Repetita juvant
Meno male che c'è chi ci avverte subito. Meno male che c'è l'Innominato con la versione online del suo giornale (LaSiciliaWeb.it) che immediatamente ci mette al corrente dei fatti più simpatici. Non voglio essere ironico. Leggete qui:
CATANIA
Pdci: per le strade con le camicie rosse "per contrasto con quelle verdi leghiste"
Catania - Fra pochi giorni a Catania cominceranno a circolare le camicie rosse: è un'iniziativa dei Comunisti italiani che in una nota la definiscono "speculare e contraria alle camicie verdi leghiste che si accaniscono contro i più deboli, ma volta anche a denunciare il potere borbonico di una classe politica siciliana che ha reso tutti sudditi". L'iniziativa sarà presentata venerdì prossimo nella sede del Pdci di Catania assieme alla raccolta di firme per cinque proposte di legge di iniziativa popolare avviata dal Pdci e che riguarda la scuola pubblica, la difesa del salario, la lotta alla precarietà, il conflitto di interessi e il diritto alla casa. Alla conferenza stampa prenderanno parte il responsabile nazionale Organizzazione dei Comunisti italiani, Orazio Licandro, il coordinatore nazionale della Fgci, Riccardo Messina, e il segretario provinciale, Salvatore La Rosa.
Qualcuno è oramai alla frutta. Affrettate pure le conclusioni questa volta. E' chiaro che questi sia lo stato italiano.
Cosa si sognano di ripetere i finti comunisti, epigoni di quel maestro della commedia all'italiana che è l'oramai spacciato presidente Napolitano, con quelle camice rosse che immaginano di fare scorrazzare libere per Catania in mezzo ai baci omosessuali dell'Arcigay?
Parlagreco non diceva forse di lasciarlo perdere al nizzardo: “A patto che non tiri in ballo Giuseppe Garibaldi, il quale non c’entra niente con i guai suoi e della Sicilia d’oggi”. Ma i Comunisti italiani non hanno intenzione di ascoltarlo. Piccole contraddizioni, segno di una crescente perdita di lucidità. Lo contraddicono platealmente lasciandosi andare a codeste disperate ridicolaggini ottocentesche.
Ridicolaggini risorgimentali volte a “denunciare il potere borbonico di una classe politica siciliana che ha reso tutti sudditi”.
La frase è lungimirante. Tenta in un sol colpo sia di rinfocolare la stizza ancora presente nei Siciliani per la decisione che a suo tempo i Borbone presero di cancellare uno dei Regni di Sicilia (il nostro...) sia di lanciare avvertimenti su quali potranno essere le “pericolose” conseguenze del clima politico sviluppatosi in Sicilia.
La recente riunione dei presidenti delle regioni del sud Italia a Palermo ha comportato una fuga in avanti dell'MPA che con la sua azione ora minaccia da vicino il potere romano e rende la posizione della Lega e dello stesso Berlusconi ancora più precaria.
Per capire come mai un tale “allungamento” fosse necessario bisogna aprire un attimo il campo visivo in senso Mediterraneo. Una Sicilia indipendente è possibile, ma la sua stabilità politica sarà sempre condizionata dalla necessità di stabilizzare a sua volta le aree ad essa vicine.
In altre parole una Sicilia indipendente con il nemico a tre chilometri di distanza oltre lo stretto avrebbe come conseguenza, nella migliore delle ipotesi, una “belfastizzazione” di Messina. Una Sicilia-Irlanda separata in Sicilia e Sicilia del Nord (cioè di proprietà del nord...) che creerebbe una situazione da cortina di ferro non facilmente risolvibile nel breve periodo.
La riunione di Palermo tenta di proiettare la situazione oltre una tale evenienza. Tenta cioè di portare la guerra fin sotto le mura di Roma, di creare quella zona cuscinetto di cui una Sicilia forte ha sempre avuto bisogno, da Dionigi che bloccava gli Etruschi ed i Celti a sud del Po', ai Siqilly (gli arabi di Sicilia) che con le loro scorrerie lambivano il Tevere, sino ai Normanni ed a Federico II che finalmente integrarono il sud dell'Italia nel Regno di Sicilia.
