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sabato, agosto 01, 2009

Chiuditi cielo

A conclusione di una lunga e lacrimevole telenovela, ieri (31 agosto) dopo il governo anche il CIPE ha dato via libera ai fondi FAS destinati alla Sicilia.

E che è successo: apriti cielo!

Preparati dalla lunga campagna diffamatoria intorno alla reale destinazione di questi soldi ed infine aizzati dagli articoli apparsi sui siti dei maggiori quotidiani nazionali che evitano accuratamente di spiegare come quei fondi siano già vincolati, gli italioti si sono scatenati.

Ecco alcuni esempi tratti dai rispettivi articoli del Corriere (“Sud, via al piano del governo Subito 4 miliardi alla Sicilia” del 30 luglio e “Cipe, via libera ai 4 miliardi per la Sicilia” del 31 luglio).

Emosisntetique (30 luglio, ore 14:20) usa le tecniche raffinatissime:

“Perchè la Sicilia, il suo popolo, non si fà sentire ??? Fatelo caspita. Manifestate il vostro disappunto. Abbiate un sussulto di orgoglio. NOI QUEI SOLDI NON LI VOGLIAMO PERCHE' NON CI AIUTERANNO IN ALCUN MODO. Fatevi sentire amici siciliani. Dite ''ora basta''. Ma ditelo forte.”

Berluscpapi (30 luglio, 12:34) dimostra che forse Bossi non ha tutti i torti a voler mandare via gli insegnanti meridionali. Se è possibile fare a pezzi la storia così, vuol dire che non sono serviti a niente:

“Sono 250 anni che ci dicono che il Sud è una risorsa che lo si deve valorizzare che bisogna investirci chè una questione nazionale ec. ecc. ecc. e sono 250 anni che puntualmente vengono erogati fondi che poi non si sa che fine facciano”

Lettore_728172 (30 luglio, 11:56) la butta sul fatalista, malgrado non sembri essere meridionale:

"Il prossimo anno saremo ancora una volta a vedere questi "piagniòni" (come li chiama Bossi) a chiedere ancora una volta la carità.. e siamo ancora a dimenarci le meningi dopo 200 anni con al "questione meridionale", il sud purtroppo è una terra morta e questo lo sappiamo tutti, sappiàmo bène che non potrà mai produrre nulla".

Alek47 (30 luglio, 10:04) è veramente disperato:

"Vorrei implorare che fossero predisposti controlli capillari sulla modalità in cui questi soldi saranno spesi, ma sarebbe patetico, vero? Poi non offendetevi se quelli del Nord si arrabbiano".

Maya64 (30 luglio, 19:47) si da all'oroscopo:

“La gente del Sud non ha mai emancipato la propria storia, anzi vergognandosi della propria antica povertà ha pensato bene di rimuoverla. Così facendo il destino è segnato per una terra che potrebbe avere uno sviluppo con il progresso.”

politicamentescorretto61 (30 luglio, 14:38) invocava le maniere molto forti:

“Solo un pazzo investirebbe in un territorio che ti impone le proprie ditte [quali?, ndr], persone e servizi scadenti. I nostri governanti dovrebbero tirare fuori gli attributi e prima fare piazza pulita in zona di tutto il malaffare, anche con leggi speciali e senza contrastare un utilizzo massiccio di piombo”

Lettore_6392 (30 luglio, 14:09) sembra essere un esperto di geopolitica massonica, richiamando celebri giudizi emanati dall'Economist:

“La regione Sicilia e' una vergogna internazionale”

samorina (31 luglio, 13:23) – siciliano! – apprezza la sagacia tattica della lega:

“A chi se la prende con la Lega voglio dire : attenti, la loro mossa è di fine intelligenza, dimostreranno ancora una volta che dare soldi alla Sicilia è come buttarli a mare, e ne trarranno (loro) enorme consenso ancora una volta.”

Questa “delibera” così tanto pompata sui media è stata preparata per bene.

La storia del cemento depotenziato all'ospedale di Agrigento fatta uscire al momento giusto insinua un certo tipo di utilizzo per quei fondi [*].

Le dichiarazioni teleguidate di Riina (vedi il post "Balle imperiali") devono servire anche a fare credere che da qualche parte nelle parole del boss fosse stata nascosta una qualche minaccia alla quale lo stato ha dovuto sottostare scucendo il malloppo. Una bella imbeccata presa al volo da Di Pietro, che poi si atteggia ad opposizione.

Quanto tutto ciò sia campato in aria, lo indicano le precise dichiarazioni di Anna Finocchiaro (DS) che possono facilmente essere verificate (agenzia ASCA, 30 luglio2009):

«Il governo - continua la Finocchiaro - sta vendendo ancora fumo al fine di far tacere Lombardo e Miccichè. Si tratta solo di propaganda, si tratta del gioco delle tre carte. I 4 miliardi di fondi che il CIPE ha sbloccato fanno parte di quei 27 miliardi di fondi FAS regionali previsti già dal 2007. Non c'è nessun nuovo stanziamento. Di che cosa parla il governo? Hanno solo risolto una bega siciliana. Il governo gioca sulla pelle delle regioni meridionali una partita di ricatti tutta interna alle dinamiche politiche siciliane. Non c'è traccia di una strategia di sviluppo per il mezzogiorno ma c'è solo la vecchia logica di scambio per accontentare poteri locali che ricattano il governo nazionale».

