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martedì, febbraio 17, 2009

Alla conquista della sovranità

Non si vuole suggerire alcuna forma “perfetta” di governo. Ma in parte spiegare perché oggi da ambedue i lati della barricata la politica non riesce a soddisfare le legittime istanze dei cittadini.

Osservando il genere di paesi con i quali la Sicilia sembra allinearsi a livello internazionale qualcuno potrebbe chiedersi se questo è quello che i Siciliani vogliono e quale sia il motivo di queste “alleanze”. Paesi come la Russia, la Libia, l'Oman, l'Algeria, a voler dare retta ai media occidentali, evocano innanzitutto dittature, guerre civili, spregevoli atti terroristici. E per almeno uno di essi (la Libia) una tale visione è oggettivamente difficile da obiettare.

Se poi consideriamo come la vicinanza a quei paesi implichi anche relazioni se non proprio cordiali, per lo meno costruttive con nazioni quali Iran, Siria, Venezuela, ecco che la cosa si complica ancora di più.

Ma i segnali che arrivano indicano una Sicilia diretta proprio in questa direzione. Dal punto di vista storico la cosa non farebbe una grinza: il Regno di Sicilia non ha mai avuto grossi problemi nelle relazioni con l'oriente ortodosso e musulmano. Al contrario, la nostra esistenza è stata più volte messa a rischio da occidente. Basti pensare all'impero romano, alla guerra del Vespro, al Risorgimento.

Ma non possiamo vivere di solo passato. Il presente va analizzato per quello che è. Ed il presente ci dice che quei paesi elencati sono sì accomunati da regimi più o meno totalitari, ma posseggono anche da un'altra importante caratteristica: essi sono Stati Sovrani, nei quali il potere è gestito da un élite interna (e non internazionale come nel caso degli stati fantoccio occidentali) e nei quali il potere politico tiene le redini, mentre quello economico morde il freno.

Una situazione, quest'ultima, diametralmente opposta a quella europea e nordamericana dove, sull'onda lunga di una folle sequela di rivoluzioni “sociali” fatte non si sa bene per conto di chi, si è buttato il bambino con l'acqua sporca e l'abbattimento del potere politico è stato così scrupoloso da lasciare campo libero ad una ristretta oligarchia affaristica internazionale (per l'appunto...), con le conseguenze che tutti oggi possiamo sentire dispiegarsi sulle nostre vite.

Inquadrata da queste considerazioni, la “deriva” siciliana diventa ora più chiara e condivisibile, soprattutto per il corollario che una tale deriva implica: il recupero e la riconquista della sovranità, l'obiettivo esplicito per cui tutti stiamo combattendo.

La riconquista della sovranità è dunque per prima cosa irreggimentazione di quel potere economico che è stato sottratto ai popoli occidentali con uno spietato meccanismo di raffinata e micidiale precisione raggiunto in circa duecento anni di intrighi e cospirazioni: l'indipendenza delle banche centrali dal potere politico.

Tale indipendenza sottrae di fatto ai governi qualunque capacità decisionale in materia di politica economica e la consegna nelle mani non di un anonimo “capitale”, ma di chi quel capitale controlla grazie all'esclusivo diritto a stampare moneta, o meglio pezzi di carta senza alcun valore che non sia i pochi centesimi del costo di produzione, ma che poi vengono a noi rigirati al prezzo stampato.

Il meccanismo si appoggia poi su un sistema elettorale truffa spacciatoci per democrazia nel quale pupazzi senza alcun potere reale che non provenga da quella carta straccia a loro donata dalla stessa élite fanno finta di sfidarsi per poter tenere il posto per un massimo di due mandati consecutivi di pochi anni. Perché solo due mandati consecutivi? Non hanno neanche bisogno di nascondere il motivo. Lo gridano in faccia al popolo schiavo, tanto sono arroganti: per evitare che i politici eletti acquistino un qualche potere! Questo mentre chi stampa cartastraccia-moneta questo potere lo mantiene a vita.

Ecco che aperti gli occhi su questo, diventa all'improvviso chiaro il motivo per cui in questi giorni in Venezuela si è tenuto un referendum, indetto (e vinto...) da Chavez, per l'eliminazione del limite al numero dei mandati. Ecco che la situazione russa, con una presidenza saldamente sotto il controllo di Putin (il quale al più presto ritornerà sul trono), diventa non solo logica ma auspicabile ed auspicata dallo stesso Popolo Russo.

Ed ecco perché i governi-pupazzo occidentali, per conto dell'élite finanziaria, continuano a inveire contro Venezuela e Russia malgrado gli interessi loro e dei loro popoli dovrebbero suggerirgli il contrario.

