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lunedì, gennaio 12, 2009

Doccia fredda

«La smettete con quel rubinetto? Sto ghiacciando!». Sembra la solita scaramuccia in famiglia mentre il papà si fa la doccia prima di accompagnare i figli a scuola. Me se quel rubinetto invece di regolare una portata d'acqua, regola una fornitura di gas, allora siamo di fronte a qualcosa di molto più serio.

Il recente (ennesimo) blocco delle forniture di Gas attraverso l'Ucraina apparentemente per una lite tra Mosca e Kiev non fa altro che mettere di nuovo in luce la dipendenza energetica dell'Europa verso il gigante russo.

Mentre i russi e l'occidente si rimpallano le colpe del blocco, la tempestività con cui sotto Natale la lite è scaturita rispetto ad altri avvenimenti fa però affiorare qualche sospetto in più relativo alla vera funzione di Kiev in tutto questo.

I Paesi esportatori di gas hanno compiuto un importante passo per la creazione di un cartello del settore, sul genere di quanto l'Opec rappresenta per il mercato petrolifero mondiale. A Mosca martedì 23 dicembre è infatti nato un gruppo formale che però, dicono i soci fondatori, non controllerà nè la produzione nè i prezzi del gas. Il cartello sarà creato come club e chiamato Gas Exporting Countries Forum (Gecf) e raggrupperà 16 produttori, riferiva il Sole 24 Ore.

Ma altre testate hanno usato toni diversi. Ad esempio La Sicilia del 24 dicembre iniziava il pezzo relativo [*] con un avvertimento: “Brutte notizie per l'Europa e per l'Italia sul fronte energia”, che accoppiato alle parole di Putin («l'era del gas a buon mercato» sta per finire) la diceva lunga sul reale scenario che si starebbe venendo a creare.

Questa “contemporaneità” di eventi, dicevamo, fa sorgere qualche dubbio sugli ucraini: quanto il susseguente “furto” di gas da questi perpetrato fosse in realtà caldeggiato dalla stessa Mosca? L'obiettivo della crisi era veramente ottenere i pagamenti da Kiev, o piuttosto minacciare Bruxelles?

Il “forum” avrà sede in Qatar e comprende 16 paesi produttori, tra i quali Qatar, Iran, Libia, Algeria e la stessa Russia: ci avviciniamo e quote di mercato che superano l'80% e che permetterà al cartello di decidere unilateralmente i prezzi (al contrario dell'OPEC, pupazzo occidentale con quella strana sede in Austria).

Ma non solo. Il progetto sotto sotto prevede anche il controllo delle infrastrutture necessarie al trasporto della preziosa fonte di energia, alla quale hanno affidato il loro futuro praticamente tutte le nazioni occidentali, quelle europee più delle altre.

In Italia nel frattempo si è persa un'altra buona occasione per starsene zitti:

L’Italia comunque corre rischi relativamente modesti. Gazprom non è l’unico fornitore, ma anzi il secondo; la maggior parte del gas arriva dal Nord Africa.

Sproloquia Panorama. Ed anche Frattini non è da meno:

«Non c'è pericolo di restare al freddo in questo inverno che è appena iniziato, perché le riserve strategiche che abbiamo sono così ampie e abbondanti da non creare problemi e poi perché diversifichiamo le nostre forniture»

Tale sicumera meritava una lezione. Ed infatti ecco che il 7 gennaio esce fuori un Ansa con un testo che nell'ultimo capoverso diventa a dir poco ambiguo:

L'eventuale blocco della fornitura di gas dalla Russia non creerà problemi alla Sicilia, che si rifornisce dalla Libia con un metanodotto. Lo sottolineano fonti qualificate dell'Asec, la società partecipata del Comune di Catania che si occupa di distribuzione del metano. L'approvvigionamento dalla Libia è continuo e ci sono risorse sufficienti anche per cedere parte del gas a Regioni che potrebbero essere in difficoltà.

Il testo implicitamente sussurra al ministro Frattini che quelle risorse potrebbero anche non essere sufficienti, ed allora altro che “Non c'è pericolo di restare al freddo”. Il pericolo c'è eccome, se a qualcuno qua sotto gli girano. La diversificazione di cui si gonfia il petto il ministro infatti non sono altro che la Sicilia e presto la Puglia, una volta che il rigassificatore di Taranto e la connessione con la Grecia (la connessione Grecia-Italia progettata da Edison) saranno completati.

Luoghi che guarda caso sono stati anche meta delle misteriose vacanze del Sultano dell'Oman (ora parte del “forum” del gas) e che stanno attirando simili attenzioni anche dal colonnello Gheddafi (anche lui, ora parte del “forum” del gas) [**].

Con l'Ucraina sotto ricatto, e la Sicilia ed il Sud dell'Italia liberate dal giogo europeo, la UE (piano padano incluso) non ha vie d'uscita. Ed hanno voglia di dilapidare risorse in antieconomici progetti quali il Galsi (il metanodotto Algeria-Sardegna-Italia, con l'Algeria sempre parte del “forum”) o il rigassificatore di Rovigo per tagliarci fuori: tramite queste opere il gas arriverebbe comunque a prezzi ben più alti rispetto a quello pugliese e siciliano.

Piersanti Mattarella aveva visto giusto 29 anni fa quando ottenne la “partecipazione alla società di gestione del tratto sottomarino del gasdotto che avrebbe assicurato alla Regione, tramite l'EMS, il 30% degli utili derivanti dai pedaggi pagati da coloro che avrebbero usufruito della infrastruttura”. Purtroppo per questo motivo fu ucciso pochi giorni dopo (antimafiosi, vergognatevi tutti) e di quella condotta non si fece nulla. Ora però di amici ne abbiamo parecchi, e la storia potrebbe non ripetersi esattamente come in quel tragico 6 gennaio 1980.

