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lunedì, febbraio 07, 2011

Meccanismi di potere

L'Avvocato Giovanna Livreri, già protagonista di alcuni nostri articoli, ci ha gentilmente segnalato i più recenti sviluppi dell'intricata vicenda che la vede coinvolta in prima persona. Una storia che si intreccia a più riprese con le complesse trame disegnate dal Potere in sicilia e che per questo ci permette di vedere in filigrana un esempio del complesso lavorìo degli ingranaggi che ne sottendono i movimenti. Un canovaccio che ha lambito argomenti scottanti quali il gas russo, la mafia, gli inciuci elettorali di questa finta democrazia, la magistratura, l'autonomismo siciliano (l'avvocato Livreri è parte integrante de L'Altra Sicilia, il movimento autonomista fondato a Bruxelles da Francesco Paolo Catania).

Pubblichiamo di seguito il breve resoconto ricevuto. In precedenza avevano riportato alcuni interessantissimi dettagli della stessa vicenda sui post "Il pecoraio ha versato il latte" del 22 giugno 2008 ed "Il nostro uomo al Cremlino" del 2 dicembre 2010.

Oggetto: l'altra metà - intoccabile - del tesoro di Ciancimino

Caro Abate Vella , considerato che ti sei occupato di me nel Tuo Consiglio , ti informo come la Procura di Palermo , P.M. Dr. Di Matteo, con riferimento alle posizioni di indagate delle due signore D'anna maria e Monia Brancato ha da ultimo depositato, in una udienza, una certificazione attestante il coinviolgimento delle eredi di Ezio Brancato, patron della GAS Gasdotti azienda siciliana, nel reato per la fittizia intestazione di parte del tesoro di Ciancimino Vito nella GAS . Infatti lo status di indagate per i reati di riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita è con riferimento alla quota posseduta da Ciancimino Vito nella Gas nella compagine sociale gruppo Brancato (Alias Ezio Brancato, moglie D'Anna Maria e la figlia manager della GAS Monia Brancato). Dalla certificazione si desume come le indagini, iniziate con il proc pen . n° 11194/07 in relazione alle vicende della GAS, sono proseguite con la iscrizione nel registro degli indagati delle eredi Brancato: Monia e D'Anna Maria con lo stralcio del pro.pen. 11194/07 nel procedimento n° 14955/2008 a loro dedicato e proseguono tutt'ora, anche se su due Procure , quella di Palermo e quella di Catania, investite per diversa competenza funzionale. Infatti è dato evincere dalla attestazione come il procedimento ha subito un ulteriore stralcio nel gennaio 2010 per cui parte delle indagini , sempre nei confronti delle dette signore, e nella consistenza di tre faldoni, sono rimaste a Palermo e consegnate ai CC Nucleo Investigativo del Comando Gruppo Monreale; altra parte, è stata rimessa per competenza funzionale ex art. 11 cpp ( intuitivamente nella parte in cui si ravvisa il coinvolgimento di magistrati) alla Procura della repubblica presso il tribunale di Catania sempre in data 25 gennaio 2010. Da segnalare come a Catania pende gia' dal 2007 un procedimento penale nei confronti delle signore intitolato D'Anna +17 con provenienza Procura di Caltanissetta. Orbene il roboante silenzio su queste indagini e sulla grave posizione di queste due donne che da anni fanno di tutto per depistare le indagini su di loro e passare per vittime e parti offese di presunti reati artatamente buttati sulle spalle altrui e che, miliardarie per via di essere state ex azioniste della GAS, passano la loro esistenza, acquistando case in Spagna e in Costa Smeralda e interi palazzi nel cuore di Palermo, tra una visita in una boutique di lusso del centro e un viaggio a Dubai, mostrando una straordinaria sicumera nel ritenersi sempre e comunque intoccabili.

Sarebbe corretto domandarsi: da dove continuano imperterrite a trarre le loro certezze di incolumità? quando per molto meno, spesso da innocenti, comuni mortali hanno visto distruggere le proprie esistenze.

Nella speranza che almeno l'informazione sopperisca con la conoscenza.

Giovanna Livreri

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