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venerdì, dicembre 07, 2007

Cantiamogliela tutta

Nei pub fumosi della Catania dei primi anni '90 studenti ed artisti sono stati i primi ad uscire la testa dopo la fine del terrore imposto alla città dal clan Santapaola. Tra le facciate barocche abbandonate al loro destino oramai da diversi decenni, si cominciarono ad accendere le luci di piccoli ritrovi dove i giovani si potevano sfogare senza il terrore di essere assaliti all'improvviso da delinquenti e sfaccendati.

Tra quei fumi capitava spesso di udire dei suoni che allora sembravano cozzare malamente sia con l'arredamento dei ritrovi (i cosiddetti pub), sia con l'abbigliamento degli avventori. Tanto che qualche ignorante insulto di tanto in tanto volava in direzione degli autori di quegli strani suoni. Insulto che il frontman del gruppo ritornava al mittente rincarando spesso la dose. Perchè Roberto Fuzio ed i Lautari sono sempre stati così: diretti e schietti nella musica e nelle parole, pronunciate con avvolgente decisione in una lingua che fa del parlare chiaro una delle sue armi migliori: il siciliano.

Un siciliano diretto e chiaro (almeno per noi...) che senza tanti giri di parole ri-portavano sul palco di fronte ad un pubblico giovanile e che usavano per ritornare al mittente oltre un secolo di soprusi e falsità, rincarando ovviamente la dose tramite la voce di quel frontman e tramite canzoni quali “Lu guvernu talainu e nu veru buttanu” e soprattutto il loro inno “Sarva na pezza”:


Si Garibardi turnassi a la marina...


In quegli anni in quegli stessi paraggi un altra cantante stava seguendo un percorso diverso, passando attraverso un musica altrettanto calda (il blues) per approdare alla canzone italiana prima e poi ad un rock più avvolgente, ma sempre mediterraneo e solare:


La vecchia lingua di Carmen


Due strade iniziate nello stesso punto ma che poi divergevano fino a diventare praticamente parallele. Destinate a rimanere lontane dunque, anche perchè nessuno poteva aspettarsi che le leggi della fisica in questa parte di universo sarebbero più cambiate. Ma la Sicilia si sta proiettando in una nuova dimensione e con il suo calore ha iniziato a piegare quelle leggi fino a fare incontrare le due rette.
Oggi Carmen Consoli è diventata produttore dei Lautari, tramite la sua etichetta DueParole, ed insieme ci stanno anche loro riproponendo quello che sembra diventato l'inno del Nuovo Vespro:


Pigghiamu lu bastuni e tiramu fora li denti


Ma Carmen non si è fermata a questo. Nella nebbiosa Bologna un'altra voce piena di calore e nostalgia per la sua terra non aveva resistito al richiamo dei suoi ricordi ed alla voglia di un nuovo futuro. Rita Botto dopo un primo omaggio a Rosa Balistrieri sconvolge la musica siciliana con la sua versione jazz di quello che è oramai un vero e proprio standard:


Una interpretazione col Botto


Le due si incontrano e si capiscono subito, tanto che le la Consoli comincia a promuovere le stupefacenti doti vocali di Rita nei suoi stessi concerti:


Tipiche donne siciliane


E non abbiamo finito. Anche un altro nome storico della musica leggera italiana come Mario Venuti segue un percorso simile, come testimoniato dalla sua intervista a RepubblicaTV, riscoprendo le sue radici mentre viaggia sulle tracce della diaspora siciliana (vedi anche la versione completa dal sito di Mario):


Tra i Siciliani dell'Argentina


Nel frattempo Carmen Consoli è diventata direttore artistico della sezione di musica popolare dell'Etnafest, e così reclutati altri due geni, l'eclettico Kaballà:


Quel 'dumani' sta per arrivare


ed infine il più grande di tutti, il maestro Alfio Antico:


Nati in Sicilia, sicuro. Italiani, ancora per quanto?


il prossimo 17 dicembre al Teatro Bellini si appresta a presentare quello che potrebbe essere il primo nucleo di un festival della musica siciliana, uno spettacolo che sta anche portando in giro in Italia, in cui mette insieme tutti gli artisti che avete appena visto.

Ma lasciamo parlare Carmen Consoli, nel servizio mandato in onda da Video Mediterraneo. Anche se non si capisce come a fine servizio il Lombardo, da buon democristiano, sia riuscito a farci entrare l'intero paese e l'unità italiana. Forse il nostro non sa che genere di testi saranno recitati giorno 17 al Bellini?

xFruits

5 commenti:

Anonimo ha detto...

http://it.youtube.com/watch?v=oGf259YGjfA

Abate Vella ha detto...

Caro anonimo,

i cantanti elencati nel post sono solo la punta di un iceberg.

Si potrebbe dedicare un intero blog alla nuova musica siciliana e non sarebbe semplice tenere conto di tutto.

La stessa Carmen Consoli nell'intervista nomina un'altra cantante (Etta Scollo) dalla voce magica che è già famosa in tutto il mondo per le sue interpretazioni.

La Sicilia vive un fermento culturale senza paragoni in Europa.

Anonimo ha detto...

non era necessario pungerti, non ho inserito quel link per evidenziare una tua mancanza, ma per far conoscre questa canzone a chi magari non la conosceva.
;)

Abate Vella ha detto...

No, no!

Non mi sono sentito per niente punto!

Volevo solo aggiungere qualcosa al link che tu hai suggerito (che nemmeno io conoscevo...).

Anzi a me può fare solo piacere che qualcuno corregga le mie imprecisioni!

D'altronde il principale scopo del blog è quello di potermi confrontare con gli altri epr andare più a fondo negli argomenti.

Quindi grazie della segnalazione, e scusa se a volte scrivendo non si riesce a dare il tono che si vorrebbe alle parole ;)

L'Ingegnere Volante ha detto...

Riesci sempre ad emozionare.

La Sicilia è nazione!