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domenica, settembre 07, 2008

Terrone “honoris causa”

E' venuto il momento per i Siciliani di tifare apertamente Lega Nord. Di stringere la mano a Calderoli. Ed al tempo stesso di mantenere le baionette puntate contro chi in Sicilia si dichiara “autonomista” con sempre più parole e con sempre meno fatti.

La bozza sul federalismo licenziata dal ministro contiene dei punti particolarmente interessanti, come ha già fatto notare Giovanni Ciancimino in un buon articolo su La Sicilia di ieri (6 settembre). In particolare quelli sul reddito delle imprese con sede legale fuori dal territorio della regione e sulle accise dei prodotti petroliferi.

Ora, io la bozza non l'ho letta e non ho alcuna intenzione di farlo, perché tanto è inutile. L'importante, se conterrà anche solo dei vaghi riferimenti a questi due punti, sarà che venga approvata. Non ho intenzione di leggerla perché dei contenuti della bozza a noi Siciliani non ce ne frega niente. Qualunque legge di questo tipo emani lo stato, essa non avrà valore legale in Sicilia in quanto non potrà scavalcare il nostro Statuto né da destra (nel senso di autonomia “ristretta”) né da sinistra (autonomia “allargata”) avendo la nostra carta valore di Statuto (come già discusso). Al massimo la Regione potrà recepire i punti che più le interessano fermo restando la loro compatibilità con lo Statuto stesso*.

Questa riforma potrebbe anche essere una porcata, ma il mettere in discussione quei due punti darebbe forza alle richieste della Sicilia che non potranno più essere ignorate, visto che oggettivamente al momento non abbiamo la forza politica di fare tutto da soli. E su questo punto non possiamo che concordare con il Presidente Lombardo che sostiene che una riforma in senso federale ci conviene comunque. Razzolasse altrettanto bene, il nostro!

Ma attenzione a non alzare le baionette! Il pericolo esiste sempre dietro l'angolo, e la svolta verso il nuovo ascarismo è più facile che mai. Tutto quello detto sopra è vero fintantoché il nostro Statuto rimanga inalterato. E come abbiamo altrove ripetuto, gli unici che possano intervenire in questo senso sono l'Assemblea Siciliana ed il nostro caro Presidente. Di questi tempi la differenza tra la vittoria e la sconfitta è sottile come la lama di un rasoio. A scivolare da Nazione al pari dell'Italia, a macroregione senza identità ci vuole poco.

Una riflessione su Calderoli. Le regioni del nord non hanno né imprese con sede legale al sud, né (la maggior parte di esse) possibilità di riscuotere tributi sulle accise petrolifere. Ma allora, gli interessi di chi sta difendendo questa Lega Nord dalla tendenza apertamente suicida?

*Per questo motivo non siamo d'accordo con lo stesso Ciancimino quando dice che potremmo rimetterci qualcosa se le accise dovessero restare fuori dalla bozza e i redditi trasferiti solo in parte (le competenze, cioè le spese, passerebbero comunque alla regioni). A rimetterci sarebbero le altre regioni del mezzogiorno – specialmente la Puglia – ma non noi che, ascari permettendo, avremmo la possibilità di non recepire le norme penalizzanti.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

venendo amancare la centralità dello stato, non ha più motivo di esistere uno statuto speciale; tutte le regioni sarebbero a statuto speciale, ovvero tutte uguali e quindi senza alcuna spacialità.
e poi il discorso dei pagamenti nelle regioni dove si trovano materialmente le aziende è già previsto dallo statuto e con questo federalismo, invece, è da discuterne.
ni stannu pigghiannu pu c...

rrusariu ha detto...

