Eutanasia di uno stato
L'assessore Gianni ha dato mandato agli uffici di predisporre l'invio degli ispettori nelle stazioni minerarie di pompaggio per verificare se tutto è in regola e in caso di minima inadempienza l'ordine è di chiudere gli impianti.
L'eventuale chiusura di stazioni si ripercuoterebbe sulla produzione di energia, riducendo la quota che la Sicilia destina alle altre regioni d'Italia. Gli ispettori del corpo delle miniere in Sicilia hanno compiti di polizia per via delle norme contenute nello statuto autonomistico. [*]
La crisi del gas italiana, parallela a quella sviluppatasi tra Russia ed Ucraina, esattamente come quest'ultima non sembra calmarsi. Ed esattamente come l'altra sembra nascondere motivi più seri e più profondi di quelli esplicitamente dichiarati.
Vediamo di cercare di capire quali potrebbero essere queste motivazioni.
Inizieremo analizzando più attentamente la famosa Ansa diramata in risposta alle affermazioni di Frattini circa la “sicurezza” delle forniture italiane.
Già quel comunicato da parte della Regione Siciliana doveva essere stato motivato da qualcosa, altrimenti difficilmente avrebbe avuto quel tono canzonatorio nei confronti del ministro. La frase “L'eventuale blocco della fornitura di gas dalla Russia non creerà problemi alla Sicilia” fa il verso al "Non c'è pericolo di restare al freddo in questo inverno" riferito all'Italia intera. Ma la cosa più rilevante è che la bordata finale (“ci sono risorse sufficienti anche per cedere parte del gas a Regioni che potrebbero essere in difficoltà”) non proviene dall'assessore con pari competenze alla regione come dovremmo aspettarci in una risposta perfettamente a tono. La risposta viene da una municipalizzata qualunque (l'ASEC di Catania nello specifico).
Quello che dice il paragone è che il ministero dello stato italiano non conta nulla, non solo nel senso di rappresentatività del ministro in carica, ma anche come istituzione.
Il comunicato targato MPA (ecco perchè la municipalizzata è quella di Catania) afferma chiaro e tondo che lo stato italiano non esiste più. Il parlamento nazionale è un vuoto simulacro messo lì a coprire un realtà che verrà presto rivelata al popolo bue in modo brutale, non appena certi assetti saranno raggiunti.
Ecco invece che non appena la Lega si muove (“se non viene cancellato l’emendamento della Lega”) il corrispettivo isolano (l'assessore-ministro Gianni) fa lo stesso. Ci stiamo avvicinando a chi comanda realmente, anche se non ci siamo ancora, altrimenti lo stesso Lombardo si sarebbe esposto.
Allora chi è che comanda veramente al nord Italia (l'Italia unita non esiste più, al momento è già spaccata in almeno due tronconi, forse tre)?
Verrebbe da dire Berlusconi, ma le sue dichiarazioni sempre più apertamente russofile [**] anche nel caso della lite tra Mosca e Kiev («Capisco le ragioni di Gazprom») danno adito a qualche sospetto. Sembra cioè che Berlusconi abbia quasi completamente perso il controllo sulla Lega, che ha da tempo mostrato un certo feeling con la sinistra veltroniana gettando la maschera e schierandosi apertamente con il suo vero padrone, rappresentato da quel sole che usano come simbolo: l'Entità.
La questione può essere letta in almeno un paio di modi diversi.
Da un lato la querelle potrebbe avere lo stesso obiettivo ed essere coordinata con l'azione di Putin (pressioni sull'Europa, ad esempio riguardo ad Israele). Dall'altro potrebbe essere scaturita da quelle motivazioni a carattere “locale” a cui abbiamo fatto riferimento nel post precedente: non si starà per caso lottando per il controllo della Puglia e del costruendo metanodotto di collegamento con la Grecia?
Dobbiamo aspettare che gli eventi si svolgano per capire qualcosa di più. Nel frattempo possiamo trarre subito le conclusioni che questo scenario suggerirebbe.
Secondo quanto esposto, l'Italia è già divisa in due: la Sicilia e la “Padania”, come indica quel comunicato “preparato” dall'azienda del gas catanese.
Il sud Italia invece è ancora conteso tra le due parti. Ed è per via di questa contesa che il governo nazionale (svuotato di ogni reale potere) è surrettiziamente tenuto in vita.
