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sabato, dicembre 18, 2010

Il primo uomo

Dalle pagine di SiciliaToday.com, Pietro Lipera si chiede retoricamente quale possa essere il motivo del nome (Iblis) dato all'inchiesta giudiziaria che potrebbe coinvolgere il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo (Iblis, gli effetti e la leggenda: Cronache di un'inchiesta giudiziaria, 4 dicembre 2010).

Iblis, ci spiega il Lipera, altri non è se non Sua “Santità” il diavolo. Quello arabo, però. Secondo l'Islam quando Dio creò l'uomo ordinò a tutte le altre creature di adorarlo. Iblis per l'appunto rifiutò e fece la fine che tutti sappiamo.

L'articolista procede poi spiegando come l'inchiesta più che danneggiare il Lombardo, lo abbia favorito enormemente, tanto che leggendo il pezzo si fa strada il sospetto che l'identificazione cercata sia quella tra l'uomo che tutti dovrebbero adorare ed il Presidente. Chi si rifiuta di inchinarsi... all'inferno.

Sintomatico a questo proposito è la reazione scomposta dell'editore del giornale catanese La Sicilia, Mario Ciancio, ai risultati del voto della camera del 15 dicembre, voto che ha allungato l'agonia del governo Berlusconi grazie a tre striminziti voti frutto di un vergognoso commercio.

La Sicilia del 16 dicembre a pagina 4, trattando delle conseguenze del voto, titola “Un partito Fini-Casini-Rutelli, nasce il partito terzopolista”: uno sgarro a Lombardo quando è proprio lui il collante di questo nuovo “polo”. Che sia proprio Ciancio, restio ad adorare la nuova creatura, il predestinato Iblis? Circolano voci sui giornali che anche lui sia coinvolto nell'inchiesta (si veda ancora il pezzo di Lipera).

Il parallelo religioso non finisce qui, perchè guardando alla composizione del nuovo polo risulta evidente come la principale forza sia quella cattolica (presente anche tra i finiani). Si è riformata la DC? Suggerirei di non dare molto orecchio a chi cercherà di metterla in questi termini. Quello non è solo un partito a maggioranza cattolica, ma anche una compagine a trazione tutta meridionale. Con due componenti territoriali prevalenti: quella romana (Casini, Rutelli) e quella Siciliana, la più importante numericamente con MPA, Fli, ma anche una buona fetta della base di Casini (si veda il suo subitaneo viaggio da queste parti, “Casini torna in Sicilia. Scissione e prove di terzo polo, Palermo è la capitale del partito per l’Udc”, SiciliaInformazioni.com 17 dicembre 2010).

Sommando il dato territoriale ai tre voti di differenza, e notando che lo stesso PDL si basa su due correnti siciliane (quella di Miccichè e quella di Alfano), otteniamo un sorprendente risultato sfuggito ai più: la nazione è praticamente in mano ai Siciliani che se non litigassero tra di loro per questioni “metafisiche” (ancora fa eco Iblis...) potrebbero farne ciò che più gli aggrada.

Invece ci sono voluti quei tre voti per due motivi: mettere la corrente atlantista di Alfano sotto ricatto, ed aprire le porte a quel terzo polo sotto il quale si nasconde il vero Partito del Sud che alle prossime elezioni si spartirà l'Italia con la Lega, oramai straripante al Nord.

Una prova indipendente che confermi questo quadro?

Il sorgere del nuovo polo pone all'orizzonte un bivio. Da un lato la possibilità di mantenere l'Italia unita, ma questa volta in forma cattolica e non più massonico-risorgimentale. Dall'altro adombra una spaccatura post-elettorale secondo linee pre-atlantiche (medioevali, quasi). Ambedue le strade dovrebbero sembrare anatema ai liberali anglosassoni.

L'unico che potrebbe ancora fermare questa deriva è proprio colui che è stato bravo sin qui a catalizzarla, il nostro caro Silvio Berlusconi.

Guarda caso, oggi il Financial Times ha offerto il suo supporto al Primo Ministro Italiano, che fino a ieri considerava un degenerato, dichiarando con un candido voltafaccia tramite l'opinionista Chstopher Caldwell (“Why Italy still has Berlusconi”) che “Berlusconi non è una minaccia per la democrazia” (il contrario di quello che lo stesso giornale spacciava ai suoi lettori fino a pochi istanti prima del voto della Camera).

