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domenica, luglio 05, 2009

Il nano, il sardo ed il cattivo

Il 7 e l'8 giugno Berlusconi prende una bastonata di quelle mai viste in Sicilia. La sua nuova creatura, frutto dell'ennesima discesa in campo, il partito delle libertà, nell'isola perde quasi 15 punti percentuali in un colpo solo in una tornata elettorale in cui il suo alleato-rivale, l'MPA di Raffaele Lombardo, passa da meno del 10% al 16% sul totale regionale.

La parabola di Berlsuconi ha toccato il suo apice. Ora comincia la discesa. Una discesa tutta da scoprire. Una discesa che presenta una incognita mortale per tutti. Nessuno può infatti sapere dove andrà a parare a questo punto il paramassone.

Se cioè la secca sconfitta cagionatagli dal Lombardo e dal tradimento di Miccichè possa irrigidirlo nella sua posizione e trasformalo da semplice rivale a nemico giurato della coppia siciliana.

Da occidente arriva una corte spietata. Chi si incarica di fare arrivare il messaggio all'orecchio giusto è un “grande vecchio” della politica italiana, l'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga che in ben due lettere gli consiglia di fare pace proprio con i “fratelli”.

Il sardo, prima delle europee, consigliava al nano (incalzato secondo lui da dei misteriosi "Arcana Imperii") tre cose innanzitutto ("Cossiga: "Silvio pesta i piedi agli Usa, ecco perché lo vogliono far fuori", Il Sole 24 Ore 30 maggio 2009): “far avere la cittadinanza italiana allo ‘svizzero’ De Benedetti, farlo entrare nell’affare Telecom, affidare a una società presieduta dal direttore di Repubblica, Ezio Mauro, una parte della ricostruzione dell’Aquila” E poi: “dimettersi subito dopo le europee per stravincere le elezioni anticipate” e rifarsi così dello smacco siciliano (in questo lo avrebbe aiutato lo "svizzero"...).

Pace con De Benedetti dunque, proprietario di Repubblica (giornale i cui orientamenti anti-siciliani conosciamo bene...) e dimissioni per “stravincere”.

Questo in modo da risolvere il suo “impasse” con i misteriosi “Arcana imperii”.

Dopo le elezioni Cossiga torna alla carica dalle pagine del Corriere («Silvio, non chiedere scusa a nessuno», 22 giugno 2009) e gli consiglia altre due cose, spingendosi un po' più in là: “Fai la pace con Murdoch” e “Cerca un armistizio con l’Anm”.

Consigli sospinti dalle foto sapientemente filtrate a poco a poco attraverso i giornali di mezza Europa e dalle confessioni delle escort che montavano il “complotto”.

La risposta dell'ex pecoraio non si è fatta attendere: «Io non cambio Gli italiani mi vogliono così» (Corriere.it, 26 giugno 2009). Lui con i vari De Benedetti, Murdoch, o con il fantoccio Obama, non si alleerà mai. E per sottolineare la cosa, si prepara ad un viaggio a Tripoli per il vertice dei paesi africani dove avrebbe avuto la possibilità di incontrare addirittura il cattivo in persona: Ahmadinejad, il presidente iraniano recentemente rieletto tra il furor di popolo ed il furore dei media occidentali.

Solo che, vuoi il caso, vuoi gli “Arcana imperii” di Cossiga, a Viareggio è successo il finimondo, e così niente Tripoli per il basso, e significativamente niente Tripoli neanche per il persiano cattivo (“Vertice Unione Africana. Il "niet" di Berlusconi e Ahmadinejad”, NewsItaliaPress.it, 1 luglio 2009) che cancella il viaggio senza dare spiegazioni.

E per i miscredenti (quelli cioè che ancora non vogliono credere a quello che vedono), ecco cosa ti prepara il solito Economist sull'ultimo numero (2 luglio 2009):



Una bella vignetta satirica in cui si vede il Berlusconi servire al G8 (perfidamente piazzato tra le macerie della città abruzzese) piatti-programma del tipo “Tagliatelle Irani alla Mullahzzarella”, oppure “Ravioli Al Fundi di Africa” o addirittura “N. Korea Nukey Gnocchi”.

