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sabato, novembre 14, 2009

Un asino senza ali

Il trittico terrorista anti-siciliano composto dalle centrali nucleari, dagli inceneritori inseriti nel piano rifiuti licenziato dal governo Cuffaro e dal mitico ponte sullo stretto (si veda il post “Complotto terrorista”) ha subito un duro colpo di recente quando, andata deserta l'ennesima asta per la costruzioni delle mega strutture di diffusione oncologica, la Regione ha di fatto cancellato quel piano criminoso (si veda il post “De cinere surgo”).

Se al Presidente Lombardo va dato atto della battaglia vinta (anche se la vicenda è ancora lontana dalla sua conclusione), dall'altro la sua posizione nei confronti della irrealizzabile campata rimane deprecabile.

Il piano dei proponenti non è la sua realizzazione: essi oramai sanno benissimo che per quello non vi sono né le capacità tecnologiche, né i capitali. Bensì l'apertura dei cantieri. Esattamente la stessa tattica usata per un'altra opera inutile ed irrealizzabile, e cioè il raddoppio della Salerno Reggio Calabria.

Grazie ai decennali lavori effettuati sulla martoriata arteria stradale, l'economia di decine di imprese del nord Italia e di molte altre locali legate ai loro padroni padani da fili indicibili (leggi malavita organizzata) si è potuta trascinare sino ad oggi. I cantieri sullo stretto serviranno allo stesso scopo.

Basta leggere l'ultimo aggiornamento riguardante lo stato della progettazione e dei finanziamenti per rendersene conto (“Ponte sullo Stretto, entro fine anno ricapitalizzazione da 900 mln”, EconomiaSicilia.com 13 novembre 2009).

Mentre Ciucci parla di avvio dei lavori nelle prossime settimane, il capitale a disposizione rimane di 1.600 milioni (su 6.300 necessari...), di cui 300 milioni provenienti dall'ultima ricapitalizzazione della Ponte sullo Stretto, mentre il 60% dei fondi dovrebbe provenire da privati (ripeto: dovrebbe...).

Mancano ancora circa 900 milioni che dovrebbero arrivare tramite una ulteriore ricapitalizzazione entro la fine dell'anno.

Nel frattempo, non essendo ancora pronto il progetto definitivo, non si sa di quanto queste previsioni di spesa vadano riviste all'insù, quanto verranno a costare le opere accessorie (non contabilizzate nella somma totale) e quanto i privati siano realmente disposti a rischiare visto le poco invidiabili previsioni di rientro economico (si veda il post “Una pietra non fa primavera”).

In questo quadro la posizione di Lombardo è francamente surreale, anche in considerazione del fatto che molti altri politici siciliani del centrodestra si sono apertamente dichiarati contrari all'opera (ad esempio il finiano Granata) o implicitamente critici, come l'attuale ministro per l'ambiente Stefania Prestigiacomo (vedi il post “Vota Stefania”) o lo stesso Gianfranco Miccichè (vedi il post “A ruota libera”)

E' importante capire quanto la posizione favorevole di Palazzo d'Orleans sia dovuta a reale convinzione personale e quanto a motivazioni legate al calcolo politico o a posizioni di forza ancora ben radicate che gli impediscono di cambiare registro.

Il problema delle convinzioni personali rimane estremamente difficile da affrontare, ma alcuni indizi suggeriscono che quella convinzione personale non debba essere data per scontata e che i giochi politici la facciano da padrone.

La debolezza dei pontisti diventa sempre più evidente oggi malgrado i proclami contrari. Cosa strana se veramente il leader dell'MPA stesse buttando tutto il suo peso dietro alla mega-follia.

Invece Ciucci spesso deve ricorrere alle maniere forti per andare avanti in Sicilia.

Lo ha dovuto fare pochi giorni fa quando durante il vertice per i lavori preliminari dell'opera ha mandato un ultimatum alla CAS (il consorzio autostrade siciliane) minacciando al revoca della concessione. La CAS è francamente una vergogna anche per i già bassi standard delle regione. Ma la dichiarazione fatta contestualmente a questo vertice lascia prendere al tutto il grigio colore del ricatto.

Ciucci è infatti anche presidente dell'ANAS, il gestore della rete stradale ed autostradale italiana, e grazie al suo pervasivo controllo sulle infrastrutture siciliane, può fare male per davvero.

