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venerdì, luglio 11, 2008

Le ciambelle arabe non hanno il buco

L'immagine di un Mediterraneo a ciambella con un buco in mezzo in corrispondenza della Sicilia recentemente proposta da Massimo Costa su SiciliaInformazioni.com fotografa con precisione le ingordigie più sfrenate di un continente senza più identità. Di un'Europa ridotta ad una gelatina molle ed incolore che tenta solo di imbrattare il più possibile gli altri in modo da puntargli poi l'indice contro.

Ma qualunque cosa la falsa storia scritta sui libri dell'occidente racconti (recentemente ho trovato un libro americano che definiva la Sicilia pre-romana come un “accampamento greco”...) l'isola sempre qui rimane, mentre quelli che si rendono conto che quel buco al centro della ciambella sia solo una illusione ottica sono sempre più numerosi.

Per riprendere ancora un dettaglio dell'articolo di Costa, dare uno sguardo ai nostri cugini maltesi può sempre tornarci utile per avere un idea della strada da seguire e delle potenzialità inespresse che possediamo (e che presto esprimeremo, abbiate fiducia e pazienza...).

Malta grazie al suo stato di semilibertà, accordato all'arcipelago poiché le sue limitatissime dimensioni non erano sentite come un pericolo dai padroni inglesi come nel caso della Sicilia, sta diventando la testa di ponte dell'oriente verso l'Europa.

L'anno scorso gli arabi di Dubai sono infatti sbarcati a La Valletta. Una importante azienda d'investimento, la Dubai Holding, sta creando una “media city” che dovrebbe attirare aziende del calibro di Microsoft o Cisco a mettere un piede nell'isola. Il primo ministro dell'isola-stato (Gonzi) ha detto che il motivo è la creazione di un “unico negozio per l'Europa” nel campo della tecnologia dell'informazione.

L'Economist, che riporta la notizia in un suo articolo, al solito non spiega che il motivo per l'interesse verso Malta è la posizione lungo le rotte commerciali oriente-occidente. Rotte percorse non solo dalle merci ma anche dai cavi per le comunicazioni intercontinentali.

La cosa più strabiliante è che a supporto di questi importanti investimenti Emirates, la compagnia aerea di bandiera dell'emirato di Dubai, ha subito piazzato un collegamento diretto tra il golfo e La Valletta, ad un tiro di schioppo da Fontanarossa. Ma per non sbagliarsi l'Air Malta ha dovuto interrompere i collegamenti mattutini con Catania, in modo che la Sicilia venisse subito tagliata fuori. Pensare che in questo non sia coinvolta la feccia generalmente nota come “governo italiano” francamente è difficile.

Non che questo abbia scoraggiato i pii musulmani, che hanno mostrato le loro vere mire presentando pochi mesi fa un piano di investimenti per Palermo, subito appoggiato da Unicredit (ricordate, quella degli eventi sull'indipendentismo Siciliano...). Come vedete non tutti credono all'effetto ottico della ciambella.

A Dubai però dovranno usare un po' di cautela. Gli europei, come sempre viscidi e traditori, non hanno intenzione di stare a guardare. Dopo le minacce ad Emirates del nano malefico d'oltralpe (Sarkozy) che accusava (falsamente) la compagnia aerea di concorrenza sleale, è arrivato il pesante avvertimento inglese del pericolo di attentanti “terroristici” nell'emirato. Ma chi vorrebbe colpire un hub così importante per tutte le parti in gioco? La risposta è arrivata nel giro di pochi giorni: un passeggero ubriaco ha minacciato il personale di bordo del volo Emirates dopo l'atterraggio sostenendo di avere una bomba nella valigetta. Il volo proveniva dall'Inghilterra. Ed il passeggero era inglese. Chi ha un minimo di dimestichezza con questo tipo di messaggi ha già capito chi saranno i mandanti di un eventuale atto “terroristico” a Dubai.

19 commenti:

L'Ingegnere Volante ha detto...

Ci mancavano solo gli arabi!

Certo è che se il centro del mondo per molto tempo si è trasferito in Nord Europa lo dobbiamo anche all'arretratezza e alle mire espansionistiche del mondo arabo.

Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che per secoli siamo stati vittime delle loro scorribande. Che i corsari turchi saccheggiavano le nostre coste portandosi via donne e bambini per venderli come schiavi nei loro mercati.

Forse noi Siciliani - in quanto anche noi occidentali - subiamo inconsciamente il nichilismo e il relativismo che viene da Nord e che rischia di farci prendere dei colpi di amnesia talmente pesanti da farci mettere sullo stesso piano Oriente e Occidente.

Mi sta bene tutto, ma questo istinto "antico", di noi Siciliani, di cercare alleanze anche col diavolo pur di ottenere l'indipendenza ha dimostrato tutta la sua debolezza in passato. E non imparare dai nostri stessi errori sarebbe gravissimo. Più volte ho sentito dire ad alcuni sicilianisti che si alleerebbero anche col diavolo pur di vedere la Sicilia liberata. Ma questa idea è malsana, è una contraddizione in termini: il diavolo in cambio della liberazione dal padrone di turno, esigerà la tua schiavitù, diventando quindi il tuo nuovo padrone. Sappiamo tutti com'è finita con Garibaldi. Che si tratti di verità storica o di agiografia, rimane il fatto che averlo accolto a braccia aperte ci è costato quello che ci è costato e ne paghiamo ancora le conseguenze dopo 150 anni.

Sinceramente l'idea che la mia Palermo possa passare da dominio italiano a dominio arabo non mi consola affatto. Preferirei di gran lunga che torni ad essere solo e semplicemente la Capitale della Sicilia e dei Siciliani, nonché l'unica e sola Capitale del Mediterraneo. E che sia dei Siciliani e di nessun'altro.

Poi forse mi dirai che non ho capito niente del tuo post. Ma intanto ci tengo a lanciare qualche monito, che in un epoca di ubriacature relativistiche e di aperture esagerate verso le "altre culture", male non fa.

Un'ultima considerazione: uno Stato sovrano non ha bisogno degli investimenti esteri, meno che meno dei soldi "facili" degli emiri arabi. Uno Stato sovrano si batte moneta da solo e il centro storico della sua Capitale se lo restaura da solo.

Fuori dall'Italia!
Fuori da Bankitalia!
Fuori dalla BCE!
E fuori dalla schiavitù del petrolio arabo-americano che aumenta di prezzo ogni giorno!

La Sicilia basta a se stessa! Non le manca veramente niente!

Anonimo ha detto...

lascia perdere la religione, non interessa a nessuno

Anonimo ha detto...

Ingegner volante mi fa piacere che tu sia della bella Palermo, finalmente si parla da Palermo e da Catania. Permettimi però di essere in disaccordo, almeno in parte, con te. Ma lo sai che proprio la tua città fu una delle più splendide e importanti capitali dell'Europa intera proprio perchè riuscì a fungere da elemento catalizzatore tra arabi, ebrei, cristiani, greci, normanni; li fece tutti siciliani insomma, e la sintesi più straordinaria di questo grande momento della tua Palermo, ma di tutta la nostra Sicilia direi, fu proprio l'imperatore Federico II. I pregiudizi nei confronti degli altri popoli lasciali a Bossi, non fanno parte dello stile siciliano. Poi ti faccio una domanda: conosci un solo Stato sovrano che non abbia nel mondo una sua rete di amicizie e di alleanze?

L'Ingegnere Volante ha detto...

Peppinnappa,

Mi fa piacere che conosci la storia di Palermo. Io ne sono un grande appassionato. E la studio da quando ero ancora un bambino. La mia amata Palermo, me la sogno la notte... essendomene allontanato qualche anno fa per cercare fortuna al di là del Faro!

Non ho pregiudizi nei confronti di altri popoli. Vi convivo quotidianamente. Infatti abito in una metropoli del Nord Europa. A differenza di chi conosce solo il proprio 'paisiello', so bene cosa significhi lavorare fianco a fianco con inglesi, tedeschi, francesi, belgi, turchi, iracheni. E dopo anni di "scambi culturali" a livello internazionale, posso tranquillamente dire che ci sono persone per bene e persone per male in tutti i popoli e in tutte le culture.

