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martedì, marzo 11, 2008

Il pacchettaro


In Italia abbiamo tanti nei. Ma se un neo in posizione strategica attrae, troppi insieme diventano repellenti . E così fino a quando si trattava di neo-realismo, eravamo attraenti. Poi sono arrivati i neo-melodici. E poi questa nostra finta nazione è caduta nel ridicolo, ri-sfornando il solito vecchiume anni 60 quasi si trattasse di vertiginosi salti in avanti del Made in Italy. Abbiamo subito la nuova (neo) Lambretta, la nuova (ma sempre neo) 500, e via via sino agli orrori para-mafiosi della “nuova” Parmalat e della “nuova” DC. Ma la lista potrebbe continuare indefinitivamente. A voler sempre ripetere il passato incaponendoci sulle stesse note, sorge il dubbio che il problema vero sia la mancanza di idee.

E non ci stupisce che qualcuno pensasse di riproporre interamente il sistema che aveva dato vita agli originali. Di riportare cioè indietro le lancette dell'orologio al lasso di tempo corrispondente grosso modo al periodo compreso tra gli anni 60 e gli anni 80, dopo l'evidente fallimento dell'invettiva celodurista di Bossi. Ecco allora la prima novità, perchè invece di un movimento neo-qualchecosa, il nuovo (ed è bene ricordare, altrettanto fallimentare) corso politico-ideologico potrebbe essere meglio indicato con il termine di post-padano, anche se sempre di vecchiume si tratta.

I post-padani, adepti del mago dell'economia padano-reazionaria Giulio Tremonti, non vogliono ne più ne meno che rifarsi una verginità rimettendo a posto ciò che la Lega ha con puntiglio (e diciamolo pure, facendo anche un chiaro favore ai “terroni”) contribuito a disfare. Vogliono cioè ricostituire il sistema di sfruttamento sotterraneo e sistematico del meridione d'Italia che Bossi con un clamoroso autogoal (voluto?) aveva reso esplicito.

L'esempio più lampante di questo tentativo risiede nella fondazione della neo (e ci risiamo...) Cassa del Mezzogiorno, ora malandrinescamente ribattezzata (non possiamo trattenerci dal vedere il Tremonti con il dizionario dei sinonimi tra le mani) come Banca del Sud, tuttora presente nel programma del PDL.

Nell'operazione si sta anche cercando di cooptare gli stessi fessi (credono loro) terroni con l'ingenua tecnica della pacca sulle spalle.

Sì, la pacca sulla spalla della rivisitazione catto-leghista della storia del risorgimento. Ma solo di quella! I “pacchettari” si guardano bene dal rivisitare quello che successe DOPO il risorgimento.

Il più autorevole portavoce di questo “sentire” post-padano crediamo di poterlo individuare nel giornalista Maurizio Blondet, che attraverso il suo giornale on-line (www.effedieffe.it) ogni giorno cerca di somministrarci il velenoso intruglio abilmente diluito tra le righe dei suoi peraltro competenti ed affascinanti articoli di politica e cultura italiane ed internazionali.

«Ai tempi del fascismo non sapevo di vivere ai tempi del fascismo»

Ecco una bellissima citazione di Hans Magnus Enzensberger ripresa da Blondet per la recensione del libro di Quaglia sull'11 settembre. Il direttore di Effedieffe non ha dubbi nello sposare la tesi complottistica su quei fatidici fatti.

Ma quello che è importante capire è che Blondet conosce l'occidente, sa dove cercare il marcio ed è capace di stanarlo. Non ha timori a denunciare Israele quando crede sia necessario farlo, o a spiegare Putin quando tutti gli danno addosso. Insomma potremmo essere o no d'accordo con lui su questi argomenti, ma Blondet non fa fare vita facile alle cosidette “versioni ufficiali”.

Eccetto in un caso. Basta che si torni a parlare di sud ed ecco che i complotti finiscono, la versione ufficiale torna a farla da padrone, gli abitanti della Gaza italiana tornano ad essere tutti terroristi (“mafiosi”, nell'accezione segregazionista nostrana), il tentativo di autogoverno una follia.

