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domenica, novembre 30, 2008

Figli di (seconda parte)

Seconda parte di una serie di tre post dedicati ai nostri progenitori fenici. Nella prima parte abbiamo dato uno sguardo alle contraddizioni sin troppo evidenti di uno stupido articolo pubblicato sul Corriere della Sera. Ora cominceremo a scendere, a scavare sotto, per andare a scoprire come si è arrivati a quelle insensate incongruenze.

Dicevamo nella prima parte di questa trilogia fenicia di proseguire per la nostra strada senza tentennamenti. Ed andando per la nostra strada, non possiamo far altro che riprendere la pubblicazione “scientifica” alla quale fa riferimento il pezzo. Ed è qui che cominciano le vere sorprese!

La principale conclusione tratta dagli autori è che basandosi sulla distribuzione nelle popolazioni Mediterranee di un particolare cromosoma (denominato J2) è stata notata una “Firma fenicia che ha contribuito per > 6% alle moderne popolazioni esaminate ed influenzate dai fenici”.

Il problema è che l'area di provenienza dei Fenici (corrispondente grosso modo al moderno Libano) è un bel casino. Come fare a sapere se quel cromosoma (rintracciabile anche in molti altri gruppi, ad esempio quello greco...) venga dalle migrazioni di tre millenni fa, e non da qualche altro evento? Nel documento si citano tre di questi eventi: le migrazioni neolitiche, l'espansione greca e la diaspora ebrea. Ma si potrebbero citare moltissime altre migrazioni tutte di notevole importanza, ad esempio quella bizantina o quella araba (il cromosoma potrebbe essere arrivato dal nord Africa durante l'espansione musulmana della seconda metà del primo millennio).

Per giunta nel testo si sorvolano i primi due eventi e si pone fortemente l'accento sulla diaspora ebrea. Ma anche in questo caso, non avevamo bisogno di nessuno studio per sapere che gli ebrei non si sono mescolati granchè con altri gruppi nel loro peregrinare. E dato che nel 1492 gli spagnoli li cacciarono dalla Sicilia, anche i loro geni sono quasi scomparsi. Si ha cioè l'impressione che si sia voluto a tutti i costi mettere nel nostro sangue più gocce fenice di quante ve ne siano in realtà.

Inoltre assegnando tutto quello che rimane di quel cromosoma ai fenici si sta completamente cancellando l'età ellenistica! Infatti gli autori sostengono che si potrebbe approfondire lo studio includendo “investigazioni sistematiche delle espansioni militari, come il segnale greco dall'era di Alessandro Magno nell'Asia centrale e meridionale”. Guarda caso non si cita il vicino oriente, tralasciando proprio l'area libanese. Si sta cioè assumendo che la popolazione dell'area libanese sia libera da influenze greche, cosa assolutamente errata da Alessandro Magno in poi.

E come se non bastasse, si rimane perplessi nel constatare come appena pochi mesi prima il Giornale Europeo di Genetica Umana aveva pubblicato uno studio dove si sosteneva che:

Il contributo genetico di cromosomi greci al pool genetico siciliano è stimato nel 37% circa, mentre il contributo della popolazione nordafricana è stimato nel 6% circa.

Quello che dicevamo sopra: il 6% dovrebbe essere assegnato in generale al nord Africa, e potrebbe essere arrivato in Sicilia in epoche diverse e distanti tra loro.

Il fatto che gli autori poi evitino di citare (e semmai confutare...) dati di altri studi che contraddicono le loro conclusioni ci insospettisce ancora di più. Fonti storiche arabe suggeriscono che intorno all'anno mille Malta fosse praticamente disabitata. Wikipedia (manco a dirlo) si preoccupa di discreditare la fonte araba in base a labili motivazioni*.