Una volta stabilizzata la situazione politica con la separazione dei due Regni di Sicilia, indipendenti l'uno dall'altro per quanto le due corone poggiassero spesso sulla stessa testa, la Sicilia sembrò aver trovato un suo equilibrio. Equilibrio che venne intaccato a seguito della rivoluzione francese e delle guerre napoleoniche e che venne definitivamente compromesso dalla sconfitta russa nella guerra di Crimea.
In tutto questo l'enigmatica decisione dei Borbone di cancellare uno dei Regni di Sicilia, dovuta forse ad una mancanza di fiducia nei confronti dei Siciliani, più che causare direttamente il disastro al massimo lo accelerò riattivando una pericolosa faglia nascosta nel profondo dello stretto di Messina.
Quella a cui stiamo assistendo non è una rivoluzione ma una contro-rivoluzione che per avere pieno successo deve necessariamente ricreare le condizioni di stabilità scombussolate dal secolo dei lumi.
Le vie percorribili rimangono sempre le stesse, e con il bivio che si avvicina le vediamo sempre più chiaramente.
Per i pitagorici la i greca, la Y (cioè il bivio), rappresentava la divaricazione tra la via del vizio e quella della virtù, simbologia derivante dal mito di Ercole. Nel nostro caso, tra la via della macroregione e quella dello Statuto.
Tra il dissolvere definitivamente lo Statuto Siciliano in una macroregione (se nella forma progettata dalla Comunità Massonica Europea o in quella piduista del cavaliere poco conta), e la piena attuazione di quello Statuto e la successiva estensione di un suo omologo al Regno di Sicilia al di là del faro.
La ricostituzione delle due nazioni, indipendenti ma federate, è l'unica via percorribile per vedere risorgere e prosperare la nostra Patria in libertà. E quel bivio è la prova di forza che prima o poi si dovrà affrontare per l'applicazione integrale dello Statuto.
A quel punto potremo impacchettare per bene i (pseudo) comunisti italiani, farli imbarcare a Marsala e mandarli a ripetere il percorso di 150 anni fa. Al contrario però.
23 commenti:
Mi è piaciuto assai questo post. Sono d'accordo su tutta la linea.
Bbravu!!!!!!
Accussì, sti fantasimi orfani di Garibaldi che non sanno più a che santo votarsi, visto che i sciur che erano nella curia romana fino ad aprile han pensato ad eclissarsi con una bella pensioncina parlamentare.
Non sanno più proporsi perchè la gente non vede più fabbriche in giro dove portare la lotta di classe. E' loro quando sono arrivati al governo non hanno fatto niente per proteggere i lavoratori ed impedire che i padroni aprissero le loro fabbriche nelle ex repubbliche popolari fasciate di rosso, dove si è ridotti i vari compagni del socilismo reale in nuovi schiavi del capitalismo nostrano.
L'unico emblema rimasto è Vladimir Luxuria...
Un mio amico ha analizzato la bandiera del prc: un simbolo di un partito che richiama tutt'altri simboli che quello di difendere i lavoratori.
Cercano queste camicie rosse di accalappiare ancora pecore da tosare.
Negli ultimi giorni c'erano stati quelli di forza nuova a distribuire gli accendini agli angoli delle strade a Palermu.
Ma perchè vengono a scassare a min..a qui in Sicilia? Perchè sti scimuniti continuano a credere a lotte di classe, difese della patria? Sono tutti "accattati" di turno... per fare confusione.
P.s. ho quasi finito la ricerca...
diciamo che do un taglio più etnico!!!
Abate Vella, non so sino a che punto sarà agevole la strada che tu descrivi. Per esempio le dimissioni di Bassolino, non chieste dal suo partito al tempo della tempesta della spazzatura di Napoli, ma chieste ora, non potrebbero avere a che fare proprio con la conferenza di Palermo delle Regioni del Sud?
Io ho l'impressione che i nostri politici siano un po' come quella regina di Francia che, prima della rivoluzione francese, consigliava a chi non poteva comprarsi il pane di comprarsi le brioches.