Un'idea di quanto sia esteso e pericoloso il ricatto a cui siamo soggetti, lo ha dato la rivelazione (segnalatami da un lettore) di un fatto avvenuto in Inghilterra lo scorso 10 ottobre e portato alla luce solo di recente. Secondo un articolo del Daily Mail (“Revealed: Day the banks were just three hours from collapse” del 24 gennaio, parzialmente tradotto in italiano dal blog InformazioneScorretta),

“Il ministero del Tesoro stava preparando l’ordine di chiusura degli sportelli bancari, lo stop alle transazioni elettroniche ed il blocco totale dei bancomat.

Il primo ministro Gordon Brown stava per apparire in tv a reti unificate per annunciare che l’intero sistema finanziario inglese sarebbe stato nazionalizzato.”


La cosa più incredibile (o meglio, credibilissima visto come stanno messe le cose) è che “la nazione era 'molto vicina' ad un collasso completo del sistema bancario poiché 'importanti titolari di deposito' tentarono di ritirare i loro depositi in massa”.

Secondo l'articolo poi Lord Myners (ministro della City) avrebbe detto che «Vi furono due o tre ore quando la situazione è sembrata estremamente deteriorata, nervosa e fragile». In altre parole la situazione fu sistemata in 3 ore, il che vuol dire che tanto ci ha messo lo stato sovrano d'Inghilterra a capitolare ai ricatti di quegli "importanti titolari di deposito" e ad operare i salvataggi poi descritti nel pezzo del Daily Mail. Ecco qui:

“La Banca d'Inghilterra è stata costretta a contattare i creditori della Royal Bank of Scotland in New York e Tokio per persuaderli [come, con le preghierine?, ndr] a non ritirare i loro fondi”

Gli "importanti titolari di deposito" non sono altro che l'élite finanziaria globale, che nel momento in cui lo vorrà, farà precipitare la “nazione” non più sovrana prescelta nel caos più assoluto.

Ovviamente il folle progetto dell'élite (o Entità, così come altrove chiamata...) non si ferma all'occidente. Essa vuole controllare il mondo intero. E per fare questo ha creato un'altra bella cosa: il Fondo Monetario Internazionale (FMI) la cui azione criminale è supportata dall'usura più sfrenata, oggi nota con il nome in codice di “interesse composto”:

L'interesse viene detto composto quando, invece di essere pagato o riscosso, è aggiunto al capitale iniziale che lo ha prodotto. Questo comporta che alla maturazione degli interessi il montante verrà riutilizzato come capitale iniziale per il periodo successivo, ovvero anche l'interesse produce interesse.

L'FMI serve in pratica a condizionare senza troppa fatica l'operato di paesi non ancora propriamente “democratici” (nel senso di privi di ogni potere reale). Invece di ricorrere a fastidiose e poco popolari campagne di occupazione militare che potrebbero protrarsi all'infinito, tali paesi si assalgono una sola volta con una bella guerra economica e li si consegna nelle mani dello strozzino (FMI) che con interessi surreali (ooops... scusate, si dice “composti”) rende il paese schiavo ad perpetuum.

Tutto questo è ben presente nelle menti dei politici delle nazioni ancora più o meno libere. Ecco perché l'Islanda, che aveva sino ad ora resistito le pressioni per entrare nell'Euro, sull'orlo del fallimento ha chiesto un prestito per primi ai russi invece che all'FMI (alla fine è dovuta capitolare).

E nel caso in cui qualcuno sotto controllo abbia il desiderio di ribellarsi, provvedono con un'altra pillola avvelenata inoculata nel budget di ogni paese: il deficit pubblico. Ecco che cosa ha promesso Putin alla Tymoschenko in cambio dell'appoggio ricevuto dall'Ucraina nella storia del taglio delle forniture energetiche all'Europa ("Kiev Turns to Moscow for $5Bln Loan", Moscow Times 10 febbraio 2009, riproposto gratuitamente anche da EffeDiEffe):

Il governo ucraino ha chiesto alla Russia di potersi assicurare un prestito di 5 miliardi di dollari per coprire il proprio deficit nel budget.

Yushchenko ha denunciato l'idea di un nuovo prestito per coprire un deficit fissato al 3% del prodotto internmo lordo malgrado una richiesta dell'FMI di eliminare tutti i deficit.

Senza una revisione del budget, qualunque accordo a lunga scadenza con l'FMI è in dubbio, anche se potessimo mobilizzare tutte le nostre risorse di prestito straniere” ha detto Valery Lytvytsky, top adviser per la Banca Centrale.


Il prestito avrebbe come obiettivo l'eliminazione del deficit pubblico in modo da castrare gli artigli occidentali. Incidentalmente l'odio anglosassone per Putin diventò irreversibile quando costui decise di usare i proventi petroliferi per coprire il deficit pubblico invece di dividerli tra la gente in modo che questa potesse spenderli in superflui prodotti occidentali.

