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giovedì, novembre 01, 2007

I soliti 30 denari...


Vi ricordate l'autonomista Cateno de Luca? Vi ricordate le sue melodrammatiche campagne elettorali, con tanto di carretti siciliani e pianti di fine comizio, con valigie di cartone e repertorio rivendicativo para-sicilianista?

Il nostro aveva addirittura abbandonato l'MPA al suo destino, rifiutandosi di partecipare alla sceneggiata dal Lombardo recitata.

Cateno de Luca si era messo in proprio, allestendo una nuova compagnia teatrale e facendo al corte anche ai partiti sicilianisti.

Ma la sua commedia è durata poco, appena il tempo di trovare un nuovo padrone da Roma, e via nuovamente dentro l'o-vile democristiano. La sua compagnia teatrale si era originariamente chiamata "Sicilia Vera". Oggi il suo nome completo è Democrazia Cristiana per le Autonomie - Sicilia Vera, e fa riferimento a questi signori qui. Quanto avrà preso Cateno da Rotondi per mettere la bandiera italiana nel suo simbolo? Manco a dirlo, i soliti 30 denari. Però guardate che bel risultato...

Di seguito è riportato il comunicato che L'Altra Sicilia ha diramato riguardo ad una rappresentazione-conferenza organizzata dalla suddetta compagnia: il regista dell'opera non sa neanche il nome del teatro in cui si appresta a presentare il suo capolavoro, dal titolo:

Regione Sicilia: Conferenza Stampa Mercoledì 31/10/2007 all'ARS.
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Bruxelles, 30 ottobre 2007

Egregia Segreteria,

Gruppo Democrazia Cristiana per le Autonomie - Sicilia Vera

alla c.a. Sig. Cateno DE LUCA, deputato siciliano all'ARS,

e p.c. ai signori eletti deputati nel più antico Parlamento del mondo


La Regione nostra è "Siciliana" e non "Sicilia", non solo perché formalmente questo ne è il nome ma per un motivo storico preciso e per un preciso rapporto istituzionale che la lega all'Italia.

Il nome ufficiale non è modificabile nemmeno in maniera surrettizia con il suo cattivo uso. Così come la Sardegna si chiama Regione Autonoma della Sardegna altrettanto la Sicilia deve chiamarsi soltanto Regione Siciliana quando ci si riferisce alla persona giuridica che la rappresenta mentre la Regione Sicilia è un'espressione accettabile solo quando ci si riferisca al territorio su cui la medesima persona giuridica esercita la propria sovranità.

La Regione è "Siciliana" in assonanza con la Repubblica che è "Italiana" e non "Italia" (e, se vogliamo, con l'Unione che è "Europea") perché nasce come ente originariamente sovrano e legato all'Italia da un rapporto pattizio e potenzialmente paritetico.

La Regione "Sicilia" sarebbe invece una regione "concessa" dal centro, un'articolazione amministrativa e burocratica dello Stato Italiano, come la vogliono i neocentralisti; la Regione Siciliana, invece, ha preferito l'aggettivo al sostantivo perché non "costituisce" per gentile concessione dello Stato una comunità politica ma "è derivata" da una comunità nazionale o comunque storica e geo-politica che le preesiste e che trova la propria prima legittimazione nel Popolo Siciliano e nella sua storia, prima ancora che nel decreto di Umberto II o nella legge costituzionale di recepimento (la n. 2 del 1948): queste ultime tutt'al più "riconoscono" l'Autonomia della Sicilia, la incorporano nella Costituzione Repubblicana ma non hanno valore costitutivo.

La Sicilia è un'Istituzione a sé e una società (prima che uno Stato o un Ente Pubblico); da questa deriva uno Stato (non dichiarato come tale ma tale nella sostanza per il dettato statutario e per le sue modalità di formazione) che, dovendo fare riferimento e "derivare" da quella società-nazione, ha bisogno di un aggettivo (o, similmente, di un complemento di specificazione). Così, nel mondo, ci sarà una "Generalitat de Catalunya" e non "Generalitat Catalunya" uno "United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland" e non "United Kingdom Great Britain etc."

Abbiamo diffidato i curatori del sito istituzionale della Nostra Regione e, prima ancora, il Governatore (sic) Toto' Vasa Vasa, al quale attribuiamo la responsabilità politica in materia, ad adeguare il nome ed ad adoperarsi affinché la cittadinanza conosca il vero nome dell'ente sovrano della nostra "piccola patria" e più in generale che i valori dell'Autonomia vengano trasmessi con una azione di vera e propria "educazione civica", senza la quale le lamentele sulla "scarsa proficuità" dell'Autonomia non dovrebbero avere diritto di cittadinanza.