Ma quando ci si sposta su un piano di analisi geo-politico e/o di alleanze, gli individui contano poco: bisogna capire quali sono gli interessi strategici di popoli e nazioni. Bisogna capirne i valori di fondo, da dove vengono e dove stanno andando. E soprattutto chi li governa. E ti assicuro che quando ci si sposta su questo livello, si intravvedono e si comprendono tanti interessi "marci" con cui dobbiamo confrontarci se non vogliamo fare passi falsi.

Non sono tra quelli che guardano allo straniero necessariamente con diffidenza, né tanto meno con cieco "buonismo". Ma arrivare a questo equilibrio mi è costato tanto. Infatti sono arrivato qui tutto armato di buoni sentimenti, avendo idealizzato l'"estero" quando vivevo in Patria. Ho dovuto prendere parecchie boccate amare a causa della mia indole Siciliana, aperta e tollerante. E se oggi diffido da troppa "ottimistica" apertura verso altre culture è solo per esperienza di vita vissuta.

Rispedendoti indietro il tuo consiglio - tra l'altro ben accetto - ti consiglierei di non avere pregiudizi neanche tu quando parli dei leghisti. Dal loro punto di vista, non necessariamente hanno torto.

Per rispondere alla tua domanda: sì, ci vogliono amicizie ed alleanze. E' proprio per questo che l'Italia e l'Europa ci tagliano fuori dalle relazioni internazionali. A mio modesto parere non ci potranno essere relazioni con le altre nazioni finché non torneremo ad avere uno Stato sovrano. E non viceversa.

Abate Vella ha detto...

Bene bene!

vedo che si é intavolata una discussione interessante!

Partendo da quello che ha detto Nebros, direi di non fare confusione mischiando religione e politica. Se quando diciamo "arabo" pensiamo a Maometto, stiamo partendo male.

Nel senso che non é questo il punto di vista che si vuole dare su questo blog.

Ingegnere Volante, la tua visione di Sicilia coincide con la mia, per me gli arabi possono anche venire in forze qui da noi, non scalfirebbero minimamente la mia (la nostra)identitá.

E' proprio per questo che non ci puó essere da noi qualcosa di simile alla lega nord.

Sono di nuovo d'accordo con te proprio sulla Lega Nord. Forse fa bene a usare quei toni perché dove opera la perdita di identitá é un rischio concreto.

Noi potremmo non avere bisogno dei soldi degli altri, ma abbiamo bisogno di avere relazioni con gli altri, e queste si stabiliscono facendo "affari".

Gli arabi hanno le stesse mire espansionistiche di tutti gli altri, ne piú ne meno. Sta a noi segnare il limite.

Parlando del diavolo, i soldi del diavolo sono quelli dei finanziamenti europei e delle banche inglesi ed americane. Non quelli "facili" (ma relativamente onesti) di Dubai.

Piaccia o no, in realtá la Sicilia ha un unico nemico vero. Tutti gli altri sono potenziali alleati. E questo nemico é l'occidente. Termine che non deve assolutamente includere i popoli occidentali o la religione. "Occidente" é un sistema di potere che ci opprime e che noi abbiamo il dovere di combattere.

E' impossibile per i Siciliani allearsi con il diavolo, visto che é proprio lui il nostro vero nemico.

Abbiamo giá parlato della Russia. Il suo interesse ci sta bene. Ma questo non significa che si debba cedere la nostra sovranitá a loro piuttosto che all'occidente.

Lo stesso vale per i cinesi, per gli indiani, per gli iraniani e per qualunque altra forza che é in procinto di affacciarsi e reclamare un posizione strategica nel Mediterraneo. Anche perché comunque non saremo certo noi ad impedirglielo.

Anonimo ha detto...

