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sabato, luglio 25, 2009

Cime tempestose

Le ultime elezioni presidenziali americane hanno visto lo svolgersi del duello più aspro in una fase diversa da quella solita del voto finale per la scelta tra un candidato repubblicano ed uno democratico.

Abbiamo assistito ad un braccio di ferro senza precedenti all'interno del partito democratico tra quello che sarà poi il futuro presidente ed una spietata Hillary Clinton. Quasi fosse quello il vero confronto elettorale per la vittoria finale.

Uno scontro che ha rischiato di lacerare il partito e di presentarlo diviso ed indebolito alla battaglia con McCain. Ed invece il duo McCain-Paulin durante la campagna elettorale ha goffamente proceduto di gaffe in gaffe verso una sin troppo ovvia sconfitta contro lo “sconosciuto” e giovanile Obama.

Quali poteri si stavano scontrando in realtà nelle primarie democratiche? Erano effettivamente McCain e gli elettori statunitensi solo una comparsa di un copione scritto nell'ombra?

Nel 2004, con la campagna elettorale per le presidenziali in corso, negli USA uscì il film “The Manchurian Candidate”, una sorta di psico-thriller politico nel quale si immagina un candidato presidenziale posto sotto il controllo di una lugubre organizzazione (la “Global Manchurian”) tramite un impianto inserito nel cervello.



Il film, vincitore dell'oscar, culminava nell'assassinio da parte dell'eroe di colore impersonato da Denzel Washington della coppia Meryl Streep – Manchurian Candidate, madre e figlio. Se accettiamo la neppur tanto vaga somiglianza tra la Streep del film e Hillary Clinton (foto sopra), allora ci possiamo permettere di cogliere nell'eroe di colore il futuro presidente, Barack Obama.

D'altronde Denzel Washington si è imposto al grosso pubblico impersonando con successo l'attivista politico afroamericano Malcom X, più volte messo in relazione con Obama.

Rimane il “Manchurian candidate”, il burattino, nella finzione del film decorato e reduce di guerra in Iraq.

Il film del 2004 è un rifacimento di una pellicola del 1962 dallo stesso titolo (“Va e uccidi” in italiano) nella quale la guerra a cui si fa riferimento è quella di Corea e non più quella irachena. Anche nel 1962 il reduce, dopo l'esperienza della prigionia in un campo di concentramento nemico, si candida alla presidenza. A controllarlo non sono dei “finanzieri” americani, ma i comunisti.

John McCain, candidato alle ultime elezioni per i Repubblicani, è un reduce di guerra del Vietnam. Durante il conflitto fu catturato e torturato dai vietnamiti, che lo condizionarono psicologicamente a tal punto da costringerlo ad effettuare alcune dichiarazioni anti-americane.

Ricapitolando, il Manchurian Candidate (McCain) del film è un burattino della Streep (Clinton) che a sua volta lavora per questa strana “loggia” segreta, la Manchurian Global.

Quell'epilogo violento prefigurato dal film, poi realizzatosi nello scontro “all'ultimo sangue” delle scorse primarie, racconta di acque non certo tranquille in cima alla piramide di potere occidentale.

Hollywood ha dato conto di questo scontro per il potere altre volte. Ad esempio nella saga di Guerre Stellari: nell'ultimo episodio (“La vedetta dei Sith”) ci viene mostrato il colpo di stato (vedi 11 settembre) effettuato di nuovo da una “loggia segreta”. Questa volta non si tratta della “Manchurian Global”, ma dei “Sith”. Dietro il presidente (George Bush) viene svelata la orripilante figura di un imperatore nero. Ed anche qui, il presidente-imperatore viene affrontato all'apice del dramma da un “Jedi”[*] di colore.

Queste fratture ai vertici, se effettivamente esistono, non possono che acuirsi nei periodi di crisi o di inarrestabile declino. Abbiamo già visto tutto questo nelle fasi terminali dell'impero romano, in cui i “principi” si succedevano a ritmo frenetico ed erano più espressione di gruppi alla ricerca di ricchezza personale che di un progetto per il dominio del mondo, come lo erano nelle fasi più gloriose della storia della città eterna.

Il duello tra “Obama” e la “Clinton” non ha comunque portato ad un chiaro vincitore. I due gruppi sono dovuti scendere a patti e la Clinton è stata accettata come Segretario di Stato, una posizione di altissimo profilo (il precedente segretario di stato era la Rice) per giunta accompagnata da una delega per l'India che la posiziona strategicamente nell'area più calda del pianeta, l'Asia centrale.

