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mercoledì, maggio 28, 2008

Il rastrello di Montalbano

Cerco un centro di gravità permanente,
che non mi faccia mai cambiare idea
sulle cose e sulla gente



“Basta con queste macchiette di Montalbano!”, tuonava un paio di anni or sono l'allora presidente della provincia regionale di Catania, Raffaele Lombardo, mentre arringava la folla intervenuta ad un comizio in Piazza Università, nel cuore della città etnea. E lo gridava proprio di fronte al palazzo dove 60 anni prima si recava al lavoro un certo Antonio Canepa, di giorno professore di storia delle dottrine politiche in quella università, di notte (o ogni qualvolta gli eventi lo richiedessero) Mario Turri, rivoluzionario impenitente.

Da quel momento Andrea Camilleri e Raffaele Lombardo sembrano legati da uno strano filo del destino a quella figura inconsapevolmente evocata in quella calda serata. Un legame che i due continuano a trattare con ambiguità, ma dal quale non riusciranno a liberarsi facilmente.

E difatti ambiguo è stato il loro recente abbocco tra i due, posto a metà strada tra la decisione di Lombardo di fare dedicare una via cittadina al nostro professore ed una recente pièce teatrale sulla vita dell'indipendentista scritta da Camilleri, anche lui reclutato alla causa Siciliana.

Su di un articolo di presentazione pubblicato da Repubblica (ma sempre firmato dal Camilleri) non possiamo che condividere appieno il punto di vista dell'FNS, per cui non ci dilungheremo su un giudizio complessivo. Si deve però rilevare un strana particolarità.

Il legame (ideale) di Camilleri con Canepa risale a molti anni addietro, a quando sul finir di guerra il nostro andava in bicicletta da Serra di Falco a Porto Empedocle, come raccontato durante una tappa del Giro d'Italia. Nell'articolo di Repubblica il papà di Montalbano confessa che durante quei tragitti si dedicava anche a qualcos'altro:

«Chi scrive, allora diciottenne e all'ultimo anno di liceo, venne sorpreso e fermato dalla polizia mentre, munito di un rastrello, sconciava più manifesti che poteva».

Manifesti dell'esercito italiano. E non dei manifesti qualunque, ma la goccia che fece traboccare il vaso dell'insofferenza Siciliana verso il regime italiano, come spiegato nell'articolo. Quindi aggiunge:

«Ero tutt'altro che separatista. Ero solo un giovane italiano nato in Sicilia che si era sentito gravemente offeso».

Alla faccia dell'ipocrisia! Un colpo alla botte ed uno al cerchio...

Ma non è ancora questo il punto. L'articolo chiude così:

«Antonio Canepa è sepolto nel cimitero di Catania, nel viale dei siciliani illustri, vicino a Giovanni Verga e ad Angelo Musco».

Allora: sono rincoglioniti i Siciliani che seppelliscono Canepa accanto a Verga ed a Musco, o è Camilleri in preda ad una forma di demenza senile che gli fa rinnegare le sue “irresponsabili” azioni giovanili? Nessuno dei due. Camilleri malgrado l'età è furbissimo. Ci rivela che lui non è tanto d'accordo con questo pezzo che tuttavia ha diligentemente firmato. Lui da quest'opera teatrale (e da Canepa) per ora ci prende le distanze. Sembra voglia suggerirci che, in vista dell'anniversario della nascita del martire, stia lavorando su commissione. In altre parole, c'è uno sponsor dietro.

Ed allora seguiamo la sua traccia ed andiamo al sito del Festival di Massenzio, per il quale l'opera è stata scritta ed all'interno del quale è stata presentata.

Bingo.

Ricorderete che lo scorso ottobre a Messina si tenne una mostra sull'indipendentismo Siciliano. Tra gli sponsor incredibilmente faceva capolino Capitalia, allora proprietaria del Banco di Sicilia. Invece sul sito del festival romano tra gli sponsor troviamo Unicredit, quella Unicredit che recentemente ha acquisito proprio Capitalia. Ora, se dopo la prima potevamo al massimo proporre una teoria, oggi possiamo tranquillamente dire di trovarci di fronte ad una strategia.

Una banca che si occupa di fare propaganda all'indipendentismo siciliano? Dovrebbero essere dei folli. Chi può avere tanto potere da costringerli a fare una cosa del genere? A meno che... a meno che in Capitalia ieri, ed in Unicredit oggi non ci si stia posizionando favorevolmente in vista dell'arrivo del nuovo ordine che potrebbe presto nascere.

