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martedì, marzo 30, 2010

Gli spiritosi della Repubblica delle banane

Il governo siciliano presieduto da Raffaele Lombardo negli ultimi mesi non può certo essere accusato di immobilismo. Nel giro di poche sedute i temi dei rifiuti, del piano case, della sanità sono stati affrontati con una decisione (ed un decisionismo) raramente visto sin dai tempi della nascita dello Statuto Autonomistico.

I risultati potrebbero essere epocali e non solo per la Sicilia. Se gli stessi provvedimenti fossero stati presi a Milano o a Parigi ne sarebbero venuti fuori titoloni per mesi. Ma nessuno a nord ha interesse a svelare la propria impotenza politica.

E neanche a sud nessuno ha interesse a farlo: i mezzi d'informazione preferiscono sbattere in prima pagina una qualche insignificante scossa di terremoto o l'ultimo morboso delitto prodotto dal degrado sociale in cui versano le nostre comunità piuttosto che un minimo entusiasmo per le cose che in fondo si muovono.

Siamo lontani dal poter cantare vittoria, sia chiaro. Ma certe “svolte” vanno sottolineate.

Il nuovo piano rifiuti è una vera è propria rivoluzione contro la rapina, il genocidio e la colonizzazione. Chi aveva redatto il vecchio piano dovrebbe essere accusato di crimini contro l'umanità insieme alle aziende che credevano di poter profittare da esso. Il nuovo cancella tutto e sposta l'attenzione sulla raccolta differenziata e sul riciclo.

Il piano case, anche se tenta di salvaguardare un genere di impresa che dovrebbe invece essere boicottato il più possibile, quello delle costruzioni che andrebbero al più abbattute per lasciare il posto ai pomodori, presenta una particolarità che lo mette all'avanguardia e cancella 20 anni di follie legislative italiane: la possibilità di ampliamenti dei corpi abitativi non è stata estesa alle costruzioni abusive, malgrado siano state già sanate. Un seme che se curato a dovere darà presto come frutto la totale svalutazione delle case in questione, case che nessuno vorrà più acquistare sapendo che non avranno gli stessi “diritti” di quelle tirate su legalmente.

Per quanto riguarda la sanità, qualunque provvedimento sarebbe insufficiente a raddrizzare un settore in mano alle multinazionali del farmaco che andrebbe riscritto da zero. Ma avere avuto la forza di serrare qualche fila potrebbe per lo meno regalarci una speranza.

A questi vanno aggiunti altri due eventi che si potrebbe definire epocali.

Il primo è la definitiva approvazione del PEARS, il Piano Energetico ed Ambientale della Regione Siciliana, dopo il via libera del CGA. Il testo non è del tutto soddisfacente a causa di certe ambiguità che dovranno poi essere risolte in sede legislativa, ma anche qui una pietra miliare è stata posata assecondando l'inevitabile declino del petrolio e puntando ad una certa autosufficienza senza però cedere alle fandonie catastrofiste dei fanta-ambientalisti globali.

Il secondo è l'eclatante iniziativa di approvazione di legge popolare di rescissione delle leggi sulla privatizzazione dell'acqua: un altra prima assoluta in occidente che i nostri inutili giornalistucoli hanno pubblicizzato per poche ore ed a mala voglia sulle prime pagine delle testate online. Niente analisi critiche a supporto in questo caso. Ma non se la vantavano di essere tutti di sinistra? Poco credibile che si sia riusciti a portare a termine una tale iniziativa con la partecipazione di 135 consigli comunali senza avere un qualche benestare dall'alto.

Ripeto: dobbiamo ancora vedere come saranno poi applicate le leggi, se queste virate epocali non si disperderanno nei soliti mille rivoli delle burocrazia e del malaffare o se invece si tradurranno in benefici per tutti. Ma da ora in avanti di scuse ne avremo poche: le fondamenta sono state poste.