Ma l'élite vuole anche la vita facile, e chiaramente questa non potrà esserci sino a quando dovrà avere a che fare con tutte queste monete da stampare e con tutte queste banche centrali. L'obiettivo è quello di avere un'unica banca centrale con un unica moneta globale, possibilmente non più neanche di carta, ma elettronica. Il primo passo è già stato fatto: dopo averci venduto la favola della fratellanza europea per qualche decennio, ora la verità celata dietro la facciata è venuta fuori con l'Euro. L'eliminazione della moneta nazionale è infatti l'ultimo (piccolo) ostacolo verso l'eliminazione completa (ed irreversibile?) delle sovranità.

Progetti simili esistono già in altre parti del mondo. Il più avanzato (dopo quello europeo, ovviamente) sembra essere quello dell'unione monetaria degli stati arabi riuniti nel GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo). Gli stati facenti parte di questo corpo sono quasi tutti fortemente dipendenti dagli americani e dagli inglesi per un motivo o per un altro. Tutti tranne uno: l'Oman.

Il ministro degli esteri omanita, Yousuf Bin Alawi, alla insistenti richieste di adesione alla moneta unica della penisola arabica, ha risposto con queste decise parole (“Oman has no plans to join the monetary union”, Gulfnews 29 dicembre 2008):

«L'Oman non parteciperà al progetto di unione monetaria nel 2010 e nemmeno del 2100 (...) I nostri fratelli negli altri 5 stati del GCC stanno andando avanti con il progetto dell'unione monetaria ed con l'emissione della moneta unica, ma l'Oman non fa parte di questo progetto»

Guarda caso tra la Sicilia e l'Oman corre un feeling particolare.

Anche in Italia molti sono i movimenti indipendentisti ed autonomisti che da sud a nord, richiamandosi alla sovranità del proprio popolo, si sono espressi a favore di una moneta locale indipendente dall'Euro [*].

In Sicilia siamo molto più avanti: Francesco Paolo Catania ha confermato che un dettagliato progetto economicamente credibile in forma di proposta di legge è in fase di completamento da parte de L'Altra Sicilia, anticipato da una analisi generale dei costi e dei benefici che una tale operazione comporterebbe (“Una ''moneta'' siciliana? Una provocazione... seria”, ottobre 2008):

Forse la vera scelta è tra la dipendenza e l'indipendenza economica. La strada da noi tracciata indirizzerebbe la Sicilia verso un'autosufficienza economica che ci farebbe più liberi (magari nell'immediato un po' più poveri, poi più ricchi, ma da subito più liberi); al contrario la strada attuale è quella di una dipendenza economica senza sbocchi, di un'economia asfittica e assistita, dove poi fatalmente tutta la società va in cancrena e fiorisce solo il malaffare.


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[*] Non dovrebbe stupire nessuno che la Lega Nord non faccia parte del lotto, visto che la sua stessa esistenza non è altro che un'appendice di quelle élite finanziarie, come già descritto (vedi il post “Lega pagana”).

27 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre onorato di essere ospitato nel salottino buono culturale mediatico del sicilianismo e della libertà.
Questo articolo era d’obbligo per chi ti segue, caro Abate, con passione e con assiduità, per spiegare le motivazioni che sono alla base della scelta di campo tra l’occidente e la sfera di influenza russa.
Il discorso sulla sovranità politica e monetaria non fa una grinza, è proprio così, non c’è alcun dubbio.
Qualcuno può fare delle osservazioni, anche pertinenti, sul tenore di vita che noi possediamo e quello presente nei paesi che tu citavi, che pure hanno sovranità politica e monetaria, il che lascia presagire che qualche intoppo nel sistema economico sociale c’è l’hanno pure loro. Ma è altrettanto chiaro che nessuno ha intenzione di garantirci in futuro il tenore di vita che abbiamo raggiunto, il quale, anzi, è già ormai gravemente compromesso.
Assà bbinirika!!!
Brigante

Anonimo ha detto...

Ho letto tutto con interesse.
Sono convinto della metastasi provocata da quella elite di maledetti incappucciati. Il nostro Stato (inteso come Italia, lo so che a voi non piace molto) è strozzinato dagli anni del boom economico. Anzi da quando abbiamo aderito al Piano Marshall.
Così ti spieghi perchè l'OSS prima e la CIA poi abbiano sfruttato la Sicilia e la mafia nascente per arrivare rapidamente a controllare l'intero sud italia.
La vostra terra fece subito gola ai massoni. E come hai detto nel post precedente, Salemi fu la prima capitale del Regno (anche se per un giorno).
Dallo sbarco a Marsala, la Sicilia non è più la stessa.
Non so se condividerete la mia analisi.

