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martedì, maggio 26, 2009

Incartati neri

Dicevamo qualche giorno addietro della perigliosa e poco auspicabile soluzione “milazzista” (Vedi il post “Libero arbitrio”). Poco auspicabile e perigliosa perché la credevamo una disperata soluzione ad un eventuale infelice risultato elettorale per la compagine del Presidente Raffaele Lombardo.

Chi poteva immaginare che questa soluzione sarebbe diventata una minaccia concreta prima delle elezioni con l'azzeramento della giunta e il sibillio di nomi che evocano un passato che Roma credeva sepolto con successo da tempo?

La pdl “nordista” sembra essere stata presa di sorpresa. Il povero Bondi addirittura dice (Il diktat di Bondi a Lombardo: ”O con noi o contro di noi”, LiveSicilia.it 26 maggio 2009):

“Chiederemo ai siciliani di attribuire al voto che esprimeranno tra dieci giorni una doppia valenza, quella di carattere europeo e quella di una scelta tra il Pdl e lo stesso Lombardo ”

Ma che fa, babbia? Ma se questo è proprio quello che volevate evitare in Sicilia: voi volevate tenere lontani dalle urne il numero più alto possibile di elettori, in modo da ottenere un risultato il più vicino possibile al 50%. Superarlo, magari.

E' Lombardo che sin dall'inizio della campagna elettorale cerca di trasformare il voto in una “scelta tra il Pdl e lo stesso Lombardo”. Chi volete che ci vada a votare per le europee, per una comunità che ha oramai le ore contate mentre tutti oramai nel vecchio continente fanno quello che vogliono!

Si è incartato, Bondi

Quelli che non sembrano per niente sorpresi sono invece i veri alleati dell'MPA. Non potremmo mai credere che Lombardo abbia fatto una mossa tanto azzardata senza avvertire... chessò, Miccichè per esempio. Basta vedere i nomi che circolano per il nuovo governo, dove a Buffardeci e Cimino si aggiunge Davide Rampello, altro uomo dell'ex Presidente dell'ARS. Per esempio.

Ma anche un altro degli alleati ombra di Lombardo sembra muoversi con troppa coordinazione con Palazzo d'Orleans per poterlo credere allo scuro di tutto:

«Nessun giudizio» su Silvio Berlusconi e in particolar modo sul caso Noemi. «Ognuno ha la propria coscienza»: lo dichiara il segretario della Cei, monsignor Mariano Crociata.

Potevano diramare un giudizio più pesante di questo, i Vescovi italiani? Proprio in un momento tanto delicato per le sorti del pdl in Sicilia...

Immigrazione, licenziamenti, ed ora la questione che dovrebbe mettere una croce finale ai rapporti tra Berlusconi ed il Vaticano, quella morale: il pecoraio non è più esempio da seguire.

Il diavolo e l'acquasanta, Veronica Lario a braccetto con Benedetto XVI.

Ma non credo che i vescovi stiano per proclamare la ex-soubrette esempio “morale” per gli italiani.

Se la saranno forse presa per via del blocco (illegale) operato dal commissario dello stato dei fondi destinati dalla Regione Siciliana al mondo cattolico (“Fondi regionali a pioggia, protestano gli intellettuali”, Repubblica.it 8 maggio 2009), vedi art. 77 della finanziaria regionale....

Come ci spiega un acerrimo nemico di Lombardo, il presidente dell'ARS Cascio, “Il Commissario dello Stato, Alberto Di Pace, si è assunto una gravissima responsabilità entrando nel merito delle scelte politiche fatte dal Parlamento regionale, che ha votato la legge finanziaria con grande consapevolezza e, in particolare, l’articolo 77 all’unanimità” (…) “L’Ars solleverà conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, ma, intanto, per quanto mi riguarda si apre una discussione sull’esigenza di mantenere in vita l’Istituzione stessa del Commissariato dello Stato, che non esiste nelle altre regioni d’Italia.” (Cascio: “Illegittima l’intromissione del Commissario dello Stato”, LiveSicilia.it, 9 maggio 2009)

Lombardo ha perdonato e non ha fatto quel ricorso che Cascio voleva, anche perché il ricorso non va fatto alla Corte Costituzionale, ma ad un'Alta Corte che non c'è. E non contro il taglio, ma contro l'esistenza stessa del tagliatore. Altro che discussione sull'esigenza o meno.

I Vescovi, invece, di perdonare non ne hanno voluto sapere.

Nota 27-05-09: Secondo il direttore di LiveSicilia.it, Francesco Foresta, "Le indiscrezioni raccontano di un pranzo riservatissimo in quel di Agrigento dove, sabato, sarebbe stato sancito l’azzeramento della giunta." ("Lombardo, Micciché (e Pirandello)" 25 maggio 2009), confermando quello che nel post si era dedotto dai nomi circolanti per la composizione del nuovo governo: l'azione di Lombardo era stata preparata con cura e con l'avallo degli alleati.



"E se serve anche all'ONU"

6 commenti:

rrusariu ha detto...

Stasera a Ballarò Raffaele Lombardo ha voluto rimarcare che l'autonomia non vuol dire indipendenza con esercito.

Comprendo bene che in questa è bene non esasperare gli animi.
Quello che Raffaele vorrebbe senz'altro portare avanti è un progetto di autonomia che possa che coinvolgere tutti senza ideologie.

In primis io qui in Lombardia, difficilmente potrei fare un discorso solamente a difesa del nostro Statuto-Patto.
Ma voglio soprattutto rimarcare le specificità del ns. Statuto che potrebbero favorire la gente lombarda e chi di noi ha dovuto trasferirsi per un migliore tenore di vita.

Io penso che piuttosto di avere "rotture" in casa preferirebbero certa gente darci l'indipendenza.
La mossa di Raffaele li costringerà a confrontarsi con il proprio elettorato, ed in tempo di crisi tempo che molti scapperanno.

Anonimo ha detto...

credo che abbia detto una cosa diversa.

Ha detto che lui è un convinto autonomista ma se servirà sarà indipendentista, ma indipendentista democratico senza esercito volontario

una buona prova di forza

io da indipendentista ho apprezzato molto quello che lombardo ha detto

zetan ha detto...

Assistere ad uno spettacolo sconcio, visto ieri a di Ballarò tra Pd e PDl, ha consentito a Lombardo di inserire l'ipotesi indipendentista quale unica soluzione percorribile, intelligentemente come nel suo stile ha inserito pubblicamente questa possibilità incastonandola come un diamante dell'oro. Bravo questa capacità comunicativa, senza enfasi e senzo chiasso gli ha consentito di inserire il tarlo mi complimento con lui.

Orazio Vasta ha detto...

Ho appena pubblicato il link di questo post nella mia bacheca di Facebook.
Fraternamente,Orazio Vasta

rrusariu ha detto...

Puo' darsi che abbia inteso male, ma se e' come dite voi sono molto contento.

Finalmente in una trasmissione televisiva pubblica ha avuto il coraggio di dire il termine "indipendenza".

Da adesso sapremo chi lavora per il Ministero delle Colonie.

E' finita la pacchia per lor signori.

VIVA LA SICILIA!!!!!!!

Abate Vella ha detto...

Grazie Orazio,

sto sistemando la mia pagina su Facebook, e poi ti raggiungo!