Italiuzza
Gaspare Spatuzza fa il suo ingresso nella maxiaula 1 del Palazzo di Giustizia di Torino mentre pubblico e giornalisti, numerosi, attendono in silenzio che il Presidente della II sezione penale della Corte d'Appello di Palermo, Claudio Dall'Acqua, lo inviti a rispondere alle domande del Procuratore Generale.
(Dal Blog di Antonio Di Pietro: "Parla Spatuzza" 5 dicembre 2009)
Doveva finire così come era cominciata: a farsa. Dalla pseudo-spedizione dei mille, in realtà coperta dai cannoni e dai forzieri di Sua Maestà Britannica, alla ignobile pantomima dei plebisciti esposta al pubblico ludibrio ne Il Gattopardo, tanto nella originale versione cartacea, quanto nella trasposizione filmica di Visconti.
Ed oggi, a conclusione della vicenda unitaria, ci ritroviamo Spatuzza. Un finale insignificante non poteva essere meglio rappresentato che da quel cognome posto lì come suggello a suggerire piccolezza, pusillanimità. Pochezza.
La farsa era stata rivelata in tutta la sua grottesca inconsistenza da Berlusconi stesso qualche giorno prima della messa in onda (L'Unità, 28 novembre):
"Se trovo chi va in giro a fare nove serie sulla 'Piovra' e a scrivere libri" che trattano della mafia, "e a farci fare una così bella figura, giuro che lo strozzo"
La nuova versione della “Piovra” era pronta. Ed è stata puntualmente messa in onda il 4 dicembre a reti unificate da tutti, dal Blog di Antonio Di Pietro come dal Corriere.
Spatuzza ha fatto i nomi ventilati da tempo. Ha detto quello che già tutti sapevano avrebbe detto. Un film la cui trama sapevamo tutti. Anche il presidente del Consiglio, che ha comunicato in anticipo la predisposizione della diretta. Una rivelazione che trasforma tutto in una gigantesca comica, che nei fatti distrugge quella poca credibilità che ancora la mafia possedeva. Vediamo chi è ancora capace di negare che i mafiosi non fossero altro che burattini le cui fila venivano tirate ad ovest.
Finita la diretta poi, da Arcore non poteva che arrivare il giusto seguito alle dichiarazioni sulla “bella figura” del 28 novembre: “Così si sputtana il Paese”. L'Italia è sputtanata. Finita.
L'unico pentito vero in tutta questa storia è proprio Berlusconi, che dopo avere sguazzato nel sistema per tutta la vita, ora lo “denuncia”.
In molti in Italia oggi si stanno accorgendo di aver passato gli ultimi vent'anni ad attaccare la persona sbagliata. L'unico che abbia veramente tentato di tenere la “nazione” (se così la vogliamo chiamare...) unita. Una passeggiata sulla lama del rasoio con poche speranze, passata a tentare equilibrismi prima tra le due sponde dell'Atlantico e poi tra oriente ed occidente, tra Mosca e Washington. Per cercare di ritagliare uno spazio di autonomia a quella sua italietta piduista con tanto di appendice coloniale centro-mediterranea.
Ma al momento della verità, quello della seconda discesa in campo con la fusione di AN e Forza Italia nel PDL (Si veda il post "Ci siamo"), il gigante dai piedi di argilla si è sgretolato. Il comandante si è trovato solo, tradito (come sempre nella storia) dai suoi luogotenenti siciliani, Gianfranco Miccichè e Raffaele Lombardo. Che oggi non lo stanno difendendo per niente. Anzi, cercano inciuci a sinistra quando potrebbero tranquillamente salvare il loro capo putativo stringendosi intorno ai “lealisti” del PDL ed all'UDC
Non si vuole però essere ipocriti. Le accuse lanciate contro Berlusconi sono sì completamente false. Ma noi in Sicilia abbiamo tutto da guadagnarci. Berlusconi è l'unico lembo di sistema che ancora ci trattiene legati a Roma. Presto i nodi verranno al pettine ed il futuro della Sicilia diverrà presente, nel bene o nel male.
Gli schieramenti sono quasi pronti. Gli ultimi accordi in Sicilia finiranno di isolare le residue velleità unitarie targate UDC e PDL lealista. Da sinistra nell'isola non hanno altra scelta se non quella di appoggiare l'attuale compagine governativa. Dopo si potrà andare alle elezioni.
Sicilia verso oriente, nord Italia stabilmente ancorato all'Europa centrale, dove Francia e Germania si stanno dividendo le spoglie di una UE arrivata al suo precoce capolinea. L'incognita vera è la posizione del Sud Italia. Ma solo nel breve termine.
Ci sono possibilità che qualcosa non vada per il verso giusto e che la Sicilia rimanga tra le grinfie europee? Tutto dipenderà da quanto Lombardo e Miccichè diventeranno ostaggio di certi ambienti del PD siciliano, vedi Lupo e Mattarella. Ma anche qui, il pegno di scambio potrebbe risiedere più nel Sud Italia che a Palermo: l'Europa potrebbe chiedere che si mantengano certe posizioni oltre faro in cambio di un lasciapassare per gli infidi siciliani.