Nel chiedersi quanto le nostre elezioni siano più libere di quelle russe, ad esempio, il nostro rimette in campo l'assioma meridionale uguale mafioso:

“grazie al fatto che nessuno esercita l’autoritarismo per costringere a lavorare i 20 mila spazzini-camorristi napoletani”

E se Sgarbi rischiò di finire come Empedocle gloriosamente inghiottito dalla lava dell'Etna, qui Blondet dove lo mettiamo? Nel forno di un inceneritore come frazione non riciclabile?

Non contento di questo, continua a definire allo stesso modo (o peggio) anche a chi protesta perchè non vuole le discariche in casa: gli abitanti che difendono i loro figli sono “i kikuyu di Pianura” oltre che “camorristi di Pianura in rivolta contro la discarica”.

Ma la malafede non ha limiti, e così ne approfitta per mettere in campo la sua idea (e forse anche di Tremonti) secondo cui al sud si dovrebbe abolire qualunque forma di autonomia e mettere tutto direttamente sotto la custodia dei grandi amministratori padani: “(al sud) occorrerebbe invece, centralizzazione estrema”.

Motivo? L'inefficienza delle amministrazioni meridionali. E qui si sbaglia di grosso. Perchè le amministrazioni meridionali sono degli orologi svizzeri. E non sto facendo ironia. Mi spiego. Dire che Bassolino non ha rispettato il suo mandato è falso. Perchè a Bassolino il mandato non lo hanno dato i campani, ma la cricca romana. Che lo ha piazzato lì per fare quello che ha fatto: tra l'altro, creare il problema dei rifiuti per poi risolverlo con gli inceneritori. Lo stesso vale per tutte le altre amministrazioni pubbliche a sud di Roma, il cui compito è proprio quello di bloccare, delinquere, ostacolare. E chi può dire che da 60 anni a questa parte non abbiano assolto perfettamente a questo compito? Semmai ci vorrebbe più, ma molta più autonomia (quasi una indipendenza, mi verrebbe da dire...) da Roma (e da Tremonti).

Ed il sospetto che quello che dice Blondet sia in fondo quello che gli passa il convento “Tremonti” ci è venuto proprio oggi, quando trattando della inevitabile crisi economica che presto avvolgerà l'occidente tutto, il giornalista dice:

“Una grande potenza (la comunità europea, ndr) economica potenziale, che in teoria ha i mezzi (mercato, capitali, consumatori, contribuenti) per prendere la guida della crisi globale con nuove idee - che potrebbero essere quelle di Tremonti - si sta stringendo da sé al collo il cappio dell’euro «forte sul dollaro»”

Basta, caro Blondet. Forse ho esagerato. Tremonti genio mondiale incompreso dell'economia. Forse l'ho presa troppo sul serio. In fondo dopo una dichiarazione del genere non possiamo che metterci a ridere.

Ma per favore, un domani non ci venga a dire:

«Ai tempi del segregazionismo non sapevo di vivere ai tempi del segregazionismo»


PS: per una agiografia completa leggere anche "Guerra preventiva a Tremonti".

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Qualcuno sa nulla di questo partito o movimento che sia?

http://www.partitodelsud.com/index.html

Anonimo ha detto...

Personalmente diffido da tutti i partiti che vanno parlando di un ipotetico "Sud".
Schiavi di Napoli al posto di Roma? Preferisco di no.

rrusariu ha detto...

Caro Anonimo
in parte hai ragione, ma non sempre la gente del sud la devi identificare con Napoli!!!
A molti del sud non piacciono i napoletani, intesi come quelli che gestiscono la cosa pubblica, come è risaputo che non piacciono neanche agli stessi campani.
Diciamo che il problema è generale sia nella parte continentale del Regno di Sicilia che in Sicilia stessa.
Abbiamo una classe dirigente selezionata per continuare lo sfruttamento di tutte le popolazioni, sia padane, sia a nord del vecchio confine oltrechè del sud.
Più avanti esplicherò meglio il mio pensiero.
In questo periodo mi sono impegnato nella raccolta delle firme per la presentazione della lista Per il Sud che si è gemellata con l'Altra Sicilia all'estero nella circoscrizione europea.
Purtroppo siamo in attesa del giudizio in merito alla ricusazione per la presentazione della lista stessa.
Attendiamo la sentenza anche se le liste sono state cmq pubblicate sui giornali e sul web.