Continuano ad ignorare questo nostro appello perché hanno disprezzo per le istituzioni e per la Sicilia stessa che non merita questo dalle persone alle quali è stato affidato affidato il più delicato dei nostri tesori, l'amministrazione della cosa pubblica.

Per la Sicilia, solo per amore della Sicilia

ANimus TUus DOminus!

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11 commenti:

Anonimo ha detto...

L’abate Vella con il suo incalzare incessante di argomenti non ci lascia un attimo per respirare. Volevo replicare all’amico Anonino a proposito dell’ultimo suo intervento nel precedente post. Non si tratta di svendere niente a nessuno. Ogni Nazione, anche la più grande e potente, per realizzare i suoi percorsi cerca degli amici. Noi nella piccola Sicilia abbiamo, concretamente ed in primis, l’esigenza di realizzare pienamente il nostro Statuto, compreso il ripristino dell’Alta Corte. Se oggi cresce l’importanza del Mediterraneo, potrebbe pure accedere che qualche Paese interessato ad avere amicizie in questo mare, possa per esempio prendersi la briga di spingere, per esempio, affinché l’Italia rispetti i suoi impegni pattizi con la Sicilia (voglio precisare che nessuno di noi, credo, sia anti italiano per principio – queste cose le lasciamo ai padani – noi dobbiamo prendere le nostre distanze, purtroppo per triste necessità). Una Sicilia veramente autonoma, potrebbe poi gestire i suoi programmi di investimento secondo le sue reali esigenze e non secondo quanto conviene al nord Italia e alle sue lobbies economiche, che riescono a stare a galla a mala pena solo sfruttando una parte del paese, il sud e la Sicilia, secondo l’attuale progetto politico nazionale, sia di destra che di sinistra. Ma per tornare all’ultimo post dell’abate Vella, oggi verso le dieci, transito, per motivi di lavoro, sulla A18; all’altezza del casello di Catania scorgo una colonna di autocarri ben sigillati con logo di una ditta napoletana di trasporto rifiuti. Non so precisare quanti fossero gli automezzi, io sono uscito verso Catania est, quelli hanno proseguito verso la tangenziale. Non vorrei che si stesse continuando ad utilizzare la Sicilia come pattumiera della Campania, così alla chetichella, senza nulla di chiaro, specie quando anche da noi si parla di emergenza rifiuti. Che ne sanno e che dicono i nostri politici, specie quelli grandi sicilianisti? La triste paura, che può anche scoraggiare, è che il vero grande male endemico della Sicilia stia in se stessa, nei suoi dirigenti,mi viene in mente il Calogero Sedara del Gattopardo e tutto diventa allora enormemente più difficile.

Anonimo ha detto...

MISERI SEMPRE QUANTI IN PRO DELLA PATRIA, ATTENDONO DA STRANIERA MERCEDE, FLORIDEZZA, LIBERTA', SALUTE.

durante la rivoluzione antispagnola di messina, si propose di aiutarla la francia, ma non per difendere i più beboli ma coraggiosi messinesi, ma per dare fastidio alla spagna, con cui era in guerra.
nel 1678 con la pace di nimega tra spagna e francia, quest'ultima abbandonò messina al suo triste destino, che fu quello di essere rasa al suolo dagli spagnoli.
esempi come questi, nella storia siciliana, ce ne sono a migliaia.
se non siamo capaci di ottenere quello che vogliamo con le nostre forze, vuol dire che non siamo ancora pronti per ottenerlo e quindi è meglio lasciar perdere, onde evitare di peggiorare la nostra già precaria situazione

Anonimo ha detto...

Ciao Anonimo,
la furbizia a cui io auspico, sta proprio nella diplomazia, utilizzando il tuo esempio, ti faccio notare che alla Francia mica stava davvero a cuore la Sicilia, ma bene avevano fatto in quel caso i siciliani ad appoggiarsi alla Francia per liberarsi degli spagnoli.
Fu un errore diplomatico non trovare un nuovo alleato o non mantenersi stretta l'alleanza della Francia.

D'altronde se i siciliani non avessero chiesto l'aiuto francese gli spagnoli avrebbero distrutto Messina prima.

Noi siciliani siamo pochi e piccoli, ma importanti, per questo dobbiamo trovarci degli alleati(non nuovi padroni)

Persino la Russia cerca continuamente alleati in Europa perchè pur essendo potente e ricca di materie prime non può chiudersi nell'isolazionismo che significherebbe la sua fine.

Mi rendo conto che sono concetti duri da capire per il radicalismo indipendentista di Anonimo, ma la Sicilia potrebbe anche chiederci che per essa dobbiamo mettere da parte alcune delle nostre ideologie...