Egregio on.assessore La Via,mi permetto di disturbarla per attenzionare questi miei interventi pubblicati sul sito del ministro Zaia e sul blog Vigooensiero...
1)Dal Blog del Ministro:
http://www.lucazaia.it/blog/?p=36 -
Orazio Vasta Scrive:
2 Novembre 2008
Egr.Dott.Ministro,scusi se sono inopportuno,sono un giornalista e gradirei sapere cosa ne pensa di questa lettera che gli è stata inviata dalla Sicilia. Grazie,Orazio Vasta- oraziovasta@ibero.it
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Caro Ministro,
sono una agronomo, ma al contenpo un agrumicoltore, e discendo da famiglia di agrumicoltori.
Faccio la professione da 24 anni, e da 29 coltivo arance, le tanto bistrattate arance siciliane, che tutti amano, ma che ci stanno portando economicamente alla rovina, perchè nonostante gli elevati prezzi di vendita al consumo, a noi vengono pagate a prezzi irrisori.
L’anno scorso anche fra i 5 ed i 7 centesimi al chilo.
Sì ha letto bene! 5-7 €urocent al chilo.
Mi rammarico, però, del fatto che Lei sia poco attento alla questione, ma la vedo assai impegnato, invece, nella tutela (come è anche giusto che sia) dei prodotti della Sua terra.
Vorrebbe, per favore,dare un pò più di “conto e retta” alle problematiche di noi agricoltori del sud?
Corrado Vigo
Trecastagni,2 novembre 2008
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2)Dal blog "Vigopensiero"
A proposito di DANNI!
A Gaeta stanno chiedendo ai signori Savoia il risarcimento dei DANNI che la città ha subito durante l'ANNESSIONE...
Mi chiedo,perchè gli amici del settore agricolo siciliano-scusate se non uso i termini giusti,ma,non sono "del ramo"-non chiedono il risarcimento dei DANNI, e direttamente all'Assessorato regionale all'agricoltura? L'onorevole La Via non ha mai speso,per esempio,una sola parola-sarei contento di essere smentito-per contrastare la politica agricola del governo italiano nei confronti della "sua" Sicilia.
PERCHE' NON INNONDATE LA SCRIVANIA DELL'ON.LA VIA CON LE VOSTRE RICHIESTE DI RISARCIMENTO DANNI?...
La Via è una persona simpaticissima,ma, qui, si tratta di altro!
Della stessa vita della nostra Terra di Sicilia!
Zaia,il ministro Zaia,sicuramente non farebbe il "sordo" nei confronti della Sicilia,se l'assessore La Via,assessopre di una "Regione"-che dovrebbe essere a "Statuto speciale",statuto che all'Art.14. prevede che la "Regione Siciliana" ha la "legislazione esclusiva"-facesse sentire la sua voce....
Altro che Zaia e la Lega!
ASSISSURI LA VIA,UNNI SI?
Saluti a tutti,Orazio Vasta
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Ora,on.La Via,mi dia delle "collere" piacevoli,mi smentisca!
Per la Sicilia,un cordiale saluto.
Orazio Vasta
oraziovasta@libero.it
Catania,4 dicembre 2008
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abate, è vero che la nostra indipendenza funzioerà solo se ci sarà un contesto stabile intorno a noi, e la storia, come tu hai accennato, parla chiaro.
io penso che se la sicilia inizia seriamente la sua lotta per l'indipendenza, essa si estenderà per forza di cose (motivi culturali, economici, sociali) alla calabria, alla lucania, alla puglia; forse alla campania no, lì prenderà un'altra strada.
tra l'altro lo stretto di messina deve assolutamente essere nostro; non ci possiamo permettere di condividerlo con lo stato italiano.
se avessimo in mano tutti i porti meridionali, significherebbe avere in pugno tutto ciò che sta al di sopra di essi.
attualmente il mediterraneo è in mano all'europa; dobbiamo far ritornare l'europa in mano al mediterraneo, e come ben sapete la sicilia ci sta al centro
Condivido il pensiero di Nebros, ma a maggior ragione dobbiamo cominciare a esporre simboli siciliani da tutte le parti onde far identificare la nostra gente di più alla nostra storia e non alle falsità dei sussidiari.