Caro Abate
ogni tanto un po' di ottimismo e spero sempre in qual cosa di meglio.
Ma un c'è un perche' che mi porta un po' al pessimismo.
La Lega e MPA quanta forza hanno nel parlamento?
Al momento a Roma non esiste neanche una opposizione a parte gli sprazzi di DiPietro.
Ci stiamo avvicinando ad uno stato di polizia volto solo a garantite con leggi ad personam e mai pubblicizzate, ossia non portato mai a conoscenza dai media italians, che di fatto preparano ad una dittatura.
Spero solo che la genti cominci a svegliarsi, a non lamentarsi dopo quando la frittata è fatta.
Se no preferirei fare le valigie come fecero i miei nonni e andare a cercare fortuna altrove... qui l'aria e' irrespirabile...
Gli ammiccamenti de La Sicilia servono solo a far vedere chissà che cosa porterà queste novità(?) ma al contempo vogliono solo rassicurare altri che le cose non cambieranno e si continuerà a mangiare come al solito.
Certi giornalisti nostrani stanno solo lambiccare e a fare megafono solo per distrarre, ma niente che sappia offrire stimolo al dibattito.!!!

Aspettiamo ma il dito sfoderato di certi personaggi e' bene che se lo mettino loro stessi in quel loro posto!!!!

Abate Vella ha detto...

Nebròs,

non è vero che lo statuto siciliano non avrebbe più motivo di esistere. Lo Statuto siciliano è infatti una costituzione che fa della Sicilia una nazione (puoi leggere i commenti di Massimo Costa in proposito linkati sul post "elogio dell'ascaro"). La altre regioni avrebbero concessioni dallo stato che potrebbero essere ritirate in qualunque momento. Non noi.

Qualunque cosa approvino, non sarebbe valida in Sicilia se contraria alla parola dello Statuto.

In questo discorso non abbiamo nulla da perdere. Potrebbero avere molto da perdere le altre regioni del sud.

Ciò non significa che dobbiamo appoggiare la modifica in ogni caso. Solo qualora contenesse indicazioni precise riguardo quei due punti.

Per Rrusario,

hai ragione: l'articolo tende a fare confusione (voluta?) sull'applicazione dell'eventuale legge in Sicilia, facendo credere che scavalcherebbe lo statuto. Non è così. Ma l'innominato è contrario all'applicazione dello Statuto, quindi cerca di mettere in cattiva luce una riforma che potrebbe aiutarci.

Ma secondo me il vero punto interrogativo è perchè la Lega propone una cosa del genere, così diversa dalla precedente proposta tremontiana (quella bocciata nel referendum) e così lontana dai bisogni del nord. E non è un bluff, perchè questo bluff potrebbe segnare la fine della Lega.

Ne riparleremo.

Anonimo ha detto...

abate se lo statuto dovesse rimanere inalterato e le decisioni passare dall'assemblea, allora perchè lombardo sta elemosinando la richiesta che le tasse vengano pagate nei luoghi in cui si trova l'azienda ed inoltre prega calderoli che gli statuti non vengano aboliti?

segnalo questo articolo:
http://www.laltrasicilia.org/modules.php?name=News&file=article&sid=1310

Anonimo ha detto...

Perché se non fa così lo Statuto, in gran parte lettera morta, viene de facto abrogato. Non c'è ancora un buon sistema di tutela delle norme statutarie né una piena applicazione. L'applicazione dello Statuto non è una cosa che Lombardo se le può fare a tavolino a Palermo prescindendo dal governo romano. Il primo giro di manovella si deve dare a Roma, poi una volta "staccatisi" (una per volta man mano che le competenze sono passate alla Sicilia) allora sì che non ci sarà bisogno di piatire niente.
Faccio l'esempio della scuola. Sulla scuola elementare, già tutta regionalizzata (anche se in 60 anni con quest'arma potentissima la Sicilia ci ha fatto ...il brodo), la Gelmini si è esposta al facile ricorso di Lombardo che la dichiara incompetente su materia tutta passata a carico del bilancio della Regione da decenni e su cui l'ARS vanta addirittura competenza esclusiva. Sulla scuola media e superiore il punto è ancora dubbio: le competenze dovevano passare alla Regione ma "ancora" non si è fatto. Quindi la Gelmini si può permettere di risparmiare con le nostre tasche. Ma una prima volta a Roma bisogna andare per farsi passare queste benedette competenze sulla scuola.

Abate Vella ha detto...