Anonimo ha detto...

Ciao, so che anche il partito di Rotondi è stato finanziato con i soldi di Berlusconi.

Quindi ecco di chi sono questi 30 denari andati a De Luca. :D

Probabilmente Lombardo non aveva concesso a De Luca ciò che questo sedicente "sicilianista" aveva chiesto e così si è rivolto altrove, ma la minestra che mangia è sempre la stessa.

Ho letto che Lombardo punta alla maggioranza assoluta in Sicilia...secondo me il partito di De Luca è stato fagocitato.

saluti

Anonimo ha detto...

Incredibile, come avevo anticipato qualche commento fa, Lombardo si candida alla presidenza della Regione Siciliana!

http://www.mpa-italia.it/press.php?id=1056

Abate Vella ha detto...

X Peppinnappa,

Con quello che ci hai segnalato dimostri di aver capito perfettamente lo spirito chi ci anima e la forza di quello che possiamo fare con internet.

La cosa che dici è importantissima. Non possiamo dire niente di sicuro, però a pensarci è strano che la storia dei rifiuti di Napoli sia scomparsa dai media. Una soluzione devono averla trovata, ed io alle sceneggiate dell'MPA sui rifiuti non ci ho creduto. Se quei camion venivano da Napoli erano probabilmente diretti alla discarica di Motta.
Forse sarebbe bastata una fotografia con un cellulare (a qualcosa può servire sto cellulare ca fa macari u cafè...) per andare a fondo nella vicenda.
Teniamo gli occhi aperti se qualcuno vede qualcosa: questa è una bomba!
Ma vi ripeto: la forza che possiamo avere grazie ad internet è immensa.

rrusariu ha detto...

Condivido appieno quello che dice Penninnappa, ma dobbiamo essere vigili.
Al mio amico Gonzalo, molto informato chiedo di sentire i suoi amici napoletani neoborbonici cosa stanno facendo per l'immondizzia campana, visto che ieri sera su tg3 (da sky) trasmettevano con sicurezza che erano stati risolti i problemi della raccolta. Dove la portano, in Sicilia?
Per costringerci a fare i termovalorizzatori? e produrre energia per la penisola?
Sono stufo!!!!! Mi siddhia ....
Non siamo anti-italiani come dice Peppinnappa, ma certe volte viene voglia di dire il termine gridato da Beppe Grillo!!!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao Rrosariu, esiste una delegazione che sta a qualche centinaia di metri dalle discariche.

Su questo link potrai vedere come è stata seguita la questione e tutte le proteste che sono state portate avanti dai neoborbonici(di cui una, ho partecipato in prima persona)

http://www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=category§ionid=21&id=103&Itemid=167

Una volta cliccato sul link devi premere su "aggiorna"

Il problema dei rifiuti in campania da quello che ho visto è dovuto al fatto che per decenni le discariche sono state utilizzate come occulta pattumiera delle regioni del nord, quindi sono completamente intasate.

Scarti nocivi e discariche costruite senza un corretto isolamento hanno prodotto un elevato danno ambientale: la camorra ci ha fatto affari d'oro.

Il problema dell'immondizia è una gran patata bollente, questo è secondo me uno dei modi per risolvere il problema che poi è anche la nostra Via:

http://priolo.altervista.org/notizie/vostremail.php?subaction=showfull&id=1183047982&archive=&start_from=&ucat=36&

Anonimo ha detto...

MAI PIU' FESTE DELLE FORZE ARMATE IN SICILIA


http://it.youtube.com/watch?v=zHVIFhT1skg

NUOVO VIDEO PER LA SICILIA CHE VOGLIAMO

www.siciliapaisi.org (com, net) 333 7477702 (tim) 090 9432048 (fastweb)

www.messinacity. com NEWS 2 novembre 2007

1) MOSTRA A ROMA SUL TEATRO ROMANO ANTICO
LA STORIA DEL TEATRO MA DIMENTICANO I TEATRI SICILIANI DI MORGANTINA E SIRACUSA
è sempre la solita storia di amnesie italiane.
Ma quale teatro romano? forse quello copiato dal greco ?
forse quello fatto sparire dalla Sicilia?
Guardate il sito della mostra a Roma allestita dentro al Colosseo.

http://www.beniculturali.it/pdf/TestoColosseoScaena.pdf

ECCO IL VIDEO DEDICATO ALLA MOSTRA DI ROMA

http://it.youtube.com/watch?v=zHVIFhT1skg

Come mai non sono nominati i teatri siciliani che esistevano PRIMA DEI GRECI?

