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venerdì, gennaio 18, 2008

Striscioni premonitori


Nel settembre 2002 allo stadio di Palermo apparve uno striscione che ricordava al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, il suo supposto impegno a favore dell'abolizione del 41 bis, il regime di carcere duro per i criminali colpevoli di associazione mafiosa.

Secondo il pm della Dda di allora, Roberto Piscitello, «Dimostrare davanti a migliaia di persone un attacco di questo genere alle istituzioni è preoccupante».

Si scatenò un putiferio, la curva del Palermo, e poi per estensione tutta la Sicilia, furono dichiarate per l'ennesima volta mafiose senza rimedio alcuno e la notizia fece il giro del mondo. Stando alle intercettazioni telefoniche parve allora che la mafia con quello striscione avesse realmente qualche cosa a che fare, anche se è difficile dire da che lato provenisse questo “attacco”: da dentro il pacchetto di voti siciliano di Berlusconi o da fuori? O meglio: lo striscione fu piazzato dalla mafia o dall'antimafia?

Chiudiamo il discorso sullo striscione ricordando che nessuno subì alcun processo per la sua esposizione, visto che il sostituto procuratore Di Matteo continuò per giorni e giorni a chiedersi «Che reato è configurabile nell'esporre in uno stadio uno striscione che esprime contrarietà al regime di carcere duro riservato ai mafiosi dall'ordinamento penitenziario?» e ricordando che La Repubblica, subito dopo gli avvenimenti del 2 febbraio 2007 a Catania riportò a galla la cosa, facendo un ideale parallelo tra due tifoserie (ma anche tra due città) mafiose senza rimedio, tanto per evidenziare ancora di più che quello del Massimino era un attacco alla Sicilia intera e non alla sola città di Catania.

Il motivo per cui si ricorse al carcere duro (41 bis) per i reati di criminalità organizzata sono raccolti nelle parole pronunciate dal giudice Paolo Borsellino nel 1984:

«Recenti ed imponenti acquisizioni probatorie dimostrano inequivocabilmente che la detenzione dell’imputato di reati di mafia non interrompe né sospende il vincolo associativo né sostanzialmente impedisce al detenuto di concorrere alla consumazione di gravi reati all’esterno degli stabilimenti carcerari con istigazioni, sollecitazioni, consigli ed altre similari attività. All’interno degli stabilimenti inoltre le gerarchie mafiose si ricostituiscono automaticamente senza soluzione di continuità con gli organigrammi e le organizzazioni esterne, cagionando sovente il sovrapporsi di occulte autorità intramurarie al personale di custodia statale, espropriato in gran parte dei suoi poteri»

Oggi però abbiamo visto come si stia cercando di cancellare queste parole, a parti politiche stranamente invertite. Una inversione che ha subito una forte accelerazione a partire dal momento dell'arresto dei Lo Piccolo.

Dall'elevazione ad eroe popolare di Riina grazie ad un testo dell'antimafioso Fava (la fiction Il Capo dei Capi), alla campagna bipartisan per la scarcerazione di Contrada, sino ai compiacenti articoli apparsi su certa stampa.

Ma se fino a ieri le nostre potevano essere solo impressioni, oggi siamo costretti a parlare di certezza.

A pochissimo tempo di distanza dalla fiction su Riina, ne è stata messa in onda una su Provenzano. Si cambia il protagonista, ma il tono apologetico non cambia, ed il padrino viene spacciato in questo caso come il lato buono e cavalleresco della mafia. Tanto è vero (dicono gli apologetici) che era contrario all' “attentatuni” (sic!).

Un'astuta campagna promozionale per il padrino. Accompagnata anche da compiacenti articoli sulla stampa locale, quali quello apparso sulla Sicilia l'11 gennaio scorso dall'incredibile titolo “Mi sento abbandonato” (Parole dello stesso padrino) quando la vera notizia era che il delinquente stava continuando a delinquere in tutta tranquillità anche in stato detentivo.

