Liberi commenti
Ho appena ricevuto una email che mi segnala il seguente commento pubblicato a margine di un interessante articolo di M. Blondet. La mail conteneva opinioni del tutto condivisibili riguardo alla cosa, ma che evito di riportare perché piuttosto pesanti. Pare infatti che i moderatori di EffeDiEffe (che non credo possano operare se non dietro le direttive dello stesso Blondet) censurino ogni commento nel quale si faccia anche il minimo riferimento ad una qualunque comparazione nord-sud che non ponga il nord in risalto positivo rispetto al sud e specialmente rispetto alla Sicilia.
La cosa può sembrare infantile, ma in realtà è tanto perfida quanto la pubblicità della ricarica citata nell'articolo. Blondet infatti nei suoi pezzi nasconde sempre le sue pillole avvelenate per bene, utilizzando quei sistemi tipici di uno dei poteri che lui (a parole) dice di voler combattere, quello massonico.
E queste pillole amare una volta ingoiate si sciolgono in odio, odio ariano contro il napoletano, il siciliano, il calabrese.
Stiamo attenti a Blondet. Stiamo molto attenti.
Ecco il commento. Notate che chi scrive, scrive proprio da Perugia (ricordate il caso Meredith), che il cognome è Bellini e che la ragazza doveva andare a Catania. Solo coincidenze o una provocazione precisa?
Emilio Bellini
Perugia , luglio 15, 2008 12:56
Mi sono alzato alle cinque e ho portato mia figlia all'autostazione.
Alle 6,33 doveva partire per prendere l'aereo a Fiumicino.
E' andata in vacanza, ospite di una amica, a Catania.
Durante il breve tragitto le ho detto di stare attenta, perché la Sicilia...è la Sicilia!
Sostanzialmente ho "sintetizzato" quanto dice questo articolo.
Si è offesa!
Ha detto che ho gettato "un'ombra" sulla sua vacanza e che, notoriamente, i siciliani sono tutti "gentili".
Mia moglie, che era con noi, mi ha dato torto e mi ha "aggredito".
Sono ancora rattristato...
Emilio
Nel caso in cui qualcuno fosse interessato, questa è la posta elettronica di Blondet: info@effedieffe.com
7 commenti:
Ho scritto questo post sul sito fdf:
La mia soluzione alla sua soluzione Sig. Blondet sarebbe una:
fare un muro di cinta attorno a roma stile giulio cesare nel de bello gallico
cacciarci dentro nel ritrovato porcile di romolo e remo
tutti quelli che hanno avuto incarichi pubblici e che hanno presso più del dovuto di quello che meritavano, ovvero i vari responsabili dei sette colli, le curie parlamentari, gli equiti-faccendieri di qualsiasi lobby e tutto le loro sabine-veline e dintorni.
Stadio di assedio assoluto, mangino ciò che peschino nel tevere o nella latrina della cloaca maxima, naturalmente la plebe dei gracchi si ritirerà sull'unico colle libero dell'aventino a contemplare la roma caput mundi capitolare sulle proprie macerie.
Passato almeno dieci lustri quando il vento di tramontana o lo scirocco avranno spazzato la polvere di decomposizione si potrà creare un parco tematico Summer Pedestrian queue Rome, ovvero le infinite code a piedi di Roma antica sotto la canicola estiva.
Caro Blondet, non serve nazionalizzare o statalizzare, i tedeschi a casa loro hanno i loro lander ed ognuno se li gestisce a modo proprio. L'italia eseguita da cavour come un bravo scolaretto è fallita!!!
Servono nuovi patti, i plebesciti di circa 150 anni fa sappiamo benissimo che furono fasulli.
Una nuova consapevolezza nella penisola e nella pianura e tra le montagne e con il riconoscimento delle realtà politiche in cui si trovara la penisola ante la rivoluzione francese puo' far nascere una nuova comunità diremmo nazionale.
L'unico che ebbe questo intento fu Ruggero II, Re di Sicilia, che creò un regno che dal 1130 al 1860 si seppe mantenere i propri confini senza andare a rompere le scatole agli altri. Naturalmente in quell'anno i clandestini arrivarono attraverso il tirreno, con le navi fornite dai mercanti di carne umana di allora.
Solo i padri risorgimentalisti prezzolati fecero un regnuccio e una res/cosa pubblica già votati allo sfacelo fin dall'incipit.
ANimus TUus DOmino(il coraggio sia il tuo signore), questo era il grido di libertà dei Vespri Siciliani nella Comunitas Sicilae contro gli eserciti guelfi-papalini accorsi al servizio di Carlo d'Angiò.
A legnano nel maggio 1176 varie cittadine della pianura della cosidetta longobardia si unirono contro il potere imperiale e riuscirono a battere l'imperatore.
Ma dopo quella battaglia, a parte l'unione militare pro-tempore, ogni cittadina o comune andò avanti per se stessa.
Ovvero non si pensò a costituire una nuova entità politica, tutti bravi andare a farsi benedire dal papa, ma poi ogni città si faceva i ca..i suoi, pronti a scannarsi tra di loro per la supremazia. Questi erano gli "italians" di allora e di come sono adesso.