Ma da Malta il professor Felice (i cui antenati il cognome suggerisce arrivati dalla Sicilia...) non ha dubbi: la sua isola fu ripopolata in periodo arabo con gruppi provenienti dalla Sicilia e dalla Calabria. In altre parole, quel cromosoma non si trova a Malta da tremila anni grazie ai Fenici, ma è arrivato lì per altre vie. L'assunto della ricerca finanziata dal National Geographic secondo cui l'origine di quel cromosoma nei luoghi in esame sia derivato direttamente dalla presenza fenicia è clamorosamente sbagliato**.

Vorremmo ora capire perchè il National Geographic abbia sponsorizzato una ricerca chiaramente falsata e condotta con tanta incompetenza

Il mensile americano aveva preparato il campo da tempo. Nell'ottobre del 2004 pubblicò un articolo dal titolo “Chi erano i Fenici” che sembra “predire” i risultati ora propinatici “scientificamente”:

Oggi Spencer Wells dichiara che «i fenici sono diventati spiriti, una civiltà scomparsa nel nulla». Ora lui e Zalloua sperano di usare un alfabeto differente, le lettere molecolari del DNA per riesumare quegli spiriti.

E questo dopo che l'autore in modo assolutamente arbitrario decide che “i fenici disseminavano idee” (...). Quelle idee hanno aiutato a fare scoppiare un revival culturale in Grecia , un revival che porto all'età d'oro dei greci e dunque alla nascita della civiltà occidentale.

Ecco il punto: per qualche oscuro motivo si è deciso che la civiltà (e chiamiamola così...) occidentale abbia avuto origine non più dai greci come si è blaterato sino ad oggi, ma dai fenici.

I greci vengono totalmente cancellati con una semplice frase del Corriere della Sera (“ci vollero i Romani e le Guerre puniche a chiudere la lunga dominazione di Cartagine sull’isola”), ma l'ordine è partito da molto lontano (la geniale trovata dell'1 su 17 proviene dall'agenzia originale rilasciata dal National Geographic)

Ecco perchè a tutti costi (anche i più ridicoli) si devono trovare in noi i geni di questi benedetti (o maledetti?) fenici: ci stanno rifacendo l'albero genealogico. Ecco perchè ti hanno ordinato di dare della “puttana” alla donna siciliana, caro Battistini.

Chi lo avrebbe mai detto che due fesserie scritte da un cretino ci avrebbero portato così lontano? Aspettate solo di vedere dove andremo a finire con la terza parte di questo post...

(Fine seconda parte)

*Wikipedia commette in questo caso un errore grossolano. La fonte delle notizie sul ripopolamento di Malta è un importante testo arabo di geografia del XV secolo: il Kitab al-Rawd al-Mitar, scritto da Muhammad bin Abd al-Munim al-Himyari. Wikipedia assegna invece il libro a Harbi al-Himyari che visse un paio di secoli prima degli eventi narrati nel testo in questione! La discussione condita di quelle labili motivazioni di cui parliamo si trova a quest'ultima voce.

**Una critica completa alla ricerca del National Geographic si può trovare in questo post e relativi commenti del Diekenes Antropology Blog (in inglese).

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Andando indietro nei millenni, ad un certo punto si perde la testa. L'umanità si è sempre mischiata, anzi più si è mischita, più è divenuta miglire, gli stessi greci sono popolazioni che migrarono nell'attuale Grecia e successivamente anche in Sicilia. Cercare la purezza della razza, a partire dall'homo sapiens, non mi pare un esercizio utile. Piuttosto, con riguardo alla tesi della "liberazione" (sottintesa "italica") da parte dei romani, c'è molta retorica vetero fascista. I romani, innanzi tutto se ne fregavano dell'Italia, e poi, propio lì a Milano, dove sta il corriere della sera, non dovrebbero disconoscere che solo assai tardi i romani accordarono a quelle zone la qualifica di "provincia senatoriale", prima erano considerate Gallia cisalpina, tenuta militarmente. Anche a seguire il "romanismo retorico" del corriere, la Sicilia sarebbe "italiana" (per quello che ce ne frega), già molto prima di quanto lo siano divenute le loro zone, considerate dai romani, ad ogni effetto barbare. Ricordo il celebre passaggio di Cesare del Rubicone, che si trova in Emilia. Il suo atto di ribellione consistette appunto nel passare armato dalle Gallie, ove la presenza ed il governo armato era lecito e regolare,alle provincie senatoriali, ove non si camminava armati di legioni, perchè vigeva l'odinamento civile.

