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venerdì, luglio 25, 2008

Elogio dell'ascaro

Chissà che un domani nei paesi siciliani, accanto al monumento al Milite Ignoto, non ne sorga un altro che possa ricordare episodi anche più tristi di quelli patiti dai Siciliani durante le due guerre mondiali. In quei paesi un domani potremmo trovarci un bel monumento all'Ascaro Ignavo, una statua a ricordo di tutti quei politicanti di bassa lega che i nostri municipi hanno sfornato in quantità industriali e che hanno contribuito a ridurre la nostra patria nello stato in cui si trova attualmente.

Ma un tale monumento dovrebbe anche celebrare qualcosa, altrimenti non avrebbe motivo di esistere. Come il tradimento di Giuda fu accessorio alla salvezza dell'umanità, così il tradimento degli ascari è stato accessorio alla realizzazione di un bene più grande, è cioè la preservazione dell'Autonomia Siciliana, il grimaldello che presto ci potrebbe donare la libertà.

Lo stato italiano infatti per potersi assicurare i luridi servigi di quei viscidi prodotti da forno doveva pur concedergli dei privilegi. L'accordo fu presto fatto: gli ascari scambiarono (e scambiano) i diritti che i Siciliani si guadagnarono sul campo con l'approvazione dello Statuto, con la possibilità di mantenere i privilegi di casta da quello stesso Statuto concessi ed di esercitarli in modo assoluto ed arbitrario. Privilegi che, senza la responsabilità data dal peso dell'applicazione integrale della Carta Costituzionale Siciliana, appaiono abnormi anche rispetto a quelli già smisurati dei parlamentari nazionali.

Ma sbaglieremmo a prendere gli ascari per sprovveduti. Essi hanno sempre capito che quei privilegi venivano concessi loro solo in virtù del sangue versato da Canepa e co., e che la menomazione anche marginale di quella conquista, cioè dello Statuto, avrebbe significato la fine di tutta la cosca, in quanto la cupola parlamentare nazionale non avrebbe più avuto bisogno di loro.

Si è così arrivati all'assurdo per cui proprio gli ascari hanno impedito che si toccasse quella carta, promettendo sempre all'invasore l'agognata menomazione, ma sempre trovando una scusa per rimandare il tradimento finale (e quindi la loro stessa estinzione) a data da destinarsi, novelli Penelope che disfanno la notte quello che dicono di giorno.

Tanto è stata assoluta la fedeltà di cosca tra i politici siciliani, che nessuno ha mai tradito malgrado il gioco al rialzo fatto da Roma. Ed oggi siamo nel momento più delicato: quello in cui qualcuno, avendo oramai capito di essere di fronte ad una sconfitta certa, potrebbe rompere i ranghi e tentare un colpo di mano.

Agli ascari il potere esclusivo di distruggere definitivamente la Sicilia lo ha assegnato una sentenza dell'Alta Corte (prima di essere abolita) .

L'articolo 1 dello Statuto recitava originariamente così:

Lo Statuto della Regione Siciliana, approvato col decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455, fa parte delle leggi costituzionali della Repubblica ai sensi e per gli effetti dell'art.116 della Costituzione.

Ferma restando la procedura di revisione preveduta dalla Costituzione, le modifiche, ritenute necessarie dallo Stato o dalla Regione saranno, non oltre due anni dalla entrata in vigore della presente legge, approvate dal Parlamento nazionale con legge ordinaria, udita l'Assemblea Regionale della Sicilia.


Il secondo comma è stato caducato dall'Alta Corte. Rileggiamo a tal proposito il commento di Massimo Costa:

Esso era il cavallo di troia con cui pensavano di castrare lo Statuto a Roma con una banalissima legge ordinaria. L'Alta Corte ne ha dichiarato l'incostituzionalità in quanto lo Statuto avrebbe natura pattizia e sarebbe quindi immodificabile senza il consenso di entrambe le assemblee legislative. Tale sentenza rende caduco anche il primo dispositivo del comma "ferma restando la procedura..." intendendo implicitamente che la procedura di revisione della Costituzione che non avesse il consenso della nostra Assemblea sarebbe nulla anche se rispettasse la normale procedura prevista dal testo costituzionale.

Ma la sentenza in parola è importante anche per un altro aspetto: l'incostituzionalità del secondo comma avvalora la costituzionalità del primo. E quindi lo Statuto E' COSTITUZIONE COSI' COM'E', senza bisogno di alcuna modifica o integrazione.