A questo punto, c'è qualcosa che quadra ancora meno di prima. Proprio oggi la funzione “orientale” di Berlsuconi è stata pesantemente ridimensionata dagli stessi russi: alla domanda del Corriere “Berlusconi può essere il mediatore giusto tra Russia e America?”, il presidente Medvedev risposnde (“«Gli Usa non sono più intransigenti, Con Obama soluzioni possibili», Corriere.it 5 luglio 2009): «Noi contiamo sul suo aiuto e sul suo sostegno di amico. Ma questo non vuol dire che comunichiamo con gli altri Paesi attraverso l'Italia e il capo del suo governo».

Ma allora a che serve Berlsuconi, ora che anche la Chiesa Cattolica si è ammorbidita un pochino dopo i recenti attacchi pre e post-elettorali? In cosa consiste il suo “sostegno di amico”?

Certo è strano: Berlusconi non cede di un millimetro ad Obama, neanche di fronte alle minacce più “nere”, e poi si scioglie come neve al sole quando Raffaele Lombardo e Miccichè gli impongono un nuovo esecutivo siciliano (“Non verranno intaccati gli equilibri in campo ma non saranno toccati i nove che ho indicato nelle settimane scorse”, “Regione, fumata bianca”, LaSiciliaWeb.it 25 giugno 2009), lasciandogli spazio a stento per un paio di nomi, ma a patto che poi facciano quello che dicono loro (“Non è un problema di nomi ma di scelte politiche”).

L'ultima opzione rimasta, per quanto incredibile, è la realtà: proprio quello nelle vicende siciliane è l'aiuto su cui Mosca conta di più.

12 commenti:

rrusariu ha detto...

Senz'altro la tregua sancita a Roma
è valsa come garantirsi una retrovia
in caso di sfascio.

La Leganord con la sua miopia egoista sta consegnando sul vassoio d'argento la testa di Boss Padano.

Come nel 1859 appoggiando l'armata franco-piemontese nel disimpegno austriaco dal nord-italia.

Amaramente si accorgeranno che la quantità di polenta da mangiare sarà adesso decisa da Parigi.

Malpensa diventerà lo scalo raccogli punti per andare a Parigi per sentire la messa.
I padri del Monopolian Italy Joke si accontenteranno di Franza o Anglia purchè si magna, ed avremo il ritorno al medioevo, altro che Expo!!! E il ponte?
Non c'è problema verrà realizzato una copia in cartongesso da esporre al Mini Expo de Milan sulla Route de Napoleon par le Simplon.

D'altronde posare la prima pietra se non si ha la sicurezza di non poter assistere al taglio del nastro non serve ad un bel niente.

Non porta bene. I terremoti costano e non penso che i capi di stato siano contenti di stare sulle terre mobili, meglio starsene a casa propria.

E' ridicolo pensare che l'uomo che fino a circa 3 mesi fa sembrava l'onnipotenza si sia ridotto a maggiordomo in casa propria!

Non ci meritano, toglieremo il temine Sikulo "Aidhalia" alle terre oltre il faro!

Claudio ha detto...

Va bene dal tuo punto di vista, che sei disinistra, ma non è vero che il PDL ga perso 15 punti in Sicilia e l'MPA è passato da 10 a 16. E' calato il numero degli elettori ed in percentuale hanno perso tutti. In proporzione, però il PDL ha aumentato i suoi voti. Poi non so come fai a dare sei punti in più all'MPA /rispetto a cosa?) dato che alle europee scorse nemmeno esisteva. Inoltre l'MPA si presentava assieme alla DESTRA( Che in Sicilia con Musumeci è fortissima) ai pensionati etc etc. See davvero sulla strada sbagliata, controlla bene i dati

Abate Vella ha detto...

Claudio,

grazie per il commento che mi permette di spiegare meglio quello che intendo.

Non credo si possa dire che io sia di sinistra... Ho parlato di Russia, di Iran, o di Cuba, dello Sri Lanka o dell'India partendo dal punto di vista della "sovranitá nazionale", non da quella dell'orientamento politico.

Anzi, qualcuno potrebbe darmi del nazionalista e del fascista, visto che ho anche criticato aspramente altrove il sistema democratico occidentale. Ed ho anche detto che l'obiettivo di Mussolini era condivisibile, in quanto voleva rendere l'Italia una nazione sovrana.

