Storia: da dove vengono i Siciliani?
Il confine tra storia e preistoria più che una linea retta è una curva irregolare che segna l'orizzonte che i popoli attraversano quando incominciano a lasciare una testimonianza scritta degli eventi che si succedono all'interno delle loro comunità.
Questo 'attraversare' non è stato temporalmente omogeneo per tutte le civiltà, ma sfasato a tal punto che ancora nel XXI secolo esistono gruppi umani che non lo hanno ancora varcato, nell'Amazzonia come nel Papua. Da qui l'irregolarità di questo confine.
Gli accadimenti della preistoria non sono stati fino ad oggi ricostruibili tramite fonti dirette, i lasciti cioè delle stesse comunità preistoriche, ma attraverso i racconti di popoli più avanzati (nel senso di possedimento di un alfabeto) che furono testimoni degli aventi o che raccolsero tradizioni orali di fatti più lontani nel tempo.
E' questo il caso delle popolazioni italiche e sicule che abitarono i nostri suoli in età preistorica: la loro storia è stata ricostruita tramite gli scritti di genti alfabetizzate provenienti da oriente, siano esse micenee, fenice o quelle comunemente indicate come 'greche'.
Prendiamo allora il caso delle civiltà più rappresentative di questa Italia/Sicilia preistorica: gli etruschi ed i siculi. Per la verità gli etruschi possedevano un alfabeto, ma la mancanza di documentazione in quella lingua ci costringe a tornare ad usare le fonti greco-latine.
Gli storici greci ci raccontano l'origine di ambedue: i Siculi (insieme ai Sicani ed agli Elimi) sarebbero popolazioni provenienti dalla penisola migrate a sud in tempi diversi. Gli Etruschi sono invece da identificare con i Tirreni e proverrebbero dal medio-oriente.
Ovviamente gli autori classici potrebbero non essere precisi, per cui un attento studio sulle fonti (anche archeologiche) deve essere compiuto prima di accettarne la correttezza. La storiografia ufficiale moderna ha infatti ritoccato queste teorie, ma in modo strano: mentre nel caso dei siculi ha dato per scontata l'origine extra-insulare ed è andata a cercarsi da dove tali popolazioni potessero essere giunte (Iberia, Liguria, e chi più ne ha, più ne metta), nel caso degli Etruschi ha prima messo in dubbio l'identificazione con i Tirreni (finché ha potuto) e ha poi dibattuto circa l'origine medio-orientale degli stessi andandosi a cercare una strana 'generazione spontanea' sull'italico suolo.
La moderna archeologia ha oggi raggiunto un grado di dettaglio e di precisione impensabile fino a pochi decenni fa. La mole di dati accumulati permette di effettuare analisi e creare modelli comparativi capaci di ricostruire movimenti e mutamenti che coinvolgono aree anche abbastanza vaste, così da aiutare lo storico a riscrivere o correggere quelle fonti che mancano o perché appunto non furono mai scritte o perché non sono riuscite a superare l'ostacolo del tempo che ci separa da esse.
Rosa Maria Albanese Procelli, una ricercatrice originaria di Piazza Armerina, si è occupata di raccogliere una incredibile montagna di dati per lo più archeologici che riguardano le popolazioni siciliane preistoriche in un libro divulgativo (Sicani, Siculi, Elimi. Forme di identità, modi di contatto e processi di trasformazione, Longanesi, 2003) arrivando a delle conclusioni veramente sbalorditive.
Secondo la studiosa infatti Siculi, Sicani ed Elimi... non sono mai esistiti! Ma attenzione, non sono mai esistiti nel senso 'greco' del termine. In pratica, le testimonianze archeologiche oggi ci direbbero due cose fondamentali (il condizionale è dovuto, secondo l'autrice, al fatto che i dati per quanto importanti, non possono ancora dirsi conclusivi):
1) Non vi è alcuna discontinuità nei dati archeologici sin dalle più antiche testimonianze di presenza umana in Sicilia. In parole povere, se migrazioni vi furono, non coinvolsero intere popolazioni, ma al massimo gruppi familiari. Quando i greci arrivarono in Sicilia, gli indigeni si trovavano lì già da millenni (da sempre, potremmo dire). I motivi che condussero a propagandare una migrazione recente dall'esterno potrebbero essere stati 'politici', volti cioè a giustificare l'occupazione di determinati territori (niente di nuovo sotto il sole...).
2) Stando sempre ai ritrovamenti archeologici, non risulta alcuna differenza 'etnica' sostanziale tra le popolazioni di area Elima, Sicula o Sicana: anche qui la classificazione greca sembra più riferirsi ai contatti con l'esterno, che a reali differenze anche culturali. I Siculi sarebbero quindi i siciliani alleati dei greci, gli Elimi quelli alleati con i Punici (Elimo sarebbe un termine dispregiativo in greco) ed i Sicani quelli ancora da 'acculturare'.
Anche l'idea di 'colonizzazione greca' deve essere presa con le pinze. Il nostro humus culturale moderno, quando sentiamo la parola 'colonizzazione' ci porta subito alla mente le Americhe. Duemila anni fa la situazione era alquanto diversa poiché tra Greci e Siciliani non vi era una sostanziale differenza dal punto di vista tecnico, ma solo culturale. I due gruppi di mescolarono senza che si verificasse una vera sopraffazione: non sono rari i casi di città sicule all'interno delle quali risiedevano poche famiglie greche perfettamente integrate nel tessuto sociale indigeno.