E' evidente che gli investimenti esteri non sono automaticamente "dominazione". E' molto più preoccupante in tal senso lo svuotamento demografico della Sicilia (vedasi emigrazione dello stesso Ingegnere) e contestuale riempimento di extracomunitari. Chi entra nel Mediterraneo "smazza" un sistema di potere ferreo che ci vede sistematicamente soccombenti e quindi è nostro potenziale alleato. La storia poi insegna che i nemici dei miei nemici sono sempre miei amici. Cosa univa Roosvelt e Stalin durante la II guerra mondiale?
Comunque, per restare in tema, spero che l'ottimismo dell'Abate sia fondato. Proprio ieri ho sentito in TV della costituzione della Commissione parlamentare (o giù di lì) di questa fantomatica unione euromediterranea...
A parte il fatto che non so quanto ci sia di rappresentativo nel parlamento tunisino (non che i nostri siano messi molto meglio, ma comunque...), mi ha fatto specie che, proprio in tema di parlamenti, non si valorizzi quella che è stata la prima sede di Parlamenti del mondo intero...
E' uno sfregio! E passa sotto silenzio assoluto. Se non ricordo male il primo parlamento sovrano al mondo fu convocato a Palermo nel 1130 per l'incoronazione di Ruggero II (le assemblee dell'Islanda, del X secolo, non erano di uno stato sovrano) mentre la Magna Charta inglese, vado a memoria, è dei primi del 1200...
Insomma i Parlamenti sono stati inventati in Sicilia (assumiamoci questa responsabilità, visto come è andata a finire) e un'unione parlamentare si deve "sedere" a Tunisi? Nel "famoso" parlamento di Tunisi? Credo che il mio quasi omonimo abbia ragione ma temo anche che la sua voce andrà dispersa. A proposito, com'è che Sicilia informazioni, di ambito centro sx (se non ho capito male), ha dato spazio a un Sicilianista? Svista o segnale?

L'Ingegnere Volante ha detto...

Amici, Fratelli Siciliani,

E' una tale consolazione sapere che esiste gente che ama la propria Patria e spende parte della propria a vita a cercare di salvarla. Ve sono grato.

Abate,

Sono d'accordo su tutto, ma proprio tutto quello che hai detto. Attenzione però: non ho mai parlato di religione. Non ho mai citato né Maometto, né l'Islam, né i musulmani. Vorrei solo far notare che se il Mediterraneo sta tornando al centro del mondo forse lo dobbiamo proprio a Cina (traffico di merci), India (traffico di bit e byte) e Russia (traffico di energia). Gli Emirati Arabi e il mondo arabo in genere non mi sembra che abbiano grandi meriti in tal senso. Semmai anche loro vorrebbero mettere le mani sulla torta. E questo è più che naturale. Ma sugli emiri i miei dubbi sono diversi. Intanto perché sono grandi alleati degli USA. Non sottovalutiamo mai questa cosa. E poi perché ad oggi si tratta - ora sì che tiro in ballo la religione - del più potente Stato confessionale sulla faccia della terra. Che facciamo, aborriamo le teocrazie, però ci facciamo affari? Ad ogni modo se si riesce a restare padroni a casa nostra anche con i soldi degli arabi, che ben vengano. Ma facciamo attenzione.

Massimo, le tue considerazioni sono tanto vere quanto la depressione che ne consegue. Che occasione mancata è questa! Proprio noi, crocevia delle culture, primo Parlamento della storia... ci facciamo sfuggire un'occasione come questa. Soprattutto l'occasione di rifarci un'immagine internazionale fortemente compromessa dagli italiani e dai loro padroni... che rabbia mi fa!

Abate Vella ha detto...

Qualche dettaglio di 'background' in piú sui paesi arabi (intendo quelli della penisola arabica) é bene aggiungerlo a questo punto.

Partiamo dalle alleanze. Mentre l'Arabia Saudita intesse relazioni con gli USA, gli Emirati Arabi (di cui Dubai fa parte) sono molto piú vicini all'Inghilterra, di cui sino agli anni 70 erano vassalli proprio come Malta (allora erano conosciuti come Trucial States).

La loro vicinanza all'occidente non é strutturale ma strategica, ed é dovuta alle paure nei confronti dell'Iran, la vera superpotenza del Medio Oriente.

Nel momento in cui per i sauditi la vicinanza all'occidente non sará piú conveniente, abbandoneranno gli USA al loro destino.