[*] "Putin battezza a Mosca l'«OPEC» del gas", La Sicilia 24 dicembre 2008

[**] Il Sultano, prima di arrivare a Palermo, era già stato in visita a Bari. Mentre Gheddafi, che sappiamo avere sempre la Sicilia “nel cuore”, ha di recente teso una mano verso la Puglia.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

in cambio della nostra "libertà", la russia cosa vorrebbe?

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Ciao Abate, mi trovi d'accordo con il tuo post.
(Probabilmente intendevi il gasdotto Southstream anzichè il Nabucco)

E' assolutamente chiara inoltre la loro strategia di bypassare il Sud Italia.

Per rispondere a Nebros, la Russia ha già chiesto di poter sfruttare la strategicità geografica del Sud Italia per farne un hub sicuro per l'esportazione del proprio gas in europa.

Anonimo ha detto...

Messina e la cappa massonica che la avvolge: le reazioni all'intervento dell'Arcivescovo

http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=12757

Anonimo ha detto...

Avete sentito il paradossale colpo di coda della lega che vuole penalizzare il consumo di energia al sud e soprattutto in Sicilia. Soprattutto in Sicilia!! Ci sarebbe da ridere... Perfino il democristiano Pippo Gianni minaccia di staccare la spina all'Italia se ci fanno ancora perdere la pazienza.
Secondo me è un segno di estrema debolezza dell'economia agonizzante del nord. Ma in questa debolezza possono essere ancora pericolosi perché forti proprio nella Roma ladrona.
Il vero problema per noi siciliani sono i politici del PDL: un vero cancro. Andrebbero buttati fuori a calci in culo. Tutti prestanome di Berlusconi (con pochissime eccezioni) proni a 90°. Secondo me tra qualche anno questo straccio di Italia si spacca per davvero. A tutti noi il compito di dare quei mille spintoni che accelerano questa rottura.
Una cosa da fare, fra le altre, è quella di aderire alla campagna di ADUC e di Grillo (non sono per niente grillino ma "questa" campagna è giusta) per la disdetta del canone RAI. Se si fanno i passi giusti la RAI (usata per diffondere idee denigratorie verso sud e Sicilia) non può far altro che mandare lettere minatorie ai contribuenti. E se si scardina da un punto di vista finanziario restano a terra pure loro. E il paese che va sfasciato per costruire un nuovo equilibrio basato finalmente sulla libertà del Sud Italia e delle due grandi Isole (che si vogliano confederare o meno per la politica estera). Ma in questo il motore vero siamo noi siciliani. Siamo noi che dobbiamo accelerare la lotta per l'indipendenza perché siamo quelli istituzionalmente più avanti e perché abbiamo un'identità e confini che sono ineliminabili.

Abate Vella ha detto...

Nebrós,

Il Comitato ha risposto come avrei risposto io. Aggiungo che comunque dipenderá poi da noi mettere i giusti paletti. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilitá e smettere di piagnucolare. Magari questo non vale per noi che stiamo discutendo, ma i piagnoni qui in Sicilia sono parecchi.



PS: grazie per il significante articolo. Si dovrebbe leggere l'intera intervista.

Comitato,
devo ricontrollare la cosa dei metanodotti.

Anonimo, secondo me la Lega ha risposto proprio a quella ansa di Lombardo. Si devono essere inc... come le delle iene.
Ma non possono fare proprio niente. In questo momento qualunque iniziativa volta apicconare l'ordine delle cose sta bene. Tanto Grillo oramai qui non puó fare alcun danno.

Sui politici del PDL la penso come te. Il PD siciliano ora sembra molto piú realista, basta vedere le dichiarazioni di Genovese. D'altronde se non si danno una mossa, al momento dello "strappo" cosa fanno? Si presentano alle elezioni in padania?

Abate Vella ha detto...

Il metanodotto in questione non é ne il Nabucco ne il Southstream, i quali vanno ambedue attraverso i balcani.

Il collegamento Puglia-Grecia é indipendente da questi, e verrá realizzato da Edison. Ho corretto l'imprecisione nel testo.

Anonimo ha detto...

"la Russia ha già chiesto di poter sfruttare la strategicità geografica del Sud Italia per farne un hub sicuro per l'esportazione del proprio gas in europa"

a chi l'ha chiesto? e i benifici per gli abitanti dell'italia meridionale quali saranno?
cmq questo riguarda il sud italia e dalla sicilia, invece, cosa vorrà?

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Lo ha chiesto a chi comanda attualmente.

Sicilia e Sud continentale fanno parte di questo hub.

Anonimo ha detto...

"Lo ha chiesto a chi comanda attualmente."

a lombardo o a berlusconi?

Abate Vella ha detto...

All'inizio lo ha chiesto a Berlusconi, ma oramai i rapporti sono con Lombardo.

Berlusconi secondo me é vicino al tracollo finale, al nord sta crollando tutto. Non riescono piú a mettersi d'accordo su niente (vedi Malpensa ed Alitalia).

Tra un pó la lotta sará interna alla Sicilia, perché si formeranno maggioranza ed opposizione, che cercherá di riportarci in Europa.

Comunque, aspettiamo gli eventi e vediamo. Nulla é scritto.

Comitato Storico Siciliano ha detto...

Questo è un momento critico, siamo in una fase di transizione, per cui anche io mi sento di confermare il discorso Lombardo-Berlusconi.
Ma non dimentichiamoci che si tratta di una istantanea che ci terrà parecchio col fiato sospeso.