Certo, la Corte Costituzionale fa finta di non capire lo Statuto e ci nega il gettito fiscale proveniente dalla produzione di idrocarburi. Solo che questa notizia era attesa ed anzi gioca a nostro favore. Senza dare ascolto ai soliti piagnistei secondo i quali la Sicilia sarebbe sempre più schiava dei poteri del nord Italia (ne sono rimasti ancora, di poteri, al nord Italia?), il governo centrale al momento è tanto allo sbando che se si volesse salvare l'unità del paese l'applicazione dello Statuto sarebbe l'ultima possibilità rimasta, visto che toglierebbe terreno alle pulsioni separatiste più forti che non sono poi le pagliacciate leghiste, ma le istanze derivanti proprio dall'avanzata siciliana, come sottolineato correttamente da Napolitano (si veda il post “Fiato sospeso”).

Il punto è che la spaccatura italiana in due è stata già decisa in più ampi lidi e non c'è più niente da fare. Lombardo si è anche permesso di minacciare in modo ancora più esplicito:

Il presidente [Lombardo] si è rivolto “all’autorevolezza morale e istituzionale del nostro Presidente della Repubblica, affinché, nel suo ruolo di rappresentante e di garante dell’unità nazionale, possa richiamare tutti i soggetti investiti di responsabilità pubbliche a considerare con animo più equanime i problemi del nostro Mezzogiorno ed in particolare della Sicilia, affinché si eviti il rischio, che vedo grandissimo, della disgregazione del Paese e di una conflittualità sociale ingovernabile ("La corte costituzionale nega imposte alla Sicilia", Raffaele Lombardo Blog 27 marzo 2010)

Il provvedimento della Corte Costituzionale va a favore del Nord Italia, mentre la conflittualità adombrata da Lombardo è di matrice siciliana e meridionale. Sarà la scusa per la rottura.

E per quanto riguarda le nuove accuse di mafia rivolte allo stesso Lombardo, diramate durante lo svolgersi delle elezioni in alcune aree chiave del sud del paese si commentano da sole.

Lo stesso procuratore D'Agata, presunto titolare della fantomatica inchiesta il cui nome è stato messo in piazza da Repubblica, si è lasciato andare a dichiarazioni preoccupate, capendo di essere stato messo in mezzo ad un meccanismo che potrebbe schiacciarlo al minimo movimento di ingranaggi:

La notizia non e' stata certo diffusa dall'Azione Cattolica, c'è chi ha interesse a creare uno stato di tensione sul mondo politico, vera o falsa che sia la notizia...” ("Lombardo indagato, il procuratore di Catania: "Dietro la diffusione della notizia c'è una matrice politica", SiciliaInformazioni.com 29 marzo 2010)

Quel fesso di Bolzoni, sempre dalle pagine di Repubblica, si crede spiritoso nel dare del “califfo” al Presidente Lombardo: Un "califfo" nella palude siciliana. Anche il neo-boss Liga bussò da lui (Repubblica.it 29 marzo 2010)

Motivo delle accuse:oltre agli altri eventi “epocali” elencati sopra, il tentativo da parte dell'indagato di conquistare il Sud Italia, che quei “poteri” del nord oramai allo sbando vorrebbero tenersi stretto il più a lungo possibile.

Una specie di colpo di stato dei poveracci. Poveracci di spirito, si intende.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il momento in assoluto più difficile per Lombardo. Abate quali saranno le sue mosse future? Massimo Costa come la vedi tu?
Luca

Abate Vella ha detto...

Luca,

sto aspettando ancora per vedere cosa succede in ambito internazionale...

Al momento è difficile dire cosa farà Lombardo: credo che ora dovrà scoprire qualche carta. Nei prossimo giorni vedrò di fare un quadro.

rrusariu ha detto...