Un premio alquanto generoso per chi è stato apparentemente sconfitto. Un premio che è facile prevedere foriero di divisioni interne e problemi per l'amministrazione di Obama.

Divisioni che non hanno tardato a manifestarsi e che sono venute a galla in occasione della recente crisi iraniana: il presidente americano all'inizio aveva reagito con estrema pacatezza e senza sbilanciarsi in favore dei ribelli che accusavano il regime di Teheran di brogli. “Sta agli iraniani prendere le decisioni riguardo chi dovrebbe essere il leader dell'Iran” (“Meeting thuggery with coolness”, The Economist 18 giugno 2009), disse durante i primi gironi della crisi.

Un atteggiamento che è sembrato troppo prudente a qualcuno, ma che trovava appoggi in casa persino nelle alte sfere economiche, visto che il fondo dei Rockfeller (il Rockefeller Brothers Fund ) aveva nel frattempo certificato le regolarità delle elezioni sul Washington Post e tacciato di inconsistenza le accuse occidentali rivolte ai vertici persiani.

Dopo qualche giorno (il 23 giugno) Obama è sembrato concedere qualcosa alle richieste dei falchi, e si è spinto sino ad esprimere «Condanna» contro le «azioni ingiuste» del regime iraniano e «seri dubbi» sulla regolarità delle elezioni. (“Obama alza il tono con l' Iran «Repressione sconvolgente»
Corriere della Sera 24 giugno 2009)

Le divisioni sono riaffiorate in modo ancora più prepotente all'insorgere della crisi Honduregna, che ha visto Chavez e Castro accusare gli americani del colpo di stato mentre paradossalmente Obama tuonava contro i golpisti:

Barack Obama ha ribadito che per l'America il presidente dell'Honduras resta Manuel Zelaya. Quanto avvenuto domenica secondo l'inquilino della Casa Bianca «non è legale» e se il colpo di Stato in Honduras venisse accettato sarebbe «un terribile precedente» (“Caos in Honduras dopo il golpe. Obama: «Quanto avvenuto non è legale»”, Corriere.it 29 giugno 2009)

Ma nei fatti l'amministrazione USA non ha potuto fare niente contro i suoi nemici interni.

Altri sinistri segnali sono arrivati a cavallo tra i due eventi descritti. Il 26 giugno il Financial Times riporta in prima pagina un pezzo la cui pubblicazione non deve aver fatto passare sonni tranquilli a molte persone:

I fondatori delle dinastie dei Rothschild e dei Freshfields collegati alla tratta degli schiavi[**]

Un'accusa sostenuta da fior di documenti e che suona ironica quando si pensa alle voci che girano riguardo alla supposta sponsorizzazione di Obama da parte dei Rothschild (vedi il post “Pericolo di crollo”).

La Rothschild Bank si è scusata immediatamente senza neanche temporeggiare per dare un'occhiata ai documenti: paura che qualcuno possa far saltare fuori altri documenti che li mettano vicini ai nazisti? Suonerebbe ancora più ironico dato il supporto dei Rothschild alla causa di Israele, causa alla quale proprio i nazisti hanno dato (casualmente, si intende...) un fondamentale aiuto convincendo i poco accondiscendenti ebrei europei che era meglio cambiare aria.

Intanto, mentre a Washington gli oscuri pretendenti al trono si combattono, l'impero continua ad affondare.

Durante la trasmissione del 21 luglio “Il Grande Gioco”, in onda su Rai Due e condotta dallo scrittore e giornalista catanese Pietrangelo Buttafuoco, Igor Panarin, politologo russo, mentre paragonava Obama a Gorbaciov, ha ricordato un paio di episodi passati in silenzio tra i nostri mezzi d'informazione:

Nell'aprile del 2009 il governatore dello Stato del Texas ha dichiarato che questo Stato potrebbe recedere dalla confederazione. Inoltre ha pronunciato questo discorso durante un enorme meeting, in cui la folla scandiva le parole “Usciamo dalla compagine degli USA!”.

Dall'altro lato la crisi economica sta costringendo gli “yankee” a chiedere l'elemosina per continuare a mantenere almeno l'apparenza. La superpotenza spaziale non ha più i soldi per raggiungere la stazione spaziale internazionale ("Over the moon?" The Economist 16 luglio 2009):

Gli shuttle sono destinati a smettere di operare l'anno prossimo e già c'è il dispiacere per il vuota tra il ritiro e l'arrivo di un loro successore. Nel frattempo, la NASA sarà costretta ad usare un sostituto russo, il Soyuz, per poter mantenere le forniture alla stazione spaziale e per tenerla in funzione.