Ma è ancora presto per finire di stupirsi. Il 27 novembre scorso, a pochi giorni dalla cattura dei Lo Piccolo, la Corte di Strasburgo ha emesso una sentenza alquanto sconcertante, che solo questa settimana si è fatta strada sulla stampa italiana. La suddetta corte dei diritti dell'uomo infatti ha condannato il 41 bis! Rendendo da oggi in poi moralmente e penalmente lecito esporre striscioni come quello del settembre 2002 a Palermo in tutti gli stadi d'Europa.

Ma qui non siamo esperti di diritto, ed infatti sarebbe pretestuoso voler esprimere un giudizio sulle sentenze della corte di Strasburgo, per quanto questa sembri arrivare in un momento sin troppo particolare, tra i fatti di Duisburg la scorsa estate, la crisi dei rifiuti in Campania e, come detto, l'arresto dei Lo Piccolo in Sicilia (e chi frequenta abitualmente Il Consiglio sa che a questo indirizzo non si crede alle coincidenze).

Ci pare però di poterne esprimere uno riguardante i nostri mezzi di informazione. Ritornando all'episodio dello striscione ed all'articolo di Repubblica (ma anche a quelli di tutti gli altri quotidiani italiani), direi a questo punto che le cose sono due: o i mafiosi siedono alla corte di Strasburgo, o i mafiosi siedono tra di voi (mezzi di informazione italiani), che prima vi siete allargati tanto la bocca e che oggi fate finta di niente. Non potete sfuggire.

Tanto per ribadire il concetto espresso più sopra, qui non sappiamo se i mafiosi siedano o no alla corte europea, però pare siano saltate fuori delle indicazioni sulla presenza di strane connivenze nei mass-media italiani.

I dipendenti di Repubblica responsabili dello scoop dei pizzini a Palermo, al quale fece seguito l'irruzione delle forze dell'ordine negli uffici del giornale nel capoluogo isolano, sono ora accusati di favoreggiamento aggravato a cosa nostra. Aggravato da agevolazione “soggettiva” ed “oggettiva”, cioè volontaria: accuse pesantissime stranamente non enfatizzate a dovere sugli altri mass-media nazionali.

Avete capito l'antifona? Vedete, la pallottola piazzata nella nuca del mafioso in fuga dice chiaramente che le possibilità di bloccare quello che sta succedendo in Sicilia, cioè lo smantellamento delle cosche criminali, sono molto vicine allo zero. State solo rischiando di farvi del male.

E questo vale per i giornalisti di Repubblica, come per quelli degli altri quotidiani che hanno espresso solidarietà. Secondo il vostro articolo sono solo in due a non aver capito: il Giornale di Sicilia e La Sicilia. Un bel cerchio che si chiude. Tutto chiaro adesso, spero.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo striscione è composto da due frasi:
1°UNITI CONTRO IL 41 BIS
2°BERLUSCONI DIMENTICA LA SICILIA

Secondo me la seconda frase indica il colore politico del responsabile dello striscione: il centrosinistra delle massonerie.(il centrodestra non avrebbe mai scritto a Berlusconi di starsene a casa)
La prima fase "sembra" che sia stata scritta da un mafioso, ma non deve trarre in inganno(i mafosi non espongono le loro richieste allo stadio rendendosi così visibili ed attraendo una forte attenzione su di loro.
Più che altro sembra un modo per offendere i siciliani in quanto "tutti mafiosi", un buon motivo per mandare l'esercito no?
Non a caso è la Repubblica(giornale sinistro-massonico per eccellenza) a fare da cassa di risonanza come ha fatto notare l'Abate.

saluti
Gonzalo

Abate Vella ha detto...

Su chi ha scritto lo striscione si può speculare con qualche dato più o meno certo. Non l'ho fatto sul post per non appesantirlo visto che il punto era un altro.