Io ho pensato ieri sera, visti i risultati, che hanno buttato l'asso nel momento sbagliato.
Pensi di fare scopa (repubblica e c.)
alla prossima tornata, perchè dopo il forte assenteismo hanno pensato che avrebbe vinto la sinistra romana filonordista e dovendo venire meno l'appoggio di berluskaiz hanno sparato subito.

Solo che alla sera l'esito della battaglia alle regionali è stato diverso!
Adesso in un certo qual modo Raffaele è più sicuro, per gli udc non c'è stato l'effetto europa e pertanto dovrà accamparsi in un ridotto.

In quanto all’assalto della diligenza siciliana, sono in molti a volerci salire su con le buone o le cattive.
Certo la compagnia di viaggio starà riflettendo dopo il tentativo efferato di tramortire il cocchiere!
Quanto durerà il viaggio? Sapremo essere forti e dar inizio ad una scorta tutta siciliana?
Nell’attesa che la stessa diligenza sappia divenire foriera per le sperdute little town o ciutad laredo delle Mesas Siciliane? Foriera di risvegliare il ns. sopito sogno di libertà, o non il continuare latrare di quattro cani randagi che al di là del faro verrebbero solo presi a legnate, ma che qui sono pronti ad azzannarsi pur di spolpare i pochi ossi rimasti.
Mah io spero che il ns. ricordo del Vespro sia auspicio per la rinascita nelle ns. isole del Popolo del Mare, gli Shakala!

Viva lu Vespiru e la nostra bbannera!

Anonimo ha detto...

Questo attacco di Repubblica mi pare frutto di disperazione. E si sta rivelando un boomerang. Ci sono - è vero - quelli che ci credono,ma ci avrebbero creduto comunque, li riconosci dai messaggini sul web babbi del tipo "ma va'? Chi se lo aspettava? Come se Lombardo fosse un mafioso matricolato e riconosciuto alla Salvo Lima". Ma gran parte dei "lettori" sta prendendo le distanze ed è quanto meno sconcertata dalla faziosità di Repubblica che andrebbe come minimo boicottata. Lombardo ne uscirà soltanto più forte da questa bordata disperata.
Sul Sud, boh, non so. Ho visto percentuali autonomiste del 2/4 %. E' un buon inizio, ma sono solo teste di ponte. Intanto in Sicilia c'è una rivoluzione da fare, poi si vedrà.
Sulla questione Corte Costituzionale non possiamo fermarci qui. Al di là della correttezza formale (farisaica) della sentenza, è chiara la volontà politica di dichiararci guerra. Anzi,se mettiamo l'attacco a Lombardo accanto a questa sentenza, consideriamoci già in guerra. Solo che questa guerra la dobbiamo vincere assolutamente. Ne usciremo come una nazione libera o annientata.
Di più non so.
Massimo C.

Peppinnappa ha detto...

Repubblica è la testata di uno schieramento di perfetti ed irresponsabili coglioni, che hanno messo pericolosamente l'Italia esclusivamente nelle mani di Berlusconi e della Lega.

amicopaolo ha detto...

Condivido il pensiero di Massimo Costa, questa della Corte Costituzionale prima e l'infamia su Lombardo dopo è una minaccia dei lombardo/piemontesi a chi pensa di rivendicare diritti e posizioni nel meridione. Specialmente in Sicilia.

zetan ha detto...

Abate

Sul piano casa l’esclusione degli edifici in sanatoria avvantaggia chi mi chiederei, atteso che non ritengo tale scelta sia frutto della difesa dell’integrità del territorio. Considera nella prima stesura del testo erano compresi anche gli immobili sanati purché in data anteriore al dic. 2008. Il territorio subisce, a mio parere, devastazioni peggiori da parte dei costruttori con regolari permessi di costruire.

Per quanto attiene il PEARS lo ritengo, ad oggi, solo un cartello pubblicitario, in assenza dei provvedimenti attuativi ha risolto poco o nulla.

Il resto lo condivido.

Sul tempio massonico non ho compreso a pieno cosa intendessi, limite mio.