DA questi 15 giorni passati a raccogliere le firme (mi hanno firmato soprattutto lombardi doc) ho potuto constatare la mancanza di organizzazione tra le gente del sud e in particolare dei Siciliani.
Onestamente siamo in pochi ad avere un progetto che possa coinvolgere un po' tutti. Ho cmq sempre ribadito ai miei amici del sud la voglia di completa autonomia che caratterizza noi Siciliani, ma ciò non vuol dire estraniarsi a tutti i problemi che insieme ci attanagliamo in questa presunta entità da res pubblica romana tesa a perpetuare il colonialismo interno!!!

VIVA LA SICILIA!!!!

Anonimo ha detto...

Ascolta,io contro i napoletani non ho niente; ciò che a me da fastidio è l'accomunarci a loro con l'inopportuno (che fa il gioco dei colonizzatori,tra l'altro) nome "sud".
Non siamo siciliani noi? Dato che lo siamo,perchè nasconderci dietro il nome "sud"? Perchè farlo,dato che significa negare l'identità stessa del nostro popolo?
I napolitani (o chiamiamoli come vogliamo,dato che un nome non ce l'hanno) sono senza dubbio un popolo a noi fratello,ma dobbiamo fare le dovute distinzioni.

rrusariu ha detto...

Comprendo le tue ragioni, anche a me ciò da fastidio.
Però è difficile rimuovere dalla testa delle persone quasi 150 anni di indottrinamento. Già in Sicilia c'è gente che vive per questo cordone ombelicale(?!?!?!) di questa presunta patria matrigna.

Come vedi anch'io uso il termine del Regno di Sicilia parte continentale!!!
L'italia oggi è solo la copertura di specchietti per allodole per coprire miseri traffici di chi si vende per primo agli stranieri, tutta la classe dirigente cosidetta "italiana" è fatta così, poi i debiti sono "nazionali" cioè di tutti, ma i profitti sono di pochi, cioè della casta politica-industriale.
C'è da approfondire comunque su questo discorso.
Se vuoi scrivermi direttamente
la mail è nick+libero

Anonimo ha detto...

daccordo con anonimo. noi siamo siciliani, quelli del sud lo sono ma per quanto riguarda la cultura, in quanto essi facevano parte del regno di sicilia.
ma allora non dobbiamo chiamarci noi sud, ma loro dovrebbero chiamarsi cittadini dell'ex regno di sicilia.
noi siamo siciliani!
noi da soli possiamo stare, loro senza di noi non sanno cosa sono.

cek ha detto...

Blondet, se spesso usa un linguaggio da leghista nei riguardi del sud, in realtà fa lo stesso col nord e i suoi padroni, che con lega, CL e industrialotti non è mai stato tenero.

Il fatto che definisca kikuyu certi abitanti della Campania è da attribuire al suo odio per quelli che chiama "selvaggi col telefonino", che il più delle volte identifica nei giovani devitalizzati e iperconsumisti del nord.

Nel caso di Napoli la cosa forse più importante da sottolineare è stata la ribellione dei comuni della provincia al continuo afflusso di rifiuti da parte del capoluogo, e qui Blondet ha sbagliato a definire selvaggi quegli abitanti della provincia che hanno bloccato le discariche, ma anche questo si spiega con l'odio che prova per quelli che definisce i "piccoli secessionismi" anche qui identificati il più delle volte nei vari comitati NO-TAV e contro le grandi opere del nord, che bloccano qualunque iniziativa sui loro territori senza pensare la bene comune.

Ma non credo abbia sbagliato a definir camorristi quegli oltre 20.000(!) netturbini napoletani, che quello dell'immondizia è un business in mano alla criminalità locale, casta politica compresa.

Abate Vella ha detto...

Cek,

spero tu abbia capito che la critica a Blondet non riguarda tutto quello che Blondet scrive o dice. Seguo sempre il suo giornale e sicuramente é uno dei pochi professionisti che ha il coraggio di distaccarsi dal branco.

Molti siti siciliani citano e ripubblicano i suoi articoli perchè svelano delle cose importanti.

Il problema è che Blondet, come in generale la maggioranza degli italiani, non ha la benchè minima idea di quello che succede al Sud Italia. E danno per buono le stupidaggini propagandate dallo stato.

