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domenica, novembre 29, 2009

Il generale ci va giù duro

Nel precedente articolo (“Un tacchino indigesto”) era stato citato un pezzo apparso sull'Economist del 21 novembre 2009 (“A regional cockpit”) che riportava la notizia di un incontro segreto tra i due maggiori rappresentanti del contingente di occupazione americano (il generale Raymond Odierno e l'ambasciatore Christopher Hill) ed il generale iraniano Qassem Suleimani, incontro smentito dai due protagonisti a stelle e strisce.

Chi vada a controllare oggi sul sito del settimanale inglese lo stesso articolo, troverà in cima un'avvertenza:

Editor's note: This is an abbreviated version of the story we published in the print edition of November 21st. For the background to the changes, see the article published in the issue of November 28th.

(Trad., Nota editoriale: Questa è una versione abbreviata della storia da noi pubblicata nell'edizione cartacea del 21 novembre. Per i retroscena dei cambiamenti, vedere l'articolo pubblicato nell'edizione del 28 novembre)

L'articolo del 28 novembre in questione (“Ci eravamo sbagliati?” - da notare il punto interrogativo...) spiega che “Il generale David Petraeus, al Comando Centrale americano, ha negato che l'incontro abbia avuto luogo in termini così energici ed inequivocabili” che la redazione ha “liberamente” deciso di rimuovere dal pezzo pubblicato in rete tutti i riferimenti al suddetto incontro.

Una “auto”-censura del genere spiattellata in modo tanto plateale al mondo intero, condita da quel punto interrogativo e da ulteriori dettagli che danno forza alla versione pre-censura (“Al nostro corrispondente a Baghdad è stato riferito di questo meeting, che si dice abbia avuto luogo all'inizio di settembre, prima da un politico iraqeno di primo piano con stretti legami con gli iraniani. Tutto questo è stato confermato da un ufficiale americano di alto livello [“senior”] nella posizione di sapere se un meeting di questo tipo avesse avuto luogo”) danneggia ancora di più l'immagine dell'amministrazione americana in Iraq.

Questa settimana alla redazione dell'Economist hanno poi deciso di rincarare la dose e sono andati in edicola usando armi più sottili:



La copertina illustrata sopra non poteva essere più dissacrante: essa mostra un Obama sconsolato in procinto di uscire a testa bassa dal Medio Oriente e dall'Asia centrale, dove la sua presenza è oramai solo un'ombra. Certo, l'insulto alla nuova amministrazione iraqena non manca: dal famoso lancio di scarpe anti-Bush abbiamo imparato che il mostrare una suola di scarpe è un grave insulto in quei paesi. Ecco perchè ora vediamo il piede di Obama piantato sopra lo stesso Iraq.

Qualche pagina più in là viene poi pubblicata la solita vignetta satirica (Originale qui):



Il primo soldato chiede “Perchè il presidente Obama prende così tanto tempo per annunciare il suo piano per l'Afghanistan?”. Dalla cima dell'Hummer l'altro risponde: “Forse perché la sua strategia di uscita doveva essere tradotta dall'originale Russo

Altra rivelazione? A prestare fede al vignettista gli USA starebbero per ritirarsi anche da li. Rimane da vedere se quell'“originale russo” sia da riferirsi solo all'epilogo della guerra lasciata a metà dai sovietici, o anche a qualche accordo di oggi con la Russia di Mevdev e Putin.

Questa voglia di “vuotare il sacco” dell'Economist suona strana, soprattutto se messa a confronto con la testarda insistenza del Financial Times a rimanere su posizioni oramai perse (vedi il titolo apparso sulla versione cartacea del 27 novembre scorso e sempre citato nel post “Un tacchino indigesto”: "L'emirato pagherà caro per un lungo tempo a venire", indirizzato agli arabi ribelli degli EAU).

Il ritiro americano dalla scena internazionale sta andando più o meno come si era anticipato in questo blog (si veda ad esempio il post “Pericolo di crollo”). A suo tempo, si era anche parlato di un possibile epilogo violento sul modello sovietico (si veda anche il post “Cime tempestose”). Queste “divergenze di vedute” manifestate “in termini così energici ed inequivocabili” continuano a spingere in quella direzione.