Il curatore, NICOLA SAVARESE, è stato Guest scollar (nel 1988) alla Fondazione P. Getty (Museum) di Los Angeles

Prossimamente articolo sul TEATRO SICILIANO ANTICO

2) MANIFESTAZIONE ASSOCIAZIONE PARENTI VITTIME STRADA

PROPOSTA DI LEGGE DELLA DEPUTATA CARLUCCI
per togliere la patente per 10 anni
a chi uccide in stato alcolico o droghe

7.000 morti l'anno
300.000 feriti l'anno
20.000 invalidi l'anno

ecco come l'Italia paga la politica del trasporto su gomma
l'industria automobilistica lucra miliardi sui cadaveri dei cittadini

ecco come la Sicilia è stritolata in una morsa di acciaio e gomma
2 pedoni al giorno sono investiti senza neanche sapere il perchè.

Alcuni Video della manifestazione:

cercare con le parole VITTIME STRADA oppure CASSANITI,

leggere tutte le note a destra,

comunicare eventuali note, grazie.

Rino Baeli 333 7477702

http://it.youtube.com/watch?v=1sJMNISsQqg

http://it.youtube.com/watch?v=VNVfhm7-doE

http://it.youtube.com/watch?v=ERyVUMzoJdI

http://it.youtube.com/watch?v=OSghW0OdQDs

http://it.youtube.com/watch?v=tx2EteFxejw

http://it.youtube.com/watch?v=_mPtrbu9jtY


3)MOSTRA AL TEATRO DI MESSINA DEL GIORNALE
"L'OSSERVATORE ROMANO" (chiude il 18 novembre)
siamo in una fase di piena offensiva vaticana
che da Roma salta a Messina con una mostra di facciata
Il Vaticano cerca di rifarsi la faccia dopo gli scandali,
riparte da Messina la città distrutta dalle banche, dai militari e dai preti.

4) 4 NOVEMBRE 2007 NESSUNA FESTA DELLE FORZE ARMATE ITALIANE IN SICILIA
Fino a quando non sarà rispettato il Trattato di pace di Parigi del 10 febbraio 1947art.50
"L'Italia si impegna a tenere smlitarizzata la Sicilia"
NESSUNA FESTA FINO A QUANDO LE VITTIME DELLE STRAGI DI PALERMO DEL 19 OTTOBRE 1944 DI CATANIA, DI RAGUSA E DI MESSINA DEL 7 MARZO 1947 COMPIUTE DALLE FORZE ARMATE ITALIANE , NON SARANNO PUNITE, RICORDATE E RISARCITE.

rrusariu ha detto...

Caro Gonzalo
grazie per l'informativa, il guaio è che Boss-olino per non avere "sta camu...ia" che possa disturbare lui e il suo compare ministeriale ha trovato qualcuno in Sicilia che si è venduto l'aria nostra.

Rino ci ricorda le stragi contro la Nostra Resistenza Siciliana, ricordarci questi fatti ci fan capire chi sta al governo nella penisola si comporta come ai suoi tempi lo fu Verre.
Anche al termine dell'ottocento ci furono stragi di contadini, i cosidetti "socialisti" italiani rifiutarono di appoggiare i sindacati siciliani, che vennero abbandonati alla mercè dei capibanda mafiosi associati ai tutori(?!?!?!) dell'ordine.

Anonimo ha detto...

FINALMENTE I VERI SICILIANI si sono risvegliati da 147 anni di sonno profondo. Il sangue del Vespro di 750 anni fa`incomincia a scorrere di nuovo. Questa volta gli nemici non sono i francesi angioini e il papa, ma gli italici del nord, i pseudo-italiani che hanno perso le loro radici e lingue storiche, il governo coloniale italiano, i partiti nazionali italiani, l’opinione pubblica italiana col cervello lavato al stile stalinista, i pseudo-siciliani colonizzati, il sistema scolastico conformista perpuatori delle menzogne anti-storiche, la stampa asservita al potere politico italico. Il nostro momento storico per la nostra riscossa come popolo Siciliano e`arrivato il 4 luglio 2007 quando il popolo Siciliano ha finalmente smaschierato l’anti-eroe ed assassino garibaldi al parlamento italiano. Lo stesso giorno dell’anti eroe garibaldi e della revoluzione Americana. Noi faremo come hanno fatto gli Americani di 231 anni fa`, rovesciando il potere coloniale che le teneva schiavi. VIVA La Sicilia Libera, VIVA il popolo Siciliano, VIVA la Nazione Siciliana, VIVA LA LINGUA SICILIANA. Avanti col nuovo Vespro Siciliano