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venerdì, gennaio 12, 2007

Da Brescia ad Erba il razzismo padano non ha pudori

Sembra risolto oramai il giallo di Erba: una tragica e squallida storia di pazzia legata ad un ambiente sociale degradato, una storia come molte in tutta l'Italia ultimamente.

Ma lo sciacallaggio e l'ipocrisia padana non si ferma neanche questa volta, ed ora che dai film di Totò e Peppino che mostravano l'emigrazione da sud a nord come una fantastica avventura in cui bisognava esserci si sta tentando di passare alla costruzione di una membrana, un muro simile a quello tra Israele e Gaza o tra gli Stati Uniti ed il Messico, che blocchi i terroni oramai scolarizzati e lasci passare altre miserie ancora da sfruttare, tutti si affrettano a chiedere scusa ad Azouz, losco figuro già in carcere per droga.

Ecco allora che spuntano gli articoli di beatificazione sui siti dei maggiori quotidiani italiani, come quello di Pierluigi Battista su Corriere.it: pentiamoci tutti per aver accusato ingiustamente un disgraziato a noi utile per le nostre fabbrichette. Anche noi giornalisti, pentiamoci. Per questa volta e per quella passata in cui degli extracomunitari furono accusati della strage di Brescia, quando poi si scoprì che gli assassini "tra cui il nipote di un capomafia ucciso nel 1986 e noto come «Mommu ’u nanu», invece facevano parte di un gruppo criminale siciliano".

E no caro Battista. Queste sono tutte stronzate e tu lo sai: Angelo Cottarelli non era un imprenditore, ma un delinquente organico al gruppo criminale che tu da bravo padano chiami "siciliano". Anche i siciliani del gruppo erano imprenditori, ed allora tu non ti puoi permettere di differenziare: o erano tutti imprenditori, o erano tutti criminali.

Ed ancora, caro Battista, noi scuse ad Azouz non ne facciamo. E non scusiamo neanche voi, piccoli tirapiedi del regime per il titolo che dopo la scagionatura del tunisino riportava la sua accusa: "Strage di Erba, il tunisino: «In carcere un clan di calabresi mi odiava» ". Come mai un immigrato sentendosi sulle spine per allontanare i sospetti chiama subito in causa i meridionali? Come mai un gruppo di meridionali in carcere sulle pagine del pezzo di cartaccia per il quale scrivi diventa un "clan"?

State seminando odio. E presto raccoglierete.

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