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domenica, marzo 09, 2008

Tra la fine e l'inizio

Lo stato italiano non sarebbe mai potuto sopravvivere senza la mafia. La mafia è morta nel 1992. E lo stato italiano? Pure. Da allora viviamo nella “zona del crepuscolo”. Tutti: politici, mafiosi, semplici cittadini.

Abbiamo anche una legge elettorale da zona del crepuscolo, un sistema grazie al quale è impossibile vincere e che consegna l'Italia ad una perenne instabilità. Un sistema che non la riporterà più indietro ma non la farà neanche riposare in pace. Ed allora quelle che arrivano non saranno altro che elezioni crepuscolari, dai risultati indefiniti, sbiaditi, che continueranno ad anestetizzare ed a mesmerizzare il cittadino mentre alle sue spalle si prepara il gran finale.

Quel gran finale programmato inizialmente per i primi anni 90, ma che non si era più riusciti a portare in scena per via di un giudice testardo, sta finalmente per essere recitato. E ci saranno di nuovo i Siciliani a tentare di guastare la festa dopo quel fatidico 23 maggio 1992.

“Il Medio Evo è bellissimo: sa avere suoi centri decisionali, senza affidarsi interamente a nessuno. E' al di là della parentesi dello Stato nazionale. Anche oggi, come allora, riemergono nelle nostre società i nomadi. Anche oggi abbiamo poteri senza territori su cui piantare bandiere. Senza sovranità non avremo il totalitarismo. La democrazia non ha bisogno di sovrani”.

Queste parole le ha pronunciate lo pseudo-siciliano Giuliano Amato nel 2000, in una intervista rilasciata a La Stampa sul significato della Comunità Europea. Lo smembramento degli stati nazionali (la “parentesi dello Stato Nazionale”) in un superstato europeo dove a comandare saranno dei potentati economici e simil-massonici (i “centri decisionali” ed i “poteri senza territori”) che non dovranno rispondere delle loro azioni a nessuno (la sibillina frase finale: “La democrazia non ha bisogno di sovrani”).

La Jugoslavia è stata smembrata pezzo a pezzo. Il Belgio vive una situazione simile all'Italia. La Spagna procede a passi da gigante. Non è un caso che l'Italia abbia riconosciuto il Kosovo e la Spagna no. Il motivo è veramente l'ETA? Per niente. Il motivo sono le elezioni. Per continuare la sua opera di smembramento sotto i Pirenei l'Europa ha bisogno di Zapatero. E riconoscere il Kosovo avrebbe portato punti ai rivali del Partito Popolare. Ed allora si fa finta di lottare per una Spagna unita, un bell'attentato “false flag” (“falsa bandiera”: uccido un mio alleato e do la colpa al mio avversario) contro un socialista in prossimità del weekend elettorale con tanto di teatrale sospensione della campagna (visto che la destra parrebbe essere ancora avanti) e via a dita incrociate. Che al massimo ci saranno dei ritardi, ma la strada è segnata.

Invece l'Italia riconosce il Kosovo. A poca distanza dalle elezioni. Ci poteva essere miglior viatico elettorale per la Lega Nord e per la nuova creatura di Berlusconi, una “Lega Sud” nata nel grembo dell'MPA di Lombardo?

Avete capito bene. Prodi e Padoa-Schioppa che regalano voti a Calderoli e Lombardo. Perchè questo ha significato il riconoscimento del Kosovo a ridosso delle elezioni. E stranamente malgrado l'incredibile spaccatura della nazione che Berlusconi ha programmato con questo giochetto (Lega al nord, MPA al sud) nessuno a sinistra ha pensato di attaccare su questo fronte.

Ecco il fumoso accordo Berlusconi-Veltroni di cui tutti parlano. Ecco su cosa si basa. La fine è vicina, amici miei. L'odore del napalm confonderà i nostri sguardi. Stiamo per uscire dalla zona del crepuscolo. Stiamo per ritrovarci nel nuovo stato fantoccio del “Sud”, con tanto di capitale a guinzaglio corto, quella Napoli dove le immondizie dell'Italia unita si sono materializzate. Senza neanche più l'Autonomia Siciliana, che ci diranno non avrà più valore legale nel nuovo stato. Oramai siamo liberi, no? I nuovi ascari si sono già fatti avanti, a frotte. Pronti a rinnegare nuovamente la nostra storia ed a giurare fedeltà al sussidiario neo-borbonico. Sentiranno il gallo cantare prima dell'alba, ma non ci faranno caso.

Ma come i Borbone prima ed i tosco-padani dopo, si renderanno conto di aver fatto male i conti da questa parte del faro. Cosa faranno allora? Rinverdiranno i fasti della mafia? Vedremo di che pasta sono fatti. Intanto, godiamoci l'apocalisse.


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