Lombardo con quello che dice sta implicitamente ammettendo di non avere la forza politica di andare avanti con l'applicazione dello statuto.

Ha bisogno della sponda leghista.

Sul "pregare" Calderoli, credo che sia un qualcosa di facciata. Lo stato non ha il potere di abolire lo statuto unilateralmente. Sempre Lombardo ci vuole per quello.

Non so se Massimo si riferisce a questa evenienza (cioé ad un tradimento dell'MPA), quando parla di statuto "de facto abrogato".

Anonimo ha detto...

mi pare che l'alta corte è stata sostituita in maniera unilaterale; non poteva succedere in base allo statuto, ma è avvenuto; cosa ti fa credere che oggi non abroghino lo statuto, magari anche con l'appoggio dell'mpa, così da poter creare quella macroregione con il sud e inglobare la sicilia?

Anonimo ha detto...

Io credo che Lombardo ritenga (secondo me a ragione) che oggi come oggi, realisticamente, non si possa pensare allo statuto siciliano senza entrare nel gioco del riassetto territoriale dell'Italia, oggi tanto alla ribalta, specie per le pressioni della Lega. Ritengo poi che la Lega abbia nei confronti della Sicilia un interesse di tipo strategico, perchè se parte un rilevante e serio movimento di opinione autonomista in Sicilia, si determinerebbe tra il nord e la Sicilia una manovra a tenaglia a cui difficilmente i poteri forti con interessi centralisti potrebbero resistere. Ritengo poi che in Italia per arrivare ad una vera struttura federale, che vedrebbe in questo caso la Sicilia all'avanguardia già attrezzata con il suo statuto, bisogna superare il regionalismo che è una vera e propria, peraltro dispendiosissima, presa per il c..Ritengo inoltre che proprio in presenza di concentrazioni territoriali più grandi è più omogenee in relazione alle loro identità, la Sicilia potrebbe avere la maggiore possibilità di mantenere la propria autonomia proprio in relazione alla sua identità fisica-culturale-storico-politica.Insomma se vogliamo evitare di subire decisioni superiori, anche contro le formalità purtoppo di fatto solo cartaceee del nostro statuto, dobbiamo attrezzarci a monte ad indebolire gli interessi centralisti. Se la Lega vuol fare questo ben venga pure la Lega. Molto dipenderà da cosa vuol fare realmente il Presidente Lombardo. Nell'attuale momento egli può passare come uno dei tanti presidenti che ha avuto la Regione siciliana, ca cci livau all'autri ppi mittìrici chiddi so, ovvero può passare veramente alla storia. Per parte mia sto ancora a vedere.

Anonimo ha detto...

il federalismo creato dal nord, secondo voi, sarebbe quel salto di qualità che è mancato in questi 148 anni? e perchè mai?
non è che questo federalismo è un modo per mascherare il colonialismo del nord, come lo fu all'epoca, lo statuto?
io credo proprio di si!
non si possono fare patti con gli aguzzini, a maggior ragione se le redini del gioco le tengono loro.

rrusariu ha detto...