Dalla riunione di Palermo e da certi segnali provenienti dall'estero (le visite del Sultano dell'Oman e le avances fatte da Gheddafi) deduciamo i Siciliani in vantaggio.
Se è così sarebbe preciso interesse dei “padani” fare precipitare gli eventi staccando la spina a Montecitorio e lasciando che la Sicilia vada per i fatti suoi sin da subito senza più avere la possibilità di immischiarsi politicamente in questioni d'oltre faro.
[*]“Energia, continua il braccio di ferro tra l'assessore Gianni e la Lega. Inviati gli ispettori nelle stazioni minerarie di pompaggio”, SiciliaInformazioni del 14 gennaio 2009).
[**] Certe frasi riportate dal Corriere della Sera che si sarebbero detti Putin ed il Cavaliere («ho voglia di vederti», «vieni a Mosca quando vuoi», si sono scambiati i due amici nel corso della telefonata) suggeriscono del “tenero” tra i due: Berlusconi è per caso pronto a fuggire dall'Italia ed a riparare in Russia, alla Craxi?
9 commenti:
Mi sa che stanno arrivando grosse novità...
;-)
Abate Vella, anch'io credo all'esistenza dell'entità, il discorso che fai sulle religioni mi pare invece più complesso e mi riprometto, trovando un po' di tempo (io purtroppo non ho la tua verve), di inviarti una e.mail. Ma col tuo ultimo post vuoi dire ca cci stamu tagghiannu a luci e u gas all'Italia? Ma abbiamo veramente questo potere?
Peppinnappa,
se stiamo per tagliare il gas all'Italia o no non lo so.
Peró ti prego di fare mente locale sulla forza che abbiamo.
Berlusconi ci ha fatto arrivare una marea di soldi.
La EU ha appena dato il via libera ai finanziamenti per il prossimo POR.
Ci sono capi di stato che a ROma manco chiamano piú e vengono a trovarci a casa (vengono LORO a trovare NOI).
Unicredit appoggia apertamente Lombardo, il che, se non é ben chiaro, significa Opus Dei (forse piú forte dello stesso Vaticano)
Lombardo si é permesso di dire no all'ampliamento della stazione radar di Niscemi agli americani.
E potrei continuare.
Secondo me, se ancora siamo parte dell'Italia é perché non é ancora il momento adatto per tagliare. E per me questo dipende dalla situazione pugliese.
Siamo vicini alla biforcazione, da una parte la possibilitá di un nuovo inizio, dall'altra una macroregione dipendente dal nord.
Ma con la (quasi) sconfitta di Berlusconi quest'ultima eventualitá mi pare scongiurata.
Incrociamo le dita.
Cmq dobbiamo stare attenti, come sappiamo u cani arraggiatu muzzica a tutti!!!
Ma sappiamo anche che il buon dio Adrano, protettore del vulcano, mandava i suoi cani-cerbero a muzzicari chi si avesse detto il falso.
Non vorrei che rischiamo di trovarci in una situazione gattopardesca.
I deputati del pdl presso la curia romana hanno sollecitato il ns. Presidente a portare avanti le riforme, come riferisce Totò Parrammatula; giustamente i colleghi Mpa presso la locale curia senatoriale, han detto di correggere il recapito e di recapitarlo ai recalcitranti colleghi presso il nostro Parlamento.
Certe posizioni di forza li puoi avere quando si possono schierare le truppe almeno in parata. Non corriamo il rischio di Francesco II di chiamare un alleato che puo' sempre aver rischio a muovere le pedine, come avvenne nel 1860.
In questo momento qualche cane arraggiatu puo' azzannare quanto basta per far morire dissanguati.
Oggi l'importante è far si che il ns. Popolo Siciliano abbiamo coscienza della situazione e sappi premiare chi veramente vuole il suo benessere.
Se sapremo esseri uniti e coesi, avremo anche il supporto dei ns. fratelli sulla parte continentale!!!
Il sacrificio della battaglia del 29 dicembre 1945 stavolta non sarà invano.
L'importante è far conoscere che abbiamo gli strumenti per gestirci e soprattutto "non dover elemosinare". Chi chiede elemosina è sulu vinnutu.
Le coccarde al verde aspettano solo che "continuiamo a chiedere", ma dopo lo spreco della loro cattedrale del deserto nelle ormai disparute nebbie della val padana, si sono accordi di la malapinzata e di correre a chiamare Franza o Alemagna purchè se magna.