Una delle sezioni censurate dall'articolo incriminato. Nel riquadro, le richieste apparentemente fatte dagli americani agli iraniani (si veda il post "Un tacchino indigesto")

20 commenti:

rrusariu ha detto...

Bbeddhu!
D'altronde come fanno a mantenere la truppa con le loro buste paghe e le spese per le "peace mission" nel globo.
Se c'era Berlusca metteva i soldati in cassa integrazione e li faceva combattere! A parte u bbabbiu, almeno c'è un'amministrazione americana che è consapevole che la barca sta affondando e cerca di ritirare la truppa.
Qui da noi abbiamo politici italiani che spiattellano i bordelli a cui partecipano, ma ben si guardano dall'alzare la coperta del continuo deficit pubblico!
E la Sicilia?
Speriamo che qualche saggio Eufemio vada a spiari si ci sunnu sordi, i saracini ci l'avemu già rintra, ppi fari travagghiari a genti e li livari ri mmenzu certi parassiti.

amicopaolo ha detto...

Complimenti Abate,
ottima analisi.
convinto che queste delicate manovre causeranno eventi che decideranno nuovi assetti di potere nel mondo che inevitabilmente stabiliranno nuove condizioni geopolitiche. Dando per certo tutto ciò, mi chiedo: se noi siciliani non prendiamo posizione in questa fase, è sicuro che passiamo da colonia dell'Italia a sub colonia della stessa perchè verremo barattati come area di influenza dagli stessi nostri colonizzatori e faremmo la fine di rimanere colonia Italiana influenzata dai stranieri russi. per noi non cambierà nulla perchè oggi siamo sotto influenza americana domani saremo sotto infuenza russa o...... e non so se è il caso di dire che "è megghiu u tintu canusciutu ca u tintu a canusciri". Credo , invece, che dovremmo andare per strada (non sui blog) e fomentare l'indipendentismo sfruttando i fermenti Internazionali e galoppando le crisi politiche che abbiamo in Italia.
Credo che i nostri partiti sicilianisti non possono avere la forza di imporsi se non gli diamo i numeri in termini di consenso elettorale e sono costretti a inciuci con i partiti Nazionali che non mollano l'osso.

amicopaolo ha detto...

Picciuatti, amu a fari u burdiallu, amu agghiri pi strata a fari scrusciu cu un giurnali e arruspigghiari u nostru populu.
Abate crea l'ideologia di un nuovo movimento che parli alla gente comune e non come fanno sti partiti ca chiancinu sulu i cosi ri 150 anni fa e poi un sannu fari avutru.

Anonimo ha detto...

Secondo il direttore di Limes, rivista ovviamente interna all'Occidente, la guerra in Afghanistan è già persa. La maggior partecipazione chiesta agli "occidentali" serve solo a diluire la brutta figura tra gli alleati.
Ma Berlusconi fa visita a Lukashenko con gran disappunto di tutta la stampa euro-massonica (compresi il PD e l'UDC). Bene! E' la seconda cosa "siciliana" che fa, dopo il giusto attacco alle fiction porcata sulla mafia. Mi sto ricredendo su di lui.
USA e Israele violano i diritti umani molto più della Bielorussia e non si scandalizza nessuno ad avere rapporti con loro. Lukashenko non ha bombardato nessun paese sovrano e non ha nessuna Guantanamo. L'ho letto in un commento e lo ripeto anch'io.
L'Italia è in sfaldamento, avanti tutta.
Nel frattempo Lupo, vincitore nel PD siciliano è stato messo in minoranza dal gruppo all'ARS. Gli autonomisti di sinistra non escono allo scoperto ma in cambio il PD deve entrare nella maggioranza autonomista. Con grande, grandissimo scorno del PD nazionale e soprattutto di Repubblica che sputa veleno ogni giorno, ora anche contro il PD "traditore" della patria italiana (leggete i fondi di Agostino Spataro e capite qual è la linea infuriata del drago morente).
La Shell è fatta fuori a Melilli.
Avanti tutta, avanti tutta.
Massimo Costa

rrusariu ha detto...

WindJet stamu attenti!


brugo519 ha detto...

