io tuttavia rifiuto la logica dell’amico/nemico.
Qualcuno ha scelto strade diverse rispetto anche alla propria storia politica, poco male.
A tutti anche a chi con noi non è stato sportivo né imparziale sono andati e vanno i nostri sinceri auguri.
Questo stile, questa teoresi fanno du F.N.S. l’organizzazione di riferimento che è.
Un partito-movimento che prescinde e supera i troppi personalismi che segnano oggi sicilianismo e l’indipendentismo, sfuggendo il fanatismo.
Posto ciò Ti dirò che Noi non parliamo "a nome" dell'indipendentismo ma da indipendentisti.
Quando poi poni il quesito: Si può aprire un dialogo con l'autonomismo lombardiano di governo? Io dico che il dialogo, inteso come scambio di opinioni e comunicazione è stata sempre una nostra specificità.
E appunto in virtù di questa propensione dialettica che anche Noi stiamo dialogando.
Il problema è però squisitamente politico. Vengo e mi spiego.
Io posso dialogare, con attenzione umana e apertura intellettuale, con tutti e volendo con chicchessia, ma se devo ricondurre a senso e ragionamento politico questa mia, nostra “vocazione” allora debbo dire, che in un ottica indipendentista o anche solo sicilianista l’autonomismo lombardiano ha oggettivamente assunto delle scelte e posizioni che palesemente sono agli antipodi delle nostre. Penso al loro SI’ al Ponte, Penso al non detto, non fatto per la Sicilia.
Sono evidenze, accettabili come no, ma sono pur sempre evidenze politiche.
Caro Massimo confesso che via via seguo, sempre più con difficoltà, il tuo ragionamento che secondo me involve e si “incarta”.
Lecitissima scelta la Tua di preferire il NEO MIS all’FNS.
Del resto noi, onestamente, non ci sentiamo Nazionalisti e mai ci siamo definiti tali.
Permettimi ora di chiarire alcuni punti, senza alcuna “mielosità”
L’FNS, Caro Massimo, checché tu ne pensi, è una forza credibile.
Lo è anche, ma non solo, per quella che tu con una formula non felice definisci “anzianità di movimento”.
L’FNS ha, però, la sua credibilità nel suo background ideale e programmatico.
Il fatto che ambedue vengano ripresi e saccheggiati da molti è la migliore prova della sua evidente bontà e attualità.
La nostra strategia, Caro Massimo, non è la lotta armata.
Permettimi di definire la tua boutade, sbagliata nella forma e nella sostanza.
Nessuno come e più di Noi ha speso tempo, energie e riflessioni per affermare incontrovertibilmente la sua scelta democratica, pacifica e non violenta.
Su ciò non ammettiamo né arguzie né prendiamo lezioni da nessuno!
Detto ciò la nostra Strategia presto detta: difendere i diritti e affermare i bisogni delle Donne e degli Uomini di Sicilia, facendo di essi, della loro felicità, del loro progresso, della loro floridezza l’unica bussola del nostro impegno.
Un impegno per la memoria, per l’identità, per la libertà e per la emancipazione anche da mafia e malaffare.
Sbagli poi indirizzo quando ci accrediti di una strategia del non voto con l'elezione parallela di organismi rappresentativi della Nazione Siciliana.
Stanti gli attuali rapporti di forza chi propone simili scelte è fuori da ogni realtà politica e sociale.
Vedi nel nostro ultimo, 13° congresso, Noi abbiamo scelto l’ALTERNATIVITA’e non la terzietà fra gli schieramenti italiani.
Quello delle ALLEANZE è un capitolo chiuso.
Chiedi poi proprio a Noi di spiegarTi il perché dell'avversione per gli autonomisti considerati peggiori dei poteri forti italiani che attanagliano la Sicilia? In merito dovresti pretendere una risposta da coloro che spargono odio e diffidenza nell’area come anche sul Web,
Noi “laicamente” come FNS semplicemente rileviamo dei fatti e dei non atti politici.
L’odio non è merce corrente nel nostro partito-movimento.
Quanto poi all’unitarietà intesa come Unificazione in una sola casa politica, qualunque sia l’orientamento dei sicilianisti.
Ti dirò caro Massimo, che pur essendo coetanei, ho maturato in molti anni di militanza bastante esperienza che mi spinge a dubitare fortissimamente della reale praticabilità ed utilità di una siffatta prospettiva.
Tuttavia se vorrai potremo tornare a confrontarci anche su questo specifico dato.
Condivido e condividiamo poi quando parli della propensione diffusa a “fondare il proprio partitino ovvero buttare alle ortiche la propria militanza”.
