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martedì, aprile 22, 2008

Raffaele Lombardo? In prigione!

Come è finita ai politici siciliani che tentavano di appropriarsi del “Sacro Graal” dei sicilianismo? Ci hanno provato in molti negli ultimi anni: dal post-fascista Granata (chi ricorda il suo slogan “Siamo 6 milioni, siamo una nazione”?), al collega Nello Musumeci, allo stesso Cuffaro con il suo insulso inno siciliano, al pavido Miccichè. Li abbiamo sentiti tutti gonfiarsi il petto di amore per la loro patria, alcuni li abbiamo anche avvistati presso il cippo di Randazzo, di persona o tramite i loro emissari. E poi? Poi li abbiamo visti ri-sprofondare nella melma risorgimentale, ascari in pensione al parlamento nazionale (Granata e Cuffaro) o peggio completamente eclissati dal panorama politico (Miccichè e Musumeci).

Uno però è rimasto in sella, anche se la scorsa estate sembrava anche lui essersi lasciato sfuggire l'ambita preda dalle mani. Ed è arrivato il più in alto possibile (visto che come detto oramai al parlamento nazionale i politici siciliani vanno in vista del pre-pensionamento). Raffaele Lombardo ha promesso l'attuazione dello Statuto. Ed i Siciliani gli hanno dato fiducia, affidandogli un mandato molto particolare e lanciando un chiaro messaggio di “minaccia” che sicuramente tutti hanno visto in Italia, ma che a nessuno è convenuto mettere in risalto.

Un messaggio che dimostra quanto poco conti oggi in Sicilia il voto clientelare, la compravendita di voti o la criminalità organizzata. Non che non ci siano. Ma non sono per niente decisivi. Ed i risultati di queste elezioni lo dimostrano ampiamente.

Sì, sì. Tutti abbiamo notato il grande successo della Lega (che speriamo ci aiuti a fermare la follia del ponte). Tutti abbiamo notato l'insuccesso di Lombardo nel meridione d'Italia. Ma in Sicilia nessuno ha fatto caso all'eclatante differenziazione del voto per l'MPA tra le regionali e le politiche nazionali: alle prime la percentuale di voto per il movimento autonomista è stata del 21,6 %, con un 13,8% alla lista MPA ed il resto diviso tra le altre due liste ad esso collegate (Lista del Presidente e Democratici Autonomisti). Alle nazionali questi valori sono scesi per la camera al 5,6% nella Sicilia occidentale ed al 9,6% in quella orientale, con un 7.9% al senato, media tra i due valori precedenti (1).

I Siciliani hanno quindi bocciato clamorosamente l'idea di un partito del sud. I Siciliani vogliono prima di tutto un partito Siciliano che curi gli interessi della Sicilia e non hanno alcuna intenzione di essere inglobati in un indistinto ed indifferenziato sud. Questo imprigiona il neo-presidente in un angolo, stretto a nord dalla Lega, al sud dal non-voto dei meridionali, ed in Sicilia dal nostro indice puntato che certamente lo punirà alla prima occasione.

Lombardo ha un solo modo di attuare qualcosa del suo programma: l'applicazione dello Statuto, visto che nemmeno Berlusconi, a sua volta costretto a dare maggiore ascolto alla Lega, potrà aiutarlo più di tanto. Senza lo Statuto il medico di Grammichele tornerebbe nella polvere, come quelli che lo hanno preceduto (2).

I risultati di queste elezioni dovrebbero essere analizzati con molta attenzione anche dagli altri partiti siciliani. La cosiddetta “sinistra” nazionale sta scomparendo dalla Sicilia. A Roma lo sapevano prima ancora di andare alle urne, ed infatti avevano eliminato i candidati siciliani dalle liste. Lo sanno ora ancora di più tanto che la Finocchiaro ha scelto di tornare a Roma. Che dovrebbe fare a Palermo, dove non hanno più niente da gestire?

Un vuoto enorme rimane da colmare: quello di una opposizione veramente Siciliana, una sinistra che sia finalmente nostra e che lasci l'immondizia europea fuori dalla porta occupandosi dei veri problemi della gente. Abbiamo già un possibile leader, se lo si strappa alle grinfie di un altro invasore: Sonia Alfano, che forse entrerà subito all'ARS al posto della Finocchiaro fuggitiva.

Questo è il momento per i partiti siciliani di unirsi e formare il nucleo di quella che tra qualche anno sarà la sinistra Siciliana, totalmente sganciata dal mezzo secolo di truffe ideologiche della sinistra nazionale.

Non cadiamo però nello stesso errore dell'MPA: i Siciliani vogliono un partito siciliano, non un “partito del sud”. Gli accordi con i territori del Regno al di là del faro vengono dopo. Ascoltiamo quindi i Siciliani, evitiamo di fare il passo più lungo della gamba e riportiamo la trinacria in primo piano.

E capiamo anche chi si sta facendo ammaliare da Lombardo. Tocca a tutti almeno una volta. Cerchiamo di svegliarci presto però, o il danno potrebbe rivelarsi irreparabile.

(1)Per confronto in Friuli, dove si è votato sia per le politiche che per le amministrative come in Sicilia, le percentuali di voto della Lega e del PDL tra le nazionali e le regionali sono assolutamente identiche.

(2) Attenzione sempre all' “affaire ponte”: a TV7 il neo-presidente ha già dichiarato che farà subito il ponte, ma che ci vorranno 8, 10 o più anni per l'alta velocità tra Catania e Palermo. Praticamente, lui non si preoccuperà mai di realizzarla...

Nota 23/04/08: Oramai ci accorgiamo dal puzzo di quali siano le trame del nemico, prima ancora di vederle. Che senso ha il polverone alzato da Repubblica e dal servizio di LA7 andato in onda su Exit sulla compravendita di voti da parte dell'MPA? Dopo 60 anni di vergogne continuate, in Sicilia come nel resto d'Italia, se ne sono accorti ora? Se oggi un voto si compra con una busta della spesa, immaginate 50 anni fa quando la fame c'era veramente.

