Stati canaglia
Mentre a Cuba il regime liberalizza la vendita dei computer, il mondo “libero” inorridisce alle nuove misure repressive decise dalla Siria, stato canaglia nemico giurato della democrazia e dei diritti dei popoli (dicono...).
Secondo l'agenzia diramata da Reuters “Le autorità siriane hanno ordinato agli utenti degli internet cafè di rivelare la loro identità. (...) Gli ufficiali di sicurezza questa settimana hanno diramato l'ordine ai propietari degli internet cafè di registrare i nomi e conservare una copia dei documenti d'identità dei loro clienti insieme agli orari di nei quali questi arrivano e vanno via.”
Per Mazen Darwich, capo del Syrian Media Center (una organizzazione indipendente che monitorizza l'oppressione contro i media) “Queste misure sono state prese per terrorizzare chi usa internet e per incrementare la paura e l'auto censura in violazione del diritto alla privacy ed alla libertà di espressione”.
Ma vi sono posti dove si fa anche di peggio. Ad esempio in una nazione dove sono già anni che i frequentatori degli internet cafè vengono presi di mira allo stesso modo, oggi si tenta di schedare chiunque possegga un computer.
La cosa più curiosa sono le motivazioni del governo siriano, secondo cui i controlli sono necessari a prevenire la “penetrazione israeliana”. Ed in Italia? In Italia i controlli sono necessari per prevenire la “penetrazione terroristica”.
Stessa faccia, stessa razza.
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