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lunedì, dicembre 21, 2009

Panchine scottanti

Nel giro di due settimane il Palermo ha sconfitto il Milan a San Siro ed il Catania (ultimo in classifica) la Juventus a Torino: la partita di Termini Imerese si fa sempre più avvincente.

Quando le geometrie variabili dei movimenti politici continuano solo dietro le quinte e chi si trova ancora seduto in sala non riesce a decifrarne i contenuti dalla goffa traccia che essi lasciano sui teloni del sipario, è sempre possibile aiutarsi con le geometrie tattiche dei campi da gioco.

L'attuale stagione è iniziata all'insegna di un nuovo ordine calcistico forgiato grazie al cuneo appuntito della squadra etnea, cuneo sostenuto da quelle squadre che negli anni passati si sono coagulate nell'opposizione alla combriccola dei Matarrese (Lazio, Udinese, Napoli, Sampdoria, Milan, Bologna, Juventus, Cagliari) ma che è riuscito a sfondare quando al gruppo si è finalmente unito il Palermo di Maurizio Zamparini (si veda il post “Tra Catania e Palermo non mettere il dito”).

L'accordo tra Catania e Palermo, suggellato dal tracollo casalingo dei rosanero nel derby dello scorso campionato (1-4), ha prodotto i suoi risultati verso la fine della stagione allorché in maggio le squadre della massima serie decisero di costituire una Lega della A e di affidare l'incarico di guidarla a Maurizio Beretta, atto che segnò la fine di Matarrese (si veda il post “Una cosa che andava fatta”).

Il nuovo gruppo di potere si insediò presto anche formalmente occupando attentamente tutti i posti disponibili: Zamparini, Lotito (Lazio), Cobolli Gigli (Juventus), Paolillo (Inter), Cellino (Cagliari), Ghirardi (Parma), Lo Monaco (Catania), De laurentis (Napoli), Pozzo (Udinese) e Garrone (Sampdoria) sono ora tutti consiglieri di Lega. L'unico fuori posto sembra essere Paolillo, rappresentante di quel Moratti che più di tutti ci guadagnò dalla fine di Moggi e dal ritorno di Matarrese.

Sino ad un paio di settimane fa il quadro però non quadrava per niente, visto che le società che costituivano quello zoccolo duro languivano in posizioni di classifica non proprio felicissime: il Napoli, squadra con velleità europee, navigava a vista nelle zone centrali. Lazio, Palermo ed Udinese erano appena sopra la zona retrocessione. Per non parlare del Catania (ma se ne è parlato nel post "Colpo di coda"). Ecco la situazione allo scorso 29 novembre, 14ma giornata:

Inter 35; Milan 28; Juventus 27; Sampdoria 24; Parma 24; Genoa 23; Cagliari 22; Fiorentina 21; Roma 21; Bari 21; Napoli 20; Udinese 18; Chievo 18; Palermo 17; Bologna 13; Lazio 13; Atalanta 12; Livorno 12; Catania 9; Siena 6

Di contro, a parte l'Inter, le compagini che sembravano più in forma di tutte erano il Milan, dato per spacciato dopo un precampionato fatto di svendite, la Juventus e la Sampdoria, tutte squadre in mano ad interessi che al momento in Sicilia remano contro il governo regionale: Berlusconi e Marchionne (FIAT) li troviamo alleati nell'affaire SicilFIAT (si veda il post “Assedio nella steppa”), mentre Garrone (patron della Sampdoria e dell'ERG) si è da poco visto definitivamente bocciare il progetto del rigassificatore di Melilli insieme alla Shell.

Ma da quella 14ma giornata la situazione sembra mutata radicalmente: la Sampdoria ha conquistato un solo punto, la Juventus ha battuto l'Inter, suo principale nemico, ma ha poi perso due partite consecutive, il Milan (altro nemico giurato dell'Inter) ne ha persa una mentre quella di ieri contro la Fiorentina è stata rinviata.

Dall'altro lato il Napoli ha conquistato 7 punti ed il Palermo 9. Non solo: Milan e Juventus hanno perso in casa proprio contro le squadre siciliane, Palermo e Catania (0-2 e 1-2 rispettivamente).

Qualcosa deve essere successa.

Il tifoso ingenuo risponderebbe gli allenatori. E non avrebbe tutti i torti. Catania e Palermo hanno effettuato il cambio quasi contemporaneamente. Il Palermo subito dopo il deludente pareggio con il Catania, e gli etnei dopo la sconfitta rimediata a Siena contro una diretta concorrente per la salvezza (il Napoli aveva già a suo tempo dato il benservito al “milanista” Donadoni).

Le coincidenze non finiscono qui. Walter Zenga, malgrado il glorioso passato da calciatore, non ha avuto la vita facile come allenatore. E' stato costretto a peregrinare il mondo mentre molti suoi ex-colleghi (vedi Roberto Mancini) hanno trovato al strada spalancata senza dover dimostrare prima niente. Sembrerebbe che l'ex portiere della nazionale sia inviso a qualcuno e considerando il fatto che l'anno passato allenasse una squadra (il Catania) che non si preoccupava di nascondere le sue profonde antipatie per la Milano di sponda nerazzurra (si veda il post “Vino dell'Etna”), non è difficile immaginare a chi fosse inviso.

