Non è ancora troppo tardi
Cuffaro alza il tiro e minaccia la chiusura delle raffinerie siciliane se la finanziaria non verrà cambiata.
Una presa di posizione che sicuramente non avrà conseguenze pratiche (verrei vedere come farà a chiuderle se prima non si decide ad applicare lo statuto siciliano che lo renderebbe capo della polizia... a meno che non decida di incatenarsi ai cancelli!) ma che credo si debba giudicare positivamente perchè se non altro rende esplicito, almeno dal punto di vista politico, un fatto: le raffinerie a noi praticamente non servono, mentre sono di importanza vitale per lo stato italiano. Anche se questo lo sappiamo già, ora anche il Presidente della Regione accetta ufficialmente questa versione dei fatti.
La cosa strana è però un'altra, e cioè la dichiarazione di Miccichè che dovrebbe andare accoppiata a quella di Cuffaro. L'esponente di Forza Italia ha infatti minacciato una uscita della Regione da Capitalia.
Attenzione: associare questa minaccia alla prima le da una luce alquanto sinistra. La Regione è infatti entrata nel patto di sindacato della Banca Romana come scambio per le azioni che deteneva nel Banco di Sicilia, un'oerazione finanziaria che in fin dei conti avrebbe potuto portare grossi vantaggi alle imprese siciliane.
Ora Miccichè ci "suggerisce" che tale operazione non è servita alla Sicilia, bensì ad interessi esterni. Ciò in pratica viene a dire che l'operazione è stata conclusa contro i nostri interessi con l'avallo dei nostri deputati. E non stiamo parlando degli anni '50...
Presidente, a che gioco giochiamo? Anzi... a che gioco abbiamo giocato? A quali condizioni siamo entrati nel patto di sindacato? Non è che per caso abbiamo messo i soldi dei siciliani in cambio di una manciata di voti dovuti all'elemosina di quattro posti di lavoro?
Comunque appoggiamo le dichiarazioni dei nostri rappresentanti: non è ancora troppo tardi per cambiare registro.
Non è ancora troppo tardi. Ma fino a quando?
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