Anonimo ha detto...

Se si potesse tracciare una mappa genetica che risalisse a circa 10.000 anni fa (quando forse la differenziazione delle razze raggiunse il suo culmine) chissà cosa spunterebbe. Nessuno lo sa con esattezza. Ma da quel che ho letto, la popolazione siciliana risulterebbe ancora in gran parte discendente dai primi abitatori dell'isola (i Sicani) anche se molti di questi adottarono già in epoca protostorica una lingua indoeuropea assimilata da un esile stirpe di colonizzatori (i Siculi). L'altra grande componente (superiore forse in numero alla precedente) pare sia quella ellenica. La colonizzazione ellenica fu massiccia, paragonabile a quella europea del Nord America. I Sicelioti arrivarono in numero a sovrastare i Siculi/Sicani e poi li assimilarono in gran parte. Ma questi Elleni sono anch'essi, come i Siculi, frutto di una contaminazione tra un preesistente popolo mediterraneo (i Pelasgi, I Cretesi) e un'élite indoeuropea che impose loro la lingua (gli Elleni veri e propri).
Questi sono in gran parte i Siciliani di oggi.
Le uniche due altre grandi etnie che hanno composto il loro popolo sembrano essere:
- i semiti (di varie epoche, con contaminazioni camitiche o addirittura negroidi), per lo più venuti al seguito dei Saraceni, ma anche non pochi Ebrei convertiti o nascostisi all'epoca dell'espulsione. In questo ceppo si possono anche introdurre le tracce di Fenici. Ma si tratta complessivamente di un apporto secondario.
- i franco-normanni, con qualche innesto di "Lombardi", venuti dopo la conquista normanna. E questo apporto, ancorché significativo è ancora minore.
E' singolare che i contatti veri e propri con l'Italia, a parte le colonie venute alla conquista normanna, siano complessivamente trascurabili.
Poi ci sono tracce iberiche, tedesche, addirittura tatare.
Ma si tratta di briciole.
I Siciliani sono e restano in gran parte Siculi e Sicelioti, un po' "contaminati" dagli Arabi e dai Normanni.
Ma ancora per poco. Il Melting pot forse ci cancellerà.

Anonimo ha detto...

mi pare che i siciliani siano l'unico popolo che subisce altrui studi e ricerche sulla propria identità.
sembra che dobbiamo essere sempre giudicati; come se dovessimo giustificarci sempre di un qualcosa, e ciò mi ricorda gli ebrei che dovevano per qualunque cosa loro facessero, giustificarsi agli occhi dei cristiani per aver ucciso Gesù secoli o millenni addietro

Abate Vella ha detto...

Peppinnappa,

il problema é che la cosa é diventata molto piú larga della semplice Italia. E non riguarda solo i siciliani. Vedremo di capire perché questo "allargamento" nella terza parte del post.

Anonimo,

una precisazione: i sicelioti sono frutto non solo del mescolamento di cui riferisci tu, ma anche di quello con gli stessi siculi. Anzi, in questo ri-mescolamento probabilmente l'elemento siculo alla fine fu maggioritario in quanto da oriente provenivano solo esclusivamente uomini che mettevano su famiglie miste (ma non nel senso descritto da focus ;) con i siculi (che dal punto di vista tecnico erano una cultura di pari livello).

Tutto ció é supportato da indiscutibili prove archeologiche. Ne parlo nel post

http://www.ilconsiglio.blogspot.com/2007/05/storia-da-dove-vengono-i-siciliani.html

dove faccio riferimento ad un interessantissimo libro, dove tra le altre cose si propone che in Sicilia vi fossero solo Siculi e che le supposte differenze tra Siculi, Sicani ed Elimi fossero solo trovate propagandistiche greche.