Il programma di destabilizzazione dello stato italiano è entrato nelle sue fasi finali. Fino a quando Berlusconi ha accettato di svolgere la sua funzione di tramite per l'ingresso dell'oriente nel Mediterraneo ha goduto di qualche libertà. Ma tentando di conquistare un qualche potere vero alle scorse europee ha firmato la sua condanna.
Da parte nostra, non potremo che concedergli l'onore delle armi.
11 commenti:
E in tutto ciò tutti strombazzano della vittoria "dello Stato contro la mafia" (Nicchi etc.), il giornale "di Sicilia" (sic) parla di tricolori sventolati ma recentemente aveva taciuto (e penso lo abbia fatto ancora questa volta) delle Trinacrie sventolate al grido "La Sicilia siamo noi" da comuni cittadini certo non separatisti.
Nessuno dice che il collasso di Cosa Nostra è una vittoria della Sicilia, non dello Stato italiano. Siciliani sono i cittadini che gioiscono, siciliani quelli della "catturandi", siciliani i procuratori.
Il governo italiano tutto ciò che ha fatto è stato di togliere mezzi alle procure siciliane (in modo bipartisan). Però è anche vero che con Maroni il patto di ferro stato-mafia vecchio di 150 anni è saltato: la Lega considera la Sicilia già terra straniera e non ha nessuna voglia di proteggere ancora gli ultimi ascari.
E nessuno dice la cosa veramente più importante: il "dominio mafioso" è nato con l'Unità d'Italia, e la Sicilia senza mafia non potrà pertanto restare a lungo italiana.
Perché la mafia siciliana è al collasso.
Non così le mafie dell'Italia del sud. Allora è proprio vero che lì l'Italia gioca le sue ultime carte.
Staremo a vedere.
Massimo Costa
Credo che sia una fotografia reale della situazione odierna,anche se a tratti mi sembra un po' sfuocata sulla possibile fine di Berlusconi nel panorama politico italiano e internazionale. Che lui stia annaspando è vero, e lo ha capito anche Putin che rilancia la sua possibile ricandidatura nel 2012 per riequilibrare le forze e sostenere l'asse con Berlusconi. Quindi non credo che sia una partita finita.
Per quanto riguarda Miccichè, come detto in un'altro commento, non credo che stia tradendo Berlusconi, ma che stia seguendo proprio la sua strategia(filo russo-araba) in consorteria con Lombardo.
Amicopaolo,
indubbiamente la strategia di Micciché e Lombardo ha comunque l'avallo di Berlusconi che sa benissimo di essere finito, e per questo sta progettando il suo paracadute.
Se leggi l'articolo di Repubblica su D'Alema e Lombardo:
http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/cronaca/sicilia-armao/spalle-muro/spalle-muro.html
non potrai che fare due piú due su quello che ho scritto qualche post fa su D'Alema e capire che c'é un punto in cui tutti (D'Alema, Lombardo, Berlusconi e Micciché) si incontrano.
La vita é una partita a scacchi dalla quale anche se sai di aver perso non puoi alzarti: devi giocarla sino a che la sconfitta non si realizzi.
Per quanto riguarda Micciché non bisogna fare confusione: il fatto che sia un uomo di Berlusconi non significa che ne sia succube, come ha dimostrato in occasione delle europee.
In Russia la partita é piú aperta per due motivi: il primo é che Putin ha ancora (poche) chances di risalire la china. La seconda é che tra Putin e Mevevdev non vi é differenza ideologica. La loro é una pura lotta per il potere, ma stanno tutti e due dallo stesso lato. In Italia si scontrano invece ideologie diverse.
Come dice Massimo sopra, una volta che la mafia si é liquefatta, le possibilitá per l'Italia sono veramente vicine allo zero. Indipendentemente da Lombardo, Micciché o chiunque altro.
Leggi questo:
http://www.livesicilia.it/2009/12/04/terminati-in-anticipo-i-lavori-per-la-metropolitana/
20 anni per completare una mezza stazione a Piazza Galatea, ed ora il resto viene completato in pochi mesi. Si sta sbloccando tutto. Le possibilitá che si blocchi di nuovo tutto ci sono, ma sono poche.
Abate,
sono sicuro che le tue valutazioni sono piena di riscontri oggettivi, anzi, credo che sia un'esame rispondente alla situazione odierna. Tuttavia, credo che ci sia qualche elemento(confusamente sommerso dagli addetti ai lavori e dagli organi d'informazione ufficiali) che non mi convince e un "mi fa appattari a settanta" e che mi fa rimanere della mia idea.
Comunque, come dice Rrusariu, entro il periodo della "kuccia" dovrebbero schiarirsi molti elementi sul destino del Berlusca e di tutta la sua strategia per le sorti dell'Italia e della Sicilia.
