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martedì, gennaio 12, 2010

Forza lavoro

Sembrava una terra senza speranza, la Calabria. Marchiata dalla stampa europea come la nuova frontiera meridionale della mafia (si veda il post “Corso di fotografia”). Un lager aspro e montagnoso dove scaricare rifiuti ed attingere all'occorrenza manodopera specializzata a costi “africani”.

Ed invece all'improvviso tutto è stato rimesso in discussione. Gli arresti di Gioia Tauro, la bomba davanti alla procura di Reggio Calabria ed ora la “rivolta” di Rosarno segnalano che anche dall'altro lato dello Stretto l'asse del potere si sta muovendo.

Rivolta lo abbiamo messo tra virgolette, perchè gli immigrati delle baraccopoli di Rosarno non hanno compiuto alcuna rivolta. Il loro è stato un vero e proprio assalto premeditato e guidato contro la popolazione locale. Una azione bene organizzata alla quale i poveri “disperati” si sono prestati nel miraggio di un miglioramento delle loro condizioni di vita.

La rivolta è stata quella dei calabresi, che hanno reagito in modo forse avventato alla provocazione.

Il meccanismo di causa-effetto strillato dai vari pennini di regime lascia molto a desiderare. Un canovaccio simile a quello già visto a Napoli, anche se meno tragico (“A Rosarno la rivolta degli immigrati”, Corriere.it 7 gennaio 2010):

A fare scoppiare la protesta il ferimento da parte di persone non identificate di due extracomunitari con un'arma ad aria compressa e pallini da caccia.

Nessuno si fa la domanda più importante: chi sono queste “persone non identificate”? Sono veramente abitanti di Rosarno, come lasciato intendere da tutti? A questa “ragazzata” che impallidisce rispetto agli episodi di violenza che si registrano nelle principali città del nord Italia la reazione è stata abnorme:

Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati sull'asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate.

La premeditazione è tanto ovvia che non viene neanche taciuta, ma sdoganata come un diritto per chi apparentemente viveva “in condizioni ai limiti del sopportabile”:

la volontà di reagire che probabilmente covava da tempo nella colonia di lavoratori (...) era pronta a esplodere

Il “gruppo” che ha volontà di re-agire si organizza e poi cerca una scusa per passare all'azione.

Il comportamento dello stato, che ha lasciato liberi di compiere violenze da corte marziale gli immigrati ed è poi giunto sul posto a proteggere i delinquenti dalla giusta reazione dei cittadini, chiarisce chi avesse organizzato il tutto.

Le motivazioni che hanno spinto gli eventi nella direzione descritta sono probabilmente di ordine economico. Ma la decisione di fare scattare l'operazione in questi giorni sembra essere stata condizionata dagli eventi politici.

Dichiarazioni avventate da parte di Carneade vari non si sono fatte attendere. Quando Luigi Manconi, un ex-sottosegretario alla giustizia caduto in disgrazia, afferma che “Oggi Rosarno è l'unica città al mondo interamente bianca. Nemmeno il Sud Africa dell'Apartheid aveva ottenuto un tale risultato” dimostra di non capire di cosa si stia parlando.

L'Apartheid o la discriminazione non punta mai ad eliminare il diverso. Punta solo ad opprimerlo in modo da poterlo sfruttare economicamente. In Italia la presenza degli immigrati ha lo stesso scopo, e cioè il loro sfruttamento ai fini produttivi. Gli immigrati sono un risorsa economica. Oggi gli africani e gli asiatici hanno sostituito i meridionali il cui costo è salito enormemente a causa delle leggi europee pensate per favorire le grosse multinazionali ed allo stesso tempo strangolare sia la piccola impresa nord-italiana che l'agricoltura meridionale.

A causa di quelle leggi si è creato un meccanismo perverso secondo il quale un immigrato per rimanere “risorsa economica” deve anche essere immigrato illegalmente, altrimenti il suo valore non è più competitivo. Questa situazione ha fatto si che le forze produttive padane si affidassero a questa vera e propria tratta degli schiavi mentre i loro rappresentanti politici di destra (ed in particolare la Lega Nord) si intestavano una lotta di facciata a difesa dell'italianità.

Nel tempo il punto nevralgico della “tratta” è diventato il centro di prima accoglienza di Lampedusa. Almeno sino ai disordini dello scorso anno, durante i quali si verificò l'esatto opposto di quello che è accaduto a Rosarno e gli isolani si unirono ai maghrebini nella protesta anti-italiana a causa della quale il sindaco della martoriata cittadina (De Rubeis) sta ancora pagando subendo un attacco giudiziario dopo l'altro.

