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martedì, novembre 16, 2010

Come da programma

Urso (Fli) dopo le dimissioni dei finiani dal governo nazionale e l'apertura della crisi, dichiara che “l' Fli guarderà ad un’altra coalizione di centrodestra con forme che si richiamano alle forze del popolarismo europeo, quindi con Casini, Lombardo, Api” (“Fli esce, Schifani e Fini domani al Colle Berlusconi e Bossi: 'Fiducia o elezioni' ” IlGiornale.it, 15 novembre 2010). Una dichiarazione che sembra dare la leadership di questo “nuovo” blocco politico agli ex-fascisti.

In Sicilia sappiamo benissimo che le cose non stanno proprio in questi termini, visto che il blocco esiste già ed è guidato da Raffaele Lombardo. Urso, che come ricorderemo mantiene forti legami con la Sicilia dove ama passare le vacanze, propone quindi una novità già vecchia.

Dall'altra parte, Berlusconi ribadisce la sua ferma alleanza con la Lega più che con il suo stesso partito (Lo stato maggiore della Lega guidato da Umberto Bossi si trova faccia a faccia con Silvio Berlusconi e i suoi luogotenenti ad Arcore. Un "patto di ferro" tra i due alleati.), che in pratica vuol dire che in caso di elezioni i due schieramenti chi si scontrerebbero farebbero riferimento non più ad idee politiche, ma ad aree territoriali: nord contro sud.

E se a nord la Lega avrà buon gioco a presentare i nuovi sviluppi come un tentativo del sud di sabotare il federalismo per continuare a vivere di rendita, a sud il governo di Berlusconi ha fatto di tutto per irritare i potenziali elettori, cancellando ogni tipo di perequazione, trattenendo i fondi FAS, bocciando il piano rifiuti della Regioni Siciliana, e addirittura dichiarando illegali le leggi delle regioni del sud che vietavano di localizzare depositi di scorie nucleari nel loro territorio.

In questo clima, il risultato delle elezioni sembra essere scontato: spostamento di voti dal Pdl alla Lega al nord, e vittoria di Lombardo e compagnia bella al sud. Due blocchi contrapposti in tutto e arroccati nelle due metà del paese. L'effettiva spaccatura in due dell'Italia. E la sconfitta definitiva (finalmente) del pecoraio di Arcore.

Una sconfitta solo fisica, a ben vedere. Perché con un risultato del genere le sue idee avranno vinto. Non è un mistero che il suo obiettivo sia sempre stato quello di ridisegnare l'Italia su due macroregioni, una a nord ed una a sud, con lo Stato delle Chiesa nel mezzo (si veda il post “Indovinello”).

Si potrebbe anche pensare che questa “sconfitta” l'abbia pianificata lui stesso, con quello scandalo della casa a Montecarlo appioppato ad un Fini così servito su di un piatto d'argento a Lombardo.

Persino il momento internazionale non potrebbe essere più propizio.

La scorsa settimana si è tenuto a Seoul il vertice del G20 dove l'argomento principale sarebbe stato quello della “guerra delle valute”.

Come sappiamo, gli USA, indebitati sino al collo con il resto del mondo, vorrebbero ridurre la loro moneta a carta straccia per non pagare il dovuto (vedi “L'America ed il dollaro, un destino segnato”, RussiaToday.com del 9 novembre 2010 - Tradotto da Il Consiglio) ed a Seoul Obama aveva il compito di fare ingoiare il brutto rospo ai cinesi.

Secondo i giornali occidentali però il meeting sarebbe fallito, che sarebbe come dire che i cinesi e le altre potenze mondiali hanno risposto picche, nei fatti ponendo fine all'egemonia economica statunitense: da oggi in poi saranno loro (Cina, Russia, India, Brasile) a decidere la politica monetaria a stelle e strisce.

Figuriamoci se Washington avrà il tempo ed i soldi per venire a soccorrere i neo-risorgimentalisti italiani quando questi andranno a chiedere aiuto per evitare la inevitabile spaccatura di questa magnifica nazione.

Nella foto in alto, Urso ospita un gruppo di colleghi nella sua villa di Acicatena

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Abate, sono uscite le intenzioni di voto di Desmopolis e l'MPA non è nemmeno presente, si trova, ahimè, nella casella "Altri" ove vi è scritto 2%...