Dal punto di vista religioso. L'unica teocrazia vera e propria é l'Arabia Saudita. Gli altri stati (Emirati, Qatar, Bahrein, Oman) sono molto piú aperti. Addirittura negli emirati direi che lo stato é meno invasivo che in Europa o negli USA, sotto ogni punto di vista. A Dubai probabilmente i musulmani non sono neanche la maggioranza.

Comunque come siciliani la gestione del potere in questi stati non dovrebbe interessarci. Se non vogliamo che nessuno venga a dirci qualcosa in casa nostra, dovremmo essere pronti a fare lo stesso ed accettare di trattare con tutti senza precondizioni.

Altra cosa da considerare, e sulla quale avevo intenzione di scrivere presto. La Sicilia é veramente una nazione occidentale? Siamo sicuri che non vada forse collocata un po piú ad est, tra la Grecia ed il medio-oriente? (di nuovo, niente considerazioni religiose in questo). Credo che questo sia un punto di discussione interessante.

Massimo, é vero sono ottimista. Ma senza ottimismo si é sconfitti in partenza. La vittoria non é mai un caso. La vittoria arriva solo se si é convinti di poterla ottenere.

L'ottimismo non da la certezza della vittoria, ma ci da qualche possibilitá di raggiungerla

Anonimo ha detto...

"Dal punto di vista religioso. L'unica teocrazia vera e propria é l'Arabia Saudita."

beh! l'italia è una teocrazia anora più intransigente.

"Siamo sicuri che non vada forse collocata un po piú ad est, tra la Grecia ed il medio-oriente? (di nuovo, niente considerazioni religiose in questo)."

la nostra cultura è l'anello di congiunzione tra l'oriente e l'occidente; noi possediamo geni e culture del nord europa ed allo stesso tempo greche, arabe, ecc., ma badi bene, lo dico anche se qui se non ce ne sarebbe bisogno, ciò non significa che non abbiamo un'identità precisa, anzi a tal proposito ricordo l'articolo dell'abate dove diceva che chiunque è venuto qui, alla fine si è sentito siciliano ed ha lottato per l'autodeterminazione della propria terra e della propria gente

L'Ingegnere Volante ha detto...

Abate,

Credo di avere fatto un po' di confusione tra Emirati Arabi e Arabia Saudita. Grazie per aver fatto chiarezza.

Riguardo alla tua domanda se la Sicilia è veramente una nazione occidentale. Io direi proprio di sì, ma è anche di più!

Ritengo infatti che ci sia una confusione di fondo quando si parla di Oriente. Quando infatti diciamo che la Sicilia è il crocevia tra Occidente e Oriente, ci riferiamo all'Oriente greco-bizantino. Non credo si possa andare più a "oriente" di così. E siccome la Grecia è considerata la culla della civiltà Occidentale, direi che noi in Occidente ci stiamo a pieno titolo. Ma siamo qualcosa di più, perché da noi l'oriente e l'occidente della civiltà Occidentale si sono perfettamente fusi. Come testimonia la convivenza tra cattolici e ortodossi nella Nostra Terra anche ai giorni nostri.

Analogamente, il nostro legame con la cultura araba ci rende ancora una volta uguali e diversi rispetto agli altri paesi euro-mediterranei. Anche la penisola iberica ha un passato musulmano (perfino più lungo del nostro), ma in Sicilia si sono incontrati arabi e normanni e hanno creato una cultura unica. Ancora una volta un fatto unico nella storia, che ci rende allo stesso tempo uguali ma diversi rispetto al Nord e al Sud dell'Euro-Mediterraneo.

Nel succitato articolo, Massimo Costa dice: "Il passato non torna ma può assumere valori simbolici elevati."

Bene, chiediamoci allora oggigiorno chi sono i Siciliani e cosa vogliono.

Possiamo oggigiorno riconoscere elementi greci nella cultura siciliana? Direi di sì: l'amore per lo studio, il senso dell'agorà, la ricerca del senso della vita.

Possiamo scorgere caratteri arabi tra i Siciliani? Credo proprio di sì: soprattutto la ricerca dell'estatico, del meraviglioso.

Quanto c'è di svevo o di normanno nella cultura siciliana? Non molto purtroppo. In tutta sincerità credo sia rimasto ben poco a parte, credo, una nostalgia "europea" che ci portiamo dentro.

