Vino dell'Etna
“Sette mesi dopo il drammatico spareggio scudetto-salvezza...” così cominciava una delle sintesi offerte agli ignari sportivi italiani dopo la giornata calcistica dello scorso 21 dicembre.
In quei minuti finali del campionato dello scorso anno l'abbiamo visto un po' tutti come i giocatori della Roma abbiano lasciato pareggiare il Catania permettendogli di rimanere per il terzo anno consecutivo in serie A. Pace fatta tra le due squadre dopo quel famoso 7-0 e le relative polemiche poste a coda dell'incontro... “sportivo”?
Il problema è che quello tra Roma e Catania è un incontro non solamente sportivo. Come tanti altri incontri di questa serie A italiana.
Il presidente Pulvirenti quest'anno ha dato una decisa svolta all'organizzazione della squadra etnea. A partire da Zenga, il cui ingaggio rappresenta una vera rivoluzione strategica che trasforma una squadra fatta da nomi semisconosciuti e destinata di proposito a mantenere un basso profilo (ed a salvarsi all'ultima giornata) in una compagine alla quale, grazie al prestigio dell'ex campione, nessuno potrà (e vorrà) mai negare spazio nella cronaca sportiva. Una mossa del genere richiede spalle ben coperte, tanto da potersi permettere di suscitare invidie e gelosie nei propri (potenti) nemici.
E che quest'anno le spalle le abbia coperte benissimo Pulvirenti lo dimostra subito, alla seconda di campionato. Quando la querelle tra il dirigente etneo Lo Monaco e l'allenatore dell'Inter Mourinho si conclude con le secche parole di Pulvirenti che osa l'impensabile: zittisce (e ridicolizza...) pubblicamente Massimo Moratti, la persona più potente del calcio italiano ed una tra le più potenti d'Italia in senso assoluto:
“Il massimo dirigente nerazzurro (...) addirittura (usa) dei termini per i quali diventa opportuno l’intervento degli Organi inquirenti della Federazione Italiana Gioco Calcio, dai quali mi aspetto dunque analogo procedimento e medesima tempistica rispetto a quello appena posto in essere nei confronti del nostro amministratore delegato ”
Scaramucce tra colleghi? Non solo. Poco tempo dopo il Moratti (convinto sostenitore delle iniziative di quel fannullone di Sgarbi a Salemi) subiva un pesante attacco verbale dalla Sicilia anche in ambito politico, da parte di Raffaele Lombardo, che in verità si rivolge al sindaco di Milano ma fa sempre riferimento ad una certa squadra di calcio:
«Si consente di parlare ad una signora che porta il cognome di una famiglia che utilizzando la Cassa per il Mezzogiorno comprò una raffineria in Texas per poi trapiantarla a Siracusa guadagnando miliardi», ha detto Lombardo parlando dal palco della festa del suo Movimento per l' Autonomia che si è chiusa ieri. Il duro attacco al primo cittadino di Milano è stato accolto da un lungo applauso della platea e il governatore siciliano ha rincarato la dose: «Anche questa operazione (della raffineria ndr) - ha incalzato - ha permesso alla famiglia di comprare una squadra di calcio e di insultare i catanesi. Adesso stia zitta e la smetta»
Esiste un collegamento tra Lombardo e Pulvirenti? I due non si sono mai traditi, senonché in una intervista pubblicata su La Sicilia del 27 dicembre ad una domanda sulla situazione degli aeroporti siciliani Lombardo risponde:
“Piuttosto che aspettare la manna dal cielo, cioè che Cai sia più o meno disposta ad assumere, e questo dipende dal mercato, dobbiamo attrezzarci per vedere di dotarci di una compagnia siciliana più forte. C'è WindJet [la compagnia aerea di Pulvirenti, ndr] che cresce, vediamo di fare in modo che possa rafforzarsi”
Non credo ci sia bisogno di essere più espliciti di così.
Torniamo ora ai capitolini. Per decifrare quello che è successo lo scorso 21 dicembre al Massimino tra Roma e Catania bisogna prima ripercorrere la storia recente della A.S. Roma.
Malgrado la vittoria in campionato del 2001, la società giallorossa non navigava certo in acque tranquille, piena di debiti com'era. Sensi dovette per questo cedere una fetta importante della A.S. Roma a Geronzi ed alla sua Capitalia:
Capitalia, per evitare la rivolta della CURVA SUD e per tutelare anche i suoi affari, converte i debiti e acquista il 49% dell'ITALPETROLI che controlla Roma 2000 che a sua volta detiene il 61% del club giallorosso.
Questa quota ceduta non saldava comunque il debito, che per la parte rimanente fu rateizzato fino al 2010.
Nel frattempo il clima politico, con la caduta di Fazio (Opus Dei) e la nomina di Draghi, uomo delle logge di Sua Maestà britannica, il clima per Geronzi e per la finanza “cattolica” si era fatto pesante. Geronzi a quel punto pensò bene di passare la mano ed arroccarsi in Mediobanca. Capitalia fu acquisita da Unicredit, un gruppo di dimensioni tali da poter fronteggiare i violenti assalti pagano-massonici.
I soldi ora i Sensi li devono ad Unicredit. E non è certo la stessa cosa infatti Unicredit Group non è più uno sponsor dell’As Roma. O, meglio, non lo è più Banca di Roma, che a sua volta è controllata da Unicredit Group. un conto è il rapporto tra sponsor e club e un altro quello tra creditore e debitore. Il primo non esiste più, il secondo è vivo e vegeto. Profumo, l'AD di Unicredit, ha altri obiettivi.