Come hanno detto i pentiti (ed è stato poi confermato da Ciancimino, che considero molto più attendibile dei pentiti) nel 1992 la mafia si è spaccata (tutto questo Gonzalo lo sa benissimo, quindi lo dico per gli altri lettori): da un lato Riina, dall'altro Provenzano.

Provenzano fa arrestare Riina e tutta la mafia diciamo "traditrice" finisce in carcere.

Quando viene esposto lo striscione, la mafia "tradizionalista" (Provenzano e co.) non ha motivo di lamentarsi del 41 bis perchè i suoi uomini sono tutti liberi (e, diciamolo pure, amici del governo...).

In prigione ci sono i cosidetti "stragisti", amici degli antimafiosi e dell'opposizione.

Lo striscione ha quindi una valenza politica (come già rilevato a suo tempo). E' stato davvero messo lì dalla mafia, ma da quella nemica di Berlusconi e del centrodestra. Non da quella alleata degli stessi.

Anonimo ha detto...

Abate, scusa l'ignoranza ma che significa "In prigione ci sono i cosidetti "stragisti", amici degli antimafiosi e dell'opposizione".

cioé ci sono degli accopiamenti tra politica e mafia diciamo partitici? io ho sempre saputo che la mafia tutta usa i politici di qualunque colore politico e senza distinzione.. puoi chiarire

tancredi
www.ilgattopardo.wordpress.com

Anonimo ha detto...

Ciao Abate, ma guarda che se non sbaglio attualmente Provenzano è in regime di 41 bis, quindi nemmeno a lui conveniva.

Abate Vella ha detto...

Gonzalo,
Provenzano è ora in regime di 41 bis. Ma nel 2002 come poteva prevedere che ad un certo punto ci si sarebbe sbarazzati anche di lui e del suo gruppo?

Se il cosidetto centrodestra avesse semplicemente vinto e ricompattato l'Italia senza arrivare alla situazione attuale, la mafia sarebbe tornata a farla da padrone in Sicilia.

Oggi la mafia era diventata un pericolo per tutti (allo stasso modo di Cuffaro che presto condanna o non condanna uscirà di scena perchè troppo compromesso) e sono stati costretti a farla fuori.

Comunque, ripeto, sto solo speculando. La verità su certi dettagli come quello dello striscione è difficile da stabilire. Per questo evito di trattarla sui post.

Abate Vella ha detto...

X tancredi:

nel post "ragazzi fuori" cito un articolo di Panorama.
Si dice che fu Provenzano a fare arrestare Riina perchè avrebbe cambiato padrone, casacca, idee, o quello che vuoi tu. Insomma la mafia si era divisa in due tronconi.

Ora, che la mafia "usa" i politici è raccontare solo metà dell'opera. La metà che i politici vogliono farci vedere per giustificarsi. L'altra metà è che i politici (O, COSA FONDAMENTALE, I POTERI DIETRO DI ESSI)usano la mafia per i loro scopi. E' uno scambio di favori.

La guerra civile, per quanto sotterranea, in Italia è cominciata nel 1992 (puoi vedere il post "L'uomo che sconfisse la storia" per capire a cosa mi riferisco). La due fazioni, rappresenate politicamente da centrodestra e centrosinistra (ma solo grossolanamente perchè vi sono notevoli interessi trasversali) si sono combattute per il vuoto di potere lasciato dalla caduta della DC.

La mafia si è spaccata insieme al paese e la parte che andava ad asservirsi ai potentati masso-finanziari europei (leggi Riina) è stata subito fatta fuori.

Oggi anche l'altro troncone è stato fatto fuori. Per cui ora tutta la mafia potrebbe in teoria passare al servizio dei liberali. Ed ecco perchè una certa parte dei mass media cerca di sdoganarla tutta (da Riina al suo nemico Provenzano) e di colpire le leggi antimafia.

Spero che questo ti aiuti un pò...

rrusariu ha detto...

CUFFARO E' STATO CONDANNATO A 5 ANNI.

SPERO CHE ADESSO VENGONO FUORI I BOTTI!!!

