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martedì, dicembre 22, 2009

Schifiu

Domani si darà il via ai lavori per il Ponte sullo Stretto. Ma tanto hanno fatto che “a purtanu a malacumparsa[*].

Oggi la prima velina di regime snocciolava trionfalmente i numeri del ponte. Sappiamo che di velina o agenzia che dir si voglia si tratta perchè tutte le testate hanno pubblicato la nota celebrativa (ad esempio SiciliaInformazioni.com oppure LaSiciliaWeb.it) hanno inserito ad un certo punto la seguente frase:

Sarà aperto 365 giorni l'anno 24 ore al giorno.
Excusatio non petita. Una precisazione che smonta completamente l'opera. Una decina di parole che la seppelliscono sotto il fragore di immense risate.

Ma non solo. Qualche ora dopo è apparsa la seconda velina (“Ponte, sì ai 900 mln in più. Ma l'esperto boccia i lavori”, LaSiciliaWeb.it). Leggere cosa dice Alberto Ziparo, coordinatore degli studi di impatto sul progetto del ponte sullo Stretto, per credere:

“Riteniamo non possa avviarsi alcuna attività relativa allo 'stralcio binario' della Variante di Cannitello compreso l'affidamento dei lavori; a meno di non incorrere in abusi palesi”

“Le aree interessate dal 'progetto stralcio' e gli elaborati stessi - afferma Ziparo - sono tuttora sottoposti a verifica di ottemperanza delle prescrizioni Cipe che durerà fino al 10 febbraio, data fino a cui non può svolgersi alcuna attività operativa. In merito a quanto sostenuto nei giorni scorsi dalla società Stretto di Messina, secondo cui solo alcune aree sono sottoposte alla citata verifica e sulle altre si potrebbe in ogni caso operare, c'è invece la conferma che l'intera sezione relativa allo stralcio è sottoposta a procedura ostativa di qualsiasi operazione”


Il bluff è stato scoperto platealmente (si veda il post “Una pietra non fa primavera”). E chi lo sente a Ciucci ora che la cerimonia per la pseudo-posa della prima pietra è stata schifiata in questo malo modo?

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[*] A purtanu a malacumparsa si potrebbe più o meno tradurre con “l'hanno trasformata in una figuraccia”

1 commento:

rrusariu ha detto...

Come nel 27 d.C. i romani con una sanguinosa repressione ebbero la meglio sulle popolazioni siciliane dello stretto (perchè ambedue le sponde erano abitate da gente sikula), in sikulo "fretu" . Tantè che la Decima Legione si fregiò della noma "Fretense", per poi partecipare all'assedio di Gerusalemme e al successivo assedio di Masada. Così anche nel novembre 1282 i nostri valorosi combattenti misero in fuga gli 80.000 franco-guelfi italiani (oggi come allora sempre di rapine campano, 1860 docet). Così domani "MALA TEMPORA CURRANT", ka sa l'agghiuttissuri tutti e l'avissiru a muzzikari li kani ri Adranu ppi li "falsità" per spargono nel dire che l'opera viene intrapesa!