Anonimo ha detto...

Tra i motivi che hanno spinto gli "importanti titolari di deposito" ad agire in quel modo c'è stato sicuramente quello di rendere docili gli inglesi di fronte alla prospettiva di unificare anche la loro sterlina ad un'eventuale moneta unica mondiale.

Tant'è che ultimamente il Regno Unito ha chiesto di far parte dell'Eurozona.


Da notare anche che se il 10 ottobre 2008 il sistema finanziario inglese ha sfiorato il disastro, il 13 dello stesso mese il primo ministro Gordon Brown ha fatto un discorso sull'economia globale, al Reuters Building, di questo tenore:

"Siamo internazionalisti, con una portata più globale come paese di qualsiasi altro.
Mentre alcuni userebbero la crisi finanziaria mondiale per suggerire politiche protezioniste, sappiamo che l'unica via è di mantenere la nostra tradizione di apertura: un'economia di commercio aperta dove ora ci sono coordinazione e controllo globali adeguati.

[…]quello che i mercati stanno mostrando è che per quanto completo un programma nazionale possa essere – nessun paese da solo può agire per risolvere quello che è un vero problema globale.
Richiede una vera soluzione globale.
[…]
Perché non ci arresteremo alle misure immediate per stabilizzare il sistema.
Abbiamo anche bisogno delle misure per rimodellare il sistema finanziario globale per adeguarlo allo scopo futuro.
Questo lavoro è importante per costruire la fiducia e questo lavoro deve cominciare oggi.
E dobbiamo cominciare riconoscendo che siamo ora in un sistema finanziario globale e che mentre abbiamo già movimenti di fondi globali abbiamo controllo soltanto ad un livello nazionale.
E proprio come abbiamo bisogno di una nuova coordinazione globale per occuparci delle onde di cambiamento che stanno definendo la nuova era globale dalla disponibilità di energia al cambiamento del clima, così abbiamo bisogno di maggiore cooperazione globale per controllare e quindi sorvegliare i flussi finanziari che non conoscono confini.
[…]
Così ora dobbiamo installare nuove strutture e nuove regole per il futuro.
Questo non può semplicemente essere un salvataggio di breve durata per rappezzare le crepe.
Soltanto un metodo chirurgico che arriva alla radice del problema funzionerà ora per assicurare che i problemi non ritornino.
E dobbiamo riconoscere che l'azione di cui abbiamo bisogno non è solo nazionale ma globale.

[...]il nostro scopo deve essere un sistema finanziario internazionale per il ventunesimo secolo che riconosca le nuove realtà – economie aperte e non protette, mercati dei capitali non nazionali ma internazionali, concorrenza non locale ma globale.
Dev'essere un sistema che cattura tutti i benefici dei mercati globali e dei movimenti di capitale, minimizza il rischio di rottura, aumenta le occasioni per tutti ed solleva i più vulnerabili, in breve, il ripristino nell'economia internazionale dello scopo pubblico e degli alti ideali.
E che dobbiamo ora restituire il sistema finanziario internazionale a questa idea delle regole del gioco. Mentre i fondatori di Bretton Woods hanno inventato regole per un mondo di movimenti di capitale limitati, dobbiamo inventare le nuove regole per un mondo di movimenti di capitale globali.[…]

A volte ci vuole una crisi affinchè la gente accetti che ciò che è ovvio e avrebbe dovuto esser fatto molti anni fa, non è più possibile posporlo.

Dobbiamo creare una nuova architettura finanziaria internazionale per l'età globale.
Questa crisi dimostra oltre ogni dubbio che un mercato dei capitali globale richiede un controllo globale molto più forte.
Dobbiamo accertarci che abbiamo:
- un efficace sistema di allarme globale per avvisarci dei rischi economici e finanziari;
- degli standard globalmente accettati di controllo e regolazione applicati ugualmente in tutti i paesi;
- più forti disposizioni per il controllo oltre frontiera delle imprese globali;
- e – se abbiamo imparato qualcosa – istituzioni molto più forti per la cooperazione e l'azione concordata in una crisi.
[…]
Una soluzione globale ad un problema globale.
Accertandoci che mai abbiamo affrontato tali problemi; ed assicurando il futuro per il nostro sistema bancario in modo che per le generazioni a venire Londra e la Gran Bretagna rimangano la casa della finanza globale."


ms

Abate Vella ha detto...

Brigante,

e' chiaro che con questo post non volgio dire che dovremmo prendere ad esempio i sistemi politici di quei paesi. La Sicilia ha giá una sua costituzione che va solo applicata e che grazie alla forte connotazione presidenziale contiene la possibilitá di rafforzare il potere politico nei confronti di quello economico. Questa costituzione potrebbe essere usata come modello di base anche per le altre aree del mezzogiorno, con i dovuti aggiustamenti locali.

sR,

per quanto riguarda le ralazioni tra Sicilia ed Italia, io personalmente non sono contro l'Italia unita in sé.