Ecco perchè Berlusconi era sparito per mezza giornata nel suo viaggio in russia ;-)

(ANSA) - ROMA, 3 DIC - 'Sigliamo un memorandum of understanding fra Alitalia e Aeroflot'. Lo ha detto il presidente di Alitalia, Roberto Colaninno. Le 2 societa' stanno discutendo sulle opportunita' di un accordo commerciale e industriale per sviluppare tutte le possibili sinergie che possono esistere fra le 2 compagnie. Le sinergie possono riguardare i voli Alitalia attraverso Mosca sui paesi della Russia e le tratte russe attraverso Roma e Milano, ancora da definire,verso i paesi del Mediterraneo. 'Questo accordo per Alitalia e' altamente strategico, perche' nel contesto del mercato europeo, un accordo con Aeroflot vuol dire una sostanziale concorrenza sia nei confronti delle altre grandi compagnie aeree, sia nei confronti delle low cost', ha sottolineato Colaninno. Secondo il presidente della linea aerea, 'dopo Air France e Delta, questa e' la risposta che Alitalia ha saputo dare sui mercati internazionali. Abbiamo anticipato i tempi'. Colaninno ha anche commentato le negoziazioni con Finmeccanica per l'acquisizione di alcuni Superjet 100, aereo nato dalla joint venture fra Alenia Aeronautica e la russa Sukhoi: 'Trattativa e' una parola grossa. Dobbiamo fare investimenti su aerei a corto raggio e stiamo esaminando anche la loro offerta.

Non è che la Aeroflot sia un gioiellino di compagnia e poi.....volare con i tupolev!!

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Rrusariu, quanto hai detto era già stato proposto a suo tempo, forse la nuova situazione internazionale ha favorito il ripresentarsi dell'affare.

http://comitatosiciliano.blogspot.com/2008/04/laffare-alitalia-e-lipocrisia-inglese.html

saluti

Abate Vella ha detto...

Eccomi di nuovo al posto di combattimento dopo qualche giorno di assenza!

Massimo,

mentre tu ti ricredi del pecoraio, io mi ricredo del PD... ;)

Per quanto riguarda la Russia e l'Italia, non vedo grossi conflitti con la situazione Siciliana: la posizione nostra mi sembra salda malgrado tutto.

E'chiaro che anche il resto d'Italia deve avere dei benefici dalla posizione di Berlusconi.

Come ho giá detto altre volte, credo che il vero nocciolo del problema sia il Sud Italia. Per la situazione siciliana per me ci sono giá accordi precisi a livello internazionale. Ed é inutile stare qui a parlare di disastro o di successo perché ancora non possiamo vederci chiaro.

Prendere posizione contro questi accordi (anche conoscendoli) sarebbe inutile. Anzi, direi che l'unica possibilita' che abbiamo é di facilitarli. Quello a cui si deve puntare é il lavoro di ri-costruzione dopo. Perché quello sará lento e forse anche doloroso.

Il fatto di essere in un momento simile al 1860 non vuol dire automaticamente che gli esiti saranno gli stessi.

Riguardo il suggerimento dell'Amicopaolo, il nostro compito ora é poprio quello di diffondere il piú possibile idee "siciliane", certo anche scendendo in strada se necessario.

Per quanto riguarda il "nuovo movimento", non sono io che posso crearlo. Sono altri che hanno queste capacitá. Le idee ci sono giá, gli uomini anche in Sicilia, in Italia, in Europa. Ci vuole la volontá comune. E' perché manca quella volontá che i partiti sicilianisti non prendono piede come dovrebbero.

rrusariu ha detto...

Sembra che Santa Lucia oltre a farci la grazia ri manciari a kuccìa, puo'darci che ci conceda la grazia di illuminare i f.lli Graviano di Brancaccio. Per il 12 dic. è attesa la deposizione dei due fratelli m-Palermu.

Nel frattempo Sulu-m-manu bin Arkur sta cercando qualche nazione dove trascorrere l'esilio dorato!
Questo andar e tornare nello stesso giorgo nasconde la paura di essere accoppato!

amicopaolo ha detto...

