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venerdì, dicembre 11, 2009

I puffi

Qualcuno sostiene che i siciliani non possano non dirsi europei.

In Europa occidentale non sono poche le nazioni che, finita l'euforia dei fondi comunitari e la spinta speculativa della finanza internazionale, si trovano ora in disastrose condizioni economiche e politiche. Con Grecia ed Islanda ad un passo dal fallimento, l'Inghilterra affossata dal sistema da lei stessa creato, Irlanda e Spagna in profonda recessione e l'Italia, terra di confine, dilaniata dall'acuirsi del conflitto tra oriente ed occidente, gli unici punti di riferimento politico ancora credibili rimangono Francia e Germania.

La crisi economica esplosa lo scorso anno indebolendo i centri di potere anglosassone ha ridato ai governi dei due giganti europei la possibilità di tornare a muoversi liberamente in ambito internazionale.

Mentre la Germania ha potuto continuare tra alti e bassi il suo avvicinamento a Mosca (vedi l'accordo tra Opel e Magna, saltato probabilmente più per le beghe interne russe tra Putin e Medvededv che per l'opposizione della UE), Sarkozy ha siglato diversi accordi bilaterali per le forniture nucleari (tra i quali quello con gli Emirati Arabi) cercando persino di infilarsi tra i piani degli ayatollah iraniani.

Nel frattempo a Bruxelles, tramite le truffe dei referendum ripetuti all'infinito (Irlanda) ed a qualche altro sotterfugio indegno, si è finalmente riusciti a ratificare trionfalmente un oramai svergognato Trattato di Lisbona e si potuti procedere all'elezione del temutissimo presidente della commissione, posto sino a poco tempo fa incomprensibilmente prenotato da Tony Blair, politico sì di primo piano ma di uno stato che non ha neanche adottato la moneta unica.

Sarà pure una casualità, ma Bruxelles oltre ad essere la sede del parlamento europeo è anche la capitale di uno stato in via di totale disfacimento.

Il Belgio è una nazione formata dall'unione di due regioni principali, una francofona ed una fiamminga, governato in forma federale tramite un pool di ministri selezionati all'interno di un complesso sistema di quote teoricamente mirato ad assicurare un'equa rappresentanza alle diverse comunità, ma che in effetti ne ha bloccato completamente la vita politica sclerotizzandola in due muri contrapposti che si fronteggiano oramai da anni senza una via d'uscita diversa da quella dello smembramento. All'apice dell'ultima crisi, tra il 2007 ed il 2008, il posto di primo ministro è rimasto addirittura vacante per circa sei mesi.

Immaginate allora che brividi lungo la schiena si saranno diffusi attraverso l'impero quando si è saputo il nome del prescelto per ricoprire questa importantissima carica di Presidente della Commissione (dei banchieri europei): Herman Van Rompuy!

Il “Chi era costui?” deve essersi udito alto nei primi istanti, ma uno sguardo allo striminzito curriculum ha potuto confermare i peggiori sospetti: Mr Van Rompuy è uno sconosciutissimo primo ministro belga che tutto quello che può vantare in carriera è proprio il premierato belga dal 30 dicembre 2008 al 25 novembre 2009.

Chi ha giocato il brutto scherzo simbolico ai “fratelli” della BCE?

Secondo l'Economist, “il suo nome è stato spinto dalla Francia e dalle Germania come un modesto conservatore da una piccola nazione che presiederebbe i meeting dell'Unione senza oscurarli” ("We are all Belgians now”, 28 novembre 2008).

Ancora più ridicola ed allo stesso tempo significativa è stata poi la scelta del “ministro degli esteri”, l'inglese Lady Catherine Ashton, un altro Carneade. Un burocrate mai eletto, caratteristica quest'ultima che ben svela la truffa ai danni dei cittadini europei pianificata tra la City di Londra e Wall Street.

City di Londra che dal canto suo grida al tradimento proprio da parte di Francia e Germania tramite il solito Financial Times (“I leader voltano le spalle alla visone di Giscard's”, 21 novembre 2009), chiedendosi se queste nomine non rappresentino la “morte delle ambizioni europee”.

E qui si fa una confusione certamente volontaria. Le due minuscole nomine molto probabilmente non saranno la morte delle ambizioni europee, ben rappresentate proprio da quelle nazioni che hanno affossato l'immagine politica della commissione sul palcoscenico politico internazionale. Ma quasi certamente lo saranno per le ambizioni globalizzanti dei poteri finanziari anglosassoni che avrebbero voluto Blair seduto sul trono fatto di carta straccia stampata dalla BCE.