Fare una nazionale siciliana di calcio, convincere i ns atleti a esporre la bandiera del Vespro, portare a conoscenza i punti salienti del nostro Statuto, onde poter rinfacciare a qualche cane randagio il rispetto dei nostri diritti statutari...
OK rrusariu e perchè non rispolverare anche, ogni volta che se ne presenta l'occasione, "suoni la tromba..."
Peppinnappa certo
dovremmo cominciare a fare le suonerie per cellulari con "suoni la tromba" e altro musiche care alle nostre orecchie.
Spille, giubbotti, cappellini etc...
Io normalmente non indosso drappi o strofinacci con le colonne del tempio.
Un mio amico napoletano recentemente si è fatto una maglia da "nazionale napolitania", mi congratulato per il suo coraggio.
Qualcuno sa che cazzo è sta cosa?
http://mayofenixtrinacria.myblog.it//
blog italo francese del fenix trinacria.
sarà una discoteca
NON C'ERANO DUBBI!!!
Quello che segue è tratto dal sito dell'on.Zaia,ministero dell'agricoltura: il ministro ha stanziato il soldi per il maltempo per le regioni del nord. E per le gelate della Sicilia e del Meridione?...
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"Maltempo, firmati i decreti per stanziare il fondo di solidarieta’ nazionale Zaia: “Un aiuto concreto per gli agricoltori”
“Un sostegno importante per gli agricoltori che operano in quei territori che negli ultimi mesi sono stati colpiti dal maltempo e dove si registrano gravi danni alle aziende agricole”. Con queste parole il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la firma dei decreti che accolgono le proposte presentate dalle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto, per le aziende agricole danneggiate dal maltempo nel periodo tra maggio e luglio 2008.
Il Fondo di solidarietà nazionale prevede interventi a favore delle imprese agricole per i danni subiti a causa di calamità naturali ed eventi climatici di forte intensità.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari ha applicato le provvidenze del Fondo di solidarietà per il Friuli Venezia Giulia, dove le piogge persistenti hanno colpito in particolare: la provincia di Gorizia, nel periodo tra il 1 maggio e il 31 luglio, nei comuni di Capriva del Friuli, Cormons, Dolegna del Collio, Gorizia, San Floriano del Collio.
In Piemonte le zone che hanno subito i danni maggiori sono state quelle delle province di Asti tra il 6 e il 13 luglio scorso, Cuneo nei giorni del 13 e 14 luglio e Torino. Nelle prime due province si sono registrate forti piogge alluvionali, mentre, sulla provincia di Torino il 6 luglio si è abbattuta una tromba d’aria. Per questi territori il decreto prevede l’attivazione degli interventi compensativi del fondo di solidarietà nazionale.
Nel Veneto a subire i danni maggiori a causa del maltempo sono state le province di Verona e Vicenza, per le quali si registra l’attivazione degli interventi compensativi del fondo di solidarietà nazionale. Sono state le grandinate a colpire questi due territori: il veronese tra il 6 e l’8 luglio e il vicentino nei giorni che vanno dal 6 al 12 luglio.
“Una decisione importante – conclude Zaia – che servirà ad aiutare quanti hanno subito ingenti danni alle loro aziende. Il segnale concreto dell’impegno del Ministero, che si è mosso con tempestività per garantire un aiuto reale agli agricoltori”.
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Non c'erano dubbi!!!