Ciao a tutti.
Abate,
non ti avevo chiesto di creare un movimento ma di creare un'ideologia. Perchè? Come ti avevo accennato in una mia mail sto creando un periodico che uscirà a gennaio, e soltanto sulla piazza di Palermo distribuirà 40.000 copie e nel giro di 6 mesi mi organizzerò anche sulla piazza di Catania e così via per le altre province.
Ho già molti argomenti di protesta e di proposta e credo che questo giornale possa essere molto propositivo per creare tante condizioni, tra cui la raccolta di firme per qualche referendum nostrano.

amicopaolo ha detto...

rrusariu,
Berlusconi e Dellutri non sono dei santi sul versante dei rappori con la mafia e chi pensa diversamente è stupido o in malafede. Altra cosa sono le stragi che personalmente non credo siano strategie riconducibili a loro. Difenderli è un'altra cosa, come sperare che ne escano vittoriosi da quest'altro attacco della magistratura che nulla c'entra con i loro peccati, poichè, chi li attacca è peggio di loro e sono servi del signoraggio facenti capo ad una partitocrazia anglo-americana.

rrusariu ha detto...

Caro Amicopaolo, Berlusca e Dell'Utri a loro volta sono pupazzi di un'altro puparo cerca di capire.
Purtroppo qui c'è bisogno in questo momento di svegliare le coscienze delle persone e di non farsi abbindolare dai vari mammasantissimi di turbo!
Sei hai bisogno di qualche mio contributo per il tuo periodico, con tutta la mia modestia te lo darò!
la mia mail è rrusariu@libero.it

amicopaolo ha detto...

grazie Rrusariu, apprezzo la tua disponibilità e ne approfitterò sicuramente e più di quanto tu possa immagginare.
Non concordo con te che berlusca sia a sua volta pupo di un'altro puparo e se fosse come dici tu avrebbero trovato già un equilibrio tra servi di poteri. Credo che (da Pduista)voglia rivoluzionare il destino e le sorti dell'Italia e per farlo si sta mobilitando come cooprotagonista di una nuova regia di pupari.

amicopaolo ha detto...

Per dare corpo al mio pensiero, rispondendo a Rrusariu.
Come tutti voi sapete, la politica è la nobile arte per governare i popoli ma è anche la non nobile arte di governare il potere, e l'Italia non è più o meno marcia di altri Paesi.
Per quanto riguarda il risveglio delle coscienze delle persone ho molti dubbi a riguardo, e se esistessero uomoni di cosciena è sicuro che non hanno mai fatto la storia.
E' già temerario parlare di moralizzazione della politica, e se questo fosse il tema che volessimo affrontare, non possiamo che partire dalle fondamenta della democrazia che poggia sulla giustizia.
A tal proposito ti espongo il mio pensiero con le parole di un mio vecchio amico (ha 70 anni e lo conosco da 30 ed è figlio di un noto politico del dopoguerra): Non possiamo parlare di moralizzazione della politica se non affrontiamo la moralizzazione della magistratura, è come se la moglie critica il comportamento libertino del marito quando lei ha l’amante. Infatti, questo equilibrio è durato per anni, nella prima Repubblica, perché ognuno nella propria casta si comportava in maniera libertina mentre convivevano insieme con equilibrio sotto lo stesso tetto. Poi la moglie ( la magistratura di tangentopoli) ha buttato fuori casa il marito accusandolo delle colpe di libertinaggio, solo perché si erano create le condizioni storiche per convivere con l’amante e rimettere su famiglia (la sinistra Italiana e la famosa macchina da guerra di Occhetto). Berlusconi, l’amante del marito ( Craxi ed altri) non ha accettato l’infamia degli infami ed ha reagito e continua a reagire ed ecco l’accusa della magistratura deviata nei confronti del Berlusca.
Tutto il resto è fantapolitica partitocratica e massonica di bassa lega che serve ai giornali di regime e servi dei due poteri a morfinizzare il Paese e non fare uscire allo scoperto i veri motivi del contendere, perché il popolo deve restare il più pecorone possibile nei confronti del marciume, bipartisan, di questo Paese. Ma,come già detto, rispetto a marciume, non siamo nè meglio nè peggio degli altri Paesi occidentali e non. Siamo soltanto più esposti alle guerre intestine perché in Italia abbiamo troppi galli nel pollaio e perché viviamo in una democrazia che zoppica a causa di un potere politico attaccabile da una magistratura che non rispondendo a nessun giudizio del popolo e si erge come organo divino che offende qualsiasi democrazia compiuta e qualsiasi forma di indipendenza della stessa sotto qualsiasi aspetto.

zetan ha detto...

Amicopaolo, efficace rappresentazione della contesa, aggiungo che il tentativo dichiarato, nel corso degli anni successivi al 92, è stato di ridare assoluta centralità alla politica rispetto al potere giudiziario e non solo, non del tutto riuscito vista anche la ricaduta attuale.