Se lui avesse detto 20.000 nullafacenti o anche delinquenti, poteva anche starmi bene. Ma camorristi ha un significato ben diverso. E' la stessa cosa di dire che i palestinesi sono tutti terroristi.

Gaza è in mano ad Hamas, questo non significa che tutti gli abitanti di Gaza siano affialiati ad Hamas.

Definire camorrista qualcuno che umiliato all'inverosimile da questo stato accetta di raccogliere (o fare finta di raccogliere, la qualifica non cambia) immondizia per mantenere i suoi figli Blondet non può permettersi di definirlo camorrista. E se lo fa è un vigliacco.

Ti ricordo che il muro che sta segregando i palestinesi non è costruito da israeliani. Quelli che vi lavorano manualmente sono tutti palestinesi, che hanno accettato quello sporco lavoro per non vedere i loro figli morire di fame.

Inoltre la protesta di Pianura si sa benissimo che non è appoggiata dalla camorra. La camorra appoggia Bassolino. Anche su questo, mi sembra strano che Blondet non si sia documentato.

La verità è che anche Blondet deve mangiare, e per mangiare deve dare ascolto a Tremonti che sappiamo benissimo quello che vuole fare: riportare indietro le lancette dell'orologio agli anni 80, ri-creando il sistema di sfruttamento di allora. Per capire di cosa parlo puoi leggere il prossimo post.

Un sistema che a prima vista sembra favorire il nord, ma che in realtà favoriva solo alcuni amici dei potenti. Dove fossero questi amici non ha alcuna importanza, se a nord a sud o a centro. L'impoverimento sistematico di una parte della nazione va contro l'interesse di tutti i cittadini.

Abate Vella ha detto...

Anche se è vero che coloro che abitano nel "sud" sono molto più sdradicati dei siciliani (tanto che non sanno neanche cosa significhi "regno delle due Sicilie") non credo che sia sbagliato avere delle liste comuni.

Posto che l'identità siciliana non venga messa in discussione come invece fanno i Comitati delle Due Sicilie (a proposito, vi consiglio di andare a leggere sul sito www.neoborbonici.it come è finita a Gonzalo che tanto in adorazione è stato per Lombardo...).

In questa tornata elettorale si sta facendo tanta confusione tra movimenti di ogni tipo che non si sa bene chi si presentano, dove, per cosa lottano, e per conto di chi. ma almeno si è capito che bisogna scendere in campo e lottare.

Dopo questa tornata speriamo che finalmente cominci un consolidamento, con la formazione di due gruppi (uno puramente siciliano ed uno diciamo così "campano") che possano forzare la mano anche ai partiti più grossi come l'MPA.

rrusariu ha detto...

Su questo sono d'accordo anche io.
Con L'mpa sappiamo tutti che spesso ci finiscono dentro gente ingenua che crede nell'autonomismo ma anche trombati o chi voglia rifarsi un nuovo kit politico.
Ma al tempo stesso la spinta a creare liste per il sud puo' condurre a forzare la mano a Lombardo, Leanza e C. e costringerli a cambiamenti.
Semmai le nuovo liste diciamo che dovrebbero essere "confederaliste" perlomeno, ovvero il riconoscimento reciproco de il diritto all'autonomia completa della Sicilia e della parte continentale del regno.
Sto affrontanto l'argomento con gli amici qui in lombardia. Ciò che mi preme adesso è trovare un termine che ci porti ad identificarci con una sorta di koinè che sia alternativa al latino-tosco-padano ovvero italiano. Lo so è difficile, ma personalmente sono schifiato di vedermi rappresentato in una maschera finta "nazionale italiana" dove di nazionale c'è solo il debito pubblico da pagare, ed ad arricchirsi ci siano ci siano i soliti noti e non noti che se ne fregano di risolvere i problemi.
La Francia ha votato un certo presidente simil berlusca, ieri ne ha pagato le conseguenze, quasi tutte le maggiori città francesi sono all'opposizione. I pagliacci italiani lo vorrebbero imitare, l'altro vorrebbe scimmiottare lo zapatero(scarparu) spagnolo. Ma onestamente nessun sa alzare la testa, ovvero sono telecomandati....

Abate Vella ha detto...

L'obbiettivo deve esserfe quello di presentarsi alle elezioni con un unico simbolo. Si deve arrivare a questo.