Sbaglio o fa parte del gruppo Miccichè?
http://messina.blogsicilia.it/2009/12/fabio-granata-pdl-prima-il-paesaggio-e-poi-il-ponte-di-messina/
Non so se tutto andrà liscio come prevede l'abate Vella (c'è il contrasto Fini Berlusconi, che forse potrebbe avere a che fare qualcosa con la rottura del PDL siciliano e tutto dunque potrebbe rientare nel solito giochetto "nazionale"), tuttavia credo che di capovolgimenti di fronte cominceremo a vederne certamente.
"[...]di una UE arrivata al suo precoce capolinea."
abate, su quale principio si baserebbe questa affermazione?
Amicopaolo, Nebros
nell'inquadrare gli eventi si deve tenere conto delle situazioni locali, ma vi sono nel procedere dei tempi dei cicli di ampiezza molto maggiore i quali condizionano ed in definitiva indirizzano i fatti locali sin nel più piccolo dettaglio.
Un fatto avvenuto ad esempio tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90 determinerà come una famiglia di canicattì gestire le risorse in suo possesso tra altri 20 anni.
Ora, il ciclo in cui siamo entrati porterà gli eventi in una certa direzione, ed è inutile opporsi: certi accadimenti si possono ritardare, ma prima o poi si realizzeranno.
Non solo, nella storia umana entrano in gioco forze che è impossibile sopprimere, che puoi anestetizzare per qualche tempo, ma che ad un certo punto risorgeranno.
Per fare un esempio, quando dico che gli USA divranno ritirarsi dall'Afghanistan e poi dal Mediterraneo (e lo dico da quasi un anno oramai) pensate che lo abbia letto da qualche parte o abbia interpretato certi segnali?
Quelli possono servire a determinare il quando, ma la cosa deve avvenire perchè il ciclo della storia ha rpeso quella piega proprio 20 anni fa con la caduta del muro, e forse anche prima quando si cercò di uccidere un papa polacco che avrebbe avuto una grossa parte nel fatti dell'URSS.
Da quella piega del destino, ne conseguono parecchie cose. Due delle piì importanti per noi sono la fine dell'unità italiana e la fine della COmunità Europea. Non c'è scampo per queste due.
Vedrò di darvi altri dettagli nei prossimi post.
Nel caso della UE, lo avete visto chi è il presidente? Ma cu è? E questo davanti a Ju Jintao che dovrebbe rappresentare? SOno state Francia e Germania a volere uno sconosciuto, facendo si che la UE non conti niente.
Ma ne riparleremo.
Poi è ovvio che nel piccolo ci possono essere contrattempi e ritardi.
http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_08/spatuzza-pagato-micciche_d106215c-e3dc-11de-8eb6-00144f02aabc.shtml
faccenda interessante...
Abate,
aspetterò il tuo prossimo post per avere un panorama migliore della tua analisi e analizzare dettagli che possomo darmi convincimenti diversi. Intanto, pur convenendo con te nell'osservare gli accadimenti della UE, ho qualche perplessità nel dare per scontata la fine della stessa. E questo per una ragione molto semplice : il processo di glogalizzazione del Pianeta è irreversibile e se l'UE si sfalderà l'economia del mondo sarà divisa in Cina-Russia e Stati Uniti D'America.
questo mi da una chiave di lettura diversa perchè non credo che Francia, Germania e Italia siano così minchia da sfaldare la UE e diventare sudditi dell'economia globale. Credo, invece, che l'UE è in una fase di fermento e di destabilizzazione proprio perchè cerca un'equilibrio interno derivante da influenze Russe e Anglo-americane (insomma si deve decidere chi comanda e da quale influenza è accompagnato). Per questo secondo me, in questa fase hanno scelto un Presidente Ue sconosciuto e "TESTA DI LEGNO".
Seguendo questa mia logica (nell'ottica Europea) si capiscono i fermenti siciliani, nel panorama italico, come importanza strategica nel mediterraneo appetibile ai Russi quanto agli attuali padroni americani.
Tutto il resto è politica interna e provinciale capitanata dal pduista Berlusconi e dal PD servi del signoraggio filo anglofone.
Che devo dire: per ora "sugnu cummintu accussì".
secondo me il fatto che si vuole che la UE non conti nienti non significa che sia al capolinea, ma anzi che si sia completato il suo processo di realizzazione; d'altronde nasce con questo obiettivo...
e dopo il trattato/costituzione di lisbona, "giustamente" viene inserito un pinco pallino.
riguardo al corso degli eventi, beh, essi sono facilmente mutevoli e la storia della sicilia ne è l'esempio più lampante
Trovo curioso che un paese UE inizia ad accusare problemi finanziari proprio adesso che, grazie al Trattato di Lisbona, gli stati possono chiedere di uscire dalla UE....
dal solito blog di notizie finanziarie
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