Nel merito Ti invito a constatare che l’FNS non è tacciabile di avere partecipato a questo gioco di “scatole cinesi”.
Tuttavia non posso concordare con la “diminutio” che anche se tatticamente Tu fai delle sigle, intese come forme-partito in sé.
Tu scrivi: “Delle sigle in sé non me ne importa nulla”.
Le sigle certo non sono ll fine ma lo strumento, indispensabile però per realizzare la volontà e le scelte democratiche dei Siciliani.
Quanto al clima di offesa generalizzato ho già detto a nome mio, del mio partito cosa ne penso e ne pensiamo.
Concludo rivolgendoTi l’invito a fare sì che questo nostro confronto sia il primo di una lunga serie di scambi e/o contraddittori, anche di persona,, sui temi più vari e utili.
Con l’occasione Ti giunga la mia più profonda stima e sappi che Io, diversamente da altri, non chiedo e non concedo patenti a nessuno.
Semplicemente milito e rifletto sul futuro mio, dei miei conterranei e della Patria Siciliana.
ANTUDU!
Fabio /Trinakrius
lo scorso anno ho avuto l'ocasione di parlare con scianò, chiedendogli se non fosse arrivato l'ora di creare un partito unico o una confederazione in sicilia; si ci avissi ditto figghiu di buttana fussi statu megghiu...
la risposta è stata che l'fns ha la sua storia e non si può mischiare con gli altri; io ribattei che i contenuti e gli intenti erano per tutti uguali; la risposta è stata che c'è chi vuole il ponte e chi non lo vuole, ecc..
secondo scianò e secondo molti altri che hanno lo stesso "modus pensandi" (fazzu puru jò u sboroni)dovremmo creare un partito per ogni singola idea...
ma fatemi il piacere!
Caro Trinakrius, grazie per avermi risposto intanto.
Non replicherò su ogni punto della tua lunga lettera altrimenti non finiamo più. Io ho scritto, tu pure, questo è un forum, i lettori potranno farsi liberamente le loro idee.
Solo poche puntualizzazioni al volo prima di parlare d'altro per completare il mio precedente commento.
Io non parlo più da politico, ma da elettore. Da quando ho scelto di non fare più l'attivista (almeno per ora) e da quando Fonso Genchi ha deciso di portare il seme dell'indipendentismo tra i Grilli di Sonia Alfano L'Altra Sicilia ha chiuso baracca a Palermo continuando la sua meritoria e preziosa attività all'estero. Quindi, a parte la mia personale amicizia con Franco Catania, l'accostamento a L'A.S. per me è un po' fuori tempo. Non per questo rinuncio a dire la mia, a partecipare al dibattito. E in questo senso ribadisco la mia valutazione negativa sull'efficacia attuale dell'azione del FNS. Lo dico non per rinfocolare polemiche, ma da semplice elettore che vorrebbe avere un valido interlocutore politico a rappresentarlo. Comunque quel che ho detto ho detto e basta. I fatti daranno ragione a qualcuno prima o poi.
Poi, sul passato "prossimo", vanno bene le Termopili, va bene tutto, ma le stesse cose le potevate dire e fare anche al nostro fianco anziché contro di noi. Questa volta l'eroico Leonida aveva lasciato a casa gli occhiali e lanciava i suoi strali non contro i Persiani ma contro i fratelli Greci. Io personalmente telefonai a Pippo Scianò per comunicargli la mia candidatura ed offrendo la collaborazione dell'Altra Sicilia con il Fronte. Chi ha detto che gli indipendentisti non dovevano avere il loro simbolo? Potevamo fare due liste, una sicilianista confederalista ed una indipendentista, entrambe ad appoggiare la mia candidatura. Potevamo fare una lista bicicletta come quella che poi avete fatto con il partito misterioso e unipersonale di Mannino. E invece avete scelto di mettervi sullo stesso piano della lista civetta con la Trinacria di Franco Strafalaci, quello che aveva grande spazio su La Repubblica e che arruolava i candidati con le inserzioni sul giornale. E soprattutto di fronte ad un'offerta concreta di collaborazione, concreta e fraterna, avete preferito farmi sapere la risposta dai giornali, senza degnarvi di rispondere. La motivazione ufficiale è che gli indipendentisti dovevano essere "riconoscibili", come se io avessi negato questa riconoscibilità ed avessi voluto imporre solo candidature indipendenti nella "mia" lista. Eravate più riconoscibili nella lista orlandiana accanto ai "garibaldini"? Se non è stata piccola gelosia di partito questa, votata al suicidio politico, ditemi voi...