Dove vogliono arrivare lo vediamo chiaramente. Ed è proprio per questo che Cuffaro ha fatto la sua azione politica più importante ora che non è più nessuno presentando ricorso nei giorni scorsi contro la sua sospensione effettuata illegalmente dal Consiglio dei Ministri a seguito della condanna ricevuta (Ricordate che ci fu una vera e propria corsa a sospendere Cuffaro prima che questi si dimettesse?).

La falla che si potrebbe aprire nello Statuto con quella "sospensione" avrebbe consequenze terrificanti per noi, in quanto si arriverrebbe ad un assurdo in virtù del quale il governo centrale potrebbe sostituire i presidenti della Regione Siciliana come fa con i presidenti di un Alitalia, di un ENI o di una qualunque delle tante aziende nazional-mafiose.

Non ci sono dubbi che chi dovesse sostenere o propagandare le versioni di Repubblica o di Exit sia da considerare un traditore. Indipendentemente da come la pensiamo su Raffaele Lombardo.

18 commenti:

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Abate,

Questa frase contiene un'evidente contraddizione in termini:

"Questo è il momento per i partiti siciliani di unirsi e formare il nucleo di quella che tra qualche anno sarà la sinistra Siciliana, totalmente sganciata dal mezzo secolo di truffe ideologiche della sinistra nazionale."

Infatti mi sembra del tutto "ideologico" da parte tua auspicare che i partiti siciliani si uniscano nella sinistra Siciliana.

A ben voler vedere le cose, i Siciliani - con tutto il rispetto - se ne "catafottono" delle ideologie e men che meno delle costruzioni utopiche e astratte: perché mai i partiti siciliani dovrebbero unirsi in una sinistra siciliana? Perché mai non può esistere un sicilianismo di centro o di destra, o di altra natura? Anzi mi sembra che soltanto un sicilianismo dai connotati "moderati" - se non "conservatori" - possa essere l'unico a potere far presa sui Siciliani. Come del resto dimostra il consenso dato a Lombardo.

Non facciamoci illusioni: il consenso a Lombardo è d'opinione. Non ha nulla a che vedere con la clientela. Ancora una volta la trita retorica della sinistra siciliana (e nazionale), secondo cui chi vince in Sicilia deve necessariamente avere degli intrallazzi con la mafia o con la clientela di vario genere, ha torto marcio. E i Siciliani sanno punire e puniranno sempre questo atteggiamento "anti-siciliano" della sinistra siciliana. Del resto, anche tu lo dici che il consenso a Lombardo non ha nulla a che vedere con la clientela.

Ancora sul voto d'opinione, ritengo si debba dire che molti sinceri sicilianisti vedano nel MPA un movimento "culturalmente" più vicino al sentire comune del Popolo Siciliano di quanto non lo siano i vari partitelli/pseudo-movimenti che si richiamano al sicilianismo ma in salsa ideologica, o progressista se preferisci.

Per chiudere, vedo un parallelo tra le percentuali da 0% prese dai suddetti movimenti in Sicilia e all'estero e le magre percentuali della sinistra arcobaleno su scala nazionale. Infatti la sinistra arcobaleno nell'immaginario collettivo rappresenta il passato mentre la Lega, che affonda le proprie radici nella storia, nella tradizione, nella religione, nelle radici del popolo, rappresenta il futuro. Tutti i popoli europei si stanno volgendo al loro passato e alle loro tradizioni dopo due secoli di ubriacature giacobine.

In tal senso il MPA rappresenta in Sicilia l'equivalente della Lega al Nord.

Non ci si illuda pertanto che il consenso a Lombardo possa cambiare "colore" in futuro. Mi sembra più verosimile che se Lombardo non manterrà le promesse, la "maggioranza silenziosa" che oggi gli ha dato il consenso, domani glielo toglierà. Ma certo non si rivolgerà agli attuali movimenti sicilianisti né a una ipotetica sinistra Siciliana.

Cordialmente,

Ing. Volante

Abate Vella ha detto...

Ingegnere Volante,

grazie per il tempestivo commento che mi permette di spiegare meglio alcune cose che ho tralasciato nel post per non allungarlo troppo.

Ho usato il termine sinistra. Non mi riferisco a nessuna ideologia. Mi riferisco semplicemente alla dicotomia governo/opposizione. Non ho usato la parola opposizione perché sembrava che il destino di questa opposizione fosse quello di rimanere tale.

Ogni democrazia deve avere una maggioranza ed una opposizione che si confrontano entro confini accettati da entrambi (quello che non si fa in Italia dal 1992 ad oggi), per esempio quelli dello Statuto. Spero di avere chiarito il concetto. Diciamo che con sinistra intendo la posizione nelle ali del parlamento. Nient'altro.

Riguardo al voto clientelare, credo che siamo sulla stessa lunghezza d'onda. E poi quello che c'é se lo spartiscono in ugual misura i due schieramenti.

I partiti Siciliani: direi che hanno delle forti responsabilitá e che hanno TUTTI commesso gravissimo errori in questa tornata elettorale. Non sono d'accordo con te quando dici che il popolo non si ritrova nei movimenti "sicilianisti". Ed anche di questo abbiamo avuto la dimostrazione: si chiama Sonia Alfano. Se questi partitini si fossero presentati assieme alle regionali con un candidato credibile, probabilmente avrebbero portato un rappresentante all'ARS, cosa che forse ora fará la Alfano.

La cosidetta sinistra italiana sta per andarsene definitivamente dall'isola. Chi prenderá il suo posto? Lombardo avrá il 100%? Non credo. Potrebbe prenderlo Beppe Grillo: sarebbe peggio di prima. Se l'MPA é un partito Siciliano (ed io credo che lo sia, anche se risponde ancora anche ad interessi non Siciliani - ma non possiamo isolarci completamente dal mondo) allora anche l'opposizione deve essere fatta da un partito Siciliano. Senza di questo saremo sempre in pericolo di cadere nelle mani sbagliate. I "Sicilianisti" possono colmare questo vuoto.