I fotogenici Herman e Catherine al prossimo summit internazionale dovranno usare tutta la loro inestimabile esperienza politica per farsi notare da Gargamella Hu Jintao, Presidente della Repubblica Popolare cinese. Chissà a quali furbizie dovranno ricorrere per riuscire a spuntarla nelle serrate negoziazioni.

Ecco perché presto forse potremo non dirci europei.


La statura dei rappresentanti (a sinistra, la moneta di riferimento)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

analisi ottima e chiusura da incorniaciare!!!

:D

amicopaolo ha detto...

Non convenire ad un'analisi così dettagliata e prena di conoscenze è una offesa a qualsiasi forma d'intelligenza.
Mi sembra un po' scevra, da buon siciliano, il sottovalutato ruolo dell'Italia nell'UE e nelle influenze Internazionali anche se al momento sono offuscate dai conflitti interni e non.
Mi arrendo alla tua tesi al netto delle mie valutazioni dettate da convincimenti, più "da pelo nello stomaco", che da analista tecnico.

amicopaolo ha detto...

Ragazzi siamo arrivati alla frutta,
leggete l'articolo de "il giornale" sulla lotta del berlusca contro la sovranità della noneta in mani private e la volontà del governo di riportare allo Stato la sovranità della "Banca d'Italia".
Con questo articolo mi spiego le ultime dichiarazioni di Casini sulla creazione di un fronte contro Berlusconi e mi diventano chiari anche i comportamenti di Fini.
Le guerre sommerse stanno venendo in superfice, e se il berlusca è veramente determinato e non si farà ammazzare, una guerra civile è facile che sia alle porte.

rrusariu ha detto...

Finalmente a Misterbianco l'acqua non sarà più razionata!

A quanto pare, l'Irlanda la Grecia etc, stanno pensando di uscire dall'intrallazzo europeo.

Ma la notizia più ghiotta potrebbe venire da oltre oceano, li miricani s'arrikogghiunu li surdati di li basi, e la base vicino a Misterbianco potrebbe essere abbandonata!

http://www.whatdoesitmean.com/index1302.htm

berlusca lo metterano, come nel film 2012 che è andato a vedere lui stesso, su un'astronave pronta ad abbandonare la terra... altro che "lealisti" che si squaglieranno appena l'unto farà l'ascensione, non ci sarà pentecoste per loro!

sR ha detto...

quell'articolo sulla sovranità monetaria è spiegabile in altri termini?

rrusariu ha detto...

Amicopaolo, meno male che c'è il mare a fare i nostri confini, ma al di là dell'oceano si preparano ad una guerra civile!

Le frattempo le caserme dalle nostre parti sono state sguarnite di ogni possibile mezzo di difesa...

Come ho segnalato al mio amico Abate Vella, si stanno organizzando "volontari" per difendere i patrii confini? Mandando dei giovani volenterosi della schiatta ass.naz.alpini a fare "stage" sulla linea del Brennero!

Abate Vella ha detto...

Amicopaolo,

Francia e Germania hanno preso un potere enorme con il crollo britannico. Teoricamente é ancora possibile che la UE rimanga com'é, solo passi interamente nelle mani di tedeschi e francesi.

Ma non credo che gli altri stati rimangano a guardare: come accennato sopra, Grecia ed Irlanda non mi sembrano i tipi da fare capolino tanto facilmente.

sR,

per me l'articolo del Giornale vuol dire solo che Berlusconi andrá avanti sino in fondo, sino alla completa capitolazione. E nel fare questo fará il maggior danno possibile ai suoi nemici personali di Londra e Washington. La fine di Berlusconi non credo sia da vedere come una sconfitta sua o del suo fronte. Semplicemente é finito il suo compito e la palla passerá ora ad altri.

Per quanto riguarda la guerra civile, per me si rischia un pochino al sud Italia, ma non scordiamoci che la guerra in Italia non la vuole nessuno.

Al nord, Francia e Germania dovrebbero riuscire a fungere da paracadute, sulla Sicilia sembra esserci consenso. Al sud purtroppo ci sono ancora le manine di alcuni "fratelli" che non vogliono mollare la presa.

amicopaolo ha detto...

Abate,
sarebbe interessante sapere la tua analisi sul futuro della nostra Sicilia in funzione dei sviluppi italici ed europei (fai una previsione a prodotto finito), ma soprattutto mi piacerebbe sapere la tua interpretazione su quello che potrebbe essere in base ad una tua valutazione di fattibilità.