Non diamo più ascolto a chi ci dice ancora che l'indipendentismo fu una 'esaltante stagione vissuta da una minoranza', a chi tra le bombe atomiche, le camere a gas, le atrocità di fascisti e partigiani e le fucilate di Badoglio contro i palermitani che chiedevano il pane, si permette di chiamare l'EVIS una organizzazione terroristica che, nelle parole dello stesso Camilleri (ma siamo nel 2002, ed il nuovo centro di gravità non lo attirava ancora...), 'lasciò una lunga scia di sangue dietro di sé'.

Pur con i piedi in più staffe, sono tutti pronti al salto. Nel caso in cui. Come per il colpo al cerchio e quello alla botte di Camilleri: lui quel rastrello non lo ha gettato. Lo ha solo nascosto. Ed appena verrà il momento, dopo aver messo il bianchetto sul “tutt'altro che separatista”, non mancherà di riprenderlo in mano agitandolo con forza.

Ed ora finalmente ascoltiamoci la vera storia di quel professore dell'università di Catania dalla voce della sola persona che lo possa ancora “sentire”, la figlia Teresa, nella bellissima testimonianza raccolta da Rino Baeli:



11 commenti:

Anonimo ha detto...

"Corriere.it: La guerra del Vespro scaturì per molto meno..."

l'unica differenza è che all'epoca del vespro, i 20 anni di colonizzazione angioina non erano riusciti ad annullare i siciliani nell'orgoglio e nella dignità, cosa che invece sono riusciti a fare 148 anni di colonizzazione nord italica

Anonimo ha detto...

Anche se non c'entra, ma forse si, mi permetto segnalare questo link
http://www.carta.org/campagne/grandi+opere/14080

x_alfo_x ha detto...

"SiciliaInformazioni.com: Presidente, ci passiamo ai fatti o no?"

Nell'articolo ho letto che Lombardo è favorevole all'eliminazione dell'ICI. Ma se la elimina che rimane alla Sicilia di tassa "autonomista" che può essere spesa nel suo territorio. E lui stesso dice che per eliminarla sono dovuti ricorrere ai finanziamenti destinati alla Sicilia. E' una fregatura!!! Cosa ne pensi Abate?

x_alfo_x ha detto...

e scusa ancora: "con voto consultivo", ho letto, il Presidente ha l'autorità di bocciare leggi statali che vanno contro interessi della Sicilia?

Abate Vella ha detto...

Nebròs,

quelli che ancora l'orgoglio lo hanno non saremo tanti, ma bastiamo e avanziamo per il nuovo vespro ;)

Peppinnappa,

interessantissimo il discorso sulla passaggio ferroviario. A parte Impregilo, che è interessata ad iniziare i lavori (comu iè ghiè...) gli altri sono interessati solo alla ferrovia.

Senza quella addio ponte...

x_alfo_x:

In realtà la Sicilia può fare quello che vuole con le tasse. Poteve eliminare l'ICI anche senza che lo dicesse il governo, come potrebbe tenerla ora.
Lombardo fa riferimento alla decisione di stornare fondi destinati alla Sicilia per la copertura. Secondo lo statuto, quando in sede di consiglio di ministri si devono decidere affari che riguardano la Sicilia il Presidente della regione partecipa con il rango di ministro ed ha diritto di voto (questo vuol dire consultivo)

Detto questo, bisogna interpretare cosa vuol dire quello che ha detto Lombardo.

Sta suggerendo che Berlusconi non sta rispettando certi impegni ("è stato lo stesso Berlusconi...") e che se non cambia registro prenderà una scusa qualunque per sollevare un caso istituzionale.

Quale fosse questo impegno non saprei (quella riportata dell'ICI potrebbe essere solo una scusa).

Dobbiamo però rilevare che se Lombardo si permette di parlare in questi termini, vuol dire che si trova in una posizione di forza rispetto al cavaliere.

Perchè? Chi gli copre le spalle? Questo post ma anche Versace che dice "ero in Russia" suggeriscono alcune possibilità.

Che la cosa sia legata a Napoli, la possiamo scorgere dietro un articolo di Galli della Loggia sul Corriere, dove il nostro vorrebbe istigare i napoletani contro Lombardo. Pare che gli alleati di Lombardo siano al lavoro anche nel Sud Italia, non solo qui in Sicilia.

Abate Vella ha detto...

x_alfo_x

per precisare, dietro Lombardo non c'è la mafia. In Sicilia non conta più niente.

E comunque sarebbe dalla parte di Berlusconi o di qualunque altro governo, come in Campania.

Anonimo ha detto...