In questi cinquantanni di trasversalismo generalizzato, se il colpo di mano non si è fatto vuol dire che non lo si voleva fare. Tanto è vero che quando si è trattato di apportare una modifica migliorativa, e cioè quella che nel 2001 ha introdotto l'elezione diretta del Presidente della Sicilia, non vi sono stati problemi di sorta.

Ed oggi lo Statuto Siciliano è intatto. Non applicato ma valido come Carta Costituzionale e soprattutto, in forza della sia natura pattizia, come trattato internazionale tra la nazione italiana e la Nazione Siciliana. La nostra arma più potente.

Non è però ancora il momento di cantare vittoria. Anzi è oggi che la nostra Patria corre i pericoli maggiori. Perché, come dicevamo, chi è schierato dalla parte sbagliata e si trova oramai con le spalle al muro potrebbe non avere altra scelta se non compiere l'atto che nemmeno il più irresponsabile degli ascari si sarebbe sognato mai di compiere.

E presto saranno in molti ad avere le spalle al muro. Non ci spaventano certo i bamboccetti alla Licandro, e nemmeno ci devono preoccupare più di tanto atti moralmente aberranti quali la scarcerazione di Contrada (in 150 anni abbiamo visto di peggio...) che dovrebbe servire da apripista per la liberazione delle alte gerarchie mafiose, ma che non porterà a niente.

Il pericolo maggiore viene da Arcore e si chiama “Macroregione”. Il pecoraio sa benissimo che la situazione geopolitica che si è venuta a formare con l'avanzata nel Mediterraneo di Russia e Cina, e la crescita di molti paesi medio-orientali coinvolgerà la Sicilia ed il Sud Italia. Ma crede ancora di poterla volgere a suo vantaggio.

Da buon cerchiobottista, da un lato prepara una sponda all'avanzata orientale, dall'altro briga per la creazione di uno stato fantoccio che rimanga schiavo agli interessi suoi e dei “fratelli”.

Mentre la Russia fa l'occhiolino all'Autonomia Siciliana, contraltare legale del pasticciaccio fatto in Kosovo dalla UE, lui propone per l'isola l'esercito e l'inglobamento in una specie di Campania allargata senza alcuna autonomia reale. Progetto questo che non potrà andare in porto senza quel tradimento massimo che agli ascari siciliani è sempre stato chiesto di compiere anche se che finora mai sono stati tanto fessi da eseguire.

Raffaele Lombardo non suona certo rassicurante quando parla di “macroarea meridionale”, ma sappiamo che il nostro si trova tra l'incudine ed il martello e prevedere dove andrà a sbattere per ora è difficile. Quello che succederà nei tormentati animi degli ascari siciliani nei prossimi mesi dipenderà direttamente dagli sviluppi politici in medio-oriente (leggi Iran, leggi OPEC del gas).

Sognare non costa niente. E se invece di allargare la Campania sino a Lampedusa (come progettato ad Arcore), si riuscisse ad estendere l'Autonomia Siciliana a tutto il Regno di Sicilia continentale (magari tramite un bel “plebiscito”) dando così lo status di nazione anche al Sud Italia? Non sarebbe male come fine dell'impero “occidentale” ed inizio di una nuova era “orientale”.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Editoriale da incorniciare.
Basterebbe unire le 6 regioni dell'ex Regno di Napoli in un'unica "Regione Napolitana" e adottare lo stesso statuto siciliano con la sola modifica dell'art.1, del tipo "I comuni della Repubblica Italiana dell'Italia meridionali ricadenti entro i confini del cessato Regno di Napoli o "Sicilia citra farum", sono costituiti in regione autonoma,...".
In tal caso, essendo identica l'autonomia, si potrebbe anche sopportare la costituzione di un'unica Alta Corte per le Due Sicilie, a difendere le rispettive autonomie.
Basterebbe "solo" questo...

L'Ingegnere Volante ha detto...

D'accordo con Massimo. Un'altro bel pezzo da incorniciare!

W la Sicilia!

x_alfo_x ha detto...

Ottima analisi! Come sempre...bello il blog di "Ingegnere volante", come si fa a impostare tre colonne? Grazie

Abate Vella ha detto...

Riguardo all'estensione dello Statuto al Sud Italia é interessante notare una cosa.

Secondo le leggi italiane, basta un referendum in un comune per cambiare provincia o addirittura regione.