Peppinnappa ha detto...

Abate, straordinario, anche per la sua chiarezza, oltre che per la testata che lo riporta, il pezzo sul signoraggio monetario che segnali. E' chiaro che sta li il bandolo della matassa di tanti misteri italiani (ma non solo) dell'ultimo quindicennio ed anche di quanto sta avvenendo oggi. Di solito quella testata non l'ho mai curata, anche perchè la ritengo un po' antimeridionale,ma che dici, dato non è certo il massimo della produttività che certe cose continuiamo a discuterle prevalentemente tra i soliti quattro amici,non ritieni possa essere utile registrasi e partecipare al dibattito su quel quotidiano? Aspetto un consiglio da voi tutti.

rrusariu ha detto...

l'uomo degli "arrivano i nostri" guardate come ha scritto il suo post:

Se l'economia ci presenterà un conto che non riusciremo a pagare, lo stesso farà la Storia. La Lega punta alla secessione del Nord e con tutta probabilità riuscirà a ottenerla. La crisi dello Stato e il crollo dei piduisti del PDL la favorirà. Diventerà il primo partito sopra il Po. La mafia in Sicilia ha lo stesso obiettivo sin dai tempi di Salvatore Giuliano. Una Jugoslavia dolce ci aspetta. Gli italiani si frequentano da troppe migliaia di anni per farsi una vera guerra. Un Paese che ha Napolitano presidente della Repubblica, Schifani presidente del Senato e lo psiconano presidente dl Consiglio è morto. Uno zombie che cammina. Lo tsunami italiano è alle porte. Prepariamo i materassi. www.beppegrillo.it

chiaramente stravolgendo il tutto... e si sono a libro paga, come Mussolini nel 1914 era a libro paga inglese per intervenire nella guerra...

Anonimo ha detto...

Che ne pensate della proposta cinese di rilevare Termini Imerese (sottinteso per fare concorrenza anche alla Fiat)?
A me pare un'ottima occasione per voltare pagina e anche una dimostrazione che con l'Europa abbiamo sempre meno a che fare (se non come testa di ponte dell'Oriente, forse in questo caso un po' "troppo" estremo, ma...).
Speriamo che i poteri forti statali e le meline "siciliane" non rinviino troppo (alla Centuripe, per intenderci) e non facciano perdere anche questa occasione.
Ogni giorno di più la dipendenza politica dall'Italia sta assumendo un costo enorme per la Sicilia.
Massimo Costa

amicopaolo ha detto...

ciao Massimo Costa,
credo che qualsiasi iniziativa per Termini Imerese sia un bene, da qualsiasi parte provengano, specialmente se in controtendenza ai poteri economici italici sulla Sicilia. Sono convinto che questo sia uno dei tanti segnali che ci porterà fra non molto ad essere meno indipendenti dai nostri colonizzatori.

rrusariu ha detto...

I cinesi sono benvenuti, ma.. c'è un mah!
Se è solo per assemblare le macchine, puo' anche andare bene ed in ogni caso ci sarà cmq un'indotto.

La mentalità cinese sarà favorevole alla ns. "autonomia"? O si legheranno anche loro ai "romani"?

Dubito, a meno che la nostra terra non gli farà cambiare a loro la testa, ma in questo caso avremo siciliani kku l'okki ri mennula!
Le radiazioni sikule sono molto potenti e puoi darsi che potremo avere un'altro caso Formosa-Taiwan in salsa mediterranea...

Abate Vella ha detto...

Alla Cina bisogna stare sempre attenti. Non gli si deve lasciare troppo spazio...

Sono i benvenuti, ma occhi aperti!

Dobbiamo sempre bilanciarci con Russia, Turchia, Nord Africa. La Cina e' un altro mostro materialista.

Per chi mi chiedeva cosa ne sara' della Sicilia, il ritorno del vecchio regno normanno esteso anche al sud Italia. Questo nel medio-lungo termine. Nel breve, ancora qualche traversia, qualche scossone politico interno.

Il pericolo maggiore: che la Cina diventi un altro USA.

rrusariu ha detto...

I cinesi non guardano a nessuno in faccia, specialmente se ci sono in ballo soldi.

Gli imperatori cinesi sterminavano completamente le famiglie quando c'era un loro membro in disaccordo con la loro politica ...

Ormai hanno fatto accordi per mettere piede sulla luna, anche se è importante pure mettere piedi in Sicilia...

Abate, talìa ntâ posta!