Rimango convinto tuttavia che l'Italia non sia al pari di altre repubbliche occidentali in senso di autodeterminazione. E che l'attacco a B. arrivi proprio dagli anglofoni, in continuità col passato.

I quali hanno un progetto, questo è certo, progetto che il pecoraio sta rallentando o che non avalla come dovrebbe, oltre a non volere, ed in alcun modo, perdere il controllo finora esercitato sul mediterraneo e sulla Sicilia in particolare.

Concordo sul fatto che B. si sia spinto un pò oltre, per i loro gusti aggiungo; ed in questa fase di inesorabile declino non se lo possono permettere. Trovano in Italia, e con facilità, sufficienti sponde in quanti mettono a disposizione il loro operato nel garantire la sudditanza richiesta, in prima linea c'è il PD e, visto che è sempre in perenne difficoltà, gli hanno affiancato Fini quale rinforzo. Loro hanno un ruolo centrale nel progetto americano.

La magistratura si trova,ritengo, in una condizione meno omogenea rispetto a quella politica, anche se per una buona parte di essa, intravedo corrispondenza con la tua riproduzione.

amicopaolo ha detto...

ciao Zetan,
concordo molto con quello che dici anche se le tue argomentazione per alcuni tratti sono molto soft.
Il tentativo di dare centralità alla politica dopo il 92 c'era se il PDS di Occhetto avesse raggiunto il suo obiettivo (colpo di Stato bianco)con la magistratura deviata in consorteria(pool mani pulite).
Il pecoraio, da buon Pduista, non rallenta il progetto anglo-americano, lo sta semplicemente contrastando e lo fa anche con i maggiori Paesi che formano l'Europa e risultano assuefatti a quel potere. Infatti, la Francia e la Germania, con il governo Berlusconi, ci trattano con sufficienza.
Tornando al periodo della "gioiosa macchina da guerra" miseramente fallita grazie all'avvento di Berlusconi in politica che fa saltare in aria tutti i piani dei nostri golpisti che, a sua volta, reagiscono con una serrata campagna di persecuzione giudiziaria.
E' risaputo che in Italia i processi durano parecchi anni e il fallimento della sinistra non garantiva più la rimonta della stessa per non parlare che Berlusconi nei consensi elettorali era risultato un ciclone. Che fare? Semplice! Facciamo scendere in campo la magistratura deviata con un simbolo della legalità! Come?, chi? Antonio Di Pietro. Il resto è cronaca degli ulti anni.
per quanto riguarda Fini, concordo pienamente con te.

P.S.
In questa guerra per il controllo del potere, comunque pericolosa per le sorti dei protagonisti, e tuttaltro che alla fine e ci farà vivere periodi lunghi pieni di colpi bassi.
Per quanto ci riguarda, sono convinto che il nostro Gianfranco Miccichè ha partorito l'idea del partito del sud come frutto di una strategia di Berlusconi che vede la Sicilia come area d'influenza nel mediterraneo da barattare con le nuove potenze emergenti in cambio della sua idea Pduista.
Mi spiego meglio:lui non vuole dividere l'Italia e nemmeno abbandonare la Sicilia al suo destino geografico e politico. Berlusconi vuole solo creare le condizioni ,attraverso Miccichè,di un mercato della politica tra partiti del sud e partiti del nord comunque sempre PDL e fare di una Italia divisa in due, 2 destini diversi ma sempre sotto il controllo PDL.
Ci riuscirà? soltanto il tempo può darci questa risposta. Comunque per noi sarà sicuramente vantaggioso se in mezzo a tuttu stu casinu facissimu qulchi cuosa per fari sentiri a nostra vuci e tirarinni i nuastri interiassi per la nostra terra e per il futuro dei nostri figli.

amicopaolo ha detto...

Dimenticavo,
Berlusconi in questo suo progetto ha bisogno di una mafia che non sarà quella dei "corleonesi". Ormai il certificato della loro morte è stato fatto. ma la nuova mafia prenderà accordi con i vecchi per continuità e per dargli qualche agevolazione che serve per non fare saltare il sistema dell'omertà dei capi corleonesi. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, cumpà scurdamuci u passatu. La giostra, comunque, deve continuare a girare.
P.S.
Spero che la mia sia una visione insensata e non una lucida follia.

rrusariu ha detto...