La stessa sorte era toccata agli astronauti russi una ventina di anni or sono.

Qualche tempo avevamo riportato le dichiarazioni di un pezzo grosso dei servizi segreti pakistani, tal Hamid Gul, riguardo al collasso statunitense nell'autunno di quest'anno (vedi il post "Pericolo di crollo":

“Nelle mie previsioni, verso la fine del 2009, Obama capirà che o abbandona la sua agenda di modifiche [all'assetto politico dell'Afghanistan e delle aree vicine, ndr] o dovrà trovare un modo per disimpegnarsi da impegni esterni [operazioni militari]”

Il 19 luglio il ministro della difesa USA, Robert Gates, ha dichiarato che «Non potremo stare a lungo in Afghanistan» se non ci saranno evidenti progressi entro questa estate. Gates ha continuato dicendo che «l’America è stanca e sono stanchi i suoi soldati». E stanchi sono anche i contribuenti di pagare. Soprattutto ora che non ci sono più neanche i soldi, per pagare.

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[*] I Jedi della saga di Guerre Stellari non rappresentano altro che la massoneria, che protegge la “repubblica” operando nell'ombra ed alle spalle del popolo che continua ad eleggere mezzibusti senza potere. Ce lo dicono in faccia come stanno le cose....

[**] I media italiani hanno diligentemente riportato la notizia

33 commenti:

rrusariu ha detto...

Bbeddhu travagghiu, kka nta li midia taliani sunnu importanti a komu si potti ammucciari li bbaccareddhi finici.

15 giorni fa il pecoraio sembrava di essere al centro dell'ombelico del mondo, ma adesso non sa o non vuole comprare manco uno schiavo per il gruppo di gladiatori da esibire nell'arena mediolanuta.

L'impero ha ancora forza per convincere qualche recalcitrante a stare sulla "retta via", oppure che tutti stiano aspettando a chi crolla per primo?

zetan ha detto...

Gran lavoro Abate.

Osservare le difficoltà dei Rothschild non è certamente cosa usuale, specie se riportate dai media che finora hanno condotto una campagna di copertura e grazie alla quale hanno mantenuto una posizione sociale di privilegio.

Ipotizzare con una certa dose di attendibilità gli sviluppi futuri sulle composizioni socio-politiche mondiali diviene sempre estremamente scivoloso. Però alcune riflessioni sulle vicende recenti mi sento di condividerle nel tentativo di comprenderle insieme.

Mi sfugge, tra gli altri, un aspetto che considero centrale nelle vicende collegate al tracollo economico finanziario e, con questa le difficoltà emerse di recente, da te evidenziate, dei Rothschild, che troviamo inaspettatamente sui media. Cosa potrebbe giustificare tale tracotanza? Se non magari di esercitare pressione su di loro, nel tentativo di far riconsiderare l’abbandono che stanno operando a danno dei loro abituali amici e confidenti. Insensibili Rothschild lasciano che la nave, che li ha ospitati, affondi e con essa molti dei subordinati, le cui aspettative presupponevano la stessa abnegazione in termini di riconoscenza da loro stessi prestata. Teniamo conto che chi oggi grida un aiuto disperato, capi di governo, ha subito gli eventi connessi ai mutui del disastro e rischiano di esserne travolti, stanno rimanendo i soli rimetterci la faccia.

Potrebbe essere ipotizzabile che la crisi dei mutui americani, che comunque ha fatto saltare il tappo, potrebbe essere assimilata ad una disgregazione negli stadi intermedi della piramide, quanti hanno potuto, svolgendo un ruolo tecnico, ne hanno approfittato facendo i loro comodi, certi che non avrebbero potuto subire ritorsioni da un sistema al tracollo? Consapevoli, quanti hanno tratto vantaggio, che il collasso era incontrollabile incuranti degli effetti hanno accelerando il decorso traendone il maggior vantaggio, a danno di chi è costretto a rimanere in ruoli diversi, capi di stato e ministri innanzi tutto ma anche banchieri, quelli rimasti al loro posto non avendo altre possibilità, che però adesso non rischiano più, bloccano il credito perché non si fidano in un sistema non dispoticamente controllato dagli amici di prima?

La riflessione nasce dalla considerazione che l’esercizio del controllo totale è sicuramente sfuggito ai vertici della finanza mondiale, in questa fase, controllo esercitato in modo totale fino a non pochi anni fa. E questa loro carenza non trovare giustificazione visto che non riguarda nella fattispecie di elementi marginali o di dettaglio del sistema.