Ci riusciranno? Solo se lotteranno assieme. E con la Trinacria grossa, non con quella piccola. I Siciliani non sono interessati ad un partito del sud, almeno fino a quando non si sistema la Sicilia.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Abate,

Grazie a te per la tempestiva risposta e per gli utili chiarimenti.

Ovviamente Lombardo non può e non deve avere il 100%. Ci mancherebbe altro. E' senza dubbio auspicabile che qualcuno gli stia col fiato sul collo. Certo se esistesse una opposizione credibile, costruttiva, non ideologica, che lo incalzasse sul terreno dell'applicazione dello Statuto e delle rivendicazione sacrosante del nostro popolo, sarebbe tutta un'altra musica nel Parlamento più antico del mondo. Altro che Partito Democratico dei miei stivali!

Quanto a Grillo, Dio ce lo scansi! Non abbiamo bisogno di eco-nazisti eurocrati discepoli del principe di Edimburgo, che vogliono solo sottomettere il mondo con il signoraggio monetario!

Siamo certi che la Alfano sia consapevole del ruolo di opposizione Siciliana che si appresta a giocare dati i suoi legami col suddetto tirchione genovese?... In fondo spero di sì. Voglio immaginare che la ventata di autonomismo che sta investendo la Sicilia prenda di petto anche lei... chi vivrà vedrà.

Solo una nota sulla Finocchiaro: all'apertura delle urne era a Roma con Walter Veltroni! La trovo una cosa scandalosissima, oltraggiosa!!! Dovrebbe vergognarsi a vita! Come fa un candidato alla Presidenza della Regione siciliana a trovarsi a Roma anziché a Palermo all'apertura delle urne?

E' inutile, gente così ha testa e cuore immersi nella Repubblica (giacobina) italiana.

E i Siciliani non perdonano!

Anonimo ha detto...

FINALMENTE I VERI SICILIANI si sono risvegliati da 147 anni di sonno profondo. Il sangue del Vespro di 726 anni fa`incomincia a scorrere di nuovo. Questa volta gli nemici non sono i francesi angioini e il papa, ma gli italici del nord, i pseudo-italiani che hanno perso le loro radici e lingue storiche, il governo coloniale italiano, i partiti nazionali italiani, l’opinione pubblica italiana col cervello lavato al stile stalinista, i pseudo-siciliani colonizzati, il sistema scolastico conformista perpuatori delle menzogne anti-storiche, la stampa asservita al potere politico italico. Il nostro momento storico per la nostra riscossa come popolo Siciliano e`arrivato il 4 luglio 2007 quando il popolo Siciliano ha finalmente smaschierato l’anti-eroe ed assassino garibaldi al parlamento italiano. Lo stesso giorno dell’anti eroe garibaldi e della revoluzione Americana. Noi faremo come hanno fatto gli Americani di 231 anni fa`, rovesciando il potere coloniale che le teneva schiavi. VIVA La Sicilia Libera, VIVA il popolo Siciliano, VIVA la Nazione Siciliana, VIVA LA LINGUA SICILIANA. Avanti col nuovo Vespro Siciliano

Anonimo ha detto...

Quanto a quest’intervento dell’ABATE VELLA io stesso da esponente indipendentista, militante nel Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti, costato che Tu, ABATE VELLA scrivi: “la cosiddetta “sinistra” nazionale sta scomparendo dalla Sicilia. “ Ma siamo, sei veramente convinto di ciò?
Io credo, invece, che un po’ tutti, prima gli analisti di potere e del potere e poi le cosiddette opinioni pubbliche siano cadute nell’equivoco.
Io sono invero persuaso che si tratti, di una sorta d’auspicio più che di un reale addio alle armi della Sinistra italiana.
Vengo e mi spiego. Certo la sconfitta elettorale c’è stata ed è evidente ma da qui a pensare e teorizzare un “effetto libellula” sulla stessa idea di sinistra centralista, diciamo che ce ne passa!
Eppure sembra che la Sinistra Italiana, e italiana in Sicilia, abbia, di suo, una robusta vocazione all’autolesionismo. Affari loro!
La nascita della Sinistra Arcobaleno è stata un errore?
Non è nostra abitudine giudicare e pontificare sulle scelte organizzative dei nostri competitori. Troviamo, semmai, più utile ed interessante discutere, sul campo, del perché, forse, in Sicilia, la Sinistra( compreso lo PS ) e anche la Sinistra Arcobaleno ( PRC, PdCI, Verdi, SD) hanno perso.
E’ ovvio che non essendo, né ritenendoci dei pavidi, diremo la nostra con chiarezza.
Noi Indipendentisti siamo convinti che la sconfitta della sinistra italiana in Sicilia sia stata provocata anche da una sottovalutazione della QUESTIONE SICILIANA.
Noi da Indipendentisti percepiamo, forse meglio e più di altri, le ampie contraddizioni che la sinistra italiana (così come i partiti italiani di centro e di destra)disvelano, rispetto alla Questione Siciliana.

