I forestali volanti di Alitalia
Combattere gli sprechi. Ecco il nuovo imperativo nel Bel Paese per contrastare lo sfascio economico a cui il nord è destinato. Scovare i più eclatanti casi e sbatterli in prima pagina come esempio.
E questa sembra essere la nobilissima intenzione di Roberto Galullo sulla prima pagina del Sole 24 Ore dello scorso 13 gennaio:
“I siciliani nell'attraversare una foresta devono incontrare non pochi ostacoli, e forse qualche belva feroce. Deve essere per questo che a ogni operaio-idraulico forestale la Regione Sicilia assegna non più di 12 ettari da pulire etc etc”
Il giornalista si riferisce al numero eccessivo di forestali presenti sull'isola, sicuramente con una qualche carenza tecnica (non esiste nessuna Regione Sicilia in Italia), ma forse a ragione (anche se quel tono di scherno probabilmente non gli sarebbe stato concesso in riferimento ai toscani, ai lombardi o ad altre nobili genìe nordiche).
Stranamente però la stampa economica estera, invece di occuparsi dei forestali siciliani, va a fare i conti da qualche altra parte e dà numeri in confronto ai quali il pagamento degli stipendi delle migliaia di forestali dell'isola diventano un atto di carità.
Il governo sta infatti tentando l'ennesimo salvataggio di quel carrozzone che è l'Alitalia, oramai in perdita dagli anni settanta ed i cui aerei sono riconoscibili più per l'insopportabile olezzo di votificio (proprio come i forestali siciliani, ed infatti l'accostamento non è casuale...) che lasciano ad ogni partenza ed atterraggio, che per il patriottico logo.
Alitalia tra il 1999 ed il 2005 ha accumulato perdite per 2,6 miliardi di €. Il governo ha versato nella casse della fallimentare impresa 2,8 miliardi di euro dal 2002 ad ora, e malgrado questo nell'ottobre 2006 il debito netto era di 972 milioni di €. Noncuranti della verità offerta da questi numeri, secondo gli amministratori Alitalia è una compagnia aerea altamente efficiente.
Il tutto mentre mentre le altre compagnie aeree, sia di bandiera che private, sfornano utili a ritmo frenetico: 116 milioni di € Iberia, 329 Ryanair, 556 British Airways e così via.
Non solo. A questo si dovrebbero aggiungere i soldi buttati in una delle più fallimentari opere mai progettate dall'italico ingegno: l'aeroporto di Malpensa, del quale mi propongo di discutere presto.
Quindi cari giornalisti, se volete veramente andare a scovare gli sprechi inutili ed i motivi per cui la vostra cara italietta sta fallendo, andateli a cercare a nord del Rubicone. E quando vi sarete decisi a dire le cose come stanno, allora farete bene anche a mettere in luce gli sprechi della Regione Siciliana, ma sempre tenendo presente una cosa: i soldi dei forestali sono soldi che vengono dal bilancio regionale, quindi lor signori possono stare tranquilli che siamo solo noi a perderci. Quelli dell'Alitalia invece sono soldi provenienti dal bilancio statale a cui tutti gli italiani contribuiscono. Ed anche noi siciliani, pur non sapendo cosa farcene dei vostri voli pindarici verso il fallimento.
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