E di spagnolo? Ahinoi, tanto! In quanto a orgoglio e arroganza, tieniamo perfettamente testa ai nostri cugini iberici.

In definitiva credo che i nostri caratteri dominanti siano quelli che possiamo trovare nei popoli più vicini a noi, nel Mediterraneo.

Dobbiamo però chiederci a cosa guardano i Siciliani di oggi.

Guardiamo forse ai paesi arabi come nostro punto di riferimento? Non credo proprio.

Vorremmo forse trasferirci tutti in India o in Cina? Credo proprio di no.

Penso che il nostro punto di riferimento più importante rimanga sempre l'Europa Mediterranea (Grecia inclusa - ovviamente) e l'Occidente. Del resto, come è evidente, abbiamo avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della cultura e della civiltà occidentali.

In poche parole, siamo occidentali, ma anche di più! E' proprio quel di più che ci rende unici e che ci fa essere il vero centro del Mondo Antico. La Sicilia è davvero l'unico luogo al mondo in cui si potrebbe e si dovrebbe insediare un consesso internazionale permanente che promuovi la pace nel mondo; l'unico luogo al mondo in cui si possa parlare davvero di Euro-Mediterraneo a pieno, pienissimo titolo.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Abate,

Vorrei aggiungere una cosa. Tu dici:

La Sicilia é veramente una nazione occidentale? Siamo sicuri che non vada forse collocata un po piú ad est, tra la Grecia ed il medio-oriente? (di nuovo, niente considerazioni religiose in questo).

Ho già espresso la mia opinione riguardo alla tua domanda. Vorrei però consigliarti di non lasciarti influenzare dalla mentalità dominante in Europa che vorrebbe cancellare la religione perfino dalla nostra storia.

E' evidente che è impossibile cancellare la religione dalla storia umana e che ogni analisi della storia e della cultura Siciliane (o di qualsiasi altra nazione al mondo) non può prescindere dalla storia e dall'influenza delle religioni.

Non lasciarti intimorire da chi si sente disturbato ogni qualvolta si sfiora appena l'argomento.

Cordialmente,
Ing. Volante

Abate Vella ha detto...

E'proprio per evitare le strumentalizzazioni di cui parli tu che ho inserito quella frase. Solo che la intendo nel senso opposto: se spostiamo la Sicilia un pó verso oriente, non possiamo per questo negare la sua componente occidentale. Cioé, non é che questo spostamento puó indicare una Sicilia ortodossa o addirittura musulmana, ma il crogiolo culturale siciliano trova molte piú corrispondenze in luoghi quali il Libano o Cipro (o la stessa Palestina - ricordiamo che il Re di Sicilia era anche Re di Gerusalemme) che non in Spagna.

Guarda, se c'é una cosa che mi da fastidio é quel cosidetto Melting Pot culturale che cercano di imporci. Le differenze ci sono e devono restare, anche perché alla fine sono le diferenze che ci fanno crescere.

Cosa c'é da imparare da un musulmano che assorbe tutti i vizi occidentali? O da un cristiano che va in India a visitare il santone di turno senza capirci niente?

Su questo mantenimento delle differenze si gioca oggi il grande scontro tra oriente ed occidente.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Hai perfettamente ragione. Per questo detesto l'Unione Europea e tutti i mostri sovranazionali tipo l'ONU i cui unici obiettivi sono livellare, sradicare e rincoglionire i popoli per privarli di:

1. Identità;
2. Capacità di giudizio critico.

Vogliono che ci votiamo tutti al Pensiero Unico della mentalità dominante, per renderci incapaci di pensare con la nostra testa. E guai a chi la pensa diversamente!

Cito a tal proposito proprio uno dei tuoi suggerimenti e approfondimenti:

Nella "bibbia" - ormai centenaria - della massoneria, Morals and Dogma, composta da Albert Pike, Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato, nonché fondatore del famigerato Ku-Klux-Klan, si trova un passaggio che spiega esaurientemente eventi come quello di Assisi: "[…] Attorno agli altari della massoneria il Cristiano, l'Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarmi nella preghiera al solo Dio che è al di sopra di tutti gli dei”..

Anonimo ha detto...

