Approfondimenti - Il Consiglio News Feed

mercoledì, maggio 13, 2009

Le apparizioni di Riposto

Alla recente presentazione del PEARS (il Piano Energetico ed Ambientale della Regione Siciliana) è intervenuto l'economista americano Jeremy Rifkin, fondatore del TIR, acronimo che sta per Terza Rivoluzione Industriale.

Per Rifkin, “E' stata la prima rivoluzione industriale a mettere insieme la stampa e l'alfabetizzazione con il carbone e la ferrovia. La seconda ha combinato il telegrafo ed il telefono con il motore a scoppio e con il petrolio. Quella che abbiamo ora è la possibilità di una rivoluzione energetica distribuita.

A seguito della terza “Tutti potremo produrre la nostra energia, e distribuircela l'un l'altro.

In parte, stiamo già vivendo questa “rivoluzione energetica”: le tragiche vicende afghane ed iraqene, l'incredibile espansione delle infrastrutture per lo stoccaggio e la distribuzione di gas in Europa (Vedi i post "Gas per tutti" e "Carburante elettorale"), la nascita ed il rafforzarsi di regimi ostili all'occidente, sono tutti segnali di quello che sta avvenendo.

Questa “rivoluzione” non è per niente priva di tensioni, come è possibile vedere da questa breve lista.

Alla Regione è dal 2007 che parlano di questa “Terza Rivoluzione Industriale”:

La terza rivoluzione industriale è alle porte e vedrà come protagonista l’idrogeno come vettore per le fonti rinnovabili. È questa la via che il pianeta percorrerà nei prossimi decenni. L’era del petrolio resisterà ancora per qualche decennio. Dopo si dovrà cambiare. E non sarà il principio della riduzione dei gas termoalteranti a guidare il cambiamento, ma, come la storia racconta, tutto deriverà dalla convenienza economica.

scriveva SiciliaInformazioni.com a proposito di un convegno sulle energie alternative organizzato allora (“Investire nelle rinnovabili per creare sviluppo in Sicilia”, 5 dicembre 2007).

Ma in Sicilia è da molto più tempo che ne parliamo. Da molto tempo prima che Rifkin incominciasse a divulgarne il verbo. Si sa, noi Siciliani siamo sempre avanti a tutti:

Prima che la terza Rivoluzione Industriale
provochi l'ultima grande esplosione nucleare


cantava Franco Battiato già nel 1982 echeggiando quelle tensioni di cui dicevamo prima.

Un genio il nostro Franco. Un visionario. Aveva già previsto la cosa. Anche troppo aveva previsto. Infatti dopo continua:

Prepariamoci per l'esodo
(…)
Nelle vie calde la temperatura s'alzerà
moltitudine, moltitudine
non si erano mai viste
code tanto grandi, tanto lunghe
tanto grandi, tanto lunghe.
(…)
arriveranno da tutte le parti


Ovviamente il tutto solo dopo la fine dell'Unione Sovietica ed il crollo del capitalismo anglosassone:

Fine dell'imperialismo degli invasori russi
e del colonialismo inglese e americano


Insomma, il nostro (geniale comunque) pescatorello di Riposto aveva già previsto il cambiamento climatico, le migrazioni di disperati verso l'occidente, la fine dell'Unione Sovietica, quella degli Stati Uniti. E non li aveva previsti ponendoli indefinitamente in un qualche ipotetico futuro orizzonte temporale.

Li aveva legati ad un ben preciso evento: la terza rivoluzione industriale di Rifkin e le tensioni da essa derivanti.

I Siciliani se la vantano di essere sempre i primi in tutto, ma sinceramente mi sembra che qui si esageri un pochino. Quindi, a meno che non si voglia credere ad una qualche apparizione celeste che abbia rivelato questi segreti al pescatorello di Riposto, dobbiamo pensare che il nostro recitasse un copione suggerito da qualcun altro.

Meditiamoci sopra. E meditiamo sul fatto che una delle cose dette ancora non si è realizzata: “l'ultima grande esplosione nucleare”. Chissà che almeno su questa il suggeritore non si sia sbagliato.



Gloria in excelsis deo
Gott mit Uns
Ein Zwei Drei
prima che la terza Rivoluzione Industriale
provochi l'ultima grande esplosione nucleare
prepariamoci per l'esodo
il grande esodo
un esodo
per noi giovani del futuro.
Fine dell'imperialismo degli invasori russi
e del colonialismo inglese e americano
prepariamoci per l'esodo
il grande esodo
un esodo
per noi.
Nelle vie calde la temperatura s'alzerà
moltitudine, moltitudine
non si erano mai viste
code tanto grandi, tanto lunghe
tanto grandi, tanto lunghe.
Moltitudine, moltitudine

1 commento:

zetan ha detto...

Si caro amico è proprio un cambiamento epocale quello al quale parteciperemo per comporre gli scenari futuri. Doloroso se un sentimento ostile pervade le nostre sensazioni. Mi permetto di consigliare a quanti lo non conoscessero, l'approccio di uno scienziato e mistisco indiano d'America Gregg Braden, il quale propone delle tencologie interiori per condurre quanti si sentomo coinvolti da questa conversione con l'intento di approfondire le dinamiche collegate alla epocale trasformazione.