Lasciando nel panico quanti ritenevano di contare nell’aiuto dei Rothschild ed amici, nel gestire questa fase estremamente rischiosa. Adesso i subordinati sono allo scoperto e non possono certo dire alle popolazioni che si ritrovano a governare: aspettate signori era tutto per finta noi non siamo altro che dei pupazzi e voi neanche questo. Probabilmente è solo visione semplificata questa rappresentata della disgregazione di una parte della piramide, che però sempre più mi appare come lasciata a se stessa come ad un destino inesorabile.

Abate Vella ha detto...

Rrusariu,

secondo me sono tutti messi ad aspettare... e qualcuno deve essere seriamente preoccupato!

Zetan,

concordo con te sulla disgragazione della piramide anche tra gli strati medi.

Ma manca qualcosa al mosaico. Se i Rothschild ed i Rockfeller sono dalla parte di Obama, come sembra, chi é che guida i "falchi"?

La "Manchurian Global" o anche i Sith non sono altro che il gruppo dei Bush. Ma chi é l'imperatore della saga di guerre stellari?

Anche Oliver Stone fa dire a Bush nel film W., "sono stato chiamato dal padre a condidarmi. Non mio padre, ma uno che sta molto piú in alto". Nel film la cosa viene interpretata dallo spettatore medio come un riferimento al Dio cristiano... Ma chi é veramente questo "padre"?

I Rothschild ed i Rockfeller stanno tentando di sganciarsi da lui?

zetan ha detto...

Si concordo Abate manca qualcosa, ho sempre ritenuto che al vertice ci fossero proprio i Rothschild ed i Rockfeller, evidentemente forse questa certezza è da ridiscutere visto che sono in difficoltà. Mi sembra tuttavia difficile ritenere che ci sarà spazio per loro nel nuovo equilibrio mondiale che si sta formando.

Se dovessi valutare sulla base delle mie percezioni e conoscenze, direi che in questo nuovo ordine non v’è spazio per le metodologie utilizzate da costoro nel mantenere una organizzazione di tipo piramidale, questo lo vedremo presto se salterà l’organizzazione monetaria che hanno messo in piedi.

Del resto questa è parte più nuova del loro progetto, tenuto conto che è dal 2002 che hanno accelerato nel tentativo di arrivare alla moneta unica mondiale, che attualmente però mi appare del tutto improbabile che possano realizzare e senza il quale non contano molto.

Ritengo ancora, rispetto sempre a mie valutazioni, che invece risulta verosimile una differenziazione monetaria distinta per aree geografiche omogenee, dunque ad una localizzazione monetaria che destituisce dal potere i nostri definitivamente dal vertice della piramide. Questo spiegherebbe anche come soggetti di secondo piano possano agire liberamente mettendo ulteriormente in difficoltà il sistema.

Senza temere ritorsioni, sfidandoli anzi, nel curare i loro interessi a danno di interessi superiori. Voglio dire che forse non c’è nessuno sopra di loro al vertice della piramide ma è proprio la piramide che si sta per sgretolare insieme a loro. Costoro comprendono tale difficoltà subendo gli eventi, considerato mancano loro gli strumenti per orientarli a loro vantaggio.

Questo è uno dei tasselli che manca e che sento più verosimile ma, è solo uno di quelli possibili non l’unico ed è anche quello che si considera meno, per questo forse il più verosimile quantomeno per me.

rrusariu ha detto...

Questo e' l'editoriale di oggi del corriere: sunnu skantati!


http://www.corriere.it/editoriali/09_luglio_26/panebianco_0fca7806-79b2-11de-884e-00144f02aabc.shtml

Peppinnappa ha detto...

Mi pare che l'editoriale faccia il paio con l'intervista di Ernesto Galli dela Loggia apparsa (purtroppo) su La Sicilia di ieri. La lega nord nasce da problemi reali, quelli del Sud sono come i ragazzini che vogliono la paghetta dal papà. Hanno veramente paura, se finisce la colonia del Sud, sono veramente col c... per terra.

http://giornale.lasicilia.it/giornale/2507/CT2507/MONO/MO07/navipdf.html

Abate Vella ha detto...

Povero della Loggia....

"qualcuno potrebbe dire andate pure"...

ma chissá come mai non lo dice mai nessuno, neppure la Lega....

Queste interviste sono le operazioni raffinatissime: il pezzo é stato pubblicato proprio per mettere ancora piú astio nei confronti del nord dalle nostre parti....

Anonimo ha detto...

