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giovedì, giugno 15, 2006

Un attacco ben ordito contro la Nazione Siciliana

Prima l'opposizione dei partiti del centro-sinistra nazionali alla candidatura della Borsellino alla presidenza della regione, poi il sabotaggio della campagna elettorale e delle elezioni con la formazione di liste deboli e con l'esclusione di rappresentanti del 10% della popolazione italiana dal governo.
Il rifiuto di dicutere qualunque opera infrastrutturale per il sud, il blocco del ponte e forse di molte altre opere già finanziate.
Ora l'attacco allo stesso statuto con la minaccia dell'acconto sull'IRAP.
Tutto questo sa di attacco preordinato. Della volontà di punire chi, seppur timidamente sta tentando di alzare la testa.
Non dimentichiamoci la storia: nel 1816 i Borbone dissolvevano il regno di Sicilia. Da quell'anno in poi diverse rivolte si sono succedute in Sicilia, sino al 1861 quando i Siciliani decretarono la fine del Regno delle Due Sicilie non alzando neppure un dito a sua difesa, pur non essendo abbastanza forti da riprendersi il Regno.


Colori tornati di moda

Da allora istantaneamente il nemico cambiò e divennero i Savoia. Le rivolte ripresero, sino al 1946 quando la rivolta separatista praticamente disintegrò l'Italia che fu salvata dagli Stati Uniti. Dalla fine della guerra fredda lo scontro è ripreso.
Ora che gli Stati Uniti sono in declino lo scontro sembra farsi più serrato.

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