Certo, ho una simpatia per i movimenti "popolari" (qualcuno direbbe "populisti"...) ma catalogare ancora queste "tendenze" come destra e sinistra mi sembra riduttivo. La distinzione tra destra e sinistra per me e' sempre stata artificiale. Quello che conta sono il territorio ed i programmi.

Quindi, per dare a Cesare quel che e' di Cesare, direi che e' giusto riconoscere a Fidel Castro il merito di aver creato una nazione (anche se ancora questa "nazione" deve passare il test del cambio di regime) ed e' giusto riconoscere a Mussolini il merito di aver tentato qualcosa di concreto per dare sovranita' all'Italia.

Ovviamente poi possiamo criticare i metodi usati. Ma tenendo sempre presente che la democrazia moderna quando non e' riuscita ad imporsi con le buone, ha usato esattamente gli stessi metodi, se non peggio.

(In piu' ti ricordo che se leggi qualche mio post precedente noterai la mia avversione per i vari Orlando, Bianco e compagnia bella. Ho un minimo di simpatia per D'Alema)

Questo sono ovviamente valutazioni molto generali e non vogliono giustificare o promuovere un "buttare il bambino con l'acqua sporca" nel caso del sistema democratico.

Passiamo allo specifico delle ultime elezioni.

Sicuramente hai ragione a critcare i numeri da me dati riguardo ai risultati elettorali. Sono stati buttati lí in modo sommario, ma li avevo gia' discussi prima.

I dati possono poi essere letti in modo diverso, a seconda dell'aspetto che ci preme mettere in evidenza.

Il punto principale delle elezioni e'stata la sostanziale sconfitta della corrente di Alfano.

A questo si accompagna un altro importantissimo dato, di cui ho dato conto in altri post: la sostanziale sconfitta di Lombardo nei confronti di Micciché. Quindi non una sconfitta assoluta di Lombardo, ma un notevole ridimensionamento dei confronti dell'alleato. Dimostrato oggi dal fatto che il Presidente ha lasciato la guida dell'MPA, consegnandolo praticamente nelle mani di Micciche' in vista della fondazione del partito del sud.

Dove sta il tonfo di Berlusconi? Nel fatto che lui abbia inizialmente appoggiato la corrente Alfano-Schifani che evidentemente pensava di poter controllare meglio.

In realtá Berlusconi aveva gia' capito come sarebbero andate le elezioni da qualche settimana (vedi quella velina che lo vedeva interessato a comprare casa a Taormina...).

Potremmo dire che si é verificata una strana situazione: il PDL ha vinto, ma Berlusconi ha perso, cosa che ora (paradossalmente) lo sta rendendo veramente utile alla causa siciliana.

Spero questo chiarisca meglio la mia posizione.

Credo di capire che tu sia consigliere comunale a Caltagirone all'interno del PDL, non so in quale "corrente", se cosí si puó dire. Per quanto mi riguarda ho una certa fiducia in quello che fará Micciche', anche se spero che Lombardo dopo la presidenza si lanci in qualcos'altro di piu' "autonomo"... vedremo.

rrusariu ha detto...

Abate,
sembra che qualche parte si sta avverando ciò che dice il calendario di Beppe Grillo!!!

Settembre Nero!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Abate, posso chiederti il tuo punto di vista su Dalema?
Brigante

Abate Vella ha detto...

Rrusariu,

secondo molte fonti, anche politiche, il collasso finale degli USA si deve attendere per l'autunno di quest'anno. Questo potrebbe coincidere con una ulteriore crisi economica: ho notato che i segnali di allarme per il sistema delle carte di credito sono arrivati sulla stampa ufficiale (financial times, devo recuperare l'articolo...).

Brigante,

D'Alema secondo me rappresenta l'ala meridionalista del PD.

Non ho scavato a fondo nella cosa, ma mi sono convinto che sia stato proprio questo il motivo che ne ha cagionato il declino politico in seno al PD.

D'Alema aveva legato il suo nome a opere quali l'alta velocitá tra Bari e Napoli. Aveva poi appoggiato l'idea di un hub aeroportuale in Puglia ed aveva portato in alto un politico catanese, la Finocchiaro. Questo perche' per conquistare il sud aveva bisogno della Sicilia e per fare questo doveva partire da Catania, come ha poi fatto Lombardo.