La boutade dei FAS è servita a “cementare” la spartizione del potere nell'Italia post-berlusconiana. Anzi, nel nord-Italia post-berlusconiano, facendo apparire Tremonti come un eroico condottiero solitario alla testa delle genti padane. Colui che erediterà il potere del cavaliere lungo la piana del Po strappando la Patria alle grinfie dei siculi mafiosi.

Ed è servita, come dice la Finocchiaro, a concedere qualche altro punto a Lombardo e Miccichè che comunque non potevano fare altro che “stare (piacevolmente) al gioco”.

L'unica vera contesa politica in quest'Italia pre-scissionista è quella sul controllo del meridione, dove effettivamente l'asse Tremonti-Bossi ha giocato la sua carta separando le somme siciliane da quelle del regno continentale scavando un piccolo solco e chiarendo che quello siciliano nei confronti del sud Italia dovrà essere un vero e proprio atto di conquista.

Ma questa boutade è anche servita a far passare in secondo piano un'altra storia, che dovrebbe preoccupare gli amici settentrionali molto più dei soldi dati alla Sicilia.

Sopra di loro infatti pare che i cieli si stiano chiudendo:

Alitalia, per andare a Berlino bisognerà fare scalo a Parigi. Le nuove linee internazionali sono tutte dirottate su Francia e Olanda (Corriere.it, 29 luglio 2009)

Tremonti non sarà “principe” indiscusso della Padania. Egli dovrà tenere nel debito conto i veri padroni coloniali europei. Diciamo che sarà costretto a fare l'ascaro. In uno strano gioco delle parti, Milano da nord della penisola sta diventando sud del continente ri-prendendo il posto di colonia che sino ad ora era stato riservato alla Sicilia.

Come fino a ieri i siciliani pagavano dazio ai padroni padani vedendosi recluso ogni contatto autonomo con il mondo esterno grazie alle penalizzanti rotte aeree e navali, da oggi saranno i padani a dover pagare lo stesso tipo di dazio ai padroni francesi (o tedeschi per l'area veneta).

Da rilevare come questa decisione di costringere gli italiani a passare da Parigi o da Amsterdam sia una decisione esclusivamente politica e non economica, come lo è sempre stata quella di Alitalia di non fornire rotte internazionali dalla Sicilia, anche quando all'insorgere degli operatori privati siciliani questo avrebbe significato bancarotta sicura, come in effetti è stato.

Allora, cosa ci faranno i siciliani con questi fondi?

Un buon suggerimento viene dal Presidente della SAC di Catania che propone di usarli per allungare la pista dell'aeroporto di Fontanarossa e permettere i collegamenti diretti con Asia ed Americhe:

“Consentire l’allungamento della pista di volo per dare a Fontanarossa la possibilità di conquistarsi un spazio nel segmento di traffico dei voli intercontinentali e avvicinare Catania - e dunque la Sicilia – ad America e India.”

Una dichiarazione esclusivamente di “circostanza” volta a puntualizzare i cambiamenti a cui stiamo assistendo. Quegli interventi sono già stati decisi da tempo (vedi comunicazione ENAC del 9 luglio 2009). Ma il ricordarli mentre a Milano si sentono mancare l'aria era un sadico esercizio dal quale i perfidi siciliani non sono riusciti a sottrarsi.

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[*] Ad Agrigento, dopo lo strano sequestro con un mese di tempo per evacuare (ma allora non è vero che c'è pericolo di crollo immediato...), le cose si ammorbidiscono già. L'assessore Russo parla oggi di “operare in tempi brevissimi per il consolidamento della struttura”. Ma un'opera fatta con il cemento depotenziato non dovrebbe essere abbattuta? La magistratura dopo il chiasso fatto si prende la responsabilità di un futuro crollo?

2 commenti:

Peppinnappa ha detto...

Abate, capisco quello che vuoi dire, ma converrai che l'occasione ad un certo modo di distorcere la natura dei FAS riconosciuti alla Sicilia è stata data proprio dal modo (di chiddu ca si leva a coppula) in cui è stato dato l'annuncio dallo stesso Lombardo. La riprova è il furore che si è scatenato su internet ed in questo internet è importante, perchè credo possa costituire per i politici, che certamente la seguono, strumento prezioso per tastare il polso almeno di certa opinione pubblica. Per il resto mi rendo conto che la politia può richiedere dei passaggi scabrosi. Certo lo stesso Lombardo sa che fermarsi al mero riconoscimento "contabile" dei FAS lo ridimensiona enormemente, per non dire che potrebbe portarlo ad un irreversibile declino politico. Per quanto riguarda Miccichè e la stessa Prestigiacomo il vogliamoci bene pubblicamente espresso, non signifia certamente pace fatta con i vari Alfano, Firrarello o La Russa e qualcosa di questo permanente dissidio già si vede. Probabilmente tutto è ancora aperto e a Settembre si comincerà a vedere come veramente andrà a finire. Vorrei tuttavia osservare, che da quanto emerge dai dibattiti, almeno quelli su internet, i siciliani non hanno solo un bisogno disperato di rimettere in moviento la loro economia, ma hanno altresì una enorme necessità di liberarsi delle loro frustrazioni, di recuperare e gridare in faccia a tutti la loro dignità, così a lungo calpestata e vilipesa. Buone vacanze a tutti gli amici del blog.

x_alfo_x ha detto...

Ma questo
La Cgia di Mestre sempre in mezzo sta? E nessuno che gli dice niente!