Approfondimenti - Il Consiglio News Feed

mercoledì, maggio 02, 2007

Operazione Borsellino

L'ultimo numero del quindicinale La Voce dell'Isola (28 aprile 2007, disponibile on-line), alla pagina 3 presenta un interessante articolo a firma di Franco Altamore dal titolo "L'isola nelle mani di due ex giovani DC", titolo riferito ovviamente al duopolio Cuffaro-Lombardo.

Malgrado l'interessante analisi, il giornalista, costretto dai limiti di una autocensura necessaria a chi scrive sulla carta stampata, pecca forse di ingenuità e, visto che la Sicilia è terra di estremi, dove è aborrita la normalità e si celebra la pazzia, invece di equilibrare la situazione mi permetterò di scrivere un post che al contrario pecchi un pò di malizia e che faccia da complemento a quanto scritto su "La Voce".

Partiamo dal nostro Presidente e dalle accuse di mafia che con cadenza elettorale gli vengono rivolte. Altamore sembra sicuro che "l'accusato alla fine sarà riconosciuto non colpevole", pur aggiungendo un "come ci auguriamo" che stona con la certezza espressa dalla locuzione precedente.

Su questo blog, non costretti dai limiti della natura 'immanente' della carta stampata, possiamo cancellare l'augurio e rincarare la dose: Cuffaro sarà assolto, e non perché chissà chi lo protegga, ma perché l'accusa è inconsistente oltre che risibile, e lo sanno persino i suoi stessi accusatori.

Se si fosse veramente voluto processare Cuffaro (ripetiamo, un ex-DC) per qualcosa, si sarebbero forse potuto cercare in tante altre pentole, ma questo non era possibile per almeno due ordini di motivi: i crimini di Cuffaro (se ci sono) sono gli stessi di qualunque altro politico italiano da Berlusconi giù giù sino a Vladimir Luxuria. Processare Cuffaro per quei crimini significherebbe processare l'intera classe politica italiana, dando il via ad una nuova tangentopoli.

Il secondo motivo, quello principale, è che con un semplice processo per corruzione, abuso o voto di scambio, in una nazione avvezza alle più sordide scorrettezze ed ad inenarrabili abusi politici, non si sarebbe ottenuto l'effetto cercato, quello cioè di distruggere politicamente l'avversario (che in prigione siamo certi non ci finirà mai, a meno di una nuova tangentopoli) e di colpire l'immagine del Popolo Siciliano.

E qui entra in gioco la Borsellino.

Perché ad osservare bene la situazione, i due ex-DC non stanno facendo altro che interpretare a pieno il loro ruolo di democristiani, spartendosi per bene l'isola ma anche lottandosi aspramente sottobanco cercando di guadagnare terreno a spese dell'altro.

Ambedue potrebbero fare molto per la Sicilia, come anche il giornalista ammette, ma finora non si sono discostati minimamente dalla loro matrice ideologica (valga per Lombardo l'esempio dell'appoggio a Cammarata, che ha lasciato sconcertato anche buona parte dello stesso MPA). Insomma, Cuffaro e Lombardo sono afflitti da un male che conosciamo benissimo e che difficilmente potrà confondere i siciliani del nuovo millennio.

Il nostro vero nemico, sibilante e viscido, velenoso e biforcuto si chiama invece Annarita Borsellino.

Quanti siciliani avevano gridato pieni di speranza nel momento in cui la sua candidatura fu proposta? Quanti elettori di centrodestra erano andati a votare alle primarie dell'Ulivo per sostenere quella che vedevano quasi come un messia incuranti degli schieramenti politici? Tanti, tantissimi. Ma subito dopo quelle primarie la pietosa realtà apparì in tutta la sua volgarità.

Una lista debole, compilata appositamente per favorire la vittoria di Cuffaro. Una campagna elettorale strabica, mirata ad allontanare l'elettore siciliano svelavano l'inganno omerico, il cavallo di troia costruito con scientifica perizia dall'invasore.

Una nuova opera dei pupi in cui gli elettori siciliani furono posti sul palcoscenico mondiale a decidere tra la mafia (Cuffaro) e l'onestà (Borsellino) usurpando il nome dell'eroe siciliano, ammazzandolo nuovamente e trasformandolo in ambasciatore della mafia.

Ed invece, tradendo il copione, i siciliani imbucarono una valanga di voti disgiunti, bocciando il mostro Borsellino e rifiutandosi di appoggiare pienamente Cuffaro. A Roma digrignarono i denti, anche se agli organi di stampa fu ovviamente impedito di leggere correttamente quel risultato. Facendo finta che la loro "Operazione Borsellino" avesse raggiunto l'obbiettivo prefissato, e cioè dimostrare al mondo intero che TUTTI i siciliani sono mafiosi.