Ecco chi c'è dietro "l'autonomismo" di Lombardo.
http://www.asca.it/moddettregione.php?id=289374&img=&idregione=&nome=&articolo=PONTE%20MESSINA:%20LOMBARDO%20E%20IMPREGILO,%20NULLA%20DA%20DICHIARARE
Dopo l'esperienza campana, si corre verso altre glorie, ormai, oltre che di ponti, ci si occupa anche di sanità, così di punto in bianco. Con le pendenze che ha, una qualsiasi normale impresa resterebbe schiacciata...ed invece c'è chi può, grazie all'Italia e all'autonomia siciliana. Credo che la Sicilia si appresti a vivere uno dei momenti più tristi e più bui di tutta la sua storia.

Anonimo ha detto...

Ma forse sono precipitoso, mi rendo conto anche che, in questo momento, chiunque dovrebbe giocare con le carte che ci sono nel mazzo.

Anonimo ha detto...

Per ragioni professionali sono vicino all'entourage forzista di un neo-assessore regionale. Parlando con loro, che mi considerano un tecnico senza idee politiche, ho scoperto cose che i cittadini dovrebbero sapere.
Odiano Lombardo, lo considerano una sciagura "per la Sicilia", mentre di considerare rivali i veltroniani neanche gli passa per la testa; dei "sicilianisti" puri, ahinoi, non ne hanno neanche notizia.
Riflessione che faccio: perché tanta acredine tra alleati, non riservata neanche ai "traditori" dell'UDC? Cos'è che non sappiamo? E' davvero così pericoloso per loro, anche potenzialmente, il prudente autonomismo lombardiano? E' solo un problema di poltrone? O quegli accenni di "applicare lo statuto", equivalgono nella sostanza a farsi scavare la fossa? Certo, non avrebbe minacciato il ricorso alla consulta il Lombardo se non fosse stato subissato di post dai suoi stessi elettori per lo storno dei fondi siciliani e calabresi per l'ICI...
Ma è un altro fatto: la sinistra di Capodicasa lancia il messaggio ma non le torna minimamente utile, non appena si va al fondo dei problemi la soluzione è sempre nel segno del Sicilianismo. E' l'opinione pubblica sicilianista che si vuole vedere rassicurata e che quindi si rafforza...
Comincio a pensare che il "ponte" sia il tributo che Lombardo debba pagare affinché la guerra contro di lui non si trasformi in un massacro. E infatti e l'unico punto del programma, l'unico, a passare "liscio" tra gli alleati del centro destra. Su tutti gli altri punti (tecnici in giunta, fondi ex fintecna, riduzione ato, etc,...) la strada è tutta "pietre pietre".

Abate Vella ha detto...

Peppinnappa,

come al solito porti all'attanzione dei fatti di primaria importanza.

Però il pessimismo dobbiamo eliminarlo: in guerra, in politica, nello sport il modo più sicuro per NON raggiungere i propri obiettivi è quello di darsi per vinti.

Pensare di potercela fare non ci assicura la vittoria, ma neanche la sconfitta.

Per me, il fatto che ora Impregilo tratti con Lombardo, sta a dire che mentre tutti credevano che il nostro fosse solo un pupazzo di Berlusconi, egli ha dimostrato il contrario. Ed anche Berlusconi è rimasto fregato (o forse sapeva che sarebbe andata così ma non aveva altra scelta).

Questo non porta necessariamente a conseguenze positive. Ma raramente dalla fine dei Florio ad oggi, con l'eccezione del periodo indipendentista, si è visto un qualche potere radicato sul territorio (la mafia è - anzi era - la sentinella del potere italiano).

Cosa farà Lombardo di questo potere? Non possiamo saperlo, però Massimo ci ha fatto notare che il ripensamento sull'ICI è venuto dalla "base", il che dimostra ancora che Lombardo sa che parte di quel potere gli deriva dal voto d'opinione che potrebbe perdere istantaneamente.

Sul ponte, certo è un tributo. Fino a quando chi è dietro al ponte potrà permettersi di imporlo. Vedremo.

Massacreranno Lombardo? La situazione geopolitica è molto più complessa di quella al tempo di Milazzo. L'occidente (EU o USA) è in forte crisi economica e militare. La Sicilia è nel mezzo di questi giochi. Possiamo trovare appoggi ovunque.

Il MIS ha fatto ricorso contro l'esclusione alle elezioni di CT. Anche se stiamo parlando di cose minuscole, il fatto che tutti ci stiamo muovendo dimostra ancora di più il fermento che cova. Questione di tempo, gli spazi giusti si apriranno. Se ci uniremo.

Anonimo ha detto...

"Se ci uniremo"

BRAVO!!!
vaglielo a spiegare a quelle teste di cucuzza