Cordialità,Orazio Vasta
Dal sito ufficiale del Ministro Zaia:http://www.lucazaia.it/it/index.php
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"Le vostre lettere
orazio vasta scrive:
Egr.Dott.Ministro,sono un giornalista,ho letto la lettera dell dott.Vigo di Trecastagni e gradirei conoscere il suo pensiero. Grazie! Orazio Vasta ************Caro Ministro, sono una agronomo, ma al contenpo un agrumicoltore, e discendo da famiglia di agrumicoltori. Faccio la professione da 24 anni, e da 29 coltivo arance, le tanto bistrattate arance siciliane, che tutti amano, ma che ci stanno portando economicamente alla rovina, perchè nonostante gli elevati prezzi di vendita al consumo, a noi vengono pagate a prezzi irrisori. L'anno scorso anche fra i 5 ed i 7 centesimi al chilo. Sì ha letto bene! 5-7 €urocent al chilo. Mi rammarico, però, del fatto che Lei sia poco attento alla questione, ma la vedo assai impegnato, invece, nella tutela (come è anche giusto che sia) dei prodotti della Sua terra. Vorrebbe, per favore,dare un pò più di "conto e retta" alle problematiche di noi agricoltori del sud? Corrado Vigo Trecastagni,2 novembre 2008 °°°°°°°°°°°°°°°°°
Luca Zaia risponde:
Buongiorno signor Vasta,
a chi mi accusa di essermi dimenticato del Mezzogiorno dico che molte sono state le battaglie a favore del Sud Italia... mi vengono in mente la crisi della mozzarella, abbiamo organizzato un summit internazionale sulla pesca che riguarda tutte le regioni meridionali e si è aperta la stagione vitivinicola proprio in Sicilia. per quanto riguarda gli agrumi in sicilia siamo riusciti a far arrivare all'isola 55 mln di euro.
con il completamento della ricognizione sulle superfici, da parte dell'Agea, si è infatti ottenuto il via libera al decreto per l'attuazione della riforma della PAC. se in passato dei 120 mln di euro un terzo arrivava alla Sicilia, ora la quota supera i 55 mln; i premi saranno liquidati entro fine anno. Oltre 1374 sono le aziende interessate al premio produzione, alle quali sarà elargito un contributo di 643,62 euro per ogni ettaro. mentre sono ben 9947 le aziende interessate al contributo per la trasformazione. è da sottolineare che il nuovo meccanismo premia anche i produttori che, in passato, non rientravano nel cosiddetto storico. Vedi, che a pensar male non sempre ci si azzecca e qualche volta si fa pure peccato? ".
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Insomma,come si dice da queste parti,l'on. Zaia apicchia 'nsupira!
Saluti,Orazio Vasta
Gli Amici della Sicilia segnalano:
su
http://www.meridiosiculo.altervista.org/
UN'INVASIONE BEN PROGRAMMATA
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http://www.ducexius.altervista.org/
L'AUTONOMIA FA MALE SOLO ALL'ITALIA
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http://www.siciliacavalieri.altervista.org/
DITTATORE DELLA SICILIA, NEL NOME DI VITTORIO EMENUELE DI SAVOIA
Un carissimo saluto a tutti i fratelli siciliani!
Per chi ricordava Bassolino, vorrei far notare che egli è il secondo della riunione di Palermo a saltare. Il primo è stato Soru!
ZAMPARINI: "DA OGGI SILENZIO STAMPA"
"La squadra e la dirigenza da oggi sono in silenzio stampa, non parla più nessuno fino al termine del campionato". Lo ha detto a stadionews il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini. "Non deve parlare più nessuno, l’ho detto e lo ribadisco, vogliono colpirmi. Non riesco a capire come i cittadini e le istituzioni di Palermo non si lamentino, parlo solo io - tuona Zamparini - è incredibile, e piango le conseguenze. Voglio andarmene".
mg
da stadionews.it
Ki cosa fa il sindaco di Palermu?
già gli da fastidio andare a spegnere le candele per il Festino di S.Rosalia.
Ecco cosa sanno fare i ns politici, di andare a scassari a qualcun'altro non so capaci, ma di scassare a noi si!!!!
Ciao Rusariu,
Non seguo molto il calcio, ma cosa intende dire Zamparini con "mi vogliono colpire"? A cosa si riferisce?
Saluti!
Ingegnere,
il campionato di calcio italiano é tutto un grosso inciucio.
La posizione in classifica di una squadra riflette la forza "politica" del suo presidente.
Quando Zamparini ha portato il PA in serie A era ben coperto e senza problemi lo lasciavano arrivare in coppa uefa.
l'anno scorso malgrado una squadra di un certo livello, ha dovuto lasciare il posto al Napoli (Ti sembra un caso che Napoli-Palermo-Catania siano arrivati in classifica in quest'ordine?).