Proprio come pretendette di fare il solito Giorgio Bocca che (ci ricorda Altamore) dopo il voto si dichiarò convinto che la mafiosità sia una nostra caratteristica antropologica. Ma Giorgio Bocca aveva veramente bisogno di quelle elezioni per convincersi dell'inferiorità razziale dei siciliani?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Signor Abate Vella, ho scoperto il suo blog da poco ma in realtà è da un pezzo che seguo i suoi illuminanti pezzi.
Il suo stile è talmente inconfondibile che mi sembra di riconoscerla dietro altri nickname.
(Esempio questo articolo http://www.calciocatania.com/articoli/news/Lettera_aperta_alla_vedova_Raciti_4514.php)
Lei è catanese?

A volte mi domando come fa sempre a cogliere nel segno, probabilmente lei è uno che si informa parecchio e sa sicuramente il fatto suo.
Per quanto riguarda il discorso Borsellino-Cuffaro, all'epoca anche io feci un ragionamento simile.

Come fece la Borsellino a farsi ingaggiare dalla sinistra massonica?
Io ho sempre pensato che la Borsellino fosse una persona buona e probabilmente lo è.
Che sia stata davvero ingannata, che la sofferenza per la morte di suo fratello si sia trasformata in odio che gli ha accecato gli occhi?
Probabilmente è cosi.
Lei Signor Vella, sa benissimo, che certe esecuzioni importanti vengono decise fuori dalla Sicilia e la Borsellino ancora non ha perdonato chi ha ucciso suo fratello, che magari era gente vicina politicamente all'attuale centrodestra siciliano.

Questo non per difendere Cuffaro e CO. che considero sempre un ascaro, un venduto, ma spesso il male si presenta in tante sfaccettature.

Se la massoneria dovesse prendere il potere in Sicilia per essa e per l'Italia intera sarebbe la fine.
I siciliani lo hanno, grazie a Dio, percepito, per questo si sono turati il naso ed hanno votato Cuffaro.

Eppure la trappola era stata ben preparata e nemmeno io so come ne siamo usciti fuori.

Giorgio Bocca non capisce un c...
Ma probabilmente lui sarà uno dei tanti scrittori venduti alla massoneria

In bocca al lupo per la campagna elettorale de L'Altra Sicilia

Con stima
Gonzalo

Anonimo ha detto...

Voi siciliani adulatori dei politici mafiosi...siete dei mafiosi nel midollo. Criminali!Via dall ´Italia.Vergogna!!!! Una cosa mi da sollievo...entro 50 anni diventerete un deserto morale e materiale. MA a voi ne importa qualcosa?No...ma ai vostri figli sche studiano da mafiosi forse...

Abate Vella ha detto...

Risposta per anonimo:

caro amico, anche i tuoi pensieri sono importanti per noi. Non ti formalizzare: scrivi pure quando vuoi.
Certo è strano: a quanto pare gran parte degli italiani (siciliani e non)vorrebbero una Sicilia separata dal resto d'Italia. Ma allora come mai è così difficile ottenere questa benedetta separazione, così che in Padania possano tutti dormire dei sonni tranquilli?

Risposta per Gonzalo:

No, la lettera aperta alla Sig.ra Raciti non è stata scritta da me, anche se la condivido appieno.
Il motivo per cui tanti interventi su altri siti sembrano scritti dall'Abate Vella lo ha detto anche lei, signor Gonzalo, quando ha ammesso di aver avuto gli stessi pensieri miei riguardo alla Borsellino. I siciliani (e forse anche molti altri italiani) che "sentiamo" le cose in un certo modo siamo tantissimi, e la rete ci sta permettendo di unire i nostri pensieri e presto le nostre azioni.
Nello specifico del caso Borsellino, ritengo che la stessa Sig.ra Borsellino si sia resa conta quasi subito di come stavano le cose e di come la stavano usando. Ma non ha saputo tirarsi indietro.
Non spetta poi a me o a nessun altro giudicare, ma sicuramente abbiamo il diritto di difenderci.
(Cosa che comunque non sta facendo il nostro Presidente...).
Il Consiglio cerca di commentare e criticare tutti in egual modo, per quanto sia possibile. Qui non si sta facendo campagna elettorale per L'Altra Sicilia, ma francamente l'appoggio dato dall'MPA a Cammarata ci ha delusi tutti. Speriamo che il tempo porti "consiglio"!