Approfondimenti - Il Consiglio News Feed

sabato, ottobre 31, 2009

La casa del figlio cambiato

Che immagine offre di sé la Sicilia nel mondo? Ecco una domanda la cui risposta sembra evolvere nel tempo, almeno a giudicare da quello che si scopre in rete.

Se da un lato ogni volta che i vari media occidentali parlano dell'isola cercano ancora di associarla irrimediabilmente alla mafia per obiettivi politici dalla coda caprina, dall'altro quegli stessi giornali non possono fare altro che prendere nota e proporre ai loro lettori anche l'immagine che in fondo sono essi stessi a sentire come più rappresentativa per la nostra Patria.


E quale sia al momento questa immagine lo ha suggerito il recente sondaggio effettuato dalla Condè Nast, nota rivista turistica francese, trai suoi lettori e che ha eletto la Sicilia migliore destinazione turistica al mondo, davanti alla stessa Italia.

Gli inglesi in particolare, malgrado la divergenze politiche, non hanno intenzione di rimanere indietro in ambito turistico o enologico, o in quello dell'immobiliare.

Così ad esempio è doveroso prendere nota dell''Economist che ha avuto l'onestà di ammettere l'eccellenza dei vini siciliani pur gettando il solito fango sul resto, come ricordato da varie testate, o del Guardian che ha descritto l'isola di Alicudi come una gemma nascosta da scoprire.

Gli esempi sono tanti e vale la pena proporli man mano che si presenta l'occasione.

Oggi mi piace annotare una semplicissima citazione del Financial Times che riporta nella sezione dedicata all'immobiliare un articolo sulle proprietà appartenute a scrittori famosi in Inghilterra (“Writers in residence”, 31 ottobre 2009).

In fondo all'articolo è riportata una striminzita lista di luoghi simili in altre parti del mondo.

Ebbene, in mezzo alle case abitate da Dostoevsky, Victor Hugo, Charles Dickens, l'autore riporta la quella natale di Luigi Pirandello ad Agrigento esortando il lettore ad andarla a visitare.

Forse al mondo non esistono i nemici, ma solo i potenziali amici. Le opportunità sono tante: basta saperle sfruttare.

Post Scriptum: Il titolo del post deriva dalla biografia di Pirandello scritta da Andrea Camilleri, "Biografia del figlio cambiato".

6 commenti:

rrusariu ha detto...

Luigi Pirandello’s house, Agrigento, Sicily
The birthplace of the Sicilian novelist, dramatist and poet is a country house in Agrigento, Sicily. The writer’s quarters occupy the top floor while the rest of the house has displays of family photographs, memorabilia and autographed works.

SICILY, NOT ITALY!

EasyJet: fly to Palermo or Catania, always SICILY...

Nen semu kkiù "provincial" for somebody!

Sulu Sicilianu, nenti talianu.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Non voglio fare pubblicita' a nessuno, men che meno a chi viene a mangiare a casa nostra grazie alle nostre ricchezze, ma la famova thinkSicily citata nell'articolo di TravelDailyNews che hai linkato sopra, e' una societa' fatta per lo piu' da stranieri e che offre al mondo le residenze piu' belle esistenti oggi in Sicilia.

Come mai questi sono riusciti a creare un'impresa cosi' redditizia dal nulla mentre mai nessun siciliano e' riuscito a fare altrettanto? E' colpa del sistema o e' colpa nostra?

Abate Vella ha detto...

Ingegnere,

vado di tanto in tanto sul sito in questione per prendere idee per arredare casa mia.

Guarda che la fondatrice dell'azienda é siciliana. Mentre il marito é inglese, ed é per questo che l'azienda ha sede a Londra.

Su 11 persone che vi lavorano 3 (incluse la fondatrice) sono siciliane. Mi sembra un ottima percentuale. Vi sono inoltre altri 3 italiani di cui non é specificata la provenienza, ma secondo me se non sono siciliani sarebbe anche positivo: se 11 siciliani ti vengono a dire che la Sicilia é bellissima, alla fine ti potrebbe sembrare anche ovvio. Ma se te lo dicono anche altri italiani...

rrusariu ha detto...

Gli italiani, che vivono un po' all'estero ma anche chi sono rimasti e non stati abbagliati dai sussidiari sanno benissimo che la Sicilia è un'altro mondo e sanno anche apprezzarla.

Dopo il congresso di Vienna molti a nord della penisola si rifugiarono nelle nostre terre e ancora oggi lo si vede dai cognomi nordici ma con facce tipicamente siciliane.

Mia madre ha cognome Bonelli ma so anche che il mio bisnonno (1877) che lo portò era completamente siciliano.

Una volta la nostra terra era piena di immigrati, ma col tempo sono diventati siciliani, per quello vivere in Sicilia da senso di universalità. Ma non ci meraviglia che ogni siciliano che vive all'estero non si sente mai estraneo in quelle città.
L'unico caso è solo da quando esiste uno stato nato con la puzza sotto il naso e che misura le dimensioni dei crani dei decapitati per dimostrare l'inciviltà dei morti quando la invece la loro pseudo-cultura di governo lo si proprio assimilare ad uno stato "barbaro"...

So di tanti siciliani che hanno fatto fortuna all'estero, come dal nuovo libro di Giuseppe Firrincieli che sto leggendo...
ma non meravighiamoci se abbiamo capi di governo condannati e continuano impertupabilmente a mantenere commissioni parlamentari negli studi legali per sfornare leggi ad personam per non mettere in galera gli amici degli amici...
già partito della libertà degli amici da scarcerare o non mandare in galera... dopo Cosa Nostra Italiana

L'Ingegnere Volante ha detto...

Colpito a affondato! Ci vado anch'io di tanto in tanto... anche per rifarmi gli occhi e vedere quanto puo' essere bella la Patria nostra ;-)

L'ultima volta che avevo dato un'occhiata allo staff mi sembravano di piu' gli stranieri... ma si tratta di qualche anno fa!... Forse mi sono lamentato un po' troppo, lo ammetto...

Piccola nota sul finale, per la serie quanto e' piccolo il mondo: un mio collega di lavoro inglese e' amico intimo del marito della fondatrice.

P.S.: di Sicilia si parla sempre meglio... lo avverto quando ne parlo con i miei colleghi "stranieri"... e ce ne mando di "stranieri" a visitarla... tutti tornano entusiasti!

P.P.S.: sanno anche che siamo dei buoni professionisti, affidabili e grandi lavoratori!

P.P.P.S.: il 100% dei miei colleghi statunitensi con cognome italiano hanno almeno un siciliano nel loro albero genealogico; di questi, almeno il 90% si sente piu' Siciliano che altro.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Rrusariu,

Forse l'emigrazione al contratio e' gia' cominciata... naturalmente non e' un'emigrazione di massa perche' c'e' da ricostruire un tessuto economico distrutto da 150 anni di colonialismo... ma questa nuova presenza di inglesi (anche nel mercato immobiliare delle seconde case) e' quanto meno sintomatica di una svolta che sta pian pian avvenendo.