Lo stesso giorno il fondo del GDS diceva LA STESSA COSA: La lega ha radicamento nel territorio, qui è solo una querelle politica, alla gente non interessa, è una questione di soldi...
Si vede che è una linea editoriale Publikompass, cioè Torino, il vero padrone dell'editoria siciliana tutta.
No, non credo che sia fatto per mettere astio contro i settentrionali, credono veramente di smontarci, ma la strategia è estremamente goffa, buona per vent'anni fa forse, e il risultato sarà quello di peggiorare le cose.
Ad esempio il GDS per sostenere le sue tesi faceva conto di credere alle parole della Gelmini sull'inefficienza delle università meridionali.
Ora nelle università siciliane, bene o male, c'è la nostra classe dirigente, buona o brutta che sia. Pensate che c'è pure quel "Bavetta" che tiene l'uccello al sindaco Cammarata e che cerca di farlo sopravvivere con il raddoppio IRPEF o TARSU a Palermo, tra l'indignazione generale dei cittadini.
Pensate che questi professori, anche questi senza dignità, abbiano piacere a sentirsi dare degli scimuniti dal GDS? E poi ci sono quelli bravi, fra i quali - vi garantisco - soffia il vento dell'indipendentismo, non potendone più di queste continue discriminazioni.
Vedremo.
Un professore che "non può" firmarsi.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Professore,

Sarebbe proprio bello se soffiasse questo vento. E non solo tra i professori, ma nella societa' intera.

Adesso pero' vorrei porle una domanda: possibile che noi Siciliani, nel bel mezzo di una fibrillazione del sistema come quella attuale, non riusciamo ad esprimere una classe dirigente che sappia cavalcare questi sentimenti identitari?

Possibile che a Panebianco e Galli della Loggia non sappia rispondere nessuno? Ma allora la nostra intellighenzia, fatta eccezione per delle mosche bianche, e' tutta asservita al regime tosco-padano?

Forza Professore! E tanti sinceri auguri per le sue imprese!

x_alfo_x ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
x_alfo_x ha detto...

Dovrebbero passare ai fatti, altrimenti rimangono chiacchiere e non fanno che dar ragione ai leghisti

x_alfo_x ha detto...

Caro Abate, leggendo il sito gennarocarotenuto.it, ho visto che ha postato un articolo dal blog femminismo a sud. Vedi se ti può interessare leggere

Sicilia: l'eterna colonia per gli affari del nord di Enza Panebianco

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2009/07/27/sicilia-l-eterna-colonia-per-gli-affari-del-nord

L'Ingegnere Volante ha detto...

Questa mi sembra una bella risposta a Galli della Loggia:

http://www.livesicilia.it/2009/07/27/e-alla-camera-prende-corpo-il-partito-del-sud/

Inoltre mi sembra che sul Politecnico del Mediterraneo abbia detto una sonora castroneria, visto che il Politecnico rimane in Sicilia, grazie al governo Lombardo!

nebros ha detto...

Per Sindoni, Tremonti come Garibaldi

http://www.capodorlandobuongiorno.com/view.asp?id=5324&zona=1

x_alfo_x ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
x_alfo_x ha detto...

Intervista a Lombardo
"Un piano di 30 anni
per fare come il Nord"

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45928girata.asp

Abate Vella ha detto...

Forte la battuta di Lombardo: "Che senso ha farlo a Milano, come dice il governo? Che ci facciano il Forum mitteleuropeo!"

Anche se alla fine Sindoni forse la dice meglio, visto che la cosa peggiore non era il forum ma l'impianto della finanziaria.

La verità è che non ci sono più spazi per negoziare. Tremonti e la Lega non vogliono compromessi: o tutto o niente. Vogliono lo scontro. E prima o poi lo "scontro" (leggi scissione) si dovrà fare.

Riguardo al femminismo, secondo me quelli sono articoli civetta, tipici di una certa sinistra alla Grillo o alla IDV, per intenderci.

Abate Vella ha detto...

Per rispondere al professore sopra, direi che sicuramente le dichiarazioni di della Loggia erano piene di rancore e andavano nella direzione dello "smontaggio", ma non credo che chi le ha pubblicate, quell'innominato che tutti sappiamo, non sapeva l'effetto che avrebbero provocato.

E' in lui che vedo la strategia "raffinatissima", non certo nei rozzi "risorgimentalisti"... ;)

MI chiedo se quello che Zetan ha prefigurato sopra, cioè la disgregazione della piramide secondo veri strati non stia avvenendo anche in Italia dove vediamo tutti questi politici e giornalisti meridionali preoccupati di scomparire nella oramai prossima "scissione"... ora anche Parlagreco ha detto che il suo giornale ItaliaInformazioni è dedicato solo al sud...