Ma scordiamoci il passato. Io portavo quell'esempio per un altro motivo: la possibilità di fare accordi elettorali con partiti italiani che altri considerano macchia indelebile sulla coscienza del povero Salvo Musumeci, che neanche l'ha fatto questo accordo ma ha solo aperto una linea di comunicazione con un'area dell'MPA che, a quanto pare, fa capo al figlio del leader e che simpatizza per l'indipendentismo. Portavo cioè il vostro esempio non solo per l'FNS ma per rispondere anche a tutti quelli che considerano questo gesto un atto gravissimo, una vera infamia contro la purezza degli ideali indipendentisti.
Ma su questo vado a fare un altro commento.
Massimo Costa
caro Massimo
Non replicherò nuovamente alla "tua" ricostruzione politica di eventi elettorali su cui ho già scritto la mia opinione.
Non essere d'accordo non è un crimine.
Pemettimi, comunque, di augurare buono lavoro a Te e a tutti quelli che amano la nostra Sicilia e si adoperano concretamente per Essa.
Alla prossima!
OK Trinakrius,
discorso chiuso sul recente passato e sulla polemica sul FNS. Anche da parte mia.
Ora passo all'altro argomento che avevo promesso ai forumisti.
Si può parlare con Lombardo, e come?
Parto da un dato di questi giorni. Da un sondaggio attendibile pare che solo il 14 % degli italiani sanno che esiste la lista L'Autonomia (certo che c'è una bella censura in Italia) e che solo il 4 % lo dice senza bisogno di essere sollecitato sul tema (poco più di quelli che la voteranno), gli altri devono "ricordarselo" con apposita domanda dell'intervistatore.
Interpretazione: l'autonomismo lombardiano che a noi pare una corazzata, è in realtà una navicella leggera in mezzo ad alcune grandi ammiraglie della politica italiana. Primo retropensiero: se questo è l'autonomismo di Lombardo, cosa siamo noi che contestiamo, puntualizziamo, rettifichiamo, pontifichiamo? Pulviscolo atmosferico? Senso della misura, calma e gesso, e andiamo avanti.
Guardiamo allo scenario della politica di oggi. Io lo interpreto così, anche qui non essere d'accordo è lecito a tutti, ovviamente. Dopo una cinquantina d'anni circa ci ritroviamo (per un equilibrio di forze) un presidente autonomista. Tale perché nel programma del suo partito c'è l'applicazione integrale dello Statuto, perché non risponde a nessuna segreteria romana.
Questo Presidente e questo partito "collaborano" con forze italiche retrive ed antisiciliane, hanno metabolizzato un'idea antisiciliana come quella del ponte, sono sbarcate in Italia diluendo in qualche modo nel tricolore la nostra specifica questione e facendo alleanze tattiche o tattico-strategiche con compagni di strada improbabili. Se vogliamo affondare il coltello fino in fondo possiamo dire che il movimento nasce nell'alveo del sistema di potere DC senza grandi differenze e che la sua classe politica e i suoi candidati sono talvolta assai, come dire, discutibili.
Bene.
Però, però, oggi questo Presidente e questo partito sono il nemico numero uno dell'Italia. Egli e la sua creatura politica sono viste come l'unica concreta possibilità di riscatto della Sicilia e quindi sono osteggiate in ogni modo. Nel sistema di potere berlusconiano e leghista, in un certo senso, è stato condannato a morte (speriamo non anche fisica). In questo la falsa opposizione PD è l'armata di riserva, fatta per intercettare la borghesia progressista bempensante e condurla anch'essa a favore delle grandi banche europee e contro la nostra piccola patria. Non meglio con l'UDC che in Sicilia rappresenta solo in piccola parte il partito confessionale (ciò che neanche fa poi tanto bene alla Sicilia) ma soprattutto il partito di chi vuole sopravvivere avvinghiato alle vecchie clientele (ormai insostenibili) e di chi ci rimane male per il risanamento del settore pubblico in Sicilia, in una parola del cuffarismo, con tutto ciò che rappresenta.
Lombardo, qualunque cosa sia stato in passato, ha gettato un guanto di sfida ad una certa Italia, e lo ha fatto in tutti i settori. Sta facendo tutte cose insieme con una lucidità ed uno sprezzo del pericolo impressionante. Io, da cittadino, sento il dovere di dirlo pubblicamente.