Poi per quanto riguarda la Koiné direi che grazie alla natura insulare i siciliani non hanno problemi di identitá.

L'unica forma possibile é una confederazione (credo tu stia accennando a questo...). Una mezza Italia da Napoli a Lampedusa non funzionerebbe ed esploderebbe nel giro di poco tempo.

(tra parentesi vorrei far notare che non furono i Savoia a distruggere l'idea di una Italia confederata, ma i Borbone che distrussero il nucleo di quell'Italia cancellando illegalmente uno dei due Regni di Sicilia che giá allora erano praticamente confederati)

rrusariu ha detto...

Abbiamo pensato anche al simbolo, certamente da scartare il giglio borbonico, stavo pensando al "bouleterion" che c'è sotto la Madonna dell'Odigitria od Itria.
La scatola che viene sorretta dai due monaci, che veniva rappresentata in antico con una sorta di griglia. Già la lista presentata qui in lombardia evoca il sole.
E' un bel lavoro, che va reso anche graficamente, onde creare empatia con tutti.

Riguardo al casino combinato dai Borboni penso sia stato questo lo sconquasso del regno, il voler unificare il regno in un unicum come pretendeva Murat, abbandonando la costituzione del 1812, ciò abbia esacerbato i Siciliani di allora. Nel 1848 prima va in soccorso dei "patrioti italiani" e dopo suggerimento inglese va all'assalto del regno di Sicilia guidato da Ruggero Settimo. Questo ondivagare non aiuta certo a creare una classe dirigente che dopo non saprà dare appoggio concreto al suo successore e creerà le premesse per l'indebolimento del regno stesso a livello politico e internazionale.
Oggi l'esempio viene dalla Scozia, e fra un paio d'anni avremo una nuova nazione indipendente anche se avrà formalmente come capo di stato pro tempore la regina, ma di fatto un governo tutto suo. E suo malgrado la "union jacket" ossia a bannera verrà cambiata e rimarrà solo lo sfondo bianco con le croci di San Giorgio e San Patrizio.

Purtroppo certe croci da noi ricordano il supplizio inflitto dai romani...

Abate Vella ha detto...

Ottima osservazione: la Gran Bretagna si sta trasformando in quello che erano la Sicilia ed il Sud Italia fino al 1812.

Anonimo ha detto...

Visto che qui si parlava di Blondet,

vorrei aggiungere che su EffeDiEffe non sono ammessi commenti che non siano perfettamente in linea con quello che sostiene il direttore.

Praticamente peggio che nel regime talebano.

Quindi chi ancora da credito a questo signore dovrebbe fare attenzione perché mi sembra tutto fortemente manipolato.

Avete visto gli ultimi articoli su l'evoluzione umana?

L'Ingegnere Volante ha detto...

Abate,

Che ora non furono i Savoia ma i Borbone a distruggere l'idea di un'Italia federale mi sembra spararla veramente grossa.

Capisco la passione politica, ma dare per vere delle cose solo perché ci fanno comodo...

Certo i Borbone non furono stinchi di santo. Di certo la creazione stessa del Regno delle Due Sicilie fu un atto fedifrago.

Ma addirittura invertire le parti facendo comparire i Borbone come se non peggio dei Savoia mi sembra una cosa inaudita.

I fatti - se a quelli vogliamo attenerci - dicono esattamente il contrario: il primo a lanciare l'idea di un'Italia federale fu proprio Ferdinando II di Borbone (leggi post La lega federale che avrebbe salvato il Sud).

Capisco che il pregiudizio anti-borbonico è difficile da superare visto che nella scuola della Repubblica democratica erede del Risorgimento ci hanno insegnato che i Borbone erano il male assoluto.

Pur tuttavia, non credo che questa sia la strada da seguire. Come del resto dimostrano di averlo capito sia L'Altra Sicilia che il FNS, i quali - da ciò che vedo e che leggo - sembrano aver abbandonato le loro originarie posizioni ideologiche "anti-Sud" alleandosi con movimenti meridionalisti. Movimenti la cui base ideologica affonda le radici nella storia duosiciliana di cui vanno fieri.

rrusariu ha detto...