Chiariamo subito che non cerchiamo, né liason né rapprochement, con niente e nessuno. Noi siamo e restiamo” con la voce, il cuore e la testa” nel Frunti Nazziunali Sicilianu – Sicilia Indipinnenti. La sinistra italiana in Sicilia ha perso anche perché non ha voluto e saputo rappresentare, per scelta di una dirigenza, con “chiappe, panza e cuore” a Roma, la Sicilia, i Siciliani e i loro bisogni e le loro speranze.
Chiarito ciò non dobbiamo né possiamo tacere anche quando, sia pure nell’ambito cosiddetto sicilianista, leggiamo analisi seppure verosimili difficilmente, a nostro avviso, vere.
E’ a nostro avviso il caso della tua analisi, Te lo scrivo, senza livore e con estrema chiarezza.
Quando, infatti, Tu “ABATE VELLA” scrivi: “Questo è il momento per i partiti siciliani di unirsi e formare il nucleo di quella che tra qualche anno sarà la sinistra Siciliana, totalmente sganciata dal mezzo secolo di truffe ideologiche della sinistra nazionale. “ abbiamo pensato, apertis verbis, che Tu avessi valutato e soppesato alcune Tue oggettive necessità.
Ci sbagliavamo, o meglio ABATE VELLA Ti sei successivamente, prontamente, chiarito e autocorretto, rispondendo ad alcuni appunti dell’INGENERE VOLANTE. Hai infatti, poi scritto:
“Ho usato il termine sinistra. Non mi riferisco a nessuna ideologia. Mi riferisco semplicemente alla dicotomia governo/opposizione.” poi continui, dipani, spieghi e così chiosi: […]” Diciamo che con sinistra intendo la posizione nelle ali del parlamento. Nient'altro.”
Non ti sei posto il problema che ci possa essere in futuro una sinistra realmente siciliana ed indipendentista.Ritengo inoltre che la Sicilia, la sua storia, la sua complessità sociale, culturale, politica, statuale meritino più di una semplice DICOTOMIA tra una DESTRA e una SINISTRA, intese come semplice convenzione e/o “loco” parlamentare.
Vedi, caro ABATE VELLA, inoltre non vogliamo, non possiamo concordare con Te, quando Tu (lecitamente si badi bene! ) scrivi:
“Non sono d'accordo con te quando dici che il popolo non si ritrova nei movimenti "sicilianisti". Ed anche di questo abbiamo avuto la dimostrazione: si chiama Sonia Alfano.”
Scusami ma devo dire che mi lascia interdetto il tentativo di accreditare, cosa che già in altri siti ho visto veicolare, del resto in modo direi non convincente, la pur rispettabile, pasionaria, Sonia Alfano, come “sicilianista”.
Dicci ABATE VELLA, perché mai dovremmo considerare la pur degna e battagliera ALFANO una sicilianista? Ha fatto dichiarazioni, ha prodotto prese di posizione in favore dell’Autodeterminazione, della Nazione Siciliana o sulla Questione Siciliana?
O forse dovremmo “incoronarla” solo perché ha grinta o visibilità?.
Ti dirò che spero certo che l’Alfano maturi posizioni sicilianiste ma ciò deve essere un percorso suo di maturazione, personale e politica, e non un mero arruolamento, né un semplice auspicio.
Continuando Tu, poi, scrivi rispondendo a L’INGEGNERE VOLANTE che parla di partitelli/pseudo-movimenti con percentuali dello 0%, e gli rispondi chiosando:
“ Se questi partitini si fossero presentati assieme alle regionali con un candidato credibile, probabilmente avrebbero portato un rappresentante all'ARS, cosa che forse ora fará la Alfano.”
Caro ABATE VELLA, è nobile l’idea di unificare le forze ma bisogna distinguere bene i “veri” sicilianisti dai “falsi”. Cosa questa difficilissima anche perché non si può impedire
Che sigle di ogni genere proliferino e adottino una connotazione apparentemente sicilianista e/o indipendentista.
Resta il fattoche l’unica forza che realmente, concretamente si è offerta al giudizio dell’elettorato, in Siciliaè stato solo il CARTELLO denominato PARTITO DEL SUD.
Rassemblement che, in condizioni politiche di pari dignità, raggruppava I Meridionalisti del PdSud, gli Autonomisti del P.A.S. e cosa non secondaria gli INDIPENDENTISTI du FRUNTI NAZZIUNALI SICILIANU – SICILIA INDIPINNENTI.
Questi sono stati gli unici ad offrire, in tutta la Sicilia, in tutto l’Arcipelago Siciliano,sia pure limitatamente al voto per il Senato, un’alternativa al sistema centralista, e ai partiti di potere di cui anche l’MPA può essere considerata parte.
I sedicenti Gandhi, Arafat, Finocchiaro Aprile dove hanno disvelato la loro sagace infallibilità d’analisi e progettuale? Su questo tema V’invito a leggere il mio Post pubblicato su http://indipendenzasicilia-fns.ilcannocchiale.it intitolato “UNA ANALISI INDIPENDENTISTA DEL VOTO E DELLA SITUAZIONE POLITICA IN SICILIA.”
Ma torniamo a Noi . Diversa è la valutazione che faccio invece, del tuo ragionamento finale, quando affermi che:
“La cosidetta sinistra italiana sta per andarsene definitivamente dall'isola. Chi prenderá il suo posto? Lombardo avrá il 100%? Non credo. Potrebbe prenderlo Beppe Grillo: sarebbe peggio di prima. Se l'MPA é un partito Siciliano (ed io credo che lo sia, anche se risponde ancora anche ad interessi non Siciliani - ma non possiamo isolarci completamente dal mondo) allora anche l'opposizione deve essere fatta da un partito Siciliano. Senza di questo saremo sempre in pericolo di cadere nelle mani sbagliate. I "Sicilianisti" possono colmare questo vuoto. “

E’ un’analisi interessante e credo, in parte, giusta,anche se alquanto esagerata sul futuro politico di Beppe Grillo e del GRILLISMO.
Trovo meno giusta la chiosa finale quando affermi poi:

”Ci riusciranno? Solo se lotteranno assieme. E con la Trinacria grossa, non con quella piccola. I Siciliani non sono interessati ad un partito del sud, almeno fino a quando non si sistema la Sicilia.”
Vedi, caro ABATE VELLA, tu hai ragione, e io lo dico pubblicamente qui, e l’ho già detto anche in altri contesti, che occorre certo caratterizzare sempre più e meglio l’azione SICILIANISTA, e pur tuttavia, l’esperienza fatta nelle condizioni date, in un’elezione come quella per il senato, con il Cartello del Partito del Sud, che, in quel contesto, con il “GIGLIO e la TRINACRIA” ha, in Sicilia, da solo, impedito la scomparsa del Sicilianismo, dell’Indipendentismo dalle elezioni e dalla realtà sociale e politica siciliana.
Rimane valida comunque una coraggiosa attestazione di presenza, coerenza e volontà politica che si contrappone scientemente e apertamente sia al centralismo e alla partitocrazia italiana in Sicilia sia a certo disfattismo pseudo sicilianista e sterile fortunatamente non maggioritario.