Dire che "non ha fatto abbastanza", significa non tenere conto della Giunta di Governo che ha, della maggioranza parlamentare che ha, degli "alleati" romani che ha. Con questi compagni obbligati di viaggio non poteva fare od ottenere per la Sicilia un milligrammo in più di ciò che ha fatto o ottenuto. E ce la possiamo discutere su ogni punto della cronaca di questo anno, in cui, modestamente, l'ho osservato con spirito critico quasi ogni giorno e, sinceramente, non sempre condividendo ogni passaggio. Non sono un cortigiano e non me ne frega niente di esserlo.
A chi dice che, allora, doveva prendere atto di ciò ed andarsene, dico che il suicidio politico non giova alla causa. Per questi atti, tanto coraggiosi quanto inconcludenti, siamo molto più bravi noi sicilianisti. La politica si fa stando in mezzo, non sull'Aventino, soprattutto quando TV e giornali staccano la spina su quel che succede su quel colle.
E infatti ha fatto molto più danno a Berlusconi da alleato di quanto non hanno fatto tutte le opposizioni messe insieme. Cosa avrebbe fatto con una minuscola opposizione in un paese sempre più illiberale con le forze minoritarie e non dando il tempo di mettere radici, di crescere alla sua creatura politica? Chi dice "non doveva allora allearsi col centro-destra" non conosce l'ABC della politica o ama la politica anti-sistema che, per carità, ha un'altra funzione ed è un'altra cosa ma che oggi non può cambiare di una virgola le cose per la Sicilia.
Vogliamo parlare dell'epurazione dei dirigenti cuffariani e della riduzione (prudente) dei Dipartimenti e della burocrazia regionale?
Vogliamo parlare dei tagli al bubbone della sanità siciliana, madere di tutti gli sperperi e di tutto il clientelismo regionale?
Vogliamo parlare dello stop alla crescita cancerogena dell'inutilissima formazione professionale?
Vogliamo parlare del coraggioso piano energetico regionale a favore di una Sicilia indipendente e pulita da un punto di vista energetico?
Vogliamo parlare dell'azione di contratura ad ogni passo (l'unica in Parlamento e perciò ancora inefficace) contro le politiche finanziarie statali antisiciliane?
Vogliamo parlare dell'adesione al gruppo europeo anti-Lisbona "libertas"?
Vogliamo parlare dell'intelligente piccola politica estera condotta dal nostro?
Basta mi sono stancato, ma potrei continuare per altre due pagine. Ma queste cose le sanno i ragazzi che hanno stracciato la tessera del MIS? Ma - scusate la volgarità - ancora con questo cazzo di ponte sullo stretto che tanto sappiamo bene che non si farà mai? Ancora con questi distinguo metafisici tra l'autonomismo che non è indipendentismo?
Signori, guardiamo in faccia alla realtà. Appena Lombardo sarà fatto fuori, ciò cui tutti noi sicilianisti stiamo contribuendo per nostra parte con il nostro astio o silenzio colpevole, la Sicilia è FINITA! Diciamo almeno per i prossimi 50 anni. Perché non c'è nessuna forza che oggi abbia la massa critica per opporsi al saccheggio finale ed alla distruzione finale dell'identità siciliana.
Con tutto ciò non ho cambiato idea. Non mi basta l'autonomia lombardiana, non mi nascondo i limiti e le contraddizioni, non mi piace Sgarbi in lista, e così via. Ma queste scelte tattiche che contesto pure io, spesso sono dettate, obbligate dalla relativa debolezza in cui i Siciliani hanno relegato il loro presidente. Col 40 % dei voti siciliani un presidente autonomista non avrebbe bisogno di nessuno e sarebbe condizionante per qualunque equilibrio nella politica italiana.
Ci arriverà? Me lo auguro, me lo auguro, ma finché non ci arriva deve sopravvivere, alleandosi con chi incontra per strada, autotrasportatore, fascista o pensionato. E' in gioco la sopravvivenza politica della Sicilia o la sua definitiva assimilazione al continente. Lo capiamo?
Per questo vorrei un movimento indipendentista che, laddove ne abbia l'opportunità o la forza, si possa presentare anche "contro" Lombardo in qualche elezione amministrativa, o con una sua lista "con" Lombardo, ma che abbia l'intelligenza di fare fronte comune con il grande autonomismo per difendere, da dentro le istituzioni, la fiaccola dell'indipendentismo.
L'apertura di Musumeci è giusta, forse solo timida. Io l'accordo elettorale l'avrei fatto, punto e basta. Forse non può farlo tutto insieme. Vedete che bordello che è successo con ciò che ha fatto.