Concordo in buona parte con quello che dice Nebros, per circa 150 anni lo sfruttamento della Sicilia e della parte continentale del Regno ha fatto comodo ai cosidetti padani grazie al maggior peso politico a livello centrale e soprattutto all'ascarismo politico di chi doveva "obbedire" essendosi intruppato in associazioni non sempre filantropiche, cioe' spesso comitati d'interessi. Pertanto il partito degli ascari ha sempre obbedito per quieto vivere.
Purtroppo con l'ingresso nei nostri mercati della mercanzia cinese ha fatto saltare un certo sfruttamento coloniale a fine consumistico, cioe' prodotti scarsi prodotti a nord della penisola che non avevano quello sbocco nell'europa prontamente dirottati nei territori del nostro regno, supportati tramite politiche economiche e fiscali volte a distruggere ogni tentativo di creare un tessuto produttivo autoctono. Un esempio è stato la politica bancaria volta a inglobare tante piccole banche nostrane, con una buona liquidità ma con scarsa propensione a finanziare investimenti causa anche un tessuto produttivo molto frammentario. Oltre a ciò dobbiamo dire che la auspicata cassa per il mezzogiorno si è solo rilevata come uno specchietto per le allodole volto solo a rifinanziare imprese del cosidetto "nord" tramite partite di giro ben congegnate.
In sintesi, come fece a suo tempo una ricerca Gennaro Zona, le imprese del nord aprivano stabilimenti dove piazzavano macchinari obsoleti, una volta ricevuta la sovvenzione statale tutto veniva chiuso. Nel frattempo le nostre imprese che avrebbero dovuto accedere a questi finanziamenti erano obtorto collo impossibilitali a farlo, salvo quelle che chiaramente erano nei canali giusti politici o conniventi; in conclusione si ebbe uno strumento volto sempre a impoverire la nostra economia.
Adesso è vero che la lega ha capito che il nostro statuto siciliano potrebbe essere un grimaldello per scardinare quell'ottuso centralismo romano, però i lor signori ben si guardano di imbarcare nei loro quadri i molti emigrati delle nostre terre, salvo qualche fanfarona di turno che vuole trasferirsi alla provincia di bergamo.
Stiamo attenti alla lega, i 3-4 capoccia che sproloquiano a turno, non permetteranno mai ai noi emigrati di emergere a guidare le comunità nordpeninsulari, salvo quelli intruppati nei carrozzoni romani che ben obbediscono ai capoccia di roma.
Per loro è un abominio la presenza a livello politico con la propria lista dei nostri emigrati....
L'unica possibilità che abbiamo è dire a Lombardo noi siamo con te, ma abbiamo le nostre liste di persone. Il rischio di Lombardo è che la truppa dei quadri che lo segue sia fatta da fuorisciti insoddisfatti delle consorterie obbedienti ai romani, ma il rischio è un nuovo ascarismo camuffato che cmq cercherà di vendersi appena avrà un po' di visibilità, esempio sono i tango di certi esponenti di AN.

Mi sta bene Lombardo, ma voglio che chi lavori con lui sia pronto a scendere nelle nostre piazze della Sicilia, e a scendere anche a Roma(anche se lo fece per "difendere" il ponte=)
e ad APPIZZARI LI MANIFESTI, come fa spesso la Lega nelle strade e nelle piazze dei paesi e delle cittadine della Padania e delli Valli Alpine...
APPIZZARU UN MANIFESTU NTA LI KIAZZI DA SICILIA
LIBBERTA' E NDIPENDENZA
O KARNI DI MACELLU HA DI FARI

TALIATI K'E' BBEDDU ME' FIGGHIU TURIDDU...

SONO QUASI 28 ANNI CHE MI RICORDO DI QUESTA CANZONE SICILIANA...
MA DI CONTINUARE A FARE CARNE DI MACELLO PER QUALCUNO SONO STUFO....

Abate Vella ha detto...

Nebròs,

l'Alta Corte non è stata unilateralmente sostituita. L'Alta Corte esiste ancora. Semplicemente è stata disattivata. Grazie al tradimento dei vari presidenti siciliani, che da 50 anni fanno finta di scordarsi di nominarne i membri (e di conseguenza lo Stato centrale non nomina i suoi).

Questa anzi è la vera cosa da rimproverare a Lombardo: alla Sicilia basta che il presidente nomini i membri dell'Alta Corte. Ma non viene fatto.

Lo Statuto non può essere abolito senza l'avallo dell'ARS perchè non è stato concesso dallo stato italiano. Lo Statuto è un trattato, un patto. E questo è stato verificato con sentenza proprio dell'Alta Corte, e le sentenze dell'Alta Corte sono validissime anche dopo 50 anni.

Se lo stato rompe il patto non si tratta più di politica interna italiana. Si tratta della rottura di accordi internazionali.

No, non possiamo fidarci del federalismo della Lega e di Berlusconi (che poi sono la stessa cosa...). Ma se inseriscono quelle due cosette...