Anonimo ha detto...

Ma a quanto pare non si dimette o almeno queste sono le sue prime dichiarazioni

rrusariu ha detto...

Lo faranno dimettere gli amici di Roma!!!

Stai tranquillo, anche se non è colluso giuridicamente, ma il reato è stato commesso!!!

Farà certamente ricorso, ma nel frattempo politicamente ha perso la faccia. I clientes udc-mpa si daranno da fare avendo il referente la tagliola alla gola e pertanto si creeranno nuovi gruppi di potere.!!!

Cmq aspettiamo.....
in Sardegna gli indipendentisti protestano... e nuatri n'ammuccamu a munnizza?

rrusariu ha detto...

Purtroppo è il sito del rappresentante di Forza Italia, e certamente non affronterà mai certi discorsi.

Bene o male ci scrivo anch'io, anche se sono misurato... ho solo mandato alla forca un certo "indolente" che si era messo a vendere la corda per modo di dire.

Pazienza ma anche tra i suoi picciotti vedo certe idee sicilianiste viaggiano, ma almeno c'è uno spazio virtuale dove incontrarci, perchè difficilmente avrò l'occasione per entrare in qualche circolo del buon governo di dell'utri!!!

FORZA SICILIA!!!
ANTUDO!!!!!

Abate Vella ha detto...

Rrusariu,

di tanto in tanto una sbirciatina la do anche io al blog di Miccichè.

Fai benissimo a scrivere su quel blog, il mio riportare il commento del webmaster sopra non è un tentativo di contro-censura. Voglio solo evidenziare certi aspetti. Quando ci si confronta con gli altri è sempre bene sapere con chi si ha a che fare.

Riguardo a Cuffaro, penso che fra poco lo faranno dimettere. Giusto il tempo per organizzarsi la campagna elettorale.

Cuffaro è finito oramai, e francamente mi sembra di leggere tra le dichiarazioni degli anti-mafiosi una certa delusione. Hanno perso il loro punto d'appoggio migliore!

Certo i pretendenti al trono di Totò non sono proprio cristallini...

rrusariu ha detto...

Gli anti-mafiosi irregimentati negli strutture partitiche alla fine "rischiano" di fare e subire la mafiosità d'oltremare, forse non se ne accorgono, pazienza!!!

Cmq forza italia si sta senz'altro muovendo, avrà l'appoggio "democratico" del Pd veltron che candiderà a spron battuto l'Hillary Finocchiaro, che farà le primarie.

Facciamo finalmente le primarie Siciliane.
Ognuno avrà le sue primarie!!!

Qual'è il distretto-state che si avvicini allo Iowa o allo Michigan nella ns. Sicilia.
Il distretto minerazio di Campofranco-Sutera? Oppure le nostre Hawai-Eolie? O la ns Alaska-Lampedusa.
Finalmente un po di bandierine giallorosse, ci saranno senz'altro gli sfegatati forzisti azzurri, gli intramontabili della destra.
Arriveranno i pezzi grossi di Washington-Roma, avremo un'anno coi botti finalmente!!!

Anonimo ha detto...

Ciao Rrusariu, l'anti-mafia non è che "rischia", ma vuole proprio fare entrare la mafiosità d'oltreoceano...

Questo è un momento molto cruciale per la Sicilia e c'è il forte rischio che torni in forza la massoneria decisa ad impedire la creazione dell'hub logistico delle Due Sicilie.
Se vince la massoneria siamo perduti.

saluti
Gonzalo

Anonimo ha detto...

Costituito il Comitato delle Due Sicilie - ARGENTINA da originari della Sicilia e della Calabria

...continua a leggere su:
www.neoborbonicisicilia.it

Abate Vella ha detto...

Gonzalo,

Rrusariu ha detto oltremare, non oltreoceano... ;)

Anonimo ha detto...