Solo che questa unitá si é realizzata in modo disastroso e l'Italia invece di essere l'unione dei popoli italiani (da quello siciliano a quello veneto, per capirci) e' stata semplicemente una congerie di interessi particolari che hanno esasperato i rapporti tra questi popoli.

Il problema non é distruggere l'Italia, ma distruggere questa unione mal congegnata.

Per quanto riguarda poi i Siciliani, direi che quello che ci preme di piú é l'autonomia. E questo discorso credo che troverebbe d'accordo piú o meno tutti in Italia.

Sono d'accordo con la tua analisi nel senso che credo anche io che poteri anglosassoni abbiano tenuto sotto ricatto l'Italia per impedire che questa diventasse realmente sovrana, ed hanno fatto questo nutrendo quegli interessi particolari che dicevo prima.

La Sicilia fa sempre gola per la sua posizione al centro del Mediterraneo, che é la nostra ricchezza in certi periodi storici e la nostra rovina in altri.

Oggi con i nuovi equilibri che si vanno formando abbiamo la possibilitá di riavere la nostra libertá. Questo processo potrebbe con il tempo coinvolgere altre parti d'Italia.

MS,

la tua analisi mi sembra estremamente condivisibile. Probabilmente la crisi é stata innescata proprio per il motivo indicato da te...

Anonimo ha detto...

A poco a poco l'abate Vella ci sta portando a dare una connotazione a quella che lui chiama "entità" e questo è importante, perchè gran parte del potere della stessa consiste nel restare nell'occulto, nascosta tra le nubi dell'"Olimpo".
http://cronologia.leonardo.it/biogra2/moneta.htm
Di questi interessantissimi "chiarimenti" se ne possono trovare tanti scorazzando su internet. Voglio osservare ancora come le decisioni di quella che ormai l'abate Vella ha battezzato come "entità" vanno presentate "al volgo" come necessarie,indiscutibili ed obiettive. Di tutto si può dibattere, anche della vita che si può negare e della morte che si può dare, ma le regole dettate dall'"entità" hanno qualcosa di sacrale.
A proposito di esperimenti monetari voglio segnalare ancora un non recentissimo, ma sempre attuale link
http://www.sovranitamonetaria.org/

Anonimo ha detto...

E' certamente singolare che i vertici dell'elite finaziaria in questione siano quasi tutti di origine ebraica... e facciano parte del movimento sionista...

"Vladimir Jabotinsky, il sionista di destra, fondatore del movimento revisionista ebraico da cui proviene il Likud, fautore di una presa di possesso della terra con le armi. Nel 1929, Jabotinsky ebbe un colloquio con Rotshilld, e dopo annotò:
«Dicono che sono un estremista? A confronto con il barone, sono un moderato... Io, ad esempio, sono disposto ad accettare una maggioranza (di ebrei) in Palestina del 55-60%, mentre egli vuole che la Palestina sia completamente ebraica... E’ un sionista, è un visionario che vuole l’indipendenza ebraica anche più di quanto la vogliamo noi» (Tutto questo episodio fu rievocato da «Tribuna Sionista», una pubblicazione messicana in lingua yiddish, nel maggio 1954)."
(effedieffe)

"Felix Warburg

E’ il banchiere ebreo-tedesco, divenuto americano, che pronunciò davanti al Senato americano la celebre frase: «Avremo il governo mondiale, o col consenso o con la forza».
(effedieffe)

Come hai riportato tempo fa anche tu, caro Abate, la cacciata dei Palestinesi dalla loro terra è legata alla ricostruzione del Tempio... e alla venuta di un messia... che regnerà sul mondo intero.


Gesù disse: "Il mio Regno non è di questo mondo".



MS

Anonimo ha detto...

i veri siciliani sono rimasti solo sui nebrodi.

lettera di accusa di 18 sindaci nebroidei, nei confronti del governo nazionale e regionale

http://www.comune.capodorlando.me.it/index.php?option=com_content&task=view&id=533&Itemid=1

Abate Vella ha detto...

Nebros,

grazie per la segnalazione. Sindoni é un vero leader.

MS,

quei vertici sono sicuramente sionisti. Ma in quanto ad essere Ebrei non ne sarei cosí sicuro... anche se le famiglie d'origine erano ebree, questo non vuol dire che essi stessi lo siano ancora...

Costoro stanno strumentalizzando gli ebrei per ottenere determinate cose, tra le quali la ricostruzione del tempio di Erode, dentro il quale pare non si praticassero riti ebraici ma altre cose. Ho raccolto un pó di materiale a riguardo e presto affronteró l'argomento.