Il problema di Lombardo, diciamolo chiaramente è che non è un partito "sponsorizzato" dai poteri forti e poco presente nei giornali. Continuando di questo passo difficilmente arriverà al fatidico 5%, necessario per saltare l'asticella.

Con una percentuale così bassa Lombardo è una pecorella pronta ad essere sbranata ed i primi a divorarlo, una volta messo da parte il Berlusca, saranno proprio i finiani, che sappiamo molto bene a chi fanno capo.

L'unico modo che Lombardo, paradossalmente, avrebbe per aumentare il proprio peso politico è entrare nell'attuale governo(assieme l'UDC) al posto dei finiani.

Ma io credo che, stupidamente, Berlusconi non lo farà mai, eppure è la sua unica alternativa.
saluti

COMITATO SICILIANO

Anonimo ha detto...

Stiamo calmi con i sondaggi, sono veri ma solo in parte.
L'MPA, oltre alle tremende pressioni interne, ha subito una spaccatura grave in cui ha perso praticamente tutta la parte continentale. Non si sa i superstiti nel Sud con l'aiuto della Poli Bortone quanto possano portare quando già nel 2008 erano debolucci. Qualche 0,... certamente.
Ormai l'MPA è un partito regionale siciliano ed è in Sicilia che si misurerà il suo successo relativo, come l'SVP nel Sud Tirolo. Un buon risultato, capace di entrare in modo determinante nella politica nazionale, potrebbe essere un 15 % a livello siciliano che è circa il doppio di quello che ha preso nel 2008.
Ebbene con questa percentuale in Italia avrebbe solo l'1,1 %, cioè la stessa percentuale avuta nel 2008 con l'ausilio di un voto diffuso nel Nord.
Sommando qualche cosina nel Sud, difficilmente andrà sotto l'1,3 % ma è un dato nazionale che conta poco.
Il sondaggio de La 7 dava lo 0,8 %, quello di Crespi l'1 %, insomma - se si tiene conto che questi campioni non sono certo stratificati per tener conto dei piccoli partiti regionali - i conti tornano.
Faccio un esempio. l'SVP prende sempre lo 0,3, ma se si fanno i sondaggi diventa lo 0,1 perché la popolazione "sondaggiata" non tiene conto molto della distribuzione della popolazione e i piccoli e regionali diventano ancora più piccoli.
Quindi le cose vanno bene all'MPA che si candida ad essere il partito dell'autonomia speciale in Sicilia con i giusti agganci a Roma.
Sul suggerimento di tornare tra le braccia della Lega e di Berlsuconi non sono invece d'accordo. Lasciamo a Miccichè il suicidio politico.
E poi, insisto, c'è un partito ombra autonomista all'ombra di FLI, non dimentichiamolo. L'effetto congiunto sarà un pacchetto di deputati e senatori che presidierà, finalmente, i nostri interessi.
Ancora, lo sbarramento non colpisce l'MPA perché è protetto dallo schieramento e in ogni caso al senato in Sicilia lo supera. Esattamente come è successo nel 2008 quando ha preso l'1,1 % ed è andato regolarmente a Camera e Senato.
Tipheus

Abate Vella ha detto...

Comitato,

è vero, sappiamo con chi è alleato Fini (non certo i finiani in generale, come ricorda Tipheus) ma abbiamo davanti agli occhi come siano ridotti questi alleati, con Obama a volare a destra ed a manca a chiedere l'elemosina e l'Inghilterra anch'essa sull'orlo della bancarotta passata in mano ai nazionalisti che non muoveranno un passo.

Con il vecchio PDL Berlusconi si è tenuto Miccichè che fa da ruota di scorta e da tampone contro Alfano e Schifani.

Questa soluzione è un ripiego per il fatto che non si è riusciti a creare una forza capace di coagulare tutto il meridione.

Vorrei esprimere un pensiero a proposito: se questa forza fosse stata creata, cosa ne sarebbe stato di Lombardo? Ne sarebbe stato fagocitato? In questo caso, potremmo anche credere che proprio Lombardo abbia evitato di sforzarsi troppo in questa direzione....

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Tipheus, ripondo al tuo commento dalla fine per comodità.

L'MPA si protegge con lo schieramento per avere qualche deputato in più, ma in tal modo non avrà mai la possibilità di essere equidistante dai partiti di destra e di sinistra come fa realmente Casini.