Massimo

L’attacco di Repubblica è frutto della disperazione di chi? Condivido l’affermazione di Rrusariu quando la indirizza verso una precisa parte politica. Disperata, aggiungo, per il possibile salasso che si appresterebbe a subire qualora nascesse il fantomatico partito, del sud chiaramente. In trepidante attendiamo che si componga prima o poi, chi diciti ci campamu?

Abate Vella ha detto...

Zetan,

sul PEARS piú o meno la penso come te, anche se credo sia qualcosina di piú di un cartellone pubblicitario perché ricordiamoci che é comunque espressione di una volontá politica ed il non rispettarla avrá conseguenze. Vedremo se i regolamenti attuativi andranno nella direzione ventilata nel "cartellone pubblicitario"

Credo peró di poter dire che questo "cartellone pubblicitario" sia alquanto lungimirante... non credo altrove si sia avuto il coraggio di fare altrettanto.

Sul piano case, il provvedimento é estremamente rilevante anche al livello quotidiano: se tu oggi stessi cercando casa, in base a questo piano case, compreresti una casa sanata? Certamente no.

Aspettiamo i ricorsi di chi non ha rispettato la legge credendosi piú furbo. Scommettiamo che il TAR dará ragione a costoro?

Piú che chiedermi chi avvantaggia questo piano, mi chiedo chi da esso viene danneggiato. E per capirlo direi di andare a vedere a chi andavano i voti degli abusivi, poiché vi erano determinate forze politiche che raccattavano tutti quei voti.

Piramide massonica: i simboli della piramide sono tutti legati alla simbologia dell'iniziazione e del culto del sole. Durante il video uno dei tipi stava per dire qualcosa a riguardo della spirale, poi si é bloccato perché non poteva dire niente.

Ora, io non ho niente in contrario a che musulmani, pagani, massoni etc etc abbiano il loro tempio, per caritá. Solo che questo deve essere dichiarato come tale e non svendutoci come opera d'arte. Per giunta se non erro credo abbia preso anche contributi pubblici (e poi si lamentano dei soldi al vaticano...). Se l'edificio non é stato dichiarato come edificio di culto é abusivo.

Faccio anche notare che il promotore Presti é lo stesso che qualche anno fa insieme a Bianco presentó il famoso obelisco firmato Pomodoro camuffato da cero di Sant'Agata. Ne ho parlato in un post.

zetan ha detto...

Abate

Comprendo meglio la tua visione sulla piramide, non gli do particolare importanza poiché la ritengo esclusivamente il frutto dell’esercizio intellettuale di quanti utilizzano i simboli della new age quale forma d’arte tipica della esibizione occidentale.

Ritornando al piano casa, cercherò di essere più esplicito, ritengo che l’abusivismo nasca dal rigido monopolio della gestione degli immobili residenziali esercitato in modo esclusivo dalla lobby dei costruttori, che non intendendo mollare nulla della loro fetta di potere ed interessi, determinano così la reazione di quanti non intendono sottostare a 30 o 40 anni di mutuo per acquistare la mondezza che propongono costoro. L’atteggiamento di contrasto degli abusivi personalmente lo comprendo e giustifico in massima parte perché l’unico realmente percorribile per quanti intendono sottrarsi dalla asfissiante gestione immobiliare proposta da costoro. La tolleranza della politica nasce proprio dal tentare un equilibrio tra interessi opposti che produce sovente le schifezze immobiliari indistintamente realizzati dagli abusivi e non. Certo insieme agli abusivi per necessità ci sono anche quelli che trovano copertura tentando una speculazione di serie B ma, gli speculatori veri, gli squali per intenderci, sono solo coloro che hanno sempre le carte in mano che estorcono ai comuni in vari modi, lasciando appesa al nulla la giustizia sociale.

Mi spiace ma su questo fronte siamo lontani.

sR ha detto...

sono spiazzato... molto.

non so vedere bene la situazione.

aspetto nuovi risvolti