Siamo scandalizzati del fatto che il Presidente della Regione ha la tessera indipendentista? ma stiamo scherzando? Siamo scandalizzati del fatto che si consideri pubblicamente "Presidente della Nazione siciliana"? Stiamo scherzando? Ma non è Totò Riina, e nemmeno Dell'Utri. Ma che vi ha fatto? Oltre a rubare le idee? (anche le mie, non è il solo ad aver saccheggiato la Carta Politica delle Rivendicazioni del Popolo Siciliano dell'Altra Sicilia, lo hanno fatto pure Sammartino e Nello Musumeci, con minor successo) Ma che m'importa se mi rubano le idee? Mica erano mie. Erano della Sicilia.
Siamo turbati che "persone sconosciute" si avvicinino all'indipendentismo? E allora le cose sono due: o sono infiltrati dei servizi, e allora avete ragione, o sono persone un po' più prudenti, forse meno ideologizzate, che si stanno avvicinando, e voi le volete fare scappare. Preferite la settarietà? Preferite l'ambiente asfittico del sicilianismo dove ci sciarriamo felici da 30 o 40 anni? Siamo seccati del fatto che, avendo qualche aggancio dentro le istituzioni, finalmente si trova la sede? Vogliamo fare i fraticelli poveri e itineranti? Questa sede la sta dando Berlusconi? Tremonti? Perché dovremmo/dovrebbero rifiutarla? La sede è importante chiunque la metta. Cosa sarebbe stato l'FNS (torno un attimo, solo un attimo) senza via Brunetto Latini? E non mi interessa se il locale sia di proprietà, di chi...
Insomma, fratelli, io ve lo voglio dire chiaro. In queste elezioni europee vogliono "asciugarsi" tanto Lombardo quanto l'Autonomia Speciale e io non voglio stare a casa a masturbarmi in attesa della resurrezione di Canepa.
IO NON SONO AUTONOMISTA IN SENSO IDEOLOGICO MA VOTO MPA. Datemi un'alternativa e la prenderò, giuro, sul serio. Non aiuterò Tremonti a finire di colonizzare la Sicilia, questo è sicuro.
Perché la "scheda nulla" non nascerebbe da scelta politica ma da impotenza di presentare una lista alternativa e separatista.
Ma lancio un messaggio, che riproporrò a breve agli amici indipendentisti che sono organici dentro l'MPA (Di Mauro e Sgroi Santagati).
Non voglio dare un voto a "babbo morto". Vorrei che ci contassimo. Con tutto il rispetto i candidati non rappresentano gli interessi e le aspirazioni della nostra area. Così ho deciso di dare voce all'autonomista sardo Cuccureddu. Non vi sembri strano, bizzarro. A parte il fatto che è brava persona, ci sono due o tre motivi per farlo.
E' un attestato di solidarietà all'isola sorella nel servaggio all'Italia.
E' una spinta, purtroppo solo teorica, per far assegnare un eurodeputato alla Sardegna che è quasi sempre esclusa da Strasburgo, perché la Sardegna, con il suo identitarismo, lo merita e potrebbe lottare anche per noi (chissà mai, se nelle isole scattassero due seggi e Nello Musumeci facesse fiasco...).
E poi sarebbe un modo per contarsi e dare un messaggio. I nazionalisti non votano per i blandi autonomisti o per la candidatura nominale del Presidente ma si dissociano votando il sardo e vedono quanto pesano. Se pesano poco ancora devono crescere per alzare la voce, se pesano tanto la alzeranno sempre più.
Sono certo che con queste affermazioni sarò iscritti nell'albo ufficiale degli apostati.
Ma, da elettore, voglio votare finché è possibile e vorrei dialogare, se fosse possibile con gli studenti universitari separatisti. Che vogliono fare? Fare gli ex-separatisti tutta la vita? Vogliono costruire un vero partito indipendentista o la setta dei Beati Paoli? Anche di questa avrei certo rispetto, ma di queste cose non possiamo certo parlare sul web.
Grazie a tutti per la pazienza e l'attenzione
Massimo Costa
Dal dibattito in corso molto interessante emerge qua e là la voce di chi più o meno chiaramente avverte come fastidiosa la presenza politica e culturale del F.N.S. sulla scenario del dibattito in corso.
A tutti costoro, con rispetto per le pur diverse idee, voglio dedicare, mutatis mutandis, un aforisma a suo tempo usato da Golda Meir.
"Capisco che vogliate spazzarci via dall’agone politico, solo non aspettatevi che vi aiutiamo a farlo!"