Rimanere un partito del 1% nazionale non incide più di tanto come è successo fino ad ora per tutte le questioni che riguardano il Sud.

Anche in Sicilia non dimentichiamoci dell'area cuffariana, del PDL, di FLI, dell'IDV del PD con cui Lombardo deve avere a che fare e che hanno precentuali corpose in Sicilia.

Non dimentichiamo che Lombardo è partito di minoranza in Sicilia e se vuole contare di più, anche nella stessa Sicilia, deve assolutamente capitalizzare consensi anche nel Sud continentale, altrimenti potrebbe non essere lui nuovamente il candidato alle prossime regionali.

Purtroppo affidarsi agli ex dc Scotti e CO, è stata una pessima idea, gente interessata solo alle poltrone e politicanti della peggiore specie. Ci vuole gente nuova, ma soprattutto che abbia i nostri ideali.

Anonimo ha detto...

Eh sì Comitato, dici bene,
ma la sponda continentale non si crea dall'oggi al domani. Per oggi Lombardo non solo sopravvive ma conta di più. Sull'altra sponda sta lavorando, peraltro in modo intelligente, su basi federative, ma i tempi sono lunghi, a quanto pare.
E però è diverso essere in Parlamento per grazia del Centro Destra come in passato, o organicamente in uno schieramento di centro come ora. E' molto diverso, perché è l'intero schieramento che fa saltare il bipolarismo ed è equidistante da destra e sinistra.

Anonimo ha detto...

Mi sono dimenticato di firmare.
Tipheus

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Tipheus, non mi risulta che Lombardo stia lavorando in continente su basi federative, almeno fino ad adesso non è emerso ne è stato dichiarato da nessuna parte.

Diciamo la verità Lombardo è forte nella Sicilia orientale, in quella occidentale sta pure sotto Cuffaro.

Il problema di Lombardo è la visibilità, che fino ad ora chi gira la ruota della politica italiana non gli ha dato.

Ma, alle prossime regionali, credi davvero che Lombardo sia nuovamente il candidato dei suoi alleati?

Ovviamente quest'analisi parte dai numeri attuali, se domani i numeri cambiano anch'essa potrebbe cambiare.

P.S. Il solo parlare di "schieramento" già indica che l'MPA non è equidistante, non è solo un discorso di destra e sinistra che in questo caso è ininfluente.

Anonimo ha detto...

Scusate, e dell'intervento di Saviano di lunedì sera ne vogliamo parlare. Mitica questa frase: "le mafie sono state portate i nitalia nel 1400 da tre cavalieri spagnoli, osso mastrosso e carcagnosso"...
Gianni

Anonimo ha detto...

Sporca mitologia mafiosa, asservita alla colonizzazione italica.
Le "camorre" di antico regime sono una cosa completamente diversa da quella attuale, praticamente presenti solo nell'area metropolitana napoletana. Il brigantaggio e consorterie varie erano diffuse un tempo in tutta Europa. La mafia è un regalo dell'unità d'Italia e Saviano è funzionale a queste menzogne, non so se in buona o mala fede. Non oso dire di più.
Tipheus

Anonimo ha detto...

La "camorra" prima del 1861, era sinonimo di criminalità. Il carattere organizzativo lo imprime per primo Garibaldi.

Comitato Siciliano

Anonimo ha detto...

Aggiungo qualcosa. In Calabria non so, ma sono sicuro che questa favoletta in Sicilia non è mai girata prima del 2010, quando viene messa in circolazione da un lunghissimo editoriale de La Repubblica di Palermo (l'albero si riconosce dai frutti). Ho letto molto in tutta la mia vita su mafia e dintorni; ne avrei sentito parlare, anche di striscio.
E' una storia inventata a tavolino, così come il finto giuramento recitato da Saviano in TV. In pratica come "I protocolli dei savi di Sion", solo che questa volta l'oggetto negativo della pubblicità sono i siciliani (soprattutto i siciliani, ora vi lascio intuire perché).
Nel finto giuramento di Saviano, si parla di "picciotto" in Calabria, termine sconosciuto a quel dialetto e tipico della Sicilia occidentale, evocativo di mafioso. E l'attacco e la fine del giuramento è "Buon Vespero". Chi vuole capire capisca.
Tipheus