Basterebbe quindi che tutti i comuni del Sud Italia votassero per l'annessione alla Regione Siciliana (un bel plebiscito!!!) per vedersi instantaneamente trasformati in nazione. (dopodicché la stessa Regione potrebbe adottare un ordinamento federale al suo interno di fatto separando i due regni di Sicilia e ricreando una situazione pre-1816)

Solo che in base alla natura pattizia dello Statuto, qui non si tratterebbe solo di cambiare regione. Si cambierebbe addirittura nazione. Per cui non so quanto sia legalmente valida una tale prospettiva. Anche per questo, nel caso di Lampedusa non é detto che sia possibile indire un referendum per portarla via dalla Nazione Siciliana ed annetterla a Bergamo.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Caro Abate,

Il referendum-plebiscito di cui parli avrebbe il vantaggio di fare un enorme "scrusciu" a livello internazionale. Proprio la natura pattizia dello Statuto metterebbe in rilievo ciò che più si cerca di nascondere, ovverosia l'esistenza di una Nazione Siciliana già federata allo stato italiano.

In questa prospettiva mi auguro che i leghisti a Lampedusa vadano avanti. Chissà che non si brucino con le loro stesse mani.

X_Alfo_X,

Ti ringrazio, ma per evitare un OT, mandami un'email in privato (ing.volante@gmail.com) e ti dico come aggiungere la terza colonna.

Saluti!

Anonimo ha detto...

Altro commento del sig. Blondet che mischia a cose giuste un subdolo razzismo.
http://www.effedieffe.com/content/view/3945/174/

rrusariu ha detto...

Ho estratto un commento sull'articolo di Blondet:

elettorelega
... , luglio 21, 2008 18:24

x Giuliano

"L'Europa Massona" di oggi, fa parte di una massoneria deviata.
Non nego che in passato ci possano essere stati massoni di alti valori morali, ma oggi proprio no.
Libertè,egalitè e fraternitè sono bellissime parole. Allora perchè oggi vorrebbero microchipparci tutti, sorvegliarci, avvelenarci con farmaci che danno assuefazione, eliminare il contante così che se protesti per un salario migliore ti bloccano il conto e non puoi nemmeno comprarti il pane ecc. ecc.
Se la tenga lei questa europa massona, signor Giuliano, che è ben lontana dall'ideale libertè,egalitè e fraternitè.
Bella questa europa che se uno stato è in difficoltà ed in deficit invece di aiutarlo(fraternitè) gli fa una multa.
Bella questa Europa che fissa il prezzo del latte inferiore a quello dell' acqua e della coca cola.

Non sottovalutate gli elettori della lega.
Il vento della vera democrazia sta iniziando a soffiare, soffiare forte caro amico Giuliano.


A parte certi commenti razzisti, ma alcuni hanno avuto acume e sinceramente si sarebbero accomunati ai nostri commenti.

Qui in padania stiamo lavorando per essere presenti, abbiate pazienza ma sarà anche dura.

Anonimo ha detto...

Le questioni sollevate dall'abate Vella e dai vari commentatori mi sembrano assai giuste, tuttavia non vedo come possano essere governati certi processi e da chi. I nostri ascari mi sembrano sempre più ascari e miopi e i nostri maggiorenti sempre più aggrappati al misero piatto di lenticchie, che può ancora offrire l'italico lobbismo nel suo disperato tentativo di non soccombere del tutto.Ma forse mi sfugge qualche passaggio.

rrusariu ha detto...

HO TROVATO UN ASSIRO DEI TEMPI MODERNI CHE BAZZICA DALLE PARTI DI BLONDET:
RIPORTO IL COMMENTO DAll'ASSIRIA DEL SUD!!!