I problemi in Sicilia erano dovuti anche all'azione di Gheddafi che, avendo in mano il traffico tra le due sponde del Mediterraneo, lo usava per destabilizzare il governo romano inviando vere e proprie maree di disperati invece di regolare il flusso.

Grazie alla sua azione Gheddafi intendeva accumulare capitale politico da spendere poi al momento di sedersi al tavolo delle trattative con Berlusconi, culminate nel viaggio a Roma a seguito dei risultati delle europee dello scorso anno (vedi il post “Notizie di striscio”).

I risultati non si sono fatti attendere ed il ministro Maroni ha potuto annunciare lo svuotamento del centro di accoglienza di Lampedusa, tanto che La Sicilia del 29 maggio scorso poteva titolare “I ragazzi del centro di accoglienza cercano un nuovo lavoro”: all'improvviso il flusso è sceso a zero. In altre parole, l'immigrato sta cominciando a diventare una merce rara. Vogliamo sprecarla facendogli raccogliere le arance a Rosarno o i pomodori a Lecce?

Questo ci permette di circoscrivere le motivazioni di ordine economico dietro i fatti di Rosarno: nella presente congiuntura economica italiana era solo questione di tempo prima che la guerra per accaparrarsi le prestazioni degli schiavi cominciasse. Gli africani in fuga sono già stati indirizzati verso nord: Crotone e Bari per cominciare, ma molti sembrano già diretti verso nord. Verso quello che credono l'eldorado (credenza questa che li ha spinti a “collaborare” inscenando la “rivolta”):

Stanotte a centinaia sono stati fatti partire su treni e bus diretti al Nord Italia e ai centri d'accoglienza di Bari e Crotone. (Rosarno, è stata demolita l'ex fabbrica lager Maroni avvisa: "I clandestini saranno espulsi", IlGiornale.it 11 gennaio 2010)

Lo stato si sta anche assicurando di bruciare loro il terreno dietro per evitare che qualche “risorsa” rimanga troppo a sud:

“L'obiettivo del Viminale è portar via tutti gli immigrati da Rosarno entro domenica, per poi dare il via allo smantellamento dei capannoni dove hanno vissuto per anni gli stranieri in condizioni degradate.” (“Rosarno, la fuga degli extracomunitari Nuovi agguati: un uomo ferito a fucilate”, IlGiornale.it 9 gennaio 2010)

Lo stesso Giornale si lascia scappare in un altro articolo ("Calabria: sopravvive coi soldi del Nord ma importa mano d’opera") il nocciolo del problema, e cioè che quelle braccia servono al nord:

È singolare che una regione che la statistica descrive come miserevole possa permettersi di importare mano d’opera come le società opulente.

Vedrete che presto vi saranno problemi anche in Puglia.

Anche la scelta dei tempi la dice lunga, visto che la rimozione della principale forza lavoro a ridosso della campagna di raccolta delle arance provocherà danni notevoli ad una economia debole come quella calabra. Danni che vogliono dire ulteriore destabilizzazione all'interno dei processi che stanno spostando l'asse del potere nelle regioni meridionali in direzione “siciliana”.

A questo aggiungiamo la solita strana coincidenza: mentre a Rosarno i cittadini calabresi venivano assaliti da un'orda di disperati sobillati dalle veline padane, Raffaele Lombardo si apprestava ad un importante incontro con il presidente della Regione Campania Bassolino, al termine del quale i due rilasciavano una intervista congiunta nella quale si parla di un non meglio precisabile “Regno del Sud” con due capitali, Napoli e Palermo:



Dichiarazioni e movimenti, quelli del Presidente della Regione Siciliana, che dopo aver spaccato in due PDL e PD, rischiano di spaccare in due, oltre all'Italia, anche il Vaticano.

L'Osservatore Romano ieri ha portato gli italiani del nord a livello di quelli del sud:

Oltre che disgustosi, gli episodi di razzismo che rimbalzano dalla cronaca ci riportano all'odio muto e selvaggio verso un altro colore di pelle che credevamo di aver superato. (...) Non abbiamo mai brillato per apertura, noi italiani dal Nord in giù. ” (“Tammurriata nera”, 11-12 gennaio 2010)

Usando poi due esempi: il primo parla di intolleranza ed è tratto da una novella pirandelliana (Zafferanetta) ambientata però a Roma. Il secondo invece racconta di comprensione nei confronti del diverso. Ma in questo caso l'ambientazione è napoletana.