Poi, riallacciandosi al discorso metafisico sul diavolo, apre la porte alla vera storia d'Italia dal 1990 ad oggi:

Il sistema politico italiano ha cominciato a divergere in modo malsano da quello delle altre nazioni occidentali. I magistrati, invece dei legislatori, costituiscono l'opposizione. Il risultato immediato di Mani Pulite, ovviamente, è stato una specie di reggenza giudiziaria sulla vita politica italiana [Quello che ha sempre denunciato lo stesso Berlusconi, ndr]. I giudici, allo stesso modo, non sono stati capaci di comprendere perchè avrebbero dovuto smettere

In altre parole il giornalista sembra suggerire che quando la testa di questo gioco era a Milano, con il famoso pool teleguidato da Londra, la reggenza andava bene. Ora che dei magistrati poco allineati si permettono di mettere in piedi inchieste come “Iblis”, non va più bene.

Questa offerta di supporto dai nemici di sempre potrebbe essere proprio quello che il paramassone di Arcore aspettava per aggrapparsi ancora al potere. Tre piccoli voti per salvare il salvabile. Il frutto della corruzione, o la manina di Londra che fa da supporto? Ecco che le parole del depositario di uno di quei tre voti, il siciliano Scilipoti, ("L'ho fatto per il bene del Paese") alla luce delle apparenti contraddizioni del Financial Times possono essere meglio comprese.

Scilipoti era stato eletto tra le fila dell'Italia dei Valori, il partito londinese di Di Pietro ed Orlando. La manina di Iblis.

Nell'immagine in alto, Iblis osserva gli angeli che adorano Adamo in una miniatura islamica.

5 commenti:

zetan ha detto...

Abate condivido il quadro generale, tuttavia la lettera di Gioele Magaldi maestro del grande oriente d'italia sembrerebbe condurre altrove.

In apparenza gli consigliano di togliere l'incomodo e qualora non dovesse accettare l'invito, lo condurranno loro all'uscio di palazzo grazioli, ne hanno il potere, dicono.

Magaldi appartenente all'area, così detta, di sinistra della massoneria dovrebbe sposare integramente la tesi inglese per ovvie ragioni, ed invece la contrasta.

C'è del torbido oltre il torbido mi vien da dire, cosa te ne pare?

Abate Vella ha detto...

Zetan,

ho letto ambedue le lettere di Magaldi e anche se non le ho analizzate attentamente, ho come l'impressione che egli sia un pochino indietro.

Sembra ancora credere che l'occidente abbia una qualche possibilita' di salvezza.

In ogni caso non e' detto che il cambiamento suggerito dal Financial Times sia stato prima concordato con la massoneria italiana (anzi, non credo proprio). Anche i massoni nostrani si sarebbero potuti trovare con quel voto di Scilipoti tra le mani senza capirci piu' niente.

A quanto pare Scilipoti per via dei debiti era facile da corrompere. O meglio, facile da ricattare. Ma chi lo ha ricattato (se ricatto c'e' stato)? E' stato veramente Berlusconi?

Sicuramente ci sono dei punti poco chiari, per esempio la reale posizione non tanto del FLI ma di Fini... se ci saranno le elezioni, cosa fara' costui dopo le elezioni?

zetan ha detto...

Certo la tesi secondo la quale la massoneria italiana sarebbe in ritardo è suggestiva, anche se la riterrei incomprensibile visto che il loro lavoro è quello di rimanere connessi agli eventi tramite la rete internazionale alla quale sono collegati; e poi perché mai i massoni inglesi avrebbero dovuto escluderli dalla loro strategie?

Col rischio che la salvezza alla scilipoti svaniva o possa svanire prima del tempo che loro stessi si sono dati? Il messaggio di Magaldi appare chiaro il tuo tempo è finito, non possono non associare il tempo cessato per silvio al tempo scaduto per l'Italia, è troppo banale.

Su Fini c'è una considerazione da fare che è collegata alle valutazioni precedenti; chi ha puntato su di lui? Gli anglosassoni di certo, i quali lo hanno soppesato bene durante questi mesi abbandonandolo, visti l'inefficacia, al suo inesorabile destino ridando quelle tre gocce di ossigeno a silvio.

Ritengo che anche la massoneria italiana abbia puntato su Fini per scalzare il sovrano; però siamo certi che ci sia unità di intenti tra le varie fazioni della massoneria internazionale piuttosto che il semplice ritardo di quella italiana?

La vicenda ritengo sia da investigare più in profondità, proviamo a trovare il punto iniziale dal quale tessere la rete della verità su questa torbida vicenda.

Abate Vella ha detto...

Zetan,

ritengo che tu possa avere ragione sul fatto che all'interno della cosiddetta "massoneria internazionale" ci siano delle spaccature e che queste siano riflesse nel caso "Fini"...

Nebros ha detto...

se da massonica passiamo a cattolica non è che facciamo tutto sto gran salto di qualità, tenendo anche conto che l'italia repubblicana è stata governata dai cattolici e che anche il cattolicesimo è una forma di massoneria