Approfondimenti - Il Consiglio News Feed

lunedì, gennaio 10, 2011

Divorzio all'italiana (Seconda parte)

3.Discrimine etico

Il Consiglio aveva rilevato lo spostamento atlantico di Fini sin dal 26 giugno 2009 (si veda il post “Il paradiso deve attendere”) quando aveva messo in evidenza un articolo agiografico a lui dedicato dall'Economist (“Fini to the fore”, 4 giugno 2009):

Negli ultimi mesi ha messo in discussione le dure politiche in materia di immigrazione del governo, ha implicitamente lamentato il ruolo attivo della Chiesa Cattolica in politica ed ha ignorato uno dei più durevoli tabù della destra tradizionale entrando in confidenza con degli attivisti omosessuali

Nel frattempo quello che sembra essere un altro tassello della strategia mirante a modificare gli assetti politici della penisola veniva messo in campo. Sulla stampa europea cominciano a circolare le foto delle feste brave del Presidente del Consiglio italiano in Sardegna: è lo spagnolo El Pais a dare un respiro continentale all'operazione (“Le immagini proibite da Berlusconi”, 5 giugno 2009). Nei mesi seguenti nel bel paese assistiamo ad un crescendo di rivelazioni sulla vita privata di Berlusconi, un crescendo che terminerà solo con l'attentato di Milano del 13 dicembre 2009.

Nel mezzo di questo fiume di fango si piazza la vicenda “Boffo”, l'allora direttore di Avvenire. Dopo mesi che il giornale da lui diretto si riempie le pagine di attacchi al premier, è costretto a rassegnare le dimissioni a causa di una vicenda di molestie sessuali riportata a galla da Il Giornale (“Boffo, il supercensore condannato per molestie”, 28 agosto 2009).

Come più volte ricordato, Avvenire non è la Chiesa Cattolica. Avvenire è la voce ufficiale della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana diretta da Bagnasco ed è in questa veste che lancia i suoi precisi fendenti (“Politica e discrimine etico”, 5 maggio 2009):

La stoffa umana di un leader, il suo stile e i valori di cui riempie concretamente la sua vita non sono indifferenti. Non possono esserlo. Per questo noi continuiamo a coltivare la richiesta di un presidente che con sobrietà sappia essere specchio – il meno deforme – all’anima del Paese”.

La vicenda Boffo fa venire a galla la formazione di un'altra crepa dopo quella finiana, questa volta tra Berlusconi e la stessa CEI.

Il Consiglio in quell'occasione aveva rilevato come la CEI si fosse scollata non solo da Arcore, ma anche da San Pietro (vedi il post “La tempesta”, 23 settembre 2009). Il Papa ci era andato giù duro notando come certuni (certi vescovi...) “lavorano per se stessi e non per la comunità” (“Benedetto XVI: «La Chiesa soffre perché molti lavorano per se stessi»” Corriere.it, 12 settembre 2009). Con un palese riferimento alla ricordata vicenda “Boffo”, Benedetto XVI cita anche la parabola del servo malvagio che si mette a “gozzovigliare e percuotere i dipendenti”.

La CEI giustificherebbe lo scollamento da Berlusconi con la questione morale, ma quello che risulta apparente dallo scenario che si era delineato nella seconda metà del 2009 è che, malgrado Fini secondo l'Economist avesse lamentato il ruolo attivo della Chiesa Cattolica in politica, il leader di AN e la conferenza dei vescovi (nord) italiani nei fatti stavano compiendo lo stesso movimento in perfetta coordinazione.

La domanda che su queste pagine ci eravamo posti allora è stata la seguente: “La Sicilia che si sta venendo a formare è forse un po' troppo “orientale” per i gusti di Bagnasco?”.

(Fine seconda parte)

Leggi la prima parte

Il povero dipendente molestato dal vescovo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il Consiglio Video su Saviano.
In un punto dice il sogno di un'Italia unita dal Friuli...alla Calabria (lapsus sulla non italianità della Sicilia?). E poi, parafrasandolo, "Il sogno di un'Italia unita...divenuto un incubo per le popolazioni meridionali". Chissà, forse qualcuno questo sogno sincero ce l'ha avuto davvero, ma oggi... com'è finita? Questo Saviano non osa dirlo.
Massimo Costa