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lunedì, dicembre 14, 2009

Intrigo internazionale

Ne “I Beati Paoli” il prepotente di turno si ritrova “pizzini” con minacce ed avvertimenti ovunque ed a qualunque ora del giorno e della notte malgrado i sistemi di sicurezza dei palazzi del governo.

Questo succede a chi si mette contro chi è protetto dalla fantomatica “fratellanza”. Questo è quello che è successo ieri a Berlusconi.

Lo scorso venerdì Il Giornale aveva rivelato, tramite un articolo dall'editore stesso considerato "La" provocazione l'esistenza di un qualche piano per un attentato contro il capo del governo italiano ("Provocazione Quella sovranità della moneta in mani private", 11 dicembre):

“Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy sono stati uccisi, infatti (questo collegamento causale naturalmente è senza prove) subito dopo aver firmato la legge che autorizzava lo Stato a produrre il dollaro in proprio”.

Una firma che voleva dire essersi messi contro gli stessi poteri contro cui si è messo il nostro pecoraio.

Lapsus freudiano, l'articolo sorvola su Ronald Reagan, ferito con un colpo di pistola dopo alcune precise dichiarazioni:

“Non dobbiamo rendere conto alla Federal Reserve Bank, tanto meno al (suo) presidente.”

Avvertimenti Berlusconi ne aveva già ricevuti parecchi (si veda ad esempio il post “Bang bang”, dove si era già fatto il paragone con Reagan). Ora che è rimasto senza protezioni politiche internazionali e che la fine si avvicina, quei poteri sono riusciti ad assestare il primo colpo.

Da chi sono stati uccisi Abraham Lincoln, John F. Kennedy, Robert Kennedy, da chi è stato ferito Ronald Reagan? Da malati di mente, da squilibrati forse anche un po' estremisti. Da chi è stato ferito Brelsuconi?

Ma il dettaglio che deve aver fatto tremare la vittima è un altro, ed è stato sottilmente messo in luce dai cronisti:



Secondo l'inviato l'organizzazione della sicurezza lascia perplessi. Come nel racconto dei Beati Paoli. E come allora, oggi la vittima è assalita dal terrore di sapere lavorare per il nemico qualcuno di quelli che dovrebbero invece curare la sua sicurezza.

Che spettacolo indecente vedere trionfanti tutti questi giullari con le mani insanguinate. Tutti questi “Spatuzza” dell'ultima ora. Da Di Pietro a De Magistris, dai fratelli Borsellino a Sonia Alfano, schierati con gli assassini dei loro stessi congiunti.

Sino a Beppe Grillo che oggi pubblica (sotto dettatura) un post dal titolo amichevole ed amabile: “La Jugoslavia dolce”, lui che invece come gli altri vorrebbe veder scorrere il sangue:

Con la sua sovrumana volontà di sopravvivenza alla giustizia e alla decadenza fisica ha tenuto in vita artificiale un Paese inesistente insieme alla sua carcassa. Il dopo Berlusconi è già iniziato. (...) L'Italia si sta spaccando come un lastrone di ghiaccio. (...) La Lega punta alla secessione del Nord e con tutta probabilità riuscirà a ottenerla. La crisi dello Stato e il crollo dei piduisti del PDL la favorirà. Diventerà il primo partito sopra il Po. La mafia in Sicilia ha lo stesso obiettivo sin dai tempi di Salvatore Giuliano. Una Jugoslavia dolce ci aspetta.

Berlusconi infatti farà la fine di Giuliano, l'unico a pagare per tutto. Il parafulmini del nuovo sistema, che se sessant'anni fa ci ha visto, noi siciliani, sconfitti, oggi ci vedrà vincitori. Amnistia per tutti i combattenti, incluso Dell'Utri (apparentemente scagionato dalle contro-dichiarazioni di Graviano), ma non per Silvio-Turiddu.

Amnistia per la Sicilia tutta: dopo Il Financial Times, che ha recentemente pubblicato un articolo sulla mafia riuscendo a non nominare la Sicilia (si veda il post “Corso di fotografia”), ora anche l'Economist ci sdogana parlando della Sicilia senza accennare alla mafia, accentandone il suo status inter-nazionale.