Prendendo spunto dall’appello del prof. Massimo Costa, segnalatoci dall’abate Vella, su Sicilia informazioni, credo che sia giunto il momento che tutti i gruppi sicilianisti, abbandonati i vari distinguo interni, si impegnino tutti insieme in un momento operativo, per dar luogo al nascere di un movimento di opinione a proposito dello scippo subito dalla Sicilia in occasione di questo progetto euro-mediterraneo. La sede di questo progetto, per ragioni geografiche e per ragioni storiche deve essere Palermo. Comunque vadano a finire poi le cose comincerà ad essere chiaro, in ogni caso, che i siciliani non intendono più ingoiare ogni boccone senza nemmeno aprire bocca. Si potrebbe cominciare col sollecitare il Parlamento siciliano a preparare una motivata e circostanziata perorazione (che non è nulla di ufficiale e pertanto non deve seguire percorsi ufficiali) da inviare a tutti i paesi rivieraschi del Mediterraneo, nonché alla Russia, che se vede crescere i suoi interessi in Sicilia potrebbe essere spinta ad un intervento che scavalchi la Francia; per lo stesso motivo la stessa Germania potrebbe avere interesse a riguadagnare posizioni. Potrebbe sollecitarsi la stessa Fondazione Federico II, che invece di non fare completamente nulla potrebbe ufficialmente sollecitare la Germania in nome di quel figlio comune che Sicilia e Germania ebbero, stupor mundi, e che fu proprio il simbolo più rappresentativo dell’integrazione euromeditterranea. La stessa fondazione potrebbe sollecitare anche gli Hohenstaufen, che tutt’ora mi pare godano di un certo prestigio. I neoborbonici del nostro amico Gonzalo, se il loro non è un amore unilaterale, dovrebbero avere qualche possibilità di farsi sentire in Spagna, la quale, a parte le scarse simpatie che dimostra in questo momento per l’Italia, per conto suo, credo abbia tutto l’interesse di rientrare in gioco, dovendogli risultare non del tutto gradevole che del Mediterraneo oggi si occupi la Francia. Insomma credo si debba trovare ogni mezzo ppi fari buddellu, anche il “filo arabo” che intravede l’abate Vella ne potrebbe trarre giovamento e, sul piano formale, se un discorso del genere riesce ad emergere la stessa Italia, ppi faccia, non potrebbe certo contrastarlo.

Anonimo ha detto...

Amici,

tritolo allo stato puro sul blog di Paolo Franceschetti!

Anonimo ha detto...

Ciao Peppinappa,
la Spagna è un popolo molto simile alle genti del Sud Italia, tuttavia non credo che prenderanno sul serio la proposta(provocatoria) dei neoborbonici.
E comunque "Gonzalo" non fa più parte da tempo dei neoborbonici ;-)

a presto!

Anonimo ha detto...

Comitato, quello che io voglio dire è che se un'opinione siciliana, anche col vostro contributo, trova in qualsiasi modo il sistema di emergere (quelli della lega sono riusciti a far passare sui media perfino la minchiata dell'ampolla del Po), è assai probaile che, con i tempi che corrono, prima o poi l'interessamento di qualcuno arrivi; anche l'Italia non potrebbe ignorare un'opinione che si esprime ed i siciliani potrebbero trattare il momento da protagonisti, a fugare i timori dell'ingegnere volante. Ma se invece tutto resta nel silenzio è certo che tutti i giochi avverrano sopra le nostre teste. Mi pare di capire comunque che un filing con la Spagna lo avete veramente.

Anonimo ha detto...

E se iniziative e articoli di questo genere venissero spediti, oltre che ai "90" (89) dell'ARS, anche a Schifani? Non mi aspetto granché, magari soltanto un silenzio imbarazzato. Ma potrebbero anche cercare di "cavalcare la tigre". L'importante è sollevare il problema.

Anonimo ha detto...

Ciao Peppinappa,
nessun contatto, magari fosse, eppoi la dirigenza politica spagnola mi fa pena: il paese iberico è diventato una sorta si Sodoma&Gomorra, non so perchè prevedo brutti tempi per loro...
Meglio noi anche se poveracci.