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domenica, ottobre 24, 2010

Che confusione, sarà perché...

Sembra che in molti stiano cercando di capire cosa sia successo veramente in Sicilia. Che schieramenti sono mai questi, con i partiti spaccati, i presunti fascisti di AN con il neo-liberale Fini apparentati al PD in un epico compromesso storico insieme ai cattolicissimi palazzinari di Casini. Dall'altro lato Bianco, Cuffaro e Firrarello a tenere in Sicilia le posizioni del duo Alfano-Schifani.

Quello che veramente rende incomprensibile la situazione è la presenza ossessiva dell'alito caldo della mafia sul collo di ambedue gli schieramenti per mezzo di condanne, indagini e fughe di notizie. Forse per srotolare la matassa potremmo provare ad eliminarne gli effetti.

Ebbene si: per un attimo immaginiamo che la mafia non esista cancellandola dall'equazione e ritorniamo all'inizio del tutto. A quando cioè il guardasigilli Angelino Alfano per la prima volta propose di limitare l'utilizzo delle intercettazioni nelle indagini della magistratura.

Se teniamo fede alla premessa (la mafia non c'è – più), la proposta di Alfano non sembra poi tanto scandalosa. In realtà la cosa da chiedersi, sempre in base a quella premessa, è che motivo hanno le magistrature di fare un così largo uso delle intercettazioni.

In una Sicilia senza mafia, quello della magistratura sarebbe solo l'esercizio di un potere acquisito. In una democrazia potremmo definirlo un abuso. La legge bavaglio è allora solo il tentativo di limitare i poteri di un avversario che altri non è se non quella magistratura che ha ben posizionato i suoi rappresentanti tra le fila del governo siciliano, unici in questa squadra di presunti tecnici ad essere forniti di tessera di partito.

E' ovvio che per assicurarsi i buoni auspici di questo centro di potere il presidente abbia dovuto prendere posizione nella disputa, prima tramite l'On. Granata e poi personalmente (si vede il post “Sulle intercettazioni è in gioco il nostro vivere civile” del 24 maggio 2010 dal blog di Raffaele Lombardo).

Partito Granata, Fini non poteva che assecondare e scagliarsi contro la legge e contro Berlusconi: senza i voti siciliani forse Fini non sarebbe neanche in parlamento. Ritirata la legge bavaglio, ecco uscire la storia di Montecarlo che nei fatti impedisce a Fini di tornare indietro e lo costringe a seguire gli ordini provenienti dall'isola: nuove elezioni avrebbero come effetto la totale scomparsa di una AN isolata dalla scena politica.

Berlusconi sconfitto da Lombardo? Non proprio: difficile credere che palazzo D'Orleans possa avere la mano tanto lunga. E poi è strano che Miccichè ora fuori dall'esecutivo siculo non sia tornato a casa nel PDL.

Ed è questo il particolare che tradisce i retroscena: Miccichè continua a dire di non voler litigare con il Premier, mentre nel frattempo forma un nuovo partito in un modo o nell'altro contro lo stesso PDL. La cosa non quadra: o Miccichè dichiara il falso, oppure i veri nemici del cavaliere sono all'interno del PDL ufficiale. Ed allora questi nemici non possono essere altri che Alfano e Schifani (ed i poteri che li controllano).

Cosa vuol dire tutto questo? Che la manovra contro la legge bavaglio di Alfano è stata attuata di concerto da Lombardo e Berlusconi con l'aiuto della magistratura siciliana costringendo Fini a dare man forte al nuovo esecutivo siciliano (pena la scomparsa dalla scena politica) con l'obiettivo di isolare gli stessi Alfano e Schifani (ed i poteri che li controllano).

Stupefacente? Non tanto se si pensa a come il potere di Berlusconi vada scemando sin dalle scorse europee e dopo lo strano attentato subito a Milano. Costui è oramai quasi un pupazzo, ma non completamente, tanto che ha intimato al figliolo (Miccichè) di uscire dal governo a Palermo per non dare troppo potere a Lombardo. Ed alla magistratura.

Infine sulla mafia, questa misteriosa Al Qaeda centro-mediterranea, è inutile dilungarsi: non c'è peggior sordo di quello che non vuol sentire.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sta per succedere qualcosa di molto importante sul piano dell'applicazione dello Statuto siciliano. Qualcosa che cambierà il corso degli eventi in modo irreversibile. Non posso dire di più né chi sono, ma posso dire a tutti i nazionalisti siciliani che sui nostri diritti è l'ora di far sentire la voce del Popolo ad ogni livello e di non mollare.
Potremmo essere a una svolta.

rrusariu ha detto...

Di certo il 30 Ottobre rappresentera' uno spartiacque...

Il mattino micciche' cerchera' di occupare la piazza, ma non so fine che a punto resteranno dentro il teatro politeama, di certo cerchera' di renderlo pieno. A tutti cerchera' di dare il "Panem et circences", cercando di assicurare posti nel sottogoverno pur di portare i suoi voti all'ovile...

Ma sara' l'ultima occasione per GF, appena Berluskaiz cadra'...