Lessons from the Leopard” (Lezioni dal Gattopardo, 12 Dicembre) con la scusa di discutere la decadenza europea al sorgere del secolo asiatico, porta in alto la letteratura isolana dichiarando il libro “una metafora siciliana per la UE”, che dopo un solo decennio ha già fatto il suo tempo (si veda il post “I puffi”).

Mentre in Sicilia tutto sta per cambiare, l'Economist ci ricorda che “Il Gattopardo è meglio conosciuto per una singola frase: «Se vogliamo che tutto rimanga le stesso, tutto deve cambiare»“(...) I leader europei di oggi parlano delle cose che devono cambiare, ma in modo destinato ad compiacere, troppo spesso, ad un lato dell'Europa che è vecchio, stanco ed ansioso. (...) Ma i rivali dell'Europa sono giovani ed affamati. Il vecchio continente dovrebbe resistere all'attrazione della resa gentile.”

Le porte si stanno continuando ad aprire, ed è inutile che si cerchino ancora foglie di fico per nascondere quello che è diventato il presente.

“Per la Cina il Mediterraneo è il principale corridoio di sbocco delle sue merci verso il grande mercato europeo. In questa prospettiva il Pireo è solo uno degli anelli della catena globale del valore - dalla fabbrica al consumatore, ossia dalla Cina all' Europa via Mediterraneo - che Pechino sta cercando di irrobustire. Con buon successo. Le imprese cinesi investono su tutta la portualità mediterranea, anche nordafricana. (...) Un' area dove negli ultimi anni gli americani stanno ammainando bandiera, mentre non solo cinesi, ma anche arabi, indiani e brasiliani stanno entrando alla grande.”

Il brano non è tratto da un post de Il Consiglio, che ha scritto queste cose sin da un paio di anni fa (si vedano “Palermo delenda est (seconda parte)” o “Tutte le scarpe del presidente”), ma da un articolo di Repubblica dello scorso 10 dicembre (“La sindrome cinese”). La Sicilia, il convitato di pietra, non è neanche menzionata.

Raffaele Lombardo, Presidente della regione che presto lui stesso, guardando ad oriente, potrebbe condurre a diventare nazione, insieme al suo scudiero Leanza, Assessore alla cultura, a proposito della prossima restituzione della Venere di Morgantina da parte degli USA non si nasconde più (Tornati in Sicilia gli acroliti di Demetra e Kore Lombardo: "Invitiamo Napolitano", SiciliaInformazioni.com, 13 dicembre):

“Vincere la (...) battaglia: quella di impedire la parentesi romana di sei mesi della Venere di Morgantina che, in base agli accordi con gli Usa, tornerà in Italia nel gennaio del 2011. A Roma neanche un giorno”

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Post Scriptum: Il titolo del post si riferisce al recente film “The International”. L'attentato di ieri era stato in qualche modo anticipato dalla pellicola. Il Presidente del Consiglio italiano, interpretato da Luca Barbareschi, viene ucciso durante un comizio in una piazza di Milano. L'identificazione con Berlusconi è lampante, visto il cognome (Calvini, rifermento a Calvi) e il nome ed il logo del partito: Futuro Italiano, cioè FI. I carabinieri depisteranno le indagini incolpando quelle Brigate Rosse che tanto rosse non sono mai state.


Le piazze di Milano grondano sangue (vedi minuto 1:00)

11 commenti:

rrusariu ha detto...

Certo il Silvio Giuliani ha corso un rischio molto grosso, per fortuna sua la madunina non era diretta a lui.
Ma ogni violenza che sfocia nel sangue spesso non porta a nulla, ieri Santa Lucia ci ha voluto dire qualcosa... l'uomo che si dichiara che la maggioranza degli italiani vota per lui, non è sicuro neanche nella sua Milàn, ed oggi la sua faccia macchiata di sangue ha offerto un'immagine non certo di martire...

Il ritorno delle dee in Sicilia potrebbe significare il ritorno alla nostra Patria-Matria, ma per la nostra Venere , non c'è bisogno di scomodare 'u guaglione.
C'è un sempre un re più o meno da invitare....

zetan ha detto...