Quando tutti poco tempo fa si fregavano le mani perchè aprivano ad est europa o nell'estremo oriente le loro fabbrichette. Tutti a riempirsi di "bonus", "benefits", di busi-ness con fuoristrada spesati con partiva iva. Tutti a vendere tutto, bisogna stare "sul mercato".
Alla fine si scoprono come "meretrici" al lampione verde.
L'importante è il danèe, cioè Mammona.
Oggi il sarcastico clown padrone delle tivu' spargi letame, cerca rifugio presso qualche dacia siberiana, lontano dalle brume colline brianzole...
Per fortuna sono nato Siciliano, almeno Ottomila anni di storia non me li toglie nessuno, anche perchè ci sarà un motivo perchè il buon Dio ci preserva, certo comunque i pontefix maximi è bene che ricordare che portano il "pallio" dei pecorai romani e devono salvaguardare il "DOP" romano del loro pecorino.
assà bbinirika a tutti!!!
As-Salāmu `Alaykum (السلام عليكم)
Ps. non sarebbe caso cominciare a creare su internet un nostro suffisso siciliano, giusto per procedere a piccoli passi?
E adesso Berlusconi pratica la fellatio agli abitanti delle isole (soprattutto della Sardegna che sta andando al voto). C'è una notizia interessante su Sicilia Informazioni allo scopo. Domanda interessante: le agevolazioni per le regioni insulari decadono con l'apertura del ponte? (Lo so che non si farà mai, ma...).
Rrusariu,
certo l'elenco che ho fatto sopra non deve farci esaltare troppo...
Come dici tu non é detto che sia possibile schierare l'esercito da subito!
Per Anonimo:
parecchie persone (anche alcuni politici, come l'ex presidente Alessi) hanno sostenuto che i benefici decadrebbero.
Anche secondo me il ponte non si fará (qualcuno lo ha definito 'opera mitica')... in ogni caso tra fare e non fare tutto é una considerazione di rapporto benefici/costi, e quegli eventuali 'aiuti' (come odio gli aiuti...) devono rientrare nel calcolo.
Salve Abate
Spero che ci hai visto giusto,e soprattutto che i siciliani possano continuare ad “immischiarsi politicamente in questioni d'oltre faro” non fosse per altro che per la cucina (non mi va di importare col dazio la pasticceria siciliana) a parte gli scherzi è significativo l‘articolo comparso sul “Giornale” del Berlusca circa le dichiarazioni dell’assessore Pippo Gianni.
Intanto noi meridionali del continente possiamo cominciare ad imparare qualche termine siculo come assà bbinirika che significa?
Un saluto a tutti
Brigante lucano
Assà bbinirika deriva dal saluto arabo:
As-Salāmu `Alaykum (السلام عليكم).
Significa "Sia pace su di te".
La risposta tradizionale è:
wa `Aleykum As-Salaam, che vuol dire "anche su di te sia la pace".
Assà bbinirika lo si rivolge solitamente alle persone più anziane di noi, "che tu sia benedetto".
Al contrario l'italiano "ciao" deriva da schiavo, era la forma dei servi veneziani che si rivolgevano al patrizio dicendo "schiavo tuo".
Pertanto dovremmo rigettare questa forma di saluto.
E' sempre meglio augurare benedizioni che darci dello schiavo ad ognuno.
Purtroppo lo spirito italiano è fatto di servilismo verso chi ha più soldi!!! La televisione italiana ne è lampante, solo trasmissioni dove vincere soldi.
Si va in televisione per i soldi.
Non sanno fare ne informazione ne cultura.
Se quest'anno la rai e me.diaset continuano con i loro film mafiosi bisogna disdire l'abbonamento, io voglio una televisione pubblica come in olanda. Dove ogni tre mesi do i voti ai programmi e alle produzioni. Chi prende più voti va in prima serata, così anche i soldi per produrre i programmi. La pubblicità serve a garantire anche una produzione di qualità, ma non a comprare le persone.
Caro "brigante lucano", chi "brigava" erano i piemontesi pronti a comprarsi tutti, noi difendevamo la nostra terra e la nostra gente!!!!!
Grazie rrusariu per l'ottima spiegazione, non sapevo del ciao, e ti ringrazio anche per questo, dovremo quindi imparare meglio anche l'italiano, ma forse adesso e troppo tardi si rischia di sfociare nel lavoro degli storici e quindi
assà bbinirika a tutti!!!
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