Abate Vella ha detto...

Ecco qualche altro interevento iteressante:

http://www.corriere.it/editoriali/09_luglio_28/de_rita_nazione_ade4496c-7b34-11de-9006-00144f02aabc.shtml

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=369941

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/59474/italiainformazionicom-diventa-quotidiano-ditalia-vuole-rappresentare-ragioni-mezzogiorno-segno-dellunit-nazionale.htm

Peppinnappa ha detto...

Noto che nell'editoriale di De Rita manca tuttavia ogni e qualsiasi riferimento ad un contributo meridionale allo sviluppo di una "cultura italiana". Vorrei proporre inoltre di rendere pubblici i nomi dei deputati siciliani i quali hanno votato con il governo per "Milano capitale del Mediterraneo".

zetan ha detto...

Come ho lasciato intendere Abate io propendo per ipotesi della disgregazione per una serie di ragioni, la più importante di tutte e che la base di questa piramide non ha più un ruolo sociale che consente agli starti superiori di avere garanzie sufficienti nel mantenimento della attuale collocazione di privilegio alla quale non vorrebbero rinunciare.

In Italia e ancor più nel meridione il potere subordinato ha fondato le proprie fortune, di miserabili, nella tecnica che preferisco definire l’estorsione del consenso. Questa pratica è fondata sulla consuetudine di insediare i bisogni primari delle persone, se tu non sottostai non vivi.

L’estorsione del consenso ha, per sua natura, una vita limitata, sottintende una forma di dispotismo democratico mediante il quale io ti permetto di vivere se tu mi permetti di mantenere una sottospecie di baronato di tipo barbaro.

Oggi tutto ciò non regge più, poiché le politiche di questa natura si fondano sullo scambio, finite le risorse finite anche loro, se ne sono accorti da tempo, e allora non avendo altra capacità di attrarre consenso entrano in crisi non avendo gli strumenti e la capacità per rinnovarsi. Immaginiamo uno come Provolino, Totò per gli amici, che dovrebbe essere votato per una qualche particolare idea di tipo politico programma, cose da scompisciarsi dalle risate.

Allora la selezione su quale base avverrà? Questo il punto di domanda. Ci sarà ancora spazio per figuri quali quelli che abbiamo subito fino ad oggi. Lo ritengo difficile, e cosa faranno costoro o cosa stanno facendo? I migliori tra questi tentano la strada della grande impresa vedi Lombardo o lo stesso Miccichè, Maccarrrone ed amici, Castiglione per lo conoscesse così, tentano in tutti i modi di ostacolarli perché in quel campo sono perdenti sin da subito, allora preferiscono vivere alla giornata considerato che ciò gli permetterà sicuramente qualche minuto in più di respiro.

Per i giornalisti forse anche peggio. Visto che sono legati a doppio filo ai nostri cari amici di prima.

Ritengo probabile che a breve assisteremo a selezioni delle classe politica completamente diversa e forse è bene, se così dovesse essere, che ci abituiamo presto a tale novità.

Già questo sovverte l’ordine che ha sorretto la piramide nel meridione d’Italia, e la Sicilia da sempre terra di innovazione l’ha recepito immediatamente facendo svegliare tutti.

Saluto tutti gli amici, con i quali manteniamo alto il sentimento di legame e di responsabilità verso la nostra terra, che si espande sempre più chiaro e sempre più forte per tutta l’isola.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Ancora una provocazione della lega:

http://www.corriere.it/politica/09_luglio_28/lega_dialetto_prof_riforma_scuola_f3e05830-7b9c-11de-9006-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano

Bisognerebbe raccoglierle tutte e presentare il conto prima o poi.

Peppinnappa ha detto...

Abate, tu hai certamente qualche informazione in più rispetto a me e comunque hai grandi capacità di analisi per cui prendo sempre sul serio ciò che dici. Vorrei prendere atto delle tue congetture anche con riguardo a quello che tu chiami l'innominato, ma il continuare a pompare a più non posso l'acrobatico ponte sullo stretto, che è un'autentica presa per il c... per i siciliani e per tutto il Sud ed una miniera d'oro invece per una certa ben nota azienda del Nord, secondo una ormai scoperta, vecchia logica, che proprio il riscatto siciliano e meridionale dovrebbe in primis superare, non depone certo bene.

rrusariu ha detto...