Anonimo ha detto...

ragionamenti più che condivisibili.

Anonimo ha detto...

Personalmente ritengo che gli ebrei e il sionismo non c’entrino nulla. Anzi, secondo me, si fa un errore a cercare questo o quel “gruppo” specificamente connotato, in quanto ciò distoglie dal problema. A mio avviso, oggi accade qualcosa di veramente peculiare, che è effetto ancora del crollo delle ideologie. Tutta una pletora di burocrazie zeppe di persone, che non si sono come d’incanto disperse e che credevano nell’etica assoluta dello Stato, che si sovrappone anche alla coscienza dei singoli e che avevano, essi si, progetti di dominio del mondo intero, hanno trovato una strana sintonia con un mondo finanziario, che tende anch’esso alla omologazione delle coscienze e al dominio del mondo. Oggi, sempre secondo me, siamo molto vicini all’atmosfera della fine dell’impero romano. L’imperatore è egli il Dio cui tutti devono obbedienza ed al quale è necessario immolare anche la propria coscienza ed il popolo, così omologato e “rimbecillito”, vien fatto divertire con lo spettacolo della vita in gioco nei circhi. Di questo, per esempio, mi sanno tanto più d’una delle trasmissioni televisive, oggi in gran voga, ove momenti intimi della vita dell’uomo divengono oggetto di pubblico divertimento.Gli ebrei, in questa battaglia contro quello che giustamente l'abate Vella difinisce paganesimo, vanno cercati come alleati, come argutamente sta cercando di fare il Papa.

Anonimo ha detto...

"L’imperatore è egli il Dio cui tutti devono obbedienza ed al quale è necessario immolare anche la propria coscienza ed il popolo, così omologato e “rimbecillito”"

questa è la definizione perfetta per il papa e per il cristianesimo

Anonimo ha detto...

Nebros...

"Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς" ?

MS

Anonimo ha detto...

mi dispiace, capisco solo il siciliano e l'italiano...

Anonimo ha detto...

Non si intende bene a quale delle tesi qui esposte il colto anonimo faccia riferimento allorché riporta che gli uomini preferirono il buio alla luce. Tuttavia vorrei preciare a Nebros che da parte mia non si intende fare alcun elogio assoluto del Papato, che allorchè si occupa di politica può fare e in effetti ha pur fatto delle enormi castronerie. Non dimentichiamo che questo era già chiaro e pacifico, pur nel 1200, per il cattolico grande Dante, il quale pur non discutendo la funzione religiosa del Papato ebbe a sbattere Bonifacio VIII all'inferno. Dunque non stiamo scoprendo nulla di nuovo oggi. Ciò non significa affatto, ovviamente, che il Papato, come invece pare voglia tu fare intendere, abbia fatto, fa e farà, per definizione, solo sciocchezze. Ritengo invece un po' superficiale il tuo giudizio sul cristianesimo. A prescindere dalla questione religiosa, pensa quanto mancherebbe alla letteratura, alla pittura, alla musica, alla filosofia, all'architettura, insomma alla cultura degli uomini, se non ci fosse stato il cristianesimo. Io credo che il vero buio stia nel porre giudizi assoluti.

Anonimo ha detto...

non mi pare che l'arte, l'architetura, la matematica, le abbia inventate il cristianesimo; anzi essa le ha rese schiave delle tesi dogmatiche che voleva imporre.
il papa sbaglia sempre, perchè è sbagliata a priori l'esistenza del papa.

"Io credo che il vero buio stia nel porre giudizi assoluti."
bravo! è proprio questa l'accusa al cristianesimo ed ai cristiani; si sentono i detentori di verità assolute e come scritto dall'amico MS (che presumo significhi Meridio Siculo), il cristianesimo sarebbe la luce.
se non è arroganza e annientamento delle coscienze questo, ditemi voi qual'è...

Anonimo ha detto...

Caro Nebros,
come il Leopardi, citando in testa ad una sua poesia (La Ginestra) la frase di Giovanni 3,19, ne capovolge nei versi il senso, così alcuni pensano che la "luce" possa venire esclusivamente dall'uomo e su questo principio non ammettono...interferenze.

Il guaio è che molti di quelli che di questo principio si sono fatti portatori, hanno seguito poi le vie iniziatiche.

ms

Anonimo ha detto...

A proposito dei giochi di vita e di morte nei circhi, alla fine dell'impero romano e di trasmissioni televisive di oggi, ho letto che le folle del grande fratello inglese sono oggi appassionate dagli ultimi giorni di una malata di cancro terminale.
http://giornale.lasicilia.it/giornale/2302/CT2302/PR/PR01/navipdf.html

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao a tutti, Peppinappa, mi trovi d'accordo con il tuo pensiero, un po meno con quello di Nebros.
Si potrebbe parlare di Galileo e della Santa Inquisizione se vogliamo trovare dei punti di dibattito, ma non si può certo non ammettere le cose positive fatte dalla Chiesa.