ANTUDU!

Trinakrius

Anonimo ha detto...

CONTRO-RISPOSTA A “L’INGEGNERE VOLANTE”

Devo dire che anch’io non concordo pienamente con l’analisi offertaci da “Abate Vella
” ma devo altresì ammettere che sono ancor meno convinto della lettura e del tenore degli argomenti offerti in contro-replica da “L’Ingegnere Volante”.
Del resto non è questa la prima volta che con “L’Ingegnere Volante” ci troviamo, democraticamente, lealmente quanto apertamente, in disaccordo.
Ma vengo allo specifico della questione. Dopo aver letto ed analizzato il post dell’Abate Vella, dello scorso martedì, 22 aprile 2008, “Raffaele Lombardo? In prigione! “ L’Ingegnere Volante” scrive: “A ben voler vedere le cose, i Siciliani - con tutto il rispetto - se ne "catafottono" delle ideologie e meno che meno delle costruzioni utopiche e astratte: perché mai i partiti siciliani dovrebbero unirsi in una sinistra siciliana?
Perché mai non può esistere un sicilianismo di centro o di destra, o di altra natura? Anzi mi sembra che soltanto un sicilianismo dai connotati "moderati" - se non "conservatori" - possa essere l'unico a potere far presa sui Siciliani. Come del resto dimostra il consenso dato a Lombardo.

Non facciamoci illusioni: il consenso a Lombardo è d'opinione. Non ha nulla a che vedere con la clientela. Ancora una volta la trita retorica della sinistra siciliana (e nazionale), secondo cui chi vince in Sicilia deve necessariamente avere degli intrallazzi con la mafia o con la clientela di vario genere, ha torto marcio. E i Siciliani sanno punire e puniranno sempre questo atteggiamento "anti-siciliano" della sinistra siciliana. Del resto, anche tu lo dici che il consenso a Lombardo non ha nulla a che vedere con la clientela.

Ancora sul voto d'opinione, ritengo si debba dire che molti sinceri sicilianisti vedano nel MPA un movimento "culturalmente" più vicino al sentire comune del Popolo Siciliano di quanto non lo siano i vari partitelli/pseudo-movimenti che si richiamano al sicilianismo ma in salsa ideologica, o progressista se preferisci.

Per chiudere, vedo un parallelo tra le percentuali da 0% prese dai suddetti movimenti in Sicilia e all'estero e le magre percentuali della sinistra arcobaleno su scala nazionale. Infatti la sinistra arcobaleno nell'immaginario collettivo rappresenta il passato mentre la Lega, che affonda le proprie radici nella storia, nella tradizione, nella religione, nelle radici del popolo, rappresenta il futuro. Tutti i popoli europei si stanno volgendo al loro passato e alle loro tradizioni dopo due secoli di ubriacature giacobine.

In tal senso il MPA rappresenta in Sicilia l'equivalente della Lega al Nord. “


Ancora una volta dobbiamo costatare che le tue accuse possono essere facilmente “capovolte “ contro il tuo stesso ragionamento. Vengo e mi spiego. Tu accusi ( in termini di ragionamento si badi bene) “Abate Vella” di un eccesso di “ideologismo”quando auspica che i partiti siciliani si uniscano nella sinistra Siciliana.
Ma poi nella tua lunga analisi i toni, in buona sostanza, sono anch’essi accoratamente ideologici.
Credo poi che Tu sbagli quando generalizzi un atteggiamento.
Applicando, infatti, la categoria camilleriana del “ catafottersene” delle ideologie e meno che meno delle costruzioni utopiche e astratte in distintamente a tutti i Siciliani, Tu, di fatto, togli spazio e senso, ad una qualsivoglia rinascita della Sicilia, della Nazione Siciliana e con essa dell’area politica Indipendentista e Sicilianista.Credo sia un po’ troppo, non credi?
Con questo tu “cammeo” politologico anzi sociologico sembri volerci condannare, sia come Nazione che come Popolo, ad una sorta di “ irredimibilità qualunquista” che proprio non meritiamo e soprattutto non accettiamo.
Dai la sensazione ( sbaglierò?) che la tua priorità è oggi più la preoccupazione di sbaragliare l’ideologia di sinistra, in quanto tale, più che analizzare la realtà siciliana e il suo senso politico per cambiare il nostro Arcipelago.
Poi Tu affermi: “ Perché mai non può esistere un sicilianismo di centro o di destra, o di altra natura? Anzi mi sembra che soltanto un sicilianismo dai connotati "moderati" - se non "conservatori" - possa essere l'unico a potere far presa sui Siciliani.”

Lo dici quasi retoricamente, hai, infatti, già la risposta, tant’è che immediatamente dopo continui scrivendo “ Come del resto dimostra il consenso dato a Lombardo .
Non facciamoci illusioni: il consenso a Lombardo è d'opinione. Non ha nulla a che vedere con la clientela. Ancora una volta la trita retorica della sinistra siciliana (e nazionale), secondo cui chi vince in Sicilia deve necessariamente avere degli intrallazzi con la mafia o con la clientela di vario genere, ha torto marcio.”