Anonimo ha detto...

ma quelle due cosette sono già inserite nello statuto, quindi?
se se ne discute per inserirle o meno nella riforma federalista, ciò significa che lo statuto verrà stravolto o annullato, anche per volontà di entrambe le parti.

ci tengo a precisare che io sono contro lo statuto perchè ha fatto sì che si addebbitassero i danni della colonizzazione del nord, ai siciliani, mascherando i reali fautori.

Anonimo ha detto...

"Questa anzi è la vera cosa da rimproverare a Lombardo: alla Sicilia basta che il presidente nomini i membri dell'Alta Corte."

se lo può fare da solo, allora perchè abbaiava alla luna, chiedendo a roma di volere riattivata l'alata corte.
qui le cose non quadrano...

Abate Vella ha detto...

Nebròs,

sì, se ci fosse volontà da ambo le parti potrebbero benissimo abolire la Statuto. Ma se ci fosse, non ci sarebbe bisogno di fare tutte queste manfrine: Lombardo lo avrebbe già fatto. L'abolizione dello Statuto Siciliano è infatti l'unica cosa che metterebbe tutti d'accordo a Roma. Ma se non si è fatto sino ad ora, dubito lo si farà a questo punto. Il rischio però c'è sempre.

Nessuno in Sicilia ha la forza di applicare lo Statuto. Per questo Lombardo spera che certi punti diventino legge per tutte le regioni. Dopo, nessuno potrà dire no all'applicazione del nostro Statuto.

Tu dici di essere contro lo Statuto: questo mi sembra un pò come gettare via il bambino (lo Statuto appunto) con l'acqua sporca (la politica italiana). Vediamo che succede. Intanto direi che anche noi abbiamo le nostre responsabilità.

Per la tua ultima domanda, secondo me la risposta è sempre la stessa. Lombardo non ha la forza politica di farlo. Ma potrebbe anche darsi che non si renda conto di quanto importante sia l'Alta Corte. Con questo non voglio certo giustificarlo, sempre un democristiano è! Ma sono convinto che se troverà lo spazio, qualcosa di buono la farà. C'è da dire che non dimostra molto coraggio: dovrebbe seguire l'esempio di Sindoni con i fatti e non solo con le parole.

Anonimo ha detto...

a mio avviso questo federalismo è la scusa che serviva a lombardo per abolire lo statuto e diventare il governatore della sicilia con tutto il sud. prima non poteva farlo perchè anche se solo un nome vuoto, il suo movimento si chiama per l'AUTONOMIA e come l'avrebbe giustificata una abolizione o riduzione dei poteri dello statuto, senza un'apparente contropartita?

io sono contro lo statuto in quanto patto che ci lega allo stato italiano mafioso.
finocchiaro l'aveva detto che questo statuto era una gran presa in giro e difatti eccoci qua.

lombardo da un lato ha approvato l'operato di sindoni, dall'altro è andato a salemi a baciare le mani a sgarbi e chiedere i soldi dei festaggiamenti.
a me i doppiogiochisti non piacciono!

Abate Vella ha detto...

Nebròs,

in effetti le cose potrebbero essere come dici tu. Diciamo che tra questo post e quello che dici tu, abbiamo esplorato ogni possibilità.

Sicuramente siamo in un momento decisivo, in un senso o nell'altro.

La situazione tra Russia ed occidente si sta evolvendo rapidamente e questo avrà delle conseguenze anche sulle mosse relative di Berlusconi e Lombardo. Non si può dare niente per certo. Ma hai toccato un punto molto importante.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Il massimo della goduria organizzare degli eventi "borbonici" con i soldi del 150esimo :D :D :D

Anonimo ha detto...

mannaggia a tutti i partiti sicilianisti che non fanno altro che fare il gioco dei partiti italiani; si comportano proprio come loro.
se avessimo una classe dirigente seria, elastica, dinamica, che avesse interesse per le sorti della sicilia e non per far emergere il proprio partito (composto al massimo da 3 persone) su gli altri, a questo punto il gioco lo facevamo noi, invece, dobbiamo sempre stare a subire le scelte degli altri.

Anonimo ha detto...

"Il massimo della goduria organizzare degli eventi "borbonici" con i soldi del 150esimo"

tanto sono sempre soldi nostri :S