Personalmente non mi ritengo degno, vista la mia ignoranza, di criticare il pensiero del Papa o della Chiesa, anche perchè per poterlo fare non mi basterebbero 2 o 3 vite di studio.

L'Ingegnere Volante ha detto...

A proposito di ebrei e cristiani. I padri dell'antisemitismo vanno ricercati nell'Illuminismo:

Voltaire: a lezione di antisemitismo

Il loro obiettivo era ed è ancora oggi distruggere Cristo. E' contro Cristo e la sua onnipotenze che si schierano e si coalizzano le forze del male.

Anonimo ha detto...

Vorrei solo ricordare che oggi si tiene a mettere in sordina che Galileo era in ogni caso cattolico, era addirittura canonico e sua figlia era suora. La controversia con la Chiesa, a ben vedere, fu ancora più sottile di quella che passa oggi e va ancor di più a demerito della Chiesa. Ma se ce ne sarà occasione ne riparleremo. Peraltro anche tutti gli altri veri papà della moderna fisica e cosmologia erano dei credenti, a cominciare da Newton, passando per Einstein, che pur non credendo nelle religioni rivelate credeva tuttavia in un Dio dell'universo, per finire a Max Plank, il papà della fisica dei quanti.

Anonimo ha detto...

io direi di non confondere l'essere credenti cristiani con l'essere credenti in un qualcosa (qualunque forma esso abbia) che ha creato la vita; sono due cose completamente separate.
poi il fatto che molti scienziati fossero cattolici, non mi sembra un motivo valido per sostenere la tesi cattolica; ognuno nella propria sfera privata, può essere ciò che vuole.

vò vidiri ora chi i cristiani difinnevanu l'ebrei... finemula và!
se si rinnegano le discriminazioni dei cristiani contro gli ebrei, allora si possono negare pure quelle naziste, oppure quelle che i cristiani subirono dai romani.

anche se la chiesa, nella persona del papa, abbia fatto qualcosa di giusto (citatemi qualcosa perchè non mi viene in mente nulla), per il semplice fatto che è stato fatto dalla chiesa e dal papa diventa errato, perchè non è compito del papa fare politica terrena.
ma poi proprio voi che vi ritenete cristiani, ma lo conoscete il messaggio di cristo? e se lo conoscete, rispecchia, esso, quello dello sbrilluccicoso papa e dei sontuosi templi di cui la chiesa si fa vanto?

tra l'altro il vaticano frega un sacco di soldi allo stato italiano; cito un esempio: la concorrenza sleale dei "conventi" (o meglio dire alberghi), che non pagano nessuna tassa, facendo chiudere gli imprenditori che rispettano la legge.
NO, AL VATICANO!

L'Ingegnere Volante ha detto...

Il Papa e la Chiesa hanno dato all'Europa i migliori mille anni di tutta la sua storia. Anche se sprezzantemente chiamati Medioevo dall'intellighenzia laico-ateo-laicista-pagana, quei mille anni sono il sale della Civiltà Occidentale e Universale. Senza l'azione "terrena" della Chiesa, l'Europa e il mondo non avrebbero mai conosciuto le opere di carità, gli ospedali, le scuole, la scienza, in una parola LA civiltà.

Sinceramente è veramente difficile dialogare quando dall'altra parte c'è solo un connubio di ignoranza e arroganza. Impossibile avere dialettica con chi è pieno di pregiudizi ingiustificati.

Le bellezze di chiese e cattedrali sono il frutto di una devozione popolare straordinaria che si è rinnovata nei secoli. Nessuna religione o culto precedente ha mai messo radici così profonde nel mondo. Il messaggio cristiano è stato accettato dall'uomo perché si tratta del messaggio più grande, più bello e sublime che un Dio Creatore e Adorante abbia mai potuto donargli. E la bellezza del messaggio cristiano - che è essenzialmente Amore universale - si riflette nella bellezza che la cultura e la civiltà cristiane hanno saputo esprimere. Si riflette nell'entusiasmo e nella devozione popolare, che hanno prodotto quelle magnificenze d'arte che ancora oggi abbelliscono e fanno grande l'Europa e il mondo civilizzato.

Se oggi siamo (Sicilia e Italia) meta di turisti di tutto il mondo lo dobbiamo alla lungimiranza dei nostri antenati che hanno saputo arricchire di bellezze artistiche e architettoniche le nostre città, grazie alla loro devozione e grazie anche al mecetanismo dei Papi Re.

Tutto il Rinascimento nasce sotto la spinta e il mecenatismo dei Papi Re.