Abate

Tutte le previsioni passano per la moneta, non c'è niente da fare. Concordo con apprezzamento che sta per divenire sempre più argomento di principale interesse.

Stampare moneta con criteri nuovi, o meglio vecchi, è l'argomento da valorizzare per liberarsi dalla vera schiavitù alla quale siamo sottoposti.

Se non si dovesse riuscire nel progetto della autonomia monetaria, sarà tutto per finta e, le finzioni del tipo "tutto cambi perchè niente cambi", che ritengo sia riferito a questo possibilità, non mi entusiasmano per niente.

sR ha detto...

e se si trattasse di autoattentato?
avete visto bene le immagini?
cos'è quel sacchetto della spazzautura con cui si pulisce silvio?perché il sangue arriva dopo e non sembra nemmeno sangue???
ricordate neda in iran???
non lo so per me la storia puzza troppo

Abate Vella ha detto...

sR,

ti eri giá chiesto cosa volesse dire quell'articolo su Il Giornale ed avevi ragione.... qualcosa di strano stava per accadere.

Riguardo al "false flag", certo é possibile. Peró non ne vedo l'utilitá. Piú che guadagnare i voti li perde perché dimostra di essere debole ed alla fine. In questo momento tutti si stanno cercando un altro riparo. Come per Mussolini...

Un'espressione come quella mostrata dopo il ferimento difficilmente si puó mimare.

Inoltre se fosse stata una farsa non credo avremmo visto i Di Pietro ed i Grillo urlare felici o postare cose come quel "Jugoslavia dolce".

Per il momento, rimango dell'idea che il colpo fosse vero. Eccome!

Zetan,

il problema della nuova moneta di risolverá da solo nel momento in cui l'oro tornerá ad essere punto di riferimento. A quel punta sará la fine della carta straccia e del dominio delle banche. Ne parleró nei prossimi giorni.

Anonimo ha detto...

rrusariu
chi sarebbe questo re da invitare?
francesco

sR ha detto...

archiviamo anche questo come un qualcosa che difficilmente sapremo.

l'importante e seguire il tutto con gli occhi aperti.

solo vedendo il futuro capiremo cui prodest questo 13 dicembre 2009

L'Ingegnere Volante ha detto...

rrusariu,

Bisogna ammettere che il tuo intervento non brilla tra i migliori della storia del Web.

"Certo il Silvio Giuliani ha corso un rischio molto grosso, per fortuna sua la madunina non era diretta a lui."

E a chi era diretta se non a lui?

"[...] Ma ogni violenza che sfocia nel sangue spesso non porta a nulla"

Mi spiace, ma la violenza non porta MAI a nulla e non "spesso", come dici tu. La violenza porta solo violenza, l'odio porta solo odio.

"[...] ieri Santa Lucia ci ha voluto dire qualcosa..."

Niente di piu' sacrilego oltre che illogico! Un santo non puo' mai essere messo in relazione a un atto di violenza, men che meno si puo' pensare che attraverso un atto di violenza voglia dirci qualcosa! Ma che vai farneticando?

"[...] oggi la sua faccia macchiata di sangue ha offerto un'immagine non certo di martire..."

Parole che avrebbero potuto pronunciare tranquillamente Sonia Alfano o Beppe Grillo... complimenti per l'ottima compagnia!

rrusariu ha detto...

Caro Ingegnier Volante,
essermi rivolto a Santa Lucia aveva solo un certo richiamo, non certo a prendere posizioni di tipo "grillino" o dipietrista.
I fatti di sangue ci son sempre stati, ma per me niente a che vedere con quello di domenica sera.
Certo l'iniziativa di quell'uomo senz'altro è da condannare, anche se il sig. Silvio in questo frangente puo' essere molto discutile in termini politici, mai mi sognerei ad appoggiare simili gesti come quello avvenuto.
Volevo sottolineare che la copertura mediatica a livello platenario, più che crearne una vittima dell'odio politico, secondo me, ha mostrato la sua vulnerabilità!
Il riferimento a Silvio Giuliani, nome dato dai servizi informativi anglo-americani a Turiddu, voleva significare che nel tentativo di tenere testa allo scontro "sotterraneo" in atto, alla fine lui stesso rischia di farsi giocare da altri! Come Turiddu per Portella!
Spero di essere stato chiaro, anche se spesso preferisco non dire direttamente quello che penso e ricorrendo a certe ricorrenze storiche... domenica sera mi sono mangiato la kuccìa kku furmentu e cciciri!
Assà bbinirika!

zetan ha detto...