Certo l'elemento più forte era quello Egeo, per cui si arrivò ad una ellenizzazione della Sicilia. Sicuramente anche con scontri (vedi il desiderio di autonomia impersonato da Ducezio), ma senza le apocalittiche vicende d'oltre oceano. Per usare le parole dell'autrice: “l'acculturazione produce una sorta di livellamento progressivo dei caratteri distintivi delle culture locali, fino ad instaurare una sorta di koinè culturale che non è ne greca né indigena, ma ha nuovi caratteri”.
Quando finalmente si decideranno a fare un'analisi genetica dei siciliani, scopriranno che i geni dei primi abitanti della Sicilia sono ancora dentro di noi, che siamo il prodotto di un mescolamento di civiltà senza eguali e non i figli bastardi di qualche invasore venuto da lontano, come dice la storia italiana.
Ma avevamo parlato anche degli Etruschi: i tosco-laziali hanno tanto rotto le scatole con questa storia del mistero che avvolgerebbe l'origine dei loro antenati, che l'analisi genetica gliel'hanno fatta veramente. Risultato, gli Etruschi con tanto di capre e cavoli (hanno analizzato anche il dna delle loro mucche, tanto per non sbagliare, ed i risultati sono stati identici) provengono dal Medio-oriente. Proprio come dicevano i greci. Non per niente in Toscana è nata anche la legge del contrappasso.
5 commenti:
Il Popolo Siciliano che vive tra Palermo, Trapani e Agrigento ha le stesse caratteristiche del Popolo Berbero che vive tra Marocco, Algeria e Tunisia.
Occhi chiari , capelli chiari, statura media alta, questo Popolo viveva e vive ancora oggi attorno alle montagne che sono rimaste dopo l'innalzamento del mare di 150 metri. Sui monti di selce chiara della Sicilia si chiamano Sicani, sui monti dell'Atlante si chiamano Berber, Amazing, uomini liberi.
Se dovessimo adottare un modello governativo di ricostruzione per gli scavi archeologici a quale risultato si arriverebbe?
Ogni governo adotta i modelli che più gli somigliano e che più lo identificano con i luoghi occupati.
Quando governavano gli spagnoli si diceva che i Sicani provenissero dalla Spagna, quando governavano i francesi (savoia) si diceva che i siculi provenissero dalla liguria, quando governavano i fascisti si mettevano in
luce solo le costruzioni romane (nascondendo sicani e siculi ).
Morgantina sarà indicata come una sede pioneristica della scuola archeologica siciliana per l'intervento di RICOSTRUZIONE totale di un edificio compiuto, come un teatro semicircolare di 24 secoli fa.
Adesso vediamo come poteva essere il sito prima dell'arrivo dei romani.
In questo disegno della piazza centrale di Morgantina sono stati tolti tutti gli edifici di epoca romana.
Morgantina scardina la spiegazione centenaria che le città urbanizzate fossero sulla costa della Sicilia per l'arrivo dei Greci.
"tutte le città dei coloni greci sono sulle coste", dalla scoperta di Morgantina non è più così.
Tutti si sono prodigati a dare una spiegazione ma questo teorema è stato ormai superato.
L'urbanistica di questa città lo dimostra. Morgantina è un fenomeno archeologico che sconvolgerà le teorie accademiche e governative.
Morgantina, se questa città è Morgantina, dimostra che le città costruite con le strade ortogonali erano non necessariamente collegate all'esodo dei coloni greci, che come si sa, da oltre 100 anni, NON AVEVANO MODELLI URBANISTICI SIMILI a quelli siciliani nelle città greche da cui provenivano i greci nel VII sec. a.C.
Questo modello schematico semplificato rappresenta il perimetro del telaio ortogonale delle vie di Morgantina(?) con evidenziato il rapporto di terreno occupato dagli isolati e dalla grande piazza principale.
L'Ekklesiasterion di Morgantina è l'unico esempio di teatro a tre scaloni in tutto il Mediterraneo.
Il teatro di Siracusa era simile a questo, a tre gradinate, è stato poi scavato dai greci e modificato a pianta semicircolare (Polacco-Anti Università di Padova).
Molte certezze archeologiche saranno rimesse in discussione, da oltre 100 anni nessun governo ha permesso di capire cosa significa un teatro
ekklesiasterion esistente in Sicilia prima di quelli modificati dai greci.
La realtà non potrà che venire a galla...
Già il libro della studiosa di Piazza a cui mi riferisco nel post è rivoluzionario (almeno dal punto di vista accademico) e di attacchi l'autrice ne avrà ricevuti...
Ha praticamente svelato scientificamente i meccanismi propagandistici greci, pelosamente accettati sino ai giorni nostri.
Per capire tutto basterebbe una analisi genetica fatta sulla popolazione siciliana: si scoprirebbero tantissime cose sul nostro passato: come, quando, e quanto ci siamo "miscelati" con altri popoli e con quali. E poi si scoprirebbe anche che tutti gli abitanti della fascia compresa tra Mineo, Palagonia, Ramacca, FINO A MORGANTINA conservano ancora intatto il loro patrimonio genetico siculo...
IlProf. Sforza ha fatto uno studio sul sangue dei Popoli del pianeta che ha rivelato tutta la storia genetica anche dei siciliani.
Il gigantesco volume (ha una gran parte descritta con carte geografiche, tavole di dati e istogrammi, e' stato tradotto anche in italiano.
In questo studio si capisce il perchè della omogeneità delle caratteristiche genetiche del Popolo Sardo, di quello Basco, dei sicani e di tanti altri Popoli che oggi sono confusi nei confini degli stati ottocenteschi che non sono mai esistiti.
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