Ma quale potrebbe mai essere l'interesse di spazzare via il FNS dallo scenario polito siciliano. Quale protrebbe mai essere il vantaggio, e per quale finalità poi? Ci sono solo legittime divergenti interpretazioni sui processi politici in corso. Alcuni in Lombardo colgono un' opportunità per uscire dal ghetto, e ritengono che l'unione programmatica di tutte le forze sicilianiste avrebbe molto più senso che la loro frantumazione, allo scopo di condizionare questo cambiamento che avverrà comunque. In un momento così particolare però la mancanza dei gruppi storici non garantirà migliori esiti. Mi dispiace solo constatare, nel gruppo nel quale ho militato, questo atteggiamento di totale diffidenza, viste le conclusioni. "Capisco che vogliate spazzarci via dall’agone politico, solo non aspettatevi che vi aiutiamo a farlo!" Inopportune.
Caro Trinacrius
mi sa che ti sei siddhiatu!
Te lo dice uno che il primo libro che si e' comprato a 18 anni era
"Una Rivoluzione mancata" di Salvo Barbagallo, trovato in un libreria appena aperta a Legnano in provincia di Milano. Da allora non ho fatto che collezionare tutti i libri sul separatismo.
5/6 anni dopo mi affacciai in Via Rosolino Pilo per vedere la vostra sede. Porte aperte ma nun c'era nuddhu! Avevo sbagliato orario, non sapevo che a Palermu a quell'ora si riposa, erano tra le 15 o le 16 del pomeriggio.
Spesso vedevo vi vedevo stritti stritti sul balcone dietro la bandiera siciliana quando passavo per via Ruggero Settimo.
Io son nato nel suo feudo di famiglia, so anche l'atto di nascita di quel feudo.
Grazie a mia nonna, non dimentico la cultura araba. Son cresciuto ccu li cunta di Mirabetto e della principessa Mirabella che hanno combattuto contro l'imperatore Federico che favoriva l'arrivo degli extra/regnicoli... mi fermo.
sto passando piu' della mia vita in Lombardia, son piu' di 40 anni. Non ho mai dimenticato la mia patria siciliana, e a tutti i lombardi che ho incontrato e conosciuto ho sempre detto che sono Siciliano e non "terun".
Una cosa mi stranizza "Trinacrius": sembra che la storia di tremila e passa anni non la sai.\
I treni passano, e quando ci si sale non sai mai che compagni di viaggio ci si trova. Ma i passeggeri sanno dove si dirige il treno. In questo convoglio che si dirige per superare il ponte di ferro del 4 per cento ci stanno salendo coloro che capiscono che questa e' un viaggio per la liberta'. Non perdiamo questo treno, sappiamo che il macchinista ha aggregato gente disparata, ma stavolta sappiamo che abbiamo un papa' che ha un figlio che condivide le nostre idee. Diamogli fiducia ma aiutiamolo affinche' il convoglio superi lo sbarramento.
Mi sono candidato con l'Mpa per le provinciali a Milano, ma dico a tutti che sono piu' "leghista" della lega perche' sapro' dialogare con la gente e sapro' dimostrare che il finto federalismo della lega non e' altro che il perpetuare lo sfruttamento delle genti lombarde da parte di Roma.
A Massimo dico che condivido in pieno la sua opinione, sono stanco di andare avanti e indietro da milano da circa tre mesi per portare un po' di voti a Lombardo.
Queste 3 settimane al voto mi vedranno superimpegnato, ma la cosa che dovete sapere che ci sono molti lombardi che condividono questo progetto!!!!!
Hanno capito di come sono stati fottuti anche loro, intanto la leganord sa solo abbaiare per i barconi che arrivano, ma gli fa comodo che i padroncini "lumbard" aprono le ditte in Romania e Tunisia...
Assa' bbinirika a tutti!
s'abbinidica a tutti
leggendo gli ultimi due interventi mi convinco sempre più che Trinakrius ha ragione.
Caro Anonimo,
con tutto il rispetto per le opinioni di Trinackius, ed e' un bene questo dibattito, io ritengo quantunque sia anch'io un indipendentista ritengo opportuno dare fiducia a Raffaele Lombardo.
Se no devo aspettare quando vado in pensione ed non ho piu' figli a cui star dietro, tornare ad abitare in Sicilia, per poter mettere una croce sul simbolo della Trinacria, ed avere cosi' la coscienza a posto?
Mi dispiace io l'indipendenza la faccio anche qui in Lombardia!!!
Non aspetto di venire a vedere sventolare quattro bandiere, io la bandiera dell'Evis l'ho messa pure fuori anche qui in Lombardia.
I lombardi di Corleone quando sim unirono agli insorti di Palermo, non si trastullarono se era meglio unirsi o meno ai palermitani. Si armarono ed andarono a la Chianotta ri Vicari, sotto il paese, per porre l'assedio al vicere' angioino che si era rifugiato nel castello di Vicari.