Abate
Che tu affronterai prossimamente l’argomento moneta lo ritengo apprezzabile considerato che come più volte ho sostenuto tale argomento centrale, principalmente per il nostro territorio e tento di spiegare meglio il perché di tanta mia insistenza nel portare attenzione in tale direzione.

Parto dalla metafora di l'Economist sul gattopardo, a me appare sibillina tale metafora, considerato che sul nostro territorio le banche si stanno accaparrando buona parte dei beni immobili sia pubblici che privati vista l’insolvenza di molti Enti Locali che hanno avuto accesso al credito mediante derivati, tanto che si prospetta sempre più di affidare la gestione dei servizi di riscossione ai creditori per ripianare i debiti sulla carta straccia prestata.

Nella mia zona tuttavia più che i comuni ne soffrono le attività private, specie quelle agricole, che hanno pignorati i terreni perché esposti con le banche in maniera tale da non poter onorare i debiti, causa la struttura economica stessa che soffoca volutamente ogni attività. I crediti sono progettati per non poter essere onorati, lo scopo è quello di espropriare i territori per acquisirne quanti più possibile in termini di enormi estensioni, dei quali perdiamo inesorabilmente il controllo.

Mi appare molto simile, questa prospettiva, alla più nota striscia della di Gaza, questo è il rischio a cui siamo esposti e forse siamo ancora in tempo nell’evitare che si consumi sotto i nostri occhi la totale depredazione del territorio in termini di proprietà e di controllo dello stesso.

RIPETO LE BANCHE ESIGONO CREDITI PER CIRCA DUE ZERI OLTRE LA MONETA CIRCOLANTE E DA LORO STESSI STAMPATA. NE CONSEGUE CHE RISCHIAMO SERIAMANTE DI CONSEGNARE TUTTO NELLE LORO MANI PRIMA CHE CE NE RENDIAMO COMPLETAMENTE CONTO.

E prima ancora che la moneta ritorni ad essere collegata al valore dell’oro e comunque riconsegnata nella mani pubbliche.

I questa prospettiva la frase dell’Economist, ripeto, mi appare quantomeno diabolica e non credo sia necessario andare oltre per comprendere a quali scenari ciò potrebbe condurci.

Peppinnappa ha detto...

Abate, probabilmente lo avrai già notato, ma la "stranezza" potrebbe essere una conferma piuttosto eclatante delle tue tesi.

http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/74830/google.htm

Abate Vella ha detto...

Peppinnappa, grazie della segnalazione.

Berlusconi é anche un uomo di spettacolo, e pur nella confusione é riuscito a girare parte dell'emozione a suo favore mostrandosi in quelle condizioni alle telecamere.

La cosa non é andata giú a chi aveva organizzato.

Google, la piattaforma sulla quale questo stesso blog é pubblicato, non é altro che un enorme programma che spia tutto e tutti. Un immenso database la cui versione pubblica é solo uno dei tanti terminali.

La rete non é per niente libera. Il motivo per cui ci lasciano scrivere é perché in questo modo ci schedano.

Non so se riusciró a scrivere qualcosa in proposito, ma le proposte italiane per la censura sulla rete contengono anche un nocciolo di veritá. La "libera" rete (in realtá libera solo per determinate idee) é un pericolo per la sovranitá nazionale di qualunque stato.

Un ultima cosa: non sottovalutiamo la possibilitá che la cancellatura delle foto sia un azione di guerra cibernetica dei servizi italiani fedeli a Berlusconi. Cioé: potrebbero essere stato lo stesso Berlsuocni a fare cancellare tutto per farsi propaganda politica.