Lombardo ha spiegato di puntare ''all'unita' dell'Italia, altro che separatismo o secessione come qualche sciocchino ha scritto''

Da SiciliaInformazioni
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/59736/piano-incontro-berlusconi-ministri-lombardo-fond-sono-stati-sequestrati.htm#comments

ho fatto un commento.
Spero solo ca si sciuvigghia!!!

zetan ha detto...

Rrusariu anch'io ho lasciato un commento anche se ancora il testo è in corso di ferifica. Ho cercato di seguire il tuo indirizzo.

Ritengo scandaloso se Lombardo non sentirà l'obbligo di tradurre i propri intendimenti viste le dichiarazioni.

Forse ha deciso di rimanre piccino lo capiremo presto.

rrusariu ha detto...

Zetan
non c'e' solo quello, leggete qua che si stanno preparando il loro esercito:

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/lega-alpini/lega-alpini/lega-alpini.html

Cio' dimostra che i nostri militari vengono mandati a fare da carne da macello in Afghanistan ed altre parti perche' non hanno da mangiare a casa. Loro non hanno smantellato le loro caserme e si stanno facendo una truppa d'elite pronti a difendersi.

Lo sapete che se putacaso la Russia chiude i corridori per l'afghanistan e non arrivano manco dall'Iran i rifornimenti ne l caso che ci fosse l'attacco a loro, questi poveri soldati verrebbero lasciatia morire. Il 40 per cento della truppa e' siciliana, ancora una buona parte e' della parte continentale del regno.

Avevo letto da qualche parte che l'esercito italiano sta sguarnendo le caserme in tutto il nostro Regno.
Si stanno preparando all'abbandono, poi useranno i morti di fame delle nostre per difenderre i piloni del ponte, la centrale nucleare in provincia di Agrigento etc... con i capoccia miliari non certamente provenienti dalle nostre parti.

Anonimo ha detto...

il progetto "leghista" parte da lontano

http://archiviostorico.corriere.it/1994/aprile/13/FONDAZIONE_AGNELLI_macroregioni_Miglio_economicamente_co_0_9404133795.shtml

ed approda a

http://www.lavoce.info/binary/la_voce/documenti/programma_lega.1206722735.pdf

rrusariu ha detto...

All'anonimo, postare documenti pubblici non e' reato, cmq ho estrapolato la parte finale del programma:

Parlamento del Nord
SEDUTA DEL 2 MARZO 2008
RISOLUZIONE
Premesso che:
- gli investimenti in infrastrutture per il Nord sono al di sotto della media europea e
tale situazione ha determinato ritardi e lentezze nella realizzazione delle grandi opere
(Pedemontana Lombarda e Pedemontana Veneta);
- la rete autostradale, dagli anni Settanta ad oggi, ha avuto un incremento nettamente
inferiore a quello fatto registrare dal volume del traffico autostradale, lasciando al Nord
un sistema viario e infrastrutturale arretrato e non degno di una economia avanzata
come la nostra;
- la mancanza e l’inadeguatezza di sistemi di trasporto alternativi a quello su gomma
hanno determinato la congestione delle nostre strade ed autostrade penalizzando il
sistema produttivo del Nord;
- le nostre Regioni pagano inadeguate politiche industriali (come risulta evidente per la
questione dell’hub di Malpensa), sprechi gestionali e tariffari a vantaggio di una parte del
Paese che beneficia del PIL prodotto dal Nord;
- la mancanza di scelte decisionali a livello nazionale nel campo delle infrastrutture e le
vicende legate all’hub di Malpensa danneggiano il sistema economico, imprenditoriale e
sociale della Padania;
il Parlamento del Nord
delibera di approvare i seguenti punti programmatici ritenuti indispensabili per la Padania:
1) esigere il completamento delle infrastrutture indispensabili per l’economia
della Padania prevedendo adeguati investimenti;
2) attuare la regionalizzazione della rete autostradale restituendo alla Padania
un patrimonio pubblico che deve essere a disposizione di tutti coloro che
(cittadini e imprese) hanno bisogno di muoversi;
3) programmare e potenziare i trasporti ferroviari, fluviali e marittimi al fine di
ridurre il movimento su gomma delle merci, favorendo la realizzazione di un
sistema intermodale e la riqualificazione delle strutture portuali;
4) sostenere il sistema aeroportuale padano e valorizzare l’hub di Malpensa
evitando ricadute sociali ed occupazionali in termini di perdita di posti di lavoro
e gravi ripercussioni sulle imprese del territorio;
5) realizzare al più presto le opere fondamentali per far muovere la Padania,
dalla TAV alle Pedemontane Lombarda e Veneta, dagli assi stradali e ferroviari
dei valichi del Sempione, del Gottardo e del Brennero alle grandi arterie di
collegamento;
6) costruire il Ponte di Messina dopo la Tav e a costo zero per lo Stato;
7) abolizione dei pedaggi autostradali in Padania;
8) realizzare la Monaco – Padova.