Ora la sua posizione di privilegio in quest'ambito è stata rafforzata grazie ad una gravissima decisione presa dal Ministro Matteoli: Ciucci è stato anche dichiarato commissario straordinario per le opere accessorie connesse alla megastruttura.

Rimane solo da definire quando un'opera possa dirsi accessoria o meno al ponte. Dal binario di Cannitello sulla sponda calabra, all'interramento della stazione di Messina, al raddoppio ed allo spostamento della linea per Catania (tutte opere che in realtà non hanno niente a che vedere con il ponte), il potere di ricatto diventa immenso.

Il ministro, fuori da ogni possibile regola democratica, ha nei fatti commissariato mezza Sicilia e mezza Calabria dando la precedenza su tutto agli sbancamenti per il ponte scavalcando anche lo Statuto dell'Autonomia (oltre ai morti di Messina...), al solito.

Tutti accelerano con l'avvicinarsi delle elezioni in Sicilia ed a Roma. Oltre al pecoraio anche il presidente della “ponte sullo stretto” potrebbe avere le ore contate. A quel punto è bene che Lombardo o chiunque sia il prossimo Presidente cambi immediatamente direzione, perché ogni pazienza ha un limite e ciucci che facciano i bravacci a casa nostra non ne vogliamo più vedere.

8 commenti:

Peppinnappa ha detto...

Forse questo link l'ho già segalato, tuttavia mi sembra opportuno riprenderlo in ogni caso alla luce delle riflessioni dell'abate.

http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20081129&fonte=RPB&codnews=204893

Quello che parla, per dire che il ponte per cui la Stretto di Messina ha succhiato e continua a succhiare da decenni miliardi su miliardi, sul piano tecnico, come peraltro già sostenuto da altri "luninari", non si può fare è uno dei progettisti del ponte, già coordinatore tecnico scientifico della stretto di Messina. Da notare l'accenno alle "minacce di Ciucci" e a certe cose che ci sarebbe da dire alla Impregilo. Io non credo che tutto questo Lombardo non lo sappia e se non lo sa è bene che qualcuno glielo faccia sapere. In ogni caso non è corretto sotto nessun profilo perseguire così caparbiamente un'opera pubblica così "dissanguante" per i cittadini, devastante per il territorio e per le attività economiche ad esso connesse e sulla quale si nutrono dubbi di fattibilità tecnica e di agibilità come quelli che si paventano. Lombardo questa cosa la deve chiarire, perchè se si cogliona si cogliona, ma se si mettono in opera dei cantieri destinati all'eterno, il danno che si pone in essere è di natura incommensurabile. Anche il già precario transito isolano potrebbe risentirne. I soli movimenti di terra comportano operazioni di carico, scarico e smaltimento...dove? Se detti movimenti sono poi immani, come mai visti prima, cosa potrà accadere?

Nebros ha detto...

Sindoni toglie il tricolore dal comune, per protesta.

http://www.amnotizie.it/notizie/vetrina/4104-fondi-alluvione-sindoni-ritira-il-tricolore.html

Abate Vella ha detto...

Nebros,

non è che per caso il mesto ammaino del tricolore da parte di Sindoni possa essere filmato come per la rimozione della famosa targa garibaldina?

Anonimo ha detto...

Sindoni meriterebbe di diventare Presidente della Regione, anzi della Repubblica Siciliana indipendente o, se siete monarchici, Gran Cancelliere del rinato Regno di Sicilia.
Ci vorrebbero politici così a dare una frustata al senso di appartenenza nazionale dei siciliani.
Massimo Costa

amicopaolo ha detto...

non so di quale area politica è questo Sindoni.........però avi i cugghiuna.

Abate Vella ha detto...

Potete trovare qui un riassunto della carriera politica di Sindoni e delle sue vicende giudiziarie ad essa legate:

http://ilconsiglio.blogspot.com/2009/03/aaa.html

La prima parte del post parla del tentativo (oggi fallito) di Lombardo si trasformare l'MPA in partito nazionale.

nebros ha detto...

no abate, le due occasioni sono differenti; lì si trattava di cambiare una targa, qui di togliere il tricolore per protesta, quindi non è stata fatta una cerimonia...

se la prima volta lo hanno arrestato all'aeroporto e tenuto illegalemnte in carcere per poi essere scagionato, la seconda volta hanno chiuso i locali nel paese, questa volta cosa accadrà?

nebros ha detto...

mi dimenticavo della squadra di basket...sic!!!