Nebros,

penso che di studi (quelli veri intendo, non quelli politicamente guidati...) non se ne facciano abbastanza, altrimenti si scoprirebbero tutte le cavolate che ci propinano sui libri di storia... che non raccontano che ad esempio i teatri esistevano in Sicilia prima dell'arrivo dei greci....

Anonimo ha detto...

Abate, ora mi hai veramente incuriosito. Spero che non ci farai aspettare troppo a lungo la tua 3^ parte.

Anonimo ha detto...

Caru frati di patria:

Tanticchia "off-topic", vi signalu chista malanova:

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/politica/36162/lombardo-rinsaldare-legame-belpaese-bisogna-studiare-litaliano-figli-degli-emigrati.htm#comments

Lu nostru Prisidenti dâ Riggiuni Siciliana Raffaele Lombardo e Luis Tallarini, prisidenti di l'Italian Language Foundation e la Columbus Citizen Foundation tutti dui assuciazzioni italuamiricani, firmaru a Catania n'accordu pi la diffusioni e l'inzignamentu dâ lingua taliana tra li migrati Siciliani nnê Stati Uniti.

E meno male che non gli stanno insegnando il tedesco...

Solo in Sicilia sti minchiati fannu!

Anonimo ha detto...

Ma non sarebbe piu` opportuno che il Presidente Sicilianopromuove l'insegnamento della lingua Siciliana ai discendenti della grande diaspora Siciliana che arriva a circa 30 milioni di Siciliani nel mondo. Per Esempio l'organizzazione Arba Sicula di New York promuove la Lingua Siciliana nel mondo. In America i nostri emigranti Siciliani, i loro figli e nipoti parlano la lingua Siciliana e se ne vantano. I nostri Siciliani all'estero si fanno chiamare Siciliani e non italiani. Dicono semu Siciliani con orgoglio!!!!

Abate Vella ha detto...

Grazie della segnalazione sull'uscita deprecabile uscita di Lombardo.

Vedró di parlarne piú in dettaglio.

Intanto gustatevi l'ultima "polpetta" dello stato italiano.

Abate Vella ha detto...

Oooops!

Preceduto da qualcun'altro: leggere in alto approfondimento de L'Altra Sicilia...

Anonimo ha detto...

Abate,
ricordavo di aver letto diversi anni fa un libro di Duroselle sulla storia d'Europa e nel quale, stranamente, veniva sminuita se non addirittura cancellata la storia dei greci antichi...

Adesso, collegati al link:
Europa, meglio lasciare il passato alle spalle

e divertiti un po'...

Abate Vella ha detto...

Grazie Anonimo,

l'articolo del Corriere che hai linkato é estremamente interessante. Nella terza parte vedrai che in parte toccheremo problematiche simili.

In Italia ci fu qualche anno fa un libro che spingeva nella stessa direzione e che ebbe un certo successo. Il titolo era Greci d'Occidente. Esso "smitizzava" l'emigrazione greca verso la Sicilia e la Magna Grecia, trasformando tutto ad una specie di "fuga da Atene", una vita di stenti e di privazioni che non cessó, anzi si trasformó in violenza, in una "conquista del west".

Devo dire una cosa peró: penso anche io che la Grecia classica o l'ellenismo con l'occidente non habbiano niente a che fare. D'altronde i romani questo lo dicono chiaramente ponendo come loro antenati i troiani. L'influenza greca nella civiltá romana e come un piccola spruzzatina di francese sulla lingua siciliana: i francesi li abbiamo combattuti e sconfitti, ed il fatto che qualche vocabolo sia rimasto non li rende nostri maestri!!!

La cosa é diversa in Sicilia e nella Magna Grecia, dove passa la linea di congiunzione tra oriente ed occidente (Puglia e Sicilia in special modo) e dove si puó tranquillamente asseganre al mondo ellenistico una enorme influenza.