Yezidism
NINIVE , luglio 28, 2008 21:13

è impossibile pensare ad un federalismo italiano senza un anticipata seccessione del meridione, anche perchè non si può ancora perpetuare repressione passando dalla lege pica al 41 bis nel meridione e l'impunità al nord. Anche qui colgo l'occasione per fare un invito pubblico, si parla molto di diritti umani negati in cina, bene il mio appello è rivolto proprio agli atleti meridionali che saranno presenti alle olimpiadi cinesi, chissà che qualche atleta meridionale al momento della premiazione anzichè reclamare contro la cina, colga invece proprio l'occasione per fare una protesta pubblica per come sono trattati ancora nel 2008 i meridionali dallo stato italiano! Bossi stesso da ministro manda a quel paese un inno imposto ai meridionali così come la bandiera, hanno addirittura convinto bush a schedare la ndragheta come organizzazione terroristica alla stregua di al quada, discriminando così tutti i calabresi che vivono negli usa! vogliono prelevarci le impronte digitali e mettere militari nelle strade in modo che poi il sanfedista sia subito individuato e punito. I militari e le impronte non servono ne per gli zingari ne per i rom ma solo per soffocare le ribellioni nel sud, dove il popolo è stanco di vivere sotto dittatura dal 1861. Napoli è la città con la più alta presenza di forze dell'ordine al mondo! Solo nelle dittature servono moltissimi poliziotti per controllare i cittadini. Prodi spendeva 180 milioni di euro l'anno solo per controllare le telefonate della calabria, alla faccia della STASI della DDR! il problema non è bossi ma quanto il sud che lo stato niregghechiù! speriamo che qualche atleta meridionale colga l'occasione in cina per manifestare pacificamente la propria solidarietà al popolo del meridione d'italia, anche perchè i cinesi sanno benissimo che carlo cafiero era di andria e che quando inorridito dalle angherie dei savoiardi emigrò a londra proprio in casa sua karl marx scrisse il capitale. gli atleti italiani cantano tutti l'inno solo perchè il 70% di essi o è militare o è mebro delle forze dell'ordine, resta il fatto che una nazione che presenta alle olimpiadi il 70% degli atleti come professionisti militari non può essere assolutamente una democrazia ma una dittatura militare/poliziesca palese.

MENO UN PO DI ARIA PULITA NTA STU SCHIFIU!!!!

rrusariu ha detto...

NELL'ULTIMO POSTCIPIT VOLEVO DIRE

MENO MALE UN PO DI ARIA PULITA NTA STU SCHIFIU!!!

SPERO CHE QUALCHE SICILIANO CHE VADA IN CINA
CI PORTI LA NOSTRA BANDIERA!!!!!!

rrusariu ha detto...

CARI AMICI HO POSTATO QUESTO SUL SITO DI BLONDET, AVEVO NAUSEA DI LEGGERE SOSPIRI, MUGUGNI E SCHIFIU.... COME HO DETTO PRIMA SOLO UN INSOSPETTABILE CITTADINO DELL'ASSIRIA HA PORTATO ARIA FRISCA!!!

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Luglio 28, 2008 23:43

Siamo qui a scrivere ed a discettare Bossi si, Bossi no, Federalismo si Federalismo no.

Prima dell'ammunia della 2 guerra d'indipendenza (!?!?!?!!) si stava meglio o peggio?

Sapete come fecero i vari plebesciti? Come li organizzarono? Che informazione dettero ai cittadini per votare.

In Sicilia so solo che stavano col fucile puntato a chi usciva dalla messa e li obbligavano a votare senza il segreto dell'urna, questa fu la nascente democrazia italiana, il tanto sbandierato "risorgimento".
Milanes, lumbard, chi votò dalle vostre parti a favore dell'annessione? Manco quello sapete, e non ve lo diranno mai chi votò allora per rendervi schiavi di Roma lo vuole.
Andate a rovistare e dopo non scassate... a quelli del Regno di Sicilia al di qua e al di là del Faro.
I ladri vennero prima dalla truppa mercenaria al soldo di Cavour e fratelli patrioti. La prima "missione di pace" fu fatta in Crimea perchè il suddetto bancorettiere primo ministri aveva debiti con le banche inglesi...

Sono stufo.. vivo da quasi quarantanni in lombardia o ducato di Milano, è un continuo schifo ...continuare con queste offese nei confronti di gente costretta ad emigrare!!!

Signor Blondet vuole ancora un' Italia? 150 anni di stragi, ruberie e menefreghismo non sono bastati?

Sto ancora aspettando le scuse del Governo per il bombardamento di Palermo del settembre 1866, per non dire poi il segreto di stato che c'è ancora per Portella della Ginestra.
Una nazione o una entità politica si forma se c'è onestà e trasparenza e riconoscere anche i propri errori, ma purtroppo siamo parte controvoglia di un'entità politica dove vige ancora "Franza o Spagna purchè si magna", chi va al governo pensa solo a venderci.
E poi quando ha paura schiera i soldati per difendersi.

Ringrazio l'Assiro di Ninive per aver detto