Anche a Palermo nel frattempo cambia qualcosa, e grazie anche all'appoggio di Berlusconi viene eletto presidente Raffaele Lombardo, che subito minaccia la vendita delle azioni in Unicredit detenute dalla Regione, malgrado quella già da tempo sponsorizzi eventi sull'indipendentismo siciliano. Nel nuovo clima politico mediterraneo, la perdita dell'azionista siciliano per Profumo significherebbe la fine. Questa considerazione (immaginiamo...) deve aver suggerito quei miti consigli che hanno portato Lombardo addirittura ad aumentare quella quota.
Ricapitolando, Lombardo ed Unicredit sono alleati e Lombardo tiene ora il coltello un po' più dalla parte del manico. Lombardo è legato al presidente del Catania Calcio, Antonino Pulvirenti. Non ci vuole molto ad immaginare la presenza del terzo lato del triangolo, quello che collega l'imprenditore di Belpasso con Unicredit.
Riprendendo il discorso sulla rateizzazione del debito dei Sensi, “entro il 31 [dicembre 2008, ndr], Compagnia Italpetroli dovrà restituire 130 milioni di euro a Unicredit Group. Come previsto nell’accordo siglato il 18 luglio per il riscadenzamento del debito che prevede, appunto, più tranche di rientro. Semplici rate dalle cifre importanti, che dovrebbero portare Compagnia Italpetroli ad estinguere il debito entro il 31 dicembre 2010.” guarda caso pochi giorni dopo l'incontro al Massimino.
Non pare che la Roma sia in grado di versare alcunchè, ragion per cui sta probabilmente cercando di rinegoziare il tutto sulla base dei ricavi dell'avventura in Champions League, sia di quella attuale che della prossima.
Cosa succede se il debito non viene pagato? Si passerebbe alla vendita forzata delle azioni ancora di proprietà dei Sensi.
Qualunque sia l'obiettivo di Unicredit (ad esempio acquisire il 100% di ItalPetroli), una sconfitta a Catania potrebbe fare comodo: in un sol colpo, Champions più lontana e crollo delle azioni in borsa (una eventuale vendita delle azioni non permetterebbe alla Sensi di ripianare il debito). Ora nelle trattative per la rinegoziazione una delle due parti ha una posizione molto più forte e può imporre determinate condizioni.
A Roma parlano di “forti intimidazioni” ogni volta che si gioca a Catania, lamentandosi anche della presenza di persone non autorizzate in campo. Direi che non si riferiscono allo stadio massimino o ai tifosi della curva, ma a degli Ultras molto particolari, in giacca e cravatta.
Dal 7-0, al pareggio dello scorso campionato, sino alla recentissima sconfitta, attraverso i servizi della Domenica Sportiva abbiamo visto cambiare gli equilibri del potere in Italia. Non si vuole certo suggerire che la vittoria del Catania fosse stata decisa a tavolino, ma che, come dice il saggio “U vinu si fa macari ca racina” (Trad. Italiano: “Il vino si fa anche con l'uva”): la partita te la devi giocare. Ma a Totti e compagni sono saltati i nervi.
PS: In tutto questo chi ci sorprende sempre di più è il solito Parlagreco, che riferendo di alcune minacce di stampo para-mafioso rivolte a Pulvirenti, titola con una frase apparentemente pronunciata da Matarrese: "Dobbiamo riportare serenità sull'Etna". Che significa? Non avrebbe dovuto dire “alle pendici dell'Etna”? Che sta succedendo sull'Etna? In effetti abbiamo notato come da qualche tempo certe notizie su incidenti avvenuti sul vulcano abbiano avuto largo spazio sui siti dei maggiori quotidiani nazionali. Particolare risalto ad esempio ha avuto la morte di un turista tedesco, notizia che le agenzie hanno diffuso con uno strano particolare: aveva visitato 13 Paesi del mondo in tre continenti. Senza contare che il turista avrebbe mandato un sms di soccorso con la scritta “Help Thomas” ad un amico (perchè non chiamare?) e che secondo alcune agenzie sarebbe morto sul colpo (quindi non avrebbe potuto mandare quello strano messaggio mentre era in fin di vita).
2 commenti:
La vittoria del Catania sulla Roma, fa paio anche con la sconfitta del Palermo con la Lazio.
Da buon tifoso rosanero ma con gli occhi aperti posso dire alcune cose che qualche volta vanno al di là del semplice confronto sportivo.
Il Palermo gioca di solito un buon primo tempo che ai punti tecnici "meritebbe " la vittoria e l'intera posta in palio. Mah c'è sempre un piccolo patatrac!!!
Spesso su azioni che con una difesa attenta avrebbe potuto neutralizzare!!!
Ho sempre l'impressione che certe partite che qualcheduno diriga i calciatori in qualche modo!!!
Sappiamo benissimo che gli "taliani" sono "brava gente", specialmente quelli che sono a Roma. Purtroppo gli impresari del circo sanno che devono rendere conto a chi gli permette lo spettacolo.
Io al posto di Zamparini e Pulvirenti comincerei a sfoltire la rosa dei calciatori e innesterei elementi vieppiù indigeni e poi i furisteri siano veramente furasteri.
Io voglio vedere nelle nostre squadre siciliane gente che corre soprattutto per dimostrare le ns. capacità.
Caro Rrusario,
di chi è alleato Lotito?
Controllati i risultati di Lazio-Catania, pensando che con i tre punti in palio le squadre "amiche" non hanno più interesse al pareggio.
Zamparini nel nuovo clima politico è anch'egli rimasto scoperto. Purtroppo è ancora legato agli ultimi strascichi di Cuffarismo (vedi accordo con la provincia...). Probabilemnte tutti stanno cercando di torcegli il braccio per costringerlo dalla loro parte, da cui le difficoltà in campionato, o forse Zampa al momento non gode ancora di piena fiducia nel nuovo assetto.
Ma sono sicuro che le cose si sistemeranno.
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