In Sicilia e nella parte continentale del Regno di Sicilia, era tutt'altra cosa, e lo dimostreranno i suoi 700 anni e passa di storia.
Nel 1860 si cominciò sia il genocidio oltre che umano ma anche a sociale-economico e culturale teso solo a salvaguardare le peculiarità delle continue lotte cittadine e del cosidetto rinascimento a discapito dei progressi socio-economici del secolare Regno di origine siculo-arabo-normanno. Progressi socio-ecomici che davano fastidio alle potenze francese e britanniche in primis di allora!!!.
Ringrazio chi avrà seguito in questo lungo post, ma volevo rispondere ad una certa irriquietezza del direttore Blondet che tende sempre a confondere come farina dello stesso sacco quegli individui che fanno male in qualsiasi comunità.
Capisco che ognuno possa incontrare "porci" , ma questo non vuol dire che la comunità in cui vivono è porca.
Sono Porci Quelli Intollerranti che si servono di questa sorta di polizia criminale per spaventare chi onestamente cerca di vivere. Purtroppo questo tipo di polizia faceva comodo a quel faccendiere che governava il regnucolo.
A me, da siculo-pakistano, pare che oltre al razzismo emerga altresì un profondo disprezzo delle donne.
Peppinnappa,
non sono tanto convinto che nelle parole di Blondet vi sia disprezzo per le donne.
Semmai quell'aria protettrice e padronale che puó dare fastidio ma che una volta aveva la sua giusta funzione sociale.
Dove manca Blondet é il non capire che lo stesso assassino é una vittima di questo sistema in cui gli esseri umani sono solo degli oggetti, carne al mercato.
Non siamo in una situazione di donna debole / uomo forte, quindi la donna ha bisogno di protezione, come puó essere in una societá pre-indunstriale. Siamo in una situazione di donna debole / uomo debole, di totale disfatta sociale.
Di corpi vuoti che vengono riempiti a piacimento da chi tira le fila.
Ed oggi vengono riempiti di violenza pura. E la violenza scorre sempre dal forte (fisicamente) al debole (fisicamente). Cioé dall'uomo verso la donna.
Questa é una violenza diversa da quella del marito che picchia la moglie e che é contingente e non sistematica come vorrebbero farci credere le solite quattro femministe colluse (con il sistema).
Questa é violenza eretta a sistema in alto e poi lasciata percolare ad inquinare i piú piccoli anfratti sociali, le falde freatiche della nostra civiltá.
Questa é l'immondizia prodotta dal sistema, scaricata a Napoli senza le necessarie precauzioni e riciclata in cancro nei nostri figli e nipoti.
Caro Abate, hai ragione da vendere! Continuare a distinguere tra vittime e carnefici in senso classico, ormai, è una pratica non percorribile. Siamo ad un punto in cui coloro che commettono violenza sono anch'essi vittime di un sistema che è ormai marcio fin nel midollo. Prova ne sia proprio lo spot cui fa riferimento Blondet. Una società in cui i punti di riferimento (sotto tutti gli aspetti) vengono ogni giorno di più devastati da attacchi spietati, non ha molte speranze di venire fuori dal fango in cui si muove, ormai, boccheggiando.
E ragionare con la propria testa è ogni giorno più difficile.
Vorrei precisare che condivido anch'io l'analisi in ordine al degrado morale (da fine dell'impero romano) in cui è scivolata la nostra società e credo anch'io che, in determinate condizioni, possano esser esposte soprattutto le donne, tuttavia ciò che mi ha colpito è il tono dell'intervento del sig. Bellini, che tu, abate Vella, riporti nel tuo post, in quanto lega perfettamente col messaggio subliminale che pervade l'articolo del Blondet. Il sig. Bellini mi è sembrato infine pervaso da un sentimento di supponente superiorità nei confronti della figlia e della moglie, evidentemente assai più evolute di lui,in quanto le stesse, povere teste di gallina, non erano all'altezza di comprendere le ragioni della sua preoccupazione. Ma forse potrò sbagliarmi.
Hai ragione Peppinnappa,
non avevo fatto caso a intendere il passaggio del commento nel modo in cui lo intendi tu.
Direi che sei andato molto piú avanti di me nell'analisi.
Sono andato a rileggere i commenti all'articolo. Ho l'impressione che chi mi aveva segnalato il commento del Bellini ha poi aggiutno questo:
Mi sono alzato alle cinque e ho portato mia figlia all'autostazione.
Alle 6,33 doveva partire per prendere l'aereo a Fontanarossa.
E' andata in vacanza, ospite di una amica, a Perugia.
Durante il breve tragitto le ho detto di stare attenta, perché l'Italia...è lItalia!
Sostanzialmente ho "sintetizzato" quanto dice questo articolo.
Si è offesa!
Ha detto che ho gettato "un'ombra" sulla sua vacanza e che, notoriamente, gli italiani sono tutti "gentili".
Mia moglie, che era con noi, mi ha dato torto e mi ha "aggredito".
Sono ancora rattristato...
Antonio
Comunque, anche Blondet, in tutta la sua discutibile doppiezza, è felice per l'esito del referendum irlandese. Come me, del resto, che ne ho fatto un post benedicendo gli Irlandesi.
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