Certo dopo che si fottuto gli investimenti dei flli Graviano di Brancaccio, si stava fregando le mani.
Ha fatto fuori i lo piccolo, adesso manca solo Messina Denaro per completare l'en-plein. Così dopo essere arricchito con gli investimenti mafiosi puo' dirsi di essere un salvatore....
Lui è entrato anche nella p2 ... ma è sempre un pupazzo, fin quando come lu n-Crasciatu nun si n'appa a-gghiri a Tunisia, gli diranno di farsi da parte.
Il lombardo Marun anche lui gli fa da guardaspalle ma è nkagghiatu kku kiddi ka iddu penza di combattere... si cosa pensate che ci siano dietro gli anglo-americani? I discendenti dei prigionieri di guerra di Pompeo Magno sono stati cacciati fuori dalla Sicilia sul finire del 1400.
Quelli di adesso hanno poco a che fare con quelli li...

amicopaolo ha detto...

Rrusariu,
Berlusconi è compromesso da prima dei f.lli Graviano che sono una continuità di rapporti con la mafia fin dai tempi di Stefano Bontade degli anni 70.
Questa però è solo una parte della storia della mafia che vogliono fare emergere, perchè il sistema bancario italiano (filo anglo-americano) è ben più compromesso di Berlusconi e non parliamo del sistema industriale lombardo-piemontese comprese le assicurazioni e le fondazioni.
Credi veramente che stiano lottando la mafia solo perchè hanno sequestrato 6 miliardi di euro tra il 2008 e il 2009? 150 miliardi di euro l'anno e un milione di miliardi di liquidità delle mafie(dati da fonti ufficiali del ministero)sono ben altra cosa che non significano il successo dello Stato contro la mafia ma solo la volontà di distruggere i corleonesi per rapinarli.
Questo per dirti che aldilà dei conflitti per il potere che ci sono in Italia è comunque interesse di tutti gli attori in campo seppellire la mafia dei corleonesi.
Ragazzi parliamo di 10 punti di P.I.L. annuo in nero che fa invidia a qualsisi Paese Occidentale e che va a foraggiare,sottobanco,l'economia italiana.

rrusariu ha detto...

sono tutti soldi rubati al nostro popolo!
E' questi da 150 anni non fanno altro che rapinarci...
Il cancro si estingue solo abbruciannuli... con tutti i parassiti intorno

amicopaolo ha detto...

Rrusariu,
hai ragione, ma la colpa è nostra, i nostri mali non vengono per volontà divina o da marte.
La mafia è veramente un fenomeno di delinquenza marginale se noi, popolo siciliano,avessimo gli attributi e la maturità di affrontare i problemi che determinano il senso del nostro destino.
Mi spiego meglio:
se berlusconi vince la sua guerra, per noi la storia si ripete, con analogie diverse,ma, tra non molto tempo ci ritroveremo come nel periodo del dopoguerra. Nel senso che le sorti della Sicilia saranno determinanti sia per gli equilibri del Paese Italia, sia per gli equilibri del mediterraneo che a sua volta saranno determinanti per gli assetti dei Paesi emergenti(Russia,Cina e paesi Arabi).
Siamo nel 2010 ed i nuovi Canepa e Finocchiaro Aprile saranno Miccichè e Lombardo, che come nel dopoguerra, saranno investiti da associazioni (create appositamente) che controlleranno il territorio e determineranno le scelte politiche per ill futuro del nostro popolo a prescindere dal nostro bene.
Se la storia ci insegna qualcosa, noi oggi dovremmo impedire a queste associazioni di essere arbitri del nostro destino e dovremmo avere i coglioni di scendere in campo e dare forza e consenso elettorale ai partiti sicilianisti a prescindere dal colore politico, basta che siano sicilianisti e non rompere i coglioni con il perbenismo di questo o quel partito come fanno,al momento, tutti partiti sicilianisti contro l' MPA.

P.S.
La nuova mafia che avrà bisogno il berlusca servirà a contrastare il controllo del territorio che le varie associazioni chiamate "società civile e filo governo poliziesco" vogliono attuare come progetto politico.
Questa volta smettiamola di dare la colpa agli altri e prendiamo le redini della storia.