La stragrande maggioranza dei beni artisti e architettonici per cui la Sicilia è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo sono stati realizzati sotto l'influsso benefino della Civiltà Cristiana.

I normanni erano cristiani, gli svevi erano cristiani, gli aragonesi erano cristiani, i Siciliani erano e sono nella stragrande maggioranza cristiani. E sono stati tra i primi ad accogliere e a fare proprio il messaggio cristiano, come testimoniato dalla sfilza di santi della prima ora che vengono venerati in tutto il mondo.

Se si amano la Sicilia e i Siciliani si deve coerentemente amarne questo aspetto fondante della loro identità. Altrimenti di quale Sicilia stiamo parlando? Quella del culto Dioniso? Ma non fatemi ridere.

I beni della Chiesa sono beni donati dal popolo. Lo Stato italiano fa delle agevolazioni al piccolo Stato del Vaticano a titolo di risarcimento per le rapine effettuate dal Regno d'Italia a danno del patrimonio legittimo della Chiesa. Ripeto - per chi non vuole sentire o non vuole capire - legittimo perché donato alla Chiesa spontaneamente dalla devozione popolare.

Comunque, che piaccia o no, Dio esiste. Gli atei o pagani militanti lo sanno benissimo. Per questo si sono schierati contro di Lui e come Satana fanno finta di non credere. Ma credono e non sopportano l'onnipotenza di Cristo.

L'inferno è pieno e in continua espanzione. Si faccia avanti chi ci vuole finire. Io sto con Dio.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Caro Ingegnere, mi è piaciuta molto la tua riflessione.
Eppure bisogna sforzarsi, dove possibile, di aiutare chi non è in Grazia.

Vorrei aggiungere una cosa sulla magnificenze dei templi cristiani.
Ogni qualvolta vi è un'apparizione Mariana, la Vergine chiede che venga edificato in quel luogo, una chiesa dedicata ad Ella.(Come mai ci fa spendere questi soldi che potrebbero essere dati ai poveri?)

Forse perchè le Civiltà vengono giudicate per quello che ci hanno lasciato, gli egizi furono un grande popolo perchè ci lasciarono le piramidi, allo stesso modo la Civiltà Cristiana ci ha lasciato dei templi e delle chieste spettacolari.
Metti il caso che al posto del Vaticano o altre chiese, nel corso dei secoli fossero state costruite delle catapecchie...così oggi sarebbe misurato il cristianesimo.
Che ne pensi?

Anonimo ha detto...

Da che mondo è mondo, dall'Arcivescovo di Canterbury al Dalai Lama è inevitabile che la parola dei capi religiosi vada a toccare dei temi politici, perchè l'uomo non è fatto a compartimenti stagni e la religione permea l'uomo, ne innalza il pensiero con l'anelito verso gli ideali più alti, costituisce insomma una filosofia della vita. Si pensi alla grandezza del pensiero di Kant di Hegel. Mettere il bavaglio alle religioni significa in realtà rendere meno indotto al pensiero, più fragile l'uomo, per poterlo più facilmente privare del proprio spirito,svuotarlo, renderlo un burattino nelle mani di altri uomini, come di fatti si sta tentando di fare oggi. Vorrei infine precisare, rispetto a quanto detto dall'ingegnere volante,che le Chiese non sono della Chiesa, ma sono di tutti, anche di quei non credenti cui capitò di cercarvi e di trovarvi rifugio.

Anonimo ha detto...

si vede chiaramente che l'ingegnere e comitato sono fanatici cattolici.

"Il Papa e la Chiesa hanno dato all'Europa i migliori mille anni di tutta la sua storia"

ciao core..
sfortunatamente per te, hai a che fare con uno che la storia la conosce molto bene.

la cosa bella è che dite che sia io a non accettare il dialogo; ennesima dimostrazione dell'ipocrisia cristiana.

a peppinnappa dico che è la religione che vuole mettere il bavaglio alle coscienze delle persone.

cmq d'ora in poi commenterò solo argomenti che non riguarderanno la religione, dato che dove ci sono i dogmi c'è anche chiusura mentale; quindi buon sguazzamento nel vostro brodo.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Nebros, ti chiedo scusa se ti sono apparso fanatico. Nel mio ultimo post esprimo quelle che sono le mie considerazioni personali, non mi permetterei mai di parlare a nome della Chiesa, non ne sarei degno.

Io però sono convinto che anche nei non credenti non può sfuggire la bellezza del mistero della Fede, della Chiesa e del miracolo della Cristianità.

A me capita spesso soffermarmi a meditarci sopra e dire: quanto è bello!

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Comitato, sinceramente non capisco la tua domanda quando metti in relazione la civiltà egizia con quella cristiana? Potresti riformulare la domanda?