VIII. Sicilia hub energetico del Mediterraneo
Il sistema di distribuzione del gas è rigido a causa delle tubature che servono per il suo trasporto lungo tragitti di migliaia e migliaia di chilometri. Esiste però una tecnologia che, malgrado i costi più alti rispetto alle classiche “pipelines” permette di trasportare il gas via mare. LNG: Liquid Natural Gas, e cioè gas raffreddato al punto di condensazione, caricato sulle navi e scaricato agli estremi delle reti distributive in corrispondenza di un rigassificatore (vedi foto sopra).
Attorno a queste strutture si è creato molto trambusto ultimamente. Il fatto da tenere in considerazione è che i rigassificatori vanno considerati più come infrastrutture che come impianti di produzione industriale, anche se ovviamente la loro progettazione deve soddisfare determinati criteri ambientali. Essi infatti non producono alcunchè, ma servono solo a riscaldare il gas arrivato in forma liquida per riportarlo in forma gassosa (vedi foto).
La tecnologia dell'LNG necessita di investimenti notevoli, superiori a quelli dei metanodotti, e che solo con le ultime impennate del prezzo del petrolio sono diventati convenienti. Regala però la possibilità di far arrivare il gas direttamente dal paese di produzione a quello di consumo senza tenere conto di chi o cosa ci sia nel mezzo. Sempre che i due paesi abbiano a disposizione un porto dove piazzare le infrastrutture necessarie.
Il posizionamento dei rigassificatori deve comunque tener conto di altri fattori economici, per cui piazzarne uno proprio davanti all'uscio di casa potrebbe avere come conseguenza un costo del gas troppo elevato.
Ecco di nuovo come la Sicilia entra in gioco prepotentemente e grazie alla sua posizione, anche nel mercato globale dell'LNG.
Abbiamo già visto come da qui passino alcune delle maggiori arterie vitali per il trasporto di energia verso l'Europa. Il piazzare dei rigassificatori proprio qui rafforzerebbe le caratteristiche di “hub” energetico che la Sicilia già possiede.
Malgrado le grida di chi vuole il rigassificatore a Livorno o a Ravenna, alla fine probabilmente costerà comunque meno comprare il gas proveniente dalla Sicilia, sempre a causa di quei giorni di navigazione in più.
E' anche vero che i rigassificatori hanno un impatto ambientale. Ma allora quale dovrebbe essere la strategia della Sicilia?
Bisogna delineare un percorso da seguire per la creazione dell'”hub energetico” Sicilia:
1) Messa in sicurezza immediata delle raffinerie e degli impianti industriali esistenti con bonifica territoriale
2) Smantellamento impianti petrolchimici non direttamente connessi con la raffinazione del petrolio
3) Inizio costruzione rete rigassificatori con collegamenti ai principali metanodotti esistenti
4) Graduale passaggio da “hub” petrolifero ad “hub” del gas e quindi graduale chiusura delle raffinerie, anche in risposta alle mutate condizioni del mercato mondiale di distribuzione dell'energia.
5) Sviluppo turistico e post-industriale delle aree bonificate
Tutto ciò significa creare un piano energetico PER la Sicilia, mirante cioè allo sviluppo della Sicilia, e non alla sua spoliazione in funzione padana.
In English: LNG Wikipedia
Prossima Puntata: IX. Un Piano energetico per lo sviluppo della Sicilia
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