Caro Ingegnere Volante
ho letto il post, ma partendo dalla fine vedo che la Padania nel 2001 sapeva scrivere con coraggio le cose come effettivamente avvennero, dopo l'11 marzo dell'anno dopo vennero stritolati anche loro.
Carlo Alberto successivamente nominò il bancarottiere Cavour alla guida del governo sabaudo, con il doppio incarico di primo ministro e "governatore" di una banca che prestava soldi al proprio governo. Poi avendo fatto male i calcoli si fece prestare il suddetto conte da nota famiglia finanziaria inglese altri soldi.
Contropartita? La prima missione di pace all'estero delle cosidette truppe "italiane" (cioè mercenari) nella disastrosa guerra di Crimea, le cui spese le pagarono alla fine i nostri popoli di un regno aggredito.
Ritornando al Borbone, volevo dire che dobbiamo stare attenti alle successioni avvenute, da Ferdinando IV o III a Francesco II, ognuno si distinse a modo suo, pertanto errori o benefici dell'altro potrebbero essersi annullati. Sta di fatto che non si avvidero della manovra fatta dagli inglesi, a seguito della scelta di campo di Francesco II a favore dello Zar di Russia (dalla guerra di Crimea e del successivo trattato da cui ebbe il diritto di far transitare le sue navi di guerra attraverso il il Bosforo e i Dardanelli). Avendo i Borboni stessi una parte della classe dirigente già venduta agli avversari non si avvedettero delle navi che salparono per Marsala!!!
Si trovò una guerra non dichiarata a cui maldestramente dette mano un governo da lui nominato che invece utilizzò la camorra e le malevite locali per facilitare dei terroristi che venivano falsamente fronteggiati da ufficiali venduti.
Ho detto abbastanza, guardiamo al presente!!!!!!

Abate Vella ha detto...

Ingegnere,

non ho detto che i Borbone sono peggio dei Savoia. Sarebbe impossibile dirlo!

I Borbone erano una famiglia regnante che si era impegnata per il proprio regno. La loro buona fede secondo me é fuori discussione (al contrario dei Savoia...).

Per me i Borbone non erano ne oppressivi ne tutto quello che i denigratori risorgimentali dicono.

Una corretta analisi storica peró non puó prescindere dal considerare due cose: 1) I Borbone non si seppero muovere politicamente nelle vicende di allora, autoconsegnandosi ad una marginalitá politica irreversibile
2) forse non sapendo che pesci pigliare commisero una grave illegalitá, cancellarono cioé uno dei regni di cui erano sul trono in modo repentino e senza averne la forza politica e militare.

Caddero cosí nella trappola europea e minarono le fondamenta del loro regno, CHE ERA GIA' UN REGNO FEDERALE in nuce (due regni federati).

Se le formazioni politiche del Sud non avranno il coraggio di affrontare questi temi e continueranno a dire che "i Siciliani si ribellarono tanto per il piacere di farlo" non credo che andranno molto lontano. L'incapacitá di capire e reinterpretare i processi storici indica una paurosa immaturitá politica.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Abate, Rrusariu,

Io qua non mi sto mettendo a fare apologia dei Borbone. Non so perché tutte le volte che si tira in ballo questo argomento subito si levano scudi ideologici pro o contro i Borbone.

Io personalmente analizzo le cose con gli occhi del realismo. E mi pare che anche i movimenti sicilianisti in questo momento abbiano messo da parte i fumi ideologici per guardare le cose col realismo necessario in questa fase storica.

Certamente sta ai movimenti sicilianisti mettere subito in chiaro quali siano le rivendicazioni siciliane dentro le formazioni politiche del Sud.

Anche se mi pare che ciò non stia avvenendo né nel caso de L'Altra Sicilia né nel caso del FNS. Ma posso sbagliarmi, ovviamente. La mia è solo un'impressione dettata da alcuni segnali.

Altra considerazione: ma non sarebbe stato meglio che i movimenti sicilianisti si fossero uniti prima fra di loro invece di andarsi a cercare i partner oltre il Faro?

Forse è questa la più grande immaturità politica di cui aver paura in questo momento. Non vi pare?

Abate Vella ha detto...

"Forse è questa la più grande immaturità politica di cui aver paura in questo momento. Non vi pare?"

Concordo pienamente! E lo diró al piú presto in un post!