Credo di non poter essere d’accordo con Te su nulla di quanto sopra hai scritto.
Conoscendo però, ed apprezzando, la Tua propensione al confronto e alla dialettica, Ti mostro il senso della mia critica.
Tu scrivi che il consenso a Lombardo è d’opinione.
Io credo che sia in parte, per una quota parte anche un voto d’opinione, ma certo ritengo eccessivo, troppo semplicistico definirlo, come Tu fai, tout court, un VOTO D’OPINIONE.
Senza sostituirmi ad analisti, sociologi e quant’altro devo costatare con la “voce degli occhi”, come ho potuto fare qualche giorno fa vedendo la trasmissione “EXIT” su La7, che l’analisi del voto al MPA è forse più “composita” di quello che Tu intendi, credi e affermi.
Quanto poi alla “ trita retorica della sinistra siciliana (e nazionale), secondo cui chi vince in Sicilia deve necessariamente avere degli intrallazzi con la mafia o con la clientela di vario genere”.
Anche in questo caso, a mio avviso, confondi, anche se in piena buona fede, due livelli e due piani diversi.
Tu giustamente additi un modello grossolanamente lombrosiano, colonialista e spesso anche giustizialista ma facendo ciò però sembri dimenticare e obliare che una certa dimensione clientelare, ed un ruolo politico della Mafia ci sono e sono operanti certo non solo in Sicilia, ma anche pesantemente in Sicilia.
Concordo però con Te quando invece additi l’atteggiamento "anti-siciliano" della sinistra italiana in Sicilia. E’quella un’evidente realtà che però non fa male indicare una volta di più.


Tu sei caparbiamente convinto che molti sinceri sicilianisti scorgano nel MPA un movimento "culturalmente" vicino al sentire comune del Popolo Siciliano.
Io non ne sono convinto ma ancor meno condivido quando affermi perfino che l’MPA vale più dei vari partitelli/pseudo-movimenti che si richiamano al sicilianismo in salsa ideologica, o progressista ( torna il Daimon Ideologico?).

Mio caro certo, a posteriori, una vittoria può essere caricata, sempre e comunque, dei contenuti che più aggradano, ma non è comunque né garanzia di verità né di una eventuale giustezza d’analisi.
Vorrei, tuttavia, conoscendo la tua vocazione al dialogo, ricordare a Te e ai Lettori che quelli che Tu chiami “partitelli/pseudo-movimenti che si richiamano al sicilianismo ma in salsa ideologica, o progressista se preferisci”, sono quelli che,, concretamente, attivamente garantiscono visibilità e presenza politica reale nel e sul territorio al Sicilianismo, all’Indipendentismo.

Fuor di metafora credo Tu additi, in Sicilia, il PdSud e, all’estero, l’Altra Sicilia che a tuo dire avrebbero raggranellato percentuali da 0%.Sbagli in entrambi i casi.
Caro Ingegnere, premesso che la percentuale, per onor di cronaca, è pari nel caso, di cui ho senso e contezza, quello del Cartello del PdSud , allo 0,149 % che in termini di voti corrisponde al numero di 3.736 .
Voglio dirti, senza vis polemica, che questi voti raccolti, per il Senato, dal Cartello del PdSud-AM, sono voti “pesanti” che proprio testimoniano e smentiscono la tua, forse affrettata analisi.
Trovo improprio, e soprattutto non oggettivo, poi accostarci, nel ragionamento, alla debacle della sinistra arcobaleno.
Siamo stati di questi, difatti, competitori, imparagonati ed imparagonabili, e ciò secondo qualunque parametro e/o riferimento ideologico, politico ed elettorale.
Come del resto, sono rimasto non positivamente impressionato, dal fatto che Tu abbia calato, in un’analisi Siciliana, dati che riguardano la Lega Nord, comparandoli, raffrontandoli ed equiparandoli a quelli che riguardano l’ MPA.
Ti dirò che non condivido per nulla quest’accostamento.
I voti del MPA e della Lega Nord sono ampiamente diversi in termini politici e sociali. E credo, lo dico fraternamente, che dovresti riflettere su ciò.
Pur tuttavia prendo atto del fatto che Tu scrivi:
“In tal senso il MPA rappresenta in Sicilia l'equivalente della Lega al Nord”.
Poi continui scrivendo:

“Non ci s’illuda pertanto che il consenso a Lombardo possa cambiare "colore" in futuro. Mi sembra più verosimile che se Lombardo non manterrà le promesse, la "maggioranza silenziosa" che oggi gli ha dato il consenso, domani glielo toglierà.
Ma certo non si rivolgerà agli attuali movimenti sicilianisti né a una ipotetica sinistra Siciliana.”

Tu concludi quindi la tua “contro-analisi “ riaffermando che per Te, in buona sostanza, la preoccupazione maggiore è e resta ideologica, di schieramento (in termini italiani).
Tu hai una visione, una posizione conservatrice, che lecitamente è il tuo faro.
Essa è e resta la tua cartina di tornasole.
Posizione che unita ad una serie di considerazioni varie, originali o desunte dalla pubblicistica (sempre italiana), Ti porta, per vie diverse, a determinare, nei fatti, una sorta di IRREDIMIBILITA’ della Sicilia e dei Siciliani.
Credo che Tu così facendo, pur non essendo un centralista finisci per trovarti su sponde, che porterebbero chi leggesse, solo questo tuo “comment”, a definirti solo un Siciliano ANTIGIACOBINO, UN ANTI PROGRESSISTA IDEOLOGICO e non certo un Sicilianista.
Sei, infatti, troppo assillato dal pregiudizio anti-progressista e anti-giacobino per ben cogliere la forza del Cambiamento, ideale e reale, rappresentata da una Visione Sicilianista ed Indipendentista socialmente orientata, e seriamente proiettata verso l’Autodeterminazione.
Sei inoltre, sempre a mio avviso, troppo preso dalle tue analisi per impegnarti a cambiare il Mondo, la Realtà, la nostra martoriata Sicilia.
Trovi forse più facile invece che analizzare sociologicamente e politologicamente gli avvenimenti da spettatore.
Non sei il solo, ma così facendo contribuisci involontariamente a mantere lo status quo di potere in Sicilia.
Niente di male, per Me sei e resti comunque un uomo impegnato, un intellettuale brillante con cui, sempre e comunque, confrontare idee e opinioni

Cordialmente,

TRINAKRIUS

Anonimo ha detto...

se posso dare un cosiglio a tutti quanti, "meno parole e più fatti".
si parla a tavolino di ciò che i siciliani vogliono, forse è meglio andarlo a vedere sul campo.
a queste elezioni non c'era un partito che difendeva gli interessi della sicilia; questa è l'unica cosa di cui prendo atto e sono sicuro che non ci sarà nemmeno alle prossime elezioni.
tutti i partiti sicilianisti sono partiti virtuali, difendono valori giusti, ma che i siciliani nemmeno conoscono.
incominciamo a creare una struttura partitica gerarchica che parta dal basso
incominciamo a fare politica in strada, tra la gente e non con la tastiera.