Con i "se" e i "ma" non si canta la messa, ci vonnu i sordi. E per fare i sordi bisogna TRAVAGGHIARI!!!
cmq e in ogni caso Viva la Sicilia!
Rrusariu, avevo giurato a me stesso che non avrei più interferito con questa discussione sul sesso degli angeli, anche perchè lo pseudonimo che uso non mi pone all'altezza. Tuttavia la tua abnegazione ed il tuo pragmantismo meritano un grande rispetto, per cui mi permetto solo dire che ogni apprezzamento si può fare sul pensiero di Trinakrius, ma una precisazione si impone. Tu hai citato un episodio, io ebbi a ricordare, qualche tempo fa, su questo stesso blog, l'alleanza tra russi ed americani per batterere il nazismo. La politica, come la definiva Platone, è l'arte del tessitore, Trinakrius è invece un eroe romantico, un cavaliere medievale, come quello delle fiabe, possiamo apprezzarlo come testimonianza, ma con la politica non c'entra nulla. Forse, per creare un soggetto politico di matrice siciliana bisognerà avere proprio l'acume e la forza di distingure tra politica e romanticismo, senza tuttavia scordare la forza e le idee che proprio dal romanticismo possono venire.Anch'io sto cercando di fare la mia parte, non so se ce la faremo e non so nemmeno se la strada intrapresa porterà ad un risultato, ma nel buio completo in cui siamo questo è l'unica strada che si apre in questo momento. Buon lavoro, perdenti o vittoriosi ci risentiremo,... tu palermitano ed io catanese, entrambi siciliani. W la Sicilia! Assa' binirika a vossia.
Caro Peppinnappa,
Ti ringrazio per avermi chiamato in causa e per i tuoi apprezzamenti.
Voglio però fare notare che l’F.N.S. e Io, molto più modestamente, spesso veniamo attaccati o si prova a sminuirci per il tipo d’azione politica che sviluppiamo.
Il nostro lavoro e lavorio politico sicilianista ed indipendentista su tutti i temi sociali, economici, sindacali, istituzionali della realtà siciliana rendono vani i pregiudizi antisicilianisti e smascherano i “pantofolai” del e nel movimento.
Ciò ovviamente ci fa temere, amare e talvolta odiare.
Prove ampie ed evidenti della nostra azione politica le puoi trovare sul Web.
Lì puoi altresì constatare quali e quanti influssi abbiano avuto ed abbiano le nostre analisi, le nostre prese di posizione, i documenti di matrice F.N.S. sull’intero sicilianismo e spero anche su di Te.
Tuttavia per evitare di rendere questo dibattito un ping-pong infinito smetto la mia “armatura” ( non ero un cavaliere medioevale?).
Nel congedarmi devo dire che il dibattito in corso ha comunque aspetti molto interessanti e con va considerato come una discussione sul sesso degli angeli.
Io torno al mio impegno politico, democratico e pacifico, in favore del Popolo e della Nazione Siciliana.
Chi ha più tela, tessa!
ANTUDU!
TRINAKRIUS
Signori,
E' proprio vero che la storia si ripete. Mentre gli intellettuali "cogitano", un politico democristiano di razza, formato ai sani principi cattolici della "realpolitiek", oggi si sta sporcando le mani, da buon popolano che e'. E saranno proprio le classi popolari a votarlo!
Oggi Lombardo, ieri Milazzo, e ancor prima Don Luigi Sturzo, De Gasperi, Adenauer, Schuman: tutti "popolari", tutti transfrontalieri o comunque nati in terre di confine, tutti uniti da un'idea d'Europa realmente "libera" (quindi non liberale), dei popoli, e non delle banche, delle nazioni indipendenti, e non delle strutture sovranazionali d'ispirazione massonica (a cui destra e sinistra europee fanno riferimento).
Che ci meravigliamo che il gruppo europeo a cui ha aderito Lombardo si chiami "Libertas"? Mi fa piacere che al prof. Massimo Costa piaccia questo nome, anche perche' per decenni "Libertas" lo abbiamo visto scritto sullo scudocrociato (ndr)! A me la cosa non stupisce affatto.
La storia si ripete, appunto. Ancora una volta, saranno le politiche "popolari" a tirarci fuori dal baratro verso cui tutti noi europei stiamo inesorabilmente scivolando. Ancora una volta a risollevare le sorti dell'Europa saranno movimenti d'ispirazione cristiana, moderata e autonomista, di centro per l'appunto. La falsa contrapposizione destra-sinistra (signore-popolo) e' infatti funzionale a una societa' elitaria e anti-popolare.