Quest'anno sembra che Zamparini sia ancora piú debole dal punto di vista politico e lo stanno massacrando.
Dall'altro lato Pulvirenti sembra essere un pó piú coperto di prima (anche se nelle ultime partite qualche piccolo intoppo lo ha trovato pure lui).
In questo momento il CT si trova davanti al PA, ma il sorpasso non é certo tecnico.
Ciao Abate,
Questo mi era chiaro. Solo che dato che non seguo molto il calcio, volevo un po' capire a che genere di attacchi si riferisca Zamparini.
Certo, sarebbe bello se Zamparini parlasse chiaro... mi sa che in quel caso qualcuno del popolo lo sosterrebbe!
Secondo me dietro le presidenze delle squadre siciliane e del Napoli si nasconde un disegno politico.
Solo che questo non é esattamente lo stesso per tutte e tre.
Zamparini parla di arbitri, ma le sue proteste sono rivolte molto in alto. "Me ne vado" non lo dice certo ai palermitani, ma ai suoi alleati (che lo dovrebbe dire a fare ai suoi nemici?) che forse non lo aiutano come dovrebbero.
Dall'altro lato Pulvirenti ieri interrogato sul fallo di mano in area del difensore milanista ha candidamente detto "secondo me il rigore non c'era", sapendo che nel momento del bisogno da quel lato é sicuro di ricevere gli aiuti necessari.
Quando invece il Catania ha perso con l'Inter per un goal forse inesistente, le polemiche non si sono fermate piú.
Insomma: Zamparini e Pulvirenti del sostento del popolo non hanno tanto che farsene se prima non hanno il giusto sostegno politico.
Solo una cosa posso rammentare,
due e mezzo fa Zamparini in diretta televisa Sky sui diritti televisivi disse una cosa che a certa gente non piacque:
- in Italia chi va al governo fa i cazzi suoi e dei suoi amici!!!
Da allora (vedi subito dopo la partita Sampdoria-Palermo con il rigore a tempo scaduto) appena la squadra vince una partita importante subito gliene fatto perdere altre. Non perchè sia scarsa la squadra, ma si vuole colpire lui.
Il circo calcistico è molto chiaro in Italia, solo le tre strisciate del nord, più le romane hanno diritto alla spartizione dei proventi, prima televisivi e poi delle coppe europee. Alle altre rimangono le briciole. Se poi le nostre squadre stanno in b tanto meglio.
Sono gli scimuniti nostrani che pensano che quando vince juve-milan-inter li faccia felici.
Invece non si rendono conto di spremuti e presi per i fondelli, perchè le vittore sportive di queste squadre nascondono magagne alle volte politiche.
Zamparini fin quando stava a Venezia non dava fastidio a nessuno e in una regione come il veneto con tre-quattro squadre erano in serie a non poteva dire granchè.
La sua venuta in Sicilia, ha risvegliato un certo orgoglio siciliano. Finalmente possiamo dire la nostra in un campionato in cui siamo schiavi-consumatori.
Questo ha fatto saltare certi equilibri politici-sportivi.
Messina e Catania, non ha voluto essere da meno per contrastare l'egemonia del Palermo.
Ed allora come sistemare la questione? Un po di casini sugli spalti e fuori dagli stadi siciliani. Poi se ci scappa qualcosa... tanto meglio!!!
Il signor Foschi a Frankfurt an Main prima della partita con l'Eintracht che il Popolo Siciliano aveva subito tanti torti, etc...
l'intervista venne trasmessa solo 1 volta.
L'attacco a Zamparini è più di un attacco politico, è un attacco volto solo a soffocare qualsiasi velleità siciliana. Pulvirenti fa solo lo scemo di turno, e mantiene i seggiolini allo stadio...
la nostra battaglia ha assolutamente bisogno di finanziamenti e di finanziatori che credano nel progetto.
ANTUDO
Lo sappiamo benissimo, che se avremo un supporto economico, potremo resistere a lungo e cambiare le regole.
Ma adesso ci vuole pazienza e coraggio.
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