Certo nel 2016 ci diranno anche la verita' di Portella della Ginestra, se saremo ancora incollati lungo il garigliano e il tronto.

zetan ha detto...

Vedo Rrusariu, ti ringrazio per i suggerimenti. A me le politiche della lega non sorprendono affatto quanto invece l'incostanza evidenziata dal presidente Lombardo nelle dichiarazioni di Sicilia Informazioni, quella si.

Quando si afferma inoltre che il partito del sud è inutile rispetto invece ad avere più sud nei partiti. Tradotto nel mio linguaggio vuol dire ridateci le risorse per continuare l'esercizio estorsivo e vedete che noi riprenderemo in mano il consenso che fin'ora abbiamo garantito.

E' chiaro che molti inutili idioti sanno che la loro sopravvivenza è legata a ripristinare tale condizione. Fini ad esempio vuole entrare pure lui nel movimento per il meridione in continuità alla prospettiva di tipo estorsivo.

Per farla breve per me l'unico che ha puntato veramente in alto tentando di rompere questa equazione è stato Lombardo, mi sorprende anche che Sicilia Informazione definisca sciocchi quanti come noi perseguono mire indipendentiste nel tentativo di creare una breccia e uno spartiacque.

Oggi forse Lombardo si è reso conto che diventa troppo difficile continuare in una politica solitaria e, scende a compromessi, nel tentativo di garantirsi un futuro.

Un futuro tra i perdenti, però aggiungo, poiché rimango convintissimo, oltre al breve periodo, che non ci sono più i mezzi ne la forza politica per orientare risorse verso il meridione come in passato nell'esercizio estorsivo del consenso perpetrato a danno dei Siciliani.

Forse si accontenta Lombardo, di rimanere piccino invece di tentare il grande salto e, rischia in questo modo di essere ai nostri occhi sempre più inaffidabile. Contento lui..... noi invece dobbiamo tentare di far crescere un movimento sentimentale verso le tematiche sensibili ed insieme a loro tentare di unire le forze verso la nascita di un movimento politico unito, per me i tempi sono maturi per scongiurare sorprese non più accettabili.

rrusariu ha detto...

Zetan,
tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare.
Per attraversare il mare, ci vuole almeno la barca e chi sa remare.

Ho fatto esperienza questa primavera per le provinciali e le europee a Milano.

So cosa voglia dire adesso fare campagna politica da quasi zero assoluto.

saro' piu' specifico se mi mandi una mail al mio nick+libero.it

zetan ha detto...

Rrusariu figurati se non comprendo quanto voglia dire, anche perché ho avuto esperienze anch'io.

Tuttavia subire per subire, diventa difficile persino farsene una ragione del perché lavorare, ognuno per favorire la crescita di una coscienza di popolo nella nostra terra, da consegnare nelle mani di quanti la utilizzano come specchietto, da Lombardo oggi o Miccichè domani.

A questo punto meglio rimanere distaccati, cosa che però non abbiamo fatto, i frequentatori di questo blog, durante le ultime consultazioni europee.

Mi rendo indisponibile verso la tolleranza del male minore, non mi interessa. Ricordo le dichiarazioni di Massimo Costa nella direzione di Lombardo. Che ho condiviso ma, adesso è grave mettere in discussione il fulcro della condivisione.

Attenzione non intendo assumere il ruolo del giudice implacabile, però affermazioni di tale portata necessitano da parte nostra la manifestazione di un sentimento ostile verso l'artefice.

Ho lavorato nel mio territorio per rafforzare il MPA avendo contatti con politici "decenti" e, tentando con una buona dose di successo, di favorire, mediante una serie di argomentezioni, l'avvicinamento. Cosa che non farò più se non ci sarà chiarezza ed in modo inequivocabile.

Attendo vostre valutazioni. Grazie.

Peppinnappa ha detto...

Effettivamente, zetan, tutto potrebbe volgere verso una disillusione assai cocente. Ora c'è agosto, a settembre avremo ulteriori conferme in un senso o nell'altro e ciascuno prenderà le proprie decisioni. Le mie potrebbero essere assai simili alle tue.

nebros ha detto...

votando lombardo alle europee non si voleva scegliere il male minore, ma dare un segnale allo stesso lombardo di continuare su questa strada ed incominciare ad elimare il nemico esterno per poi giocarcela tra siciliani