Peró su una cosa non sono interamente convinto: i movimenti siciliani in generale sanno benissimo cosa vogliono. I loro programmi sono estremamente concreti (almeno per i 2 che hai nominato tu), persino piú del programma dell'MPA!!!

Ma con cosa dovremmo confrontarci, quando i movimenti del Sud non riescono a fare altro se non piangere sul latte versato? Il sud oppresso di qua e di la... Credo di poter dire che questa fase da noi é giá passata. Il nostro grandissimo problema, come dici tu é la frammentazione.

Non voglio fare polemica con le altre formazioni meridionali, ma le critiche bisogna pure farle, altrimenti che discutiamo a fare? ;)

E poi mi spieghi come mai noi discutiamo tanto di questo e quel movimento del sud, mettiamo i link, e quando vai a vedere i loro blog ed i loro siti (parlo in generale non solo dei siti dei partiti) la Sicilia non esiste se non per parlare del "nostro" tradimento? Come mai non si confrontano? Ne parleró presto in un post, di queste cose....

L'Ingegnere Volante ha detto...

"Non voglio fare polemica con le altre formazioni meridionali, ma le critiche bisogna pure farle, altrimenti che discutiamo a fare? ;)"

Pienamente d'accordo. Dirò di più: trovo la polemica civile fortemente costruttiva.

Se vogliamo sintetizzare al massimo, personalmente vedo due forme di immaturità: quella che vedi tu tra i meridionalisti che si piangono addosso e ci prendono per traditori, e quella dei sicilianisti litigiosi... e, diciamolo pure, anche un po' troppo ideologizzati.

Credo che questa combinazione esplosiva di immaturità finisca per fare il gioco del MPA. I Siciliani non sono stupidi, e premieranno chi alla fine avrà avuto maggiore coerenza e avrà mostrato maggiore determinazione.

rrusariu ha detto...

Caro Abate, caru Ngigneri
l'esperienza fatta in queste due settimane con la lista presentata in lombardia mi ha portato ad un confronto con il presidente di questo partito (www.perilsud.net), in cui ho pubblicato anche un mio post sul loro blog.
Ho messo subito in chiaro cosa vogliono i Siciliani, questo lui l'ha ben compreso, cioè la totale autonomia. Ma ciò non vuol dire, ho anche detto, che noi Siciliani vediamo con sfavore una sorta di confederazione, in cui una delle parti abbia la libertà di dissociarsi. Patti chiari amicizia lunga come dice il detto.
Certo anche molti nella parte continentale hanno un po' di memoria corta, cioè piangono borbone, ma si dimenticano delle opportunità che potevano sfruttare quando i savoia si rifugiarono a Brindisi in seguito all'8 settembre del 1943. In quell'occasione non ci fu alcun sobbalzo per chiedere una certa autonomia ciò che invece tutta la Sicilia chiese allora con l'indipendenza.
Purtroppo noi Siciliani dobbiamo provvedere a questa nuova informazione, allora capiranno il perchè del tentativo di Ruggero Settimo e che invece le trame inglesi fecero fallire ma che vennero fatte purtroppo a discapito dei Borboni e dei Siciliani per lasciar libero un certo burattino sabaudo!!!

Cmq in ultimo concordo con l'ultimo post.

Anonimo ha detto...

a me sta bene che il sud sia politicamente unito alla sicilia solo se la centralità dello Stato resta in Sicilia, come nel primo regno di Sicilia.
tutto ciò che va bene alla sicilia, andrà bene al sud; tutto ciò che va bene al sud, non è detto che vada bene alla sicilia.
se non sussisterà questa condizione, per quanto mi riguarda possiamo andare tranquillamente da soli, tanto come ho già detto, noi da soli siamo comunque una nazione.

Anonimo ha detto...

a me sta bene che il sud sia politicamente unito alla sicilia solo se la centralità dello Stato resta in Sicilia, come nel primo regno di Sicilia.
ciò che va bene alla sicilia, andrà bene al sud; ciò che va bene al sud,non è detto che vada bene alla sicilia.
se non sussisterà questa condizione, per quanto mi riguarda possiamo andare tranquillamente da soli, tanto come ho già detto, noi da soli siamo comunque una nazione.
cmq non è detto che per forza tutto il sud debba stare sotto napoli, una parte può anche andare alla sicilia.