ANTUDO!

Anonimo ha detto...

A quest'ora non me la sono sentita di leggere tutto, ma lo farò. Ho solo notato che McAfee SiteAdvisor dall'anonimo grigio è passato al verde. Vuol dire che il blog cammina, complimenti Abate Vella!

Abate Vella ha detto...

Caro Trinakrius, ti ringrazio per il commento e per le critiche, che poi sono quelle che mi fanno riflettere di piú.

Vedró di rispondere a tutto:

1) Sull'analisi che fai della sconfitta della sinistra sono d'accordo con te. Quando dico che la Sinistra italiana scomparirá dalla Sicilia, mi riferisco proprio all'idea di centralismo che non puó avere futuro in Sicilia. Non ha futuro in Sicilia un partito che non si occupi dei problemi della Sicilia e dei Siciliani in quanto popolo e nazione.

2) Hai ragione: non mi sono posto il problema di quello che dovrebbe essere una "sinistra" in Sicilia. Non perché non mi interesi, ma perché é un argomento importante e complesso che merita piú ampi spazi. Ho solo rilevato il vuoto che la sconfitta della sinistra centralista sta creando. Spero che il discorso si sviluppi ulteriormente!

3) Sonia Alfano: non dico assolutamente che la Alfano sia sicilianista. Ma i voti confluiti verso di lei secondo me mostrano quanto spazio ci sia per una proposta veramente Siciliana. Non dico assolutamente di incoronare la Alfano, dietro cui tra parentesi si nascondono trame poco chiare (mi riferisco al saltimbanco). Peró credo che Alfano debba ancora fare vedere di che pasta sia fatta. Forse tu hai giá dei dati, e quindi sai giá con chi abbiamo a che fare...

3)Sono convinto che la comune lista presentata dal MIS, da PAS e da Erasmo Vecchio sia un fatto di notevole importanza che spero vada avanti coinvolgendo tutti gli altri. Il mio richiamo alla trinacria grande non voleva essere una critica per quello che si é fatto, ma un incoraggiamento per quello che si dovrá fare.

Con affetto,
Abate Vella

Abate Vella ha detto...

Nebros,

"Incominciamo a fare politica in strada, tra la gente e non con la tastiera."

Pienamente d'accordo, la politica vera si fa in strada tra la gente.

La tastiera peró ogni tanto la si deve usare, basta non credere di poter fare una rivoluzione dalla propria camera da letto. ;)

Gli amici del PdSud stanno per fare un congresso a Lampedusa, mi sembra sia un passo nella direzione giusta....

Anonimo ha detto...

Il problema del rapporto tra la sinistra e la Sicilia credo che sia assai complesso. In proposito, sempre secondo la mia opinione, va distinto il periodo della tradizionale sinistra storica da quello della neo sinistra. La prima ha tradito la Sicilia, sin dal tempo dei fasci siciliani e passando, assai probabilmente, anche attraverso la vicenda del mai abbastanza chiaro affare Giuliano. Per motivi ideologici la passata sinistra ebbe a scegliere l'industrializzazione del nord, che avrebbe accresciuto la massa "rivoluzionaria" della classe operaia, di contro agli "inaffidabili" contadini siciliani. Cosa del tutto diversa è la neo sinistra che fa da prezioso puntello, con la sua cultura di burocrazia totalitaria, alle vere decisioni politiche, che vengono assunte da un'elite finanziaria privata. Quest'ultima sinistra, ritengo, non sta bene a nessuno, non solo alla Sicilia, essa riguarda infatti un progetto dell'Europa, che al momento sta mostrando i suoi limiti. Il dato nuovo di oggi è che effettivamente si stanno ridimensionando i c.d. interessi nazionali. In questo contesto diventa realmente più facile l'emergere di una politica sicilianista vera, a condizione però che non ci si arrocchi, richiudendosi su se stessi. Bisogna entrare nel circuito ed intercettare un interesse politico di rilevanza europea, affinchè cessi l'esclusivo filtro romano, che rapresenta poi solo ben noti specifici interessi. Le recenti manovre dell'Ente di gestione di Malpensa con Luftanza sono un chiaro esempio di come si possa camminare a presindere dalle frontiere ove si individuino obiettivi comuni. I nostri politici attuali vanno incalzati, con ogni strumento, telematico e no, in ordine alla trasparenza del loro progetto. Emblematica, per esempio, è la questione del ponte sullo stretto: è inammissibile che ci si debba scervellare in ipotesi nel mentre i cittadini siciliani hanno il diritto di sapere se il gioco vale la candela, qual è cioè il quadro complessivo entro cui si pone il progetto di un opera, che avrà in ogni caso un impatto devastante per il territorio, già a cominciare dal momento dell'impianto dei ciclopici cantieri.

Abate Vella ha detto...

Peppinnappa,

eccellente analisi! Condivido appieno!

Vorrei aggiungere solo una cosa: credo che si debba allargare l'orizzonte politico ben più in là dell'Europa. Forse dire Mediterraneo sarebbe più significativo (in fondo l'Europa non è altro che una periferia del Mediterraneo,sono i mari che fanno viaggiare le civiltà).