La cosa non é riuscita anche perché probabilmente non ha trovato i giusti appoggi: il motivo per cui Catania e' cosí importante e' la sua posizione strategica. A Catania e' possibile piazzare un aeroporto nelle vicinanze del porto di Augusta, che é il punto intorno a cui ruota il tutto. Il progetto di spostare l'aeroporto in Puglia non ha avuto molti appoggi.

L'eclissi di D'Alema a sinistra e' incominciata quando, in seguito allo scoppio dell'affare Ricucci, il suo nome fu accostato a quello di Berlusconi... che i due stessero trattando proprio sulla situazione del sud?

Poi mi sembra anche importante notare la costante presenza di D'Alema in prima fila ad ogni congresso dell'MPA.

Se le cose stanno veramente cosí, lo sapremo presto al momento della formazione del partito del sud, al quale parteciperá sicuramente una fetta del PD (vedi incontri tra Micciche' e Cracolici in Sicilia).

Anonimo ha detto...

Si dice che Dalema e vicino ad ambienti economici vicini all'Opus Dei, per questo pensai che l'operazione con Ricucci fosse caduta parallelamente alla fuoriuscita dalla scena di Fazio. poi sta storia che partecipa ai lavori del CFR e si nota ultimamente una sua massiccia presenza a livello mediatico.
Non riesco a inquadrarlo però mi sembra come se c'è qualche forza che cerca continuamente di affossarlo ma lui è sempre lì tra i dirigenti più influenti, se non il maggiore tra i leader del PD.
Brigante

Abate Vella ha detto...

Brigante,

non sapevo di questa "voce" su D'Alema e l'Opus dei, ma questo rafforzerebbe quello che dicevo sopra.

Con tutta la storia di Ricucci i liberal-massoni europei hanno raggiunto tutta una serie di obiettivi, dall'eliminazione di Fazio sino all'estromissione di Geronzi dal calcio (cosa collegata all'affare Moggi). Nel frattempo si sono anche giocati qualcuno del PD...

Il PD e' in generale manovrato da ambienti finanziari anglosassoni. Operare da dentro il PD e' quindi un notevole freno per lui.

Secondo me come la massoneria ha infiltrato il Vaticano, e' possibilissimo che il Vaticano sia stato capace di inserirsi nel campo opposto. Nessuno ha mai affrontato la cosa credo, e non ho elementi per investigare in questo senso, ma mi sembra una ipotesi suggestiva...

x_alfo_x ha detto...

Mi ricordo che la moglie di D'Alema in qualità di archivista partecipò all'apertura dell'archivio di Gelli

Unknown ha detto...

Abate,vorrei sapere il tuo punto di vista dei vari movimenti/partiti di ispirazione indipendentista....

Abate Vella ha detto...

Mario,

per quanto riguarda i movimenti indipendentisti siciliani, l'origine del loro pensiero e' la stessa di quella dei movimenti autonomisti, in linea generale.

Anche gli obiettivi finali sono praticamente gli stessi.

Cambia lo status giuridico a cui fanno riferimento. Questo perché gli indipendentisti sono convinti che non vi sia altra soluzione ai problemi della Sicilia che la creazione di uno stato indipendente. Gli autonomisti sono piu' possibilisti, ma comunque vorrebbero una forte autonomia, al limite dell'indipendenza.

Il riferimento non e' tanto all'Italia, ma a qualunque entitá statale si voglia fare riferimento.

Secondo me al momento essi posseggono una enorme valenza morale (tanto e' vero che Lombardo continua a cercare di "sedurli", vedi da ultimo l'episodio del MIS) ma hanno bassa forza numerica. Cio' a mio avviso e' dovuto alla frammentazione.

La frammentazione e' tale da risultare praticamente dannosa alla stessa causa.

Questo cambierebbe radicalmente qualora riuscissero a coagularsi in un unico movimento, ma al momento non si vede chi possa avere il carisma per arrivare a questo. A parte lo stesso Lombardo, che peró da molti non verra' mai accettato se non abbandonera' i classici schemi politici romani.

Questo sommariamente il mio pensiero... esposto facendo di ogni erba un fascio, ma con schiettezza.

Abate Vella ha detto...

x_alfo_x,

grazie del "dettaglio" da tenere bene in conto... certo districarsi attraverso tutti gli imbrogli dei politici italiani non e' facile...