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domenica, giugno 10, 2007

Le voci dell'ïsola

Cos’è internet? Un grande fratello globale che ci scruta severo, o un’arma potentissima nelle mani del singolo individuo da solo capace di rovesciare nazioni e cambiare il corso della storia?

Forse un pò tutte e due le cose, e forse nessuna delle due cose. Perchè per fare funzionare il Grande Fratello ci vuole un sistema perfetto in ogni dettaglio, e per fare una “rivoluzione” ci vogliono delle capacità tecniche non indifferenti.

Di sicuro però qualche cosa sta cambiando, dei rapporti di potere si stanno frammentando. In una nazione come l’Italia, dove l’oligarchia che ha oppresso il paese dalla promulgazione dello Statuto Siciliano ad oggi (perchè quello è stato il momento che più ha definito l’Italia del dopoguerra, e non il referendum per la repubblica) ha trovato nel controllo dei media e dell’informazione la sua arma più affilata, il nuovo mezzo sta seminando il panico.

Non è un caso allora che mentre in tutto l’occidente una continuità tra la rete globale ed i media tradizionali si sia già stabilita, nel Bel Paese questa venga ostacolata goffamente in tutti i modi possibili. Giornali e giornalisti istituzionalizzati cercano di presentare la rete come un immenso calderone pieno di violenza, pornografia, indecenze; dove al massimo si può pescare ogni tanto qualche foto strampalata o un video scemo. Poco più.

Nel resto del mondo nel frattempo i giornalisti interagiscono con blogger ed internauti di vario livello, contribuendo a loro volta alla crescita del sistema con i loro siti personali e dando dignità alle idee più valide partorite dal web.

E non è un caso nemmeno che mentre gli esponenti del regime invecchiano nella loro arrogante ignoranza, chi nel frattempo da noi cerca di emergere scrivendo con la propria testa veda come naturale questa continuità tra carta stampata, televisione e rete globale. E veda l’immensa mole di dati (e di idee!) in essa contenuti come una risorsa e non come una minaccia.

Deve essere stato quindi naturale per un giornale come La Voce dell’Isola dare dignità ideologica al quel segmento “virtuale” del sicilianismo che tanto contribuisce a diffondere ed a dare continuità alle lotte dei nostri padri per la libertà della Sicilia e che si esprime su siti, forum e blogs come questo.

Non posso certo nascondere la piacevole sorpresa che mi ha colto sfogliando l’ultimo numero del quindicinale (9 giugno 2007) quando alla pagina 4 mi sono trovato di fronte riprodotto il blog che state leggendo, insieme ad alune righe di positivo commento all’interno di in un articolo dedicato ad alcuni dei principali siti che ruotano intorno al mondo del sicilianismo.

Di più, mi ha lusingato la citazione alla pagina 3 riguardo alcuni commenti fatti attraverso questo blog ad un articolo apparso sul giornale alla vigilia delle elezioni amministrative.

Oltre a ringraziare i giornalisti ed il direttore de La Voce dell’Isola, non posso quindi trattenermi da qualche ulteriore commento.

Dalle parole lette sul giornale appare chiaro come l’intento dell’Abate Vella, e cioè quello di una critica costruttiva e non fine a se stessa, sia stato perfettamente capito dall’articolista. Il nuovo trafiletto scritto da Altamore mi porta sicuramente a riflettere sulla posizione della Borsellino all’interno del panorama politico siciliano: tragico errore, come detto dal corrispondente sulla carta stampata, o premeditazione come proposto da Il Consiglio? Credo che le due teorie possano convivere, nel senso che effettivamente non si può assegnare alla sinistra nazionale (non parliamo poi di quella locale) una tale capacità tattica come quella che ci sarebbe voluta per mettere in piedi la cosiddetta “Operazione Borsellino”. Ma non mi sento di escludere che, una volta commesso l’errore, non ci sia stata la volontà di provocare al nemico il maggior danno collaterale possibile, la sorella del magistrato cosciente.

Concludo con una provocazione. Su Cuffaro invece mi pare si sia tutti d’accordo: con lui si stanno usando i guanti di velluto. Altre sarebbero state le ovvie accuse se veramente si voleva procedere contro di lui. Però per accusare di mafia il Presidente manca un fattore fondamentale: bisognerebbe prima definire chiaramente cosa sia la “mafia”. E questo mi pare non si sia mai fatto. Presto ne riparleremo su queste pagine.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gentile Sig. Abate Vella,
le faccio i miei complimenti per l'apparizione ottima rivista "La Voce dell'Isola"

A quanto pare non sono l'unico a dare giudizi positivi sul suo blog.

Mi son accorto però che l'autore dell'articolo sui siti sicilianisti, abbia interpretato non in maniera perfettamente corretta quanto il suo articolo e relativi commenti, esprimevano.

Proverò dunque a riportarle un articolo che sperò sarà illuminante e fecondo di ulteriori dibattiti:

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2046¶metro=politica

Anonimo ha detto...

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2046¶metro=politica

Anonimo ha detto...

Mi perdoni ma non sono riuscito ad inserire il link corretto.

Sostituisca "¶" con la "e" commerciale.