Non mi stupisce affatto che mentre si disquisisce sul sesso degli angeli, e addirittura si prendono ancora come riferimenti "filosofici" il PCUS e Nenni (come se i 100.000.000 di morti causati dal social-comunismo non bastassero), c'e' chi - come Lombardo - forte di valori universali e intramontabili - parla d'Europa cristiana, delle autonomie e dei territori, come modello di societa' alternativo a quello totalitario delle banche:
"Vogliamo un'Europa che superi lo stallo del nuovo trattato costituzionale, riconosca le sue radici cristiane, valorizzi le autonomie e i territori, non vogliamo l'Europa delle lobbies e dei banchieri". (Raffaele Lombardo, 12/5/2009)
Raffaele Lombardo per noi siciliani e' l'unica e sola alternativa possibile.
Che Dio lo benedica!
Trinakrius, spero sia chiaro che non ho inteso esprimere alcun giudizio negativo su di te. Ho tenuto anzi a precisare quanto stimolante possa essere una posizione romatica ed il cavaliere medievale è il simolo della lealtà incorruttibile. Altra cosa è la politica, che è capacità di individuare percorsi concreti attraverso i quali si possa raggiungere lo scopo, mediare, trovare compromessi, inghiottire rospi. Ecco, io credo semplicemente che sia giunta l'ora di cominciare a distinguere tra queste due facce del c.d. sicilianismo: l'elemento romantico da una parte e le necessità della politica dall'altra, pensare di tenere tutto nello stesso calderone è una vera e propria iattura.Indugiare, mentre gli eventi incalzano, fermandosi in dibattiti tendenti all'improbabile tentativo di cucire insieme queste due realtà assai diverse tra di loro che io chiamo discussione sul sesso degli angeli. Assa' binirika macari a vossia
Le discussioni sul "sesso degli angeli" sono le piú interessanti e significative di tutte, perché di solito non trattano di "sesso degli angeli".
Ovviamente, bisogna saperle leggere di traverso...
Morale: sono onorato che Il Consiglio abbia potuto ospitare una di queste discussioni sul "sesso degli angeli".
Abate, io credo che tutte le discussioni siano belle, ma credo anche che esse vadano rapportate alle circostanze concrete che ci si ritrova a vivere. Se ai tempi delle invasioni persiane, spartani ed ateniesi (che tra di loro si detestavano) si fossero messi a discutere su chi tra i due fosse il più degno, non ci sarebbero state nè le Termopoli, nè Maratona e la storia sarebbe stata divera. Se il mio palazzo stesse bruciando ed io mi fermassi a contrastare con il vicino su come affrontare e risolvere una delicata questione condominiale, credo che alla fine periremmo tutti e due. Io ora non faccio politica attiva, non conosco gli ambienti silicilianisti organizzati e ne ho spiegato le ragioni, ma in passato la politica l'ho fatta ed intendo bene il subliminale in certi discorsi. Ora, in questo momento a mio avviso cruciale del 4%, o questa discussione ha portato ad un compromesso utile ai fini del risultato, ovvero, non ho mai nascosto la mia stima nei tuoi confronti, ma resto della mia opinione. Grazie comunque di consentirci di esprimerci su questo tuo interessantissimo blog.
No Peppinnappa,
non credo la discussione abbia portato ad alcun compromesso.
Peró sai... quando a Lipari scoppió la famosa controversia a causa di un pugno di ceci, il nodo del discorso era veramente il pugno di ceci/voti?
Ho l'impressione che Massimo Costa e Trinakrius-Fabio Cannizzaro abbiano avuto una scambio di vedute su questioni molto piú ampie che non il "semplice" 4%. E'questo é positivo di per sé.
La comunicazione tra le diverse parti é alla base della nostra lotta.
Vorrei dire peró una cosa: se veramente l'FNS, o il MIS o L'Altra Sicilia fossero irrilevanti, Toti Lombardo non sarebbe andato alla sede del MIS.
Su questo punto (come sul 4%) credo ci dovremmo poter trovare piú o meno d'accordo...
Questo è stato un confronto franco autentico, sminuirne la portata assimilandolo al sesso degli angeli per sottolinearne quasi l'inutilità, non lo condivido per niente. Nell'atteggiamento di franchezza che che l'ha contraddistinto mi sento di esprimere apprezzamento. Ringrazio per la schiettezza quanti hanno espresso il loro pensiero ed a Trinakrius un ringraziamento particolare anche se ho condiviso poco le sue posizioni.
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