Anonimo ha detto...

Abate Vella, credo che l'ipotesi da te sviluppata, qualche post addietro, in ordine al progetto complessivo che ruota intorno al ponte sia abbastanza vicina al vero, almeno a giudicare dagli argomenti più seri del solito che riportano da qualche giorno giornali tradizionalmente pontisti, alludo in particolare a "La Sicilia". Ritengo che l'Italia dovrebbe funzionare come un grande pontile di approdo sul Mediterraneo, per merci dirette nel cuore europeo, per il naviglio proveniente dall'altra parte del Globo. Augusta sarà punto di riferimento per le navi provenienti da est, invece, per quanto riguarda le navi provenienti da Gibilterra, credo che i palermitani venderanno cara la pelle mettendo in gioco Termini Imerese. Mi pare che se pur in secondo piano alla Regione, qualche punto buono i Palermitani lo hanno piazzato però a Roma.Il problema grosso per loro è Gioia Tauro, che è già bello e pronto per l'approdo diretto del traffico proveniente da Gibilterra.Sarà un problema per Lombardo, il quale da Presidente della Sicilia con aspirazione però a fare il lider di tutto il sud, dovrà affrontarla pure la questione. Io comunque farei, ovviamente, il tifo per i palermitani. Però mi chiedo perchè tutto questo progettare avviene in silenzio, quasi fosse meglio che i siciliani non sapessero? O siamo ancora lontani dalla verità oppure c'è anche qualche altra cosa.

Abate Vella ha detto...

Peppinnappa,

anche io tifo per Palermo in questo momento. Se riescono a fare almeno una delle due (l'interporto di Termini o la linea veloce CT-PA) nessuno vorrà mettere più i suoi soldi nel ponte.

Ti ricordo comunque che il traffico principale sarà quello proveniente da est, e questo ci assicura che una volta che PA (nel senso politico) ottiene il giusto non potrà tiranneggiare da sola sul resto della Sicilia.

Ci sono altri punti a favore del collegamento CT-PA: Lo Bello sarà il nuovo presidente del BdS, e lui si è sempre mostrato freddo nei confronti del ponte ed entusiasta per la CT-PA.

Chi vuole il ponte? In Sicilia solo alcune forze politiche, appoggiate da forze esterne all'isola, e l'ordine degli ingegneri (lo dico con forte ironia).

Il silenzio sul progetto è dovuto alla contrarietà del nord (Genova, Livorno, etc etc) che pensano così di bloccare i porti meridionali, al fatto che gli interessi sono stranieri (tedeschi per la precisione) e non italiani, al fatto che in fondo cosa penserebbe l'opinione pubblica di un ponte che serve solo a portare i container a Gioia? Anche gli scecchi direbbero subito Termini!

Ci potrebbero essere anche altri interessi... sto sempre attento alla cosa.

La cosa più sgradevole è che c'è una soluzione per accontentare tutti (il porto di Siderno) ma ai tedeschi non va bene, perchè loro vogliono TUTTO il traffico, e delle economie locali non si interessano.

I calabresi dal canto loro, ancora alle prese con una criminalità asfissiante (ed anche qui ci vedo qualche zampino tedesco...) non hanno certo la testa su queste cose...

Abate Vella ha detto...

Aggiungo questo link:

http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_29/navi_non_entrano_nei_porti_italiani_f4df58aa-15b6-11dd-acde-00144f02aabc.shtml

quell'ascaro di Stella parla di successo casuale di Gioia Tauro: secondo lui i tedeschi sono scemi.

Poi quali sono queste casualità? Fondali profondi ed ampi spazi, i requisiti principali per un porto decente.

Solo un fesso può scrivere così. Oppure uno che scrive a comando.

Abate Vella ha detto...

Riporto tutto il link:

http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_29/
navi_non_entrano_nei_porti_italiani_
f4df58aa-15b6-11dd-acde-00144f02aabc.shtml

Anonimo ha detto...

Abate Vella, ti ringrazio per le segalazioni, sei una vera miniera di notizie. Credo che tu abbia proprio azzeccato per quanto riguarda l'affare Augusta, basta sorrere "La Sicilia" di oggi. Tuttavia quello che non capisco bene è il collegamento ferroviario Augusta - Gioia Tauro, che tu ipotizzi. In buona sostanza le merci verrebbero sbarcate ad Augusta, trasferite col treno sino a Gioia Tauro e qui reimbarcate. Ma perchè questi passaggi? Forse per l'imbarco su navi più piccole che abbiano poi accesso a porti con minore pescaggio? Ma allora perchè non sbarcare direttamente a Gioia Tauro,che ha in ogni caso fondali adeguati,magari attraverso il passaggio dello stretto di Messina, allo stato, senza ponte, perfettamente trasitabile, con i suoi fodali che toccano i 100 metri, anche dalle portacontainer più grandi? Se si sbarca ad Augusta, diventa a questo punto più razionale la TAV diretta sino a Berlino, di cui si blatera tanto. Scusa se impegno il tuo blog per questi miei dubbi.

Abate Vella ha detto...

Peppinnappa,

lo Stretto di Messina ha un problema importante: è stretto!

L'incidente accaduto all'aliscafo è stato un segnale d'allarme importante.

Aumentare ulteriormente il traffico per giunta con navi così grandi da essere praticamente impossibilitate nelle manovre con le correnti che vi sono è improponibile!

Per questo Gioia sta già perdendo posizioni rispetto a molti altri porti.

Per quanto riguarda i fondali anche ad Augusta vi sono fondali molto profondi e comunque oggi i fondali profondi si creano.

Poi non conviene portare i container dalla Sicilia in Europa via ferrovia per motivi economici: hai idea che genere di capacità dovrebbero avere le linee?

Pensa che da Amsterdam i container continuano a passare per Suez per raggiungere l'oriente (e viceversa) anche se una linea transiberiana sarebbe molto più corta...