Il Palermo si è voluto liberare di un uomo poco gradito a Moratti? In questa ottica diventa interessante il parallelo con il nuovo allenatore scelto da Pulvirenti e Lo Monaco: un uomo decisamente ben visto dallo stesso Moratti, quel Sinisa Mihajlovic che affiancava Mancini all'Inter.

Pure congetture certamente, ma ieri il Catania ha beneficiato di un rigore a favore e di 4 ammonizioni pesanti a scapito dei bianconeri. A tutto vantaggio della capolista Inter.

Abbiamo assistito al riflesso sportivo di un riallineamento politico? Sempre a proposito di coincidenze, mentre nei dintorni del Massimino si diramava la notizia del cambio in panchina (8 dicembre), a Palermo Raffaele Lombardo concludeva gli accordi con il PD, tanto che appena un giorno dopo, il 9 dicembre, le nuove alleanze si concretizzavano con l'approvazione di un ordine del giorno firmato PDL Sicilia – MPA dove si chiedeva al Presidente di “proseguire senza indugio nell’azione intrapresa di modernizzazione e riforme della Regione, attraverso la puntuale realizzazione dei punti programmatici elencati auspicando il consenso parlamentare più solido e qualificato”. Il PD, pur astenendosi, con la presenza ha garantito il numero legale. (“Lombardo rompe col Pdl. Verso una nuova giunta”, LiveSicilia.it 10 dicembre 2009).

Sul campo polveroso di Termini Imerese Ronaldinho e Del Piero hanno mangiato solo sabbia.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti,
l'attuale panorama politico rispecchia fedelmente la tua analogia come anlisi calcistica (anche se io non sono molto competente) e anch'io credo che le goverans calcistiche non siano del tutto estranee a quelle politiche.
Aiutami a capire una cosa: hai messo il Catania in una visione di centrosinistra e il Palermo con il centrodestra? o mi sono perso.

Abate Vella ha detto...

Caro anonimo,

il motivo per cui i rapporti di potere nel calcio rispecchiano quelli della politica risiede nel fatto che una squadra di calcio che vince "sposta" voti. Crea potere in pratica.

Per quanto riguarda Palermo e Catania, il Catania ha sempre orbitato in ambienti diremmo di "centro-destra" mentre il Palermo prima di Zamparini era più ambivalente, poi con l'ultimo presidente si è anch'esso ancorato al centro-destra, anche se fino all'anno scorso faceva riferimento a gruppi diversi rispetto agli etnei.

Oggi, con l'arrivo al potere di Lombardo le due dirigenze sono alleate e con lo spostamento di questi un pò più verso sinistra anche nel campionato si avverte questo spostamento.

Non che Moratti significhi "sinistra", ma Moratti al momento si trova opposto a Berlusconi ed alla FIAT.

Ti faccio anche notare che oramai la separazione in destra e sinistra è saltata completamente, e questo vale per tutto l'occidente. Essa aveva senso all'interno dello stesso occidente, ma oggi che avanzano i nuovi giganti orientali, questa distinzione non ha più senso, e gli schieramenti hanno valenza solo come rappresentanza di determinati interessi o al massino di aree geografiche. O di entrambi.

amicopaolo ha detto...

Scusa Abate, ma anonimo ero io e purtroppo con i comouter non sono bravo.
Volevo, anche, chiederti cosa ne pensavi dei partiti tipo: MIS, FSN ecc..., non capisco perché vanno a tòesta bassa su Lombardo.

Peppinnappa ha detto...

Abate, ho una specie di indefinito sentore: un PDL a nord che sancisce un patto senza riserve con la lega, senza la quale da quelle parti si muore, ed un patto tra "altro PDL" a sud con il PD, per il quale a nord si preannuncia ormai solo terra bruciata.

Abate Vella ha detto...

Amicopaolo,

il MIS ha dato un certa fiducia a Lombardo, e questo ha provocato anche qualche "emorragia" interna.

Per quanto riguarda gli altri, la loro posizione dovrebbe essere basata su precise strategie politiche. Andare a testa bassa per "partito preso" non ha senso.

Credo sia giusto essere "critici", ma cercare il pelo nell'uovo in questo momento puo' servire ad accontentare gli "irriducibili", ma non credo possa allargare la base dei movimenti "sicilianisti"... a meno che lo stesso Lombardo non compia qualche passo falso clamoroso.

Quello che conta veramente ora e' la diffusione di una coscienza siciliana, anche storica, ed in questa ottica credo la loro presenza sia importante.

Se poniamo 10 anni fa all'improvviso la Sicilia si fosse trovate indipendente, quanti avrebbero accettato e quanti opposto l'idea tra la popolazione? Secondo me la maggioranza avrebbe avuto paura, non capendo cosa cio' potesse significare. Oggi gia' la situazione e' molto diversa.

Peppinnappa,

a vedere le notizie di oggi la cosa potrebbe anche essere nei termini da te indicati.

C'e' pero' sempre un problema: tu dici sud, ma questi movimenti con il PD li stiamo vedendo solo in Sicilia. Cosa sta succedendo al sud? Gli arresti di GIoia Tauro mi dicono che qualcosa si muove anche li... ma per il momento la distanza con la situazione Siciliana sembra enorme.