Mentre Berlusconi sostiene il governo Cuffaro in Sicilia Mastella fa cadere il governo,

furbo il re di arcore: sa che ci saranno nuove elezioni e sa che la sicilia é un bacino di voti immenso per sostenere la sua candidatura a Premier quindi Cuffaro gli é strumentale

cosa ne pensi?

Tancredi

Abate Vella ha detto...

Tancredi,

ho scritto qualcosa in proposito sull'ultimo post su Mastella.

La crisi innescata dall'azione della magistratura contro il guardasigilli ha un po sparigliato le carte nel centrodestra.

Qui la CDL si trova davanti ad un bivio: o rinforzare il proprio dominio in Sicilia facendo dimettere Cuffaro e procedendo con le elezioni, o cercare ancora di risollevarsi in Italia (dove in veritá non é messa tanto bene, nel senso che anche vicendo le elezioni non risolverebbe la situazione di stallo in cui é bloccata la penisola dal 1992) rischiando peró di perdere una grossa occasione nell'isola.
L'ultimo post sul blog di Micciché sembra indicare che il presidente dell'ARS sia propenso per la prima soluzione (elezioni in Sicilia) mentre Berlusconi vorrebbe prendere tempo per tentare qualcosa in Italia.

Vedremo nei prossimi giorni come si procederá.

Il centrosinistra ha giocato la sua carta ed ha salvato Bassolino (pedina importantissima), ora é in attesa.

Anonimo ha detto...

Abate, oltremare=oltreoceano al momento è uguale.

saluti
Gonzalo

rrusariu ha detto...

Ho appena postato un commento sul sito di Miccichè a supporto delle sue scelte.

Ma ritornando al mio amico Gonzalo ed a quello che ha scritto nei suoi post, vorrei esprimere alcune considerazioni.

In questo momento ci sono la Sicilia e diciamo Napoli-Campania che stanno vivendo una situazione politica che viene anche proiettata sul governo romano.
Ciò sta scompaginando ciò che fino a una decina di giorni fà non si sarebbe "immaginato" (ma la pìeces teatrale ricordiamoci viene preparata prima!!!).

Per la Sicilia la vicenda Cuffaro ha avuto dei risvolti importanti.
La sua mancata assoluzione e la condanna hanno portato in evidenza che i Siciliani non accettano chi rappresenta la nostra Patria Siciliana si sia marchiato di una condanna. Oggi la comunità internazionale esige trasparenza ed essere integerremi nel rispetto delle leggi. Lui, Totò, ha sbagliato.
A Napoli ed in Campania invece si sono contrapposti interessi e resistenze popolane che hanno gettano discredito all'immagine di "anima e core" dell'Italia e ne uscito un tourbillon di accuse e contraccuse, solidarietà sì e no, etc... ma alla fine c'è stato un regolamento di conti sulla via Appia che ha portato alla quasi messa fuori legge della boss del Sannio e clientes associated. Oggi il governo romano è sotto le forche caudine delle tribù sannite!!! Gli irpini sono calmi, ma il resto degli italici sta ad aspettare. Il nostro Lumbard sta intessendo ragnatele assieme al redivivo Vincenzo Scotti. Mah... vedo una diversità di sentimento tra la Sicilia e le terre oltremare.
Gonzalo in questo momento a Roma pensano in termini di voti-granaio, ma se ne fottono dei problemi siciliani francamente. Come ha ben detto Miccichè a Berlusconi.
Ma il duello Mastella versus Pecuraru Scannatu ha trovato i franchi tiratori contro il partito sannita. Ancor oggi la coppia Bassolino-Jervolino ha saputo mantenere un basso profilo.
I prodi romani sono sotto le forche caudine, ma oggi invece chi potrebbe rappresentare il Borbone, che coagulasse la voglia di riscatto di Napoli e Campania, è stato sostituito da un DeGennaro-Murat pronto al fuoco per conto del decrepito governo giacobino-romano.

Due realtà diverse, e stavolta la Sicilia non si ferma, se gli altri vogliono che si accodino!!!

VIVA LA SICILIA!!!