La CEI non poteva certo starsene zitta e così Monsignor Schettino a creduto di dover correggere leggermente l'organo del Soglio (Rosarno, l'Egitto protesta con l'Italia Bossi: "Da loro i cristiani li fanno fuori", IlGiornale.it, 12 gennaio 2010):

Fermo restando l’ossequio per l’Osservatore Romano, nella mia esperienza razzismo non ne ho trovato troppo, piuttosto alcune forme di xenofobia

Monsignor Schettino è il Vescovo di Capua. Forse per lui il “Regno del Sud” di capitali ne dovrebbe avere una sola.

9 commenti:

zetan ha detto...

Lo squallore di questa vicenda è tale da renderla vomitevole, così come la strumentalizzazione dell’informazione ufficiale nel tentativo di ricondurre gli atteggiamenti di intolleranza dei fratelli calabresi governati, a loro dire, ad un assoggettamento ai voleri della ngrangheta, che nel caso specifico non ritengo abbia avuto alcun ruolo se non quello eventuale di prestare un servizio ai poteri del nord, come evidenziato dal nostro amico Abate.

Stesso collegamento tentato per gli eventi calamitosi del messinese riconducibili, secondo gli stessi canali, alle abitudini edilizie dei siciliani che avrebbero consentito che tale catastrofe si consumasse.

Detto ciò esprimo la mia piena condivisione sulla ricostruzione particolareggiata realizzata dall’Abate; aggiungo che, la considerazione sulla gestione delle risorse finanziarie si collega alla gestione della commercializzazione dei prodotti alimentari coltivati e lavorati nel meridione.

La grande distribuzione, così come gli istituti di credito, ha una enorme responsabilità nella deformazione tra valore nominale e valore reale dei prodotti alimentari e dunque il boicottaggio dei grandi centri commerciali che proliferano nel nostro territorio mi sento di promuoverla senza indugio, il perpetuarsi di questa predominanza condurrà alla completa resa nei confronti di quanti governano con dispotismo mal celato la nostra economia.

E’ arrivata l’ora di sostenere una radicale modifica nelle nostre abitudini quotidiane, sensibilizzando principalmente le nostre donne ad abbandonare la chimera del facile ed economico approvvigionamento dai colorati e luccicanti venditori di rifiuti.

Scusate la radicale visione ma non trovo spazio per tollerare l’adesione al carnefice di turno che si maschera da adulatore.

Anonimo ha detto...

Leggendo questo post si spiegavano pian piano alcune visioni che avevo colto ma che non riuscivo a spiegare.

Il collegamento abbandono manodopera dalla Calabria-esportazione manodopera al Nord mi sembra il nodo cruciale della questione.

E ho paura, come avverte l'Abate, che la Puglia sarà il prossimo obiettivo. Questo perché la regione del Tavoliere è uno dei bacini più grandi di lavoratori sfruttati nel settore agricolo.

Fin qui ci siamo, una sola domanda sia per l'Abate che per Zetan: come si deve considerare questa attenzione spropositata nei confronti della Calabria?

Lancio solo un ultimo spunto: ma perché della Basilicata non si sente mai nulla? Là i "fratelli" dormono sonni tranquilli tranquilli...non so se ho reso l'idea.

zetan ha detto...

sR il mio punto di vista in breve

Se dovessimo valutare dalle intenzione della FIAT, potremmo dire che il Sata di Melfi non sembra essere al centro dell’attenzione quanto invece quello di Termini, dunque la Basilicata nell’essere valutata quiescente non necessita di alcuna ritorsione, quantomeno per il momento.

Come appare evidente, nell’ultimo periodo, queste ritorsioni si spostano in modo frenetico tra Campania e Calabria nel tentativo di schiacciare qualunque tentativo di adesione alle politiche meridionaliste che entrambe le Regioni sembrano contemplare. Le dichiarazione di Loiero e di Bassolino sono state inequivocabili in questo senso.

La Puglia è la parte più interessante della questione, visto il tentativo di far saltare Vendola in tutti i modi da parte dell’UDC con l’appoggio di D’Alema, il quale è vero che ha attenzioni meriodinaliste, ma se mantenute subordinate al proprio esclusivo controllo. Quindi mi aspetto purtroppo manipolazioni pesanti in quella regione, iniziate con la questione sanità che aveva coinvolto Vendola stesso. E’ chiaro che nessuno favorirà una deriva politica meridionalista lasciandola gestire a Vendola.

La questione Puglia si tira dietro la nostra, l’accordo PD – UDC avrà delle conseguenze anche da noi, per questo auspico presto che il PDL Sicilia si strutturi come partito, viceversa Lombardo rischierebbe parecchio visto che il PDL dei maccarroni intende avviare in primavera una crisi irreversibile che potrebbe trovare l’appoggio di parte del PD di tutta l’IDV e dell’UDC, gli sviluppi della questione Puglia, a mio avviso, sarà collegata per ovvie ragioni alla nostra.

Anonimo ha detto...

In Basiicata i movimenti sono meno visibili perchè è stretta tra Puglia Calabria e Campania e penso che i movimenti che avvengono in queste tre regioni poi si ripercuotono di riflesso in Basiicata. Però dopo la riunione di Palermo, che ha trattato l'Abate in altri post, oltre a Bassolino, Soru e Vendola anche Defilippo, il governatore lucano, ha avuto delle rogne con la propria giunta di sinistra con dimissioni di assessori.
Brigante

rrusariu ha detto...

Assà bbinirika a tutti!

Ancora oggi Raffaele è stato messo in pagina 13 quasi sotto occhiello della pagina, sopra un trafiletto parlava di Di Pietro, sul Corriere!

Domani vediamo se a pagina 13 c'è ancora la pagina politica!

Condivido l'impostazione dell'Abate, ma il fumus persecutiones che affligge i vari governatori, penso sia dovuto alla paura della presa di coscienza di responsabili istituzionali che potrebbero fare qualcosa per la propria gente e certamente questo manda a monte l'intento di "coesione nazionale" della classe politica "italiana"...

Coesione nazionale di continuare a fare gli schiavi di un sistema di potere che non è neanche in grado di mantenere un certo benessere al territorio di riferimento...

Il guaglione pensi alla sua etè vereconda e non continui a stracciarsi le vesti... l'ipocrisia ormai è al limite... muri imbiancati che bruciano incensi quando i cambiavalute del tempio continuano a sottoscrivere "Botte da Orbi da rifilare a Tutti" a tassi miseri, salvo poi farsi chiedere le casse di lire turche in quel di Francoforte....

Dopando il tutto...
In questi giorni compro ormai solo arance siciliane e pane siciliano prodotto in Sicilia, sto attento ai consumi, tanto nel breve ci ritroveremo a verificare che le banconote rimaste in mano non appartengano alla lotteria di Europa 1 e a quella svalutata almeno del 30% dell'Europa 2...
Leggete attentamente le serie di banconote, . è quella dei successori dei sepolcri scoperchiati.

E' iniziata la guerra dei poveri, ma ad aprile ci sarà una nuova battaglia di Himera, questa volta cartaginesi e greci combatteranno i barbari continentali... poco dopo le idi di marzo fuori dalla Sicilia si decideranno alcune battaglie... ma noi siamo pronti a staccare gli ormeggi?

Oggi il Parlamento Siciliano a demandato al Presidente Siciliano di farsi promotore di un consiglio di ministri dedicato alla Kiana di Himera... l'ascolteranno? Non so se l'antro della Sibilla sia stato sbarrato dalle montagne di rifiuti trasportate da chissà dove... verificherò!

Anonimo ha detto...

Volevo sottolineare solamente il nome della nuova operazione dei carabinieri che sta portando in Calabria all'arresto di parecchi malavitosi:
NUOVO POTERE

Tratto da una telefonata intercettata tra due monelli in cui si diceva che il nuovo potere non ha famiglia
Saluti
Brigante

Anonimo ha detto...

Nell'appressarsi della battaglia per le regionali... tirano fuori i 50 euro che faranno felici gli italiani....

http://www.youtube.com/watch?v=DIdXuFDO0jc&feature=player_embedded

Nel video Storace dice: "Il valore
di questi 50 euro è stabbbilito
dall'allegra combriccola dei
banchieri privati che stanno alla
Banca Centrale Europea e sono gli
stessi che ci dicono che non
possiamo abbassare le tasse".

Francesco Storace, parlando del
Signoraggio, doveva fare una
denuncia completa, NON PARZIALE.

1) Accuratamente, il Nostro non dice che nella BCE c'è la partecipazione del 12,49% di
bell'italia.
Quindi la BCE ha un 12,49% di
"allegra combriccola" made in italy.

2) Storace non dice che la
situazione della BCE è assimilabile
a quella di Bankitalia posseduta da
Banche private per il 94,5%.
Quindi l'italia NON HA UNA BANCA DI
STATO.
Gl'italiani devono subire i danni
del Signoraggio gestito dalle
Banche private - per l'elenco vedi
su Google "Soci Banca d'Italia".

Questo è IL MOTIVO FONDAMENTALE
(che si aggiunge ad altri) per cui,
qualsiasi governo (destra e sinistra) NON PUO' ABBASSARE LE
TASSE:

- il debito publico INEVITABILMENTE
continua ad aumentare perchè ogni volta che lo Stato ha bisogno di soldi, deve pagare - o meglio, dobbiamo pagare - nuovo Signoraggio.

- le tasse continueranno ad aumentare insieme al debito pubblico

- Cina, India,Brasile, ecc. ci
seppelliranno economicamente perchè
hanno la Banca di Stato e non hanno
il Signoraggio in mani private

3) Dal libro "Euroschiavi" di Marco
Della Luna e Antonio Miclavez,
riporto quanto si legge a pag.106:
" ... L'articolo 4 (del trattato di
Maastricht) non menziona la BCE
tra le istituzioni della Comunità .... Sotto il profilo giuridico-formale, la BCE non è, dunque, una
istituzione comunitaria. ... Il
Trattato di Maastricht ha fatto di
loro (i dirigenti della BCE) membri
intoccabili di una società segreta
che condiziona gli Stati e i
popoli....".

4)Quindi siamo sottomessi ai Mondialisti USA e a quelli dell'Ue.
L'Ue ci è stata imposta dagli USA,
quale contropartita agli aiuti del
piano Marshall.
Abbiamo perso la sovranità
monetaria (con l'adozione dell'euro) e quella legislativa
(voto nel febbraio 2001 del
parlamento italiano).

5) Tenete ben presente che IL NUOVO
TRATTATO DI LISBONA E' STATO VOTATO
ALL'UNANIMITA' DAI DEPUTATI E DAI
SENATORI ITALIANI.

SERVE ALTRO ?

Le persone non informate e i faziosi ci dovrebbero risparmiare i loro commenti dannosi e patetici.

In italia manca un Partito Antimondialista.
Chi ostinatamente continua ad andare a votare, RIESCE A CAPIRE IL DANNO CHE FA dando consenso e fiducia a chi CI MANTIENE SOTTOMESSI ?

Chi si accontenta dei politici che, SOTTO ELEZIONI, segnalano un
problema che avrebbero dovuto
affrontare e risolvere da anni,
corra a farsi dei clisteri di
intelligenza - quelli nutritivi non
bastano.

EUNO!

zetan ha detto...

Anonimo

Condivido in buona parte il tuo commento per onesta dire che in aggiunta al signoraggio c’è il costo del denaro che aggiunge un altro 3% circa di esborso per l’acquisto della carta straccia.

Più volte in questo blog abbiamo dibattuto sul tema che tu poni, tuttavia pur avendo, personalmente, una visione di insieme molto simile alla tua differisco per alcuni aspetti, mi riferisco al questione voto, l’astensione non garantisce di per se l’uscita di questo sistema, magari si potesse così semplicemente, dunque in questo senso la convergenza con quanti accennano dei tentativi volti a destabilizzare le politiche volute dall’UE bisogna cercarla.

E le politiche indipendentiste od autonomiste estreme garantiscono molto di più della inerme attesa. In altre occasioni ho rappresentato che il nostro statuto ci fornisce gli strumenti giuridici per avviare, ad esempio, una azione referendaria per battere moneta. Assurdo per quanto possa sembrare rimane a mio avviso una battaglia da affrontare, se non altro per avviare un dibattito che porti fuori dalla nicchia le questione del signoraggio insieme al costo del denaro e la riserva frazionata, che rimangono ancora troppo misteriose per il grande pubblico.

La consapevolezza singola sulle tematiche da te riportate sarebbe sterile se affrontata accogliendo una l’esclusiva astensione, poiché sottolinea l’impotenza e dunque la sconfitta certa.

Detto ciò mi esprimo il mio apprezzamento per la questione che poni perché anch’io la ritengo centrale sugli scenari futuri che ci troveremo, nostro malgrado, ad affrontare.

Anonimo ha detto...

http://www.italiainformazioni.com/giornale/politica/77618/mannino-falcone-misteri-grande-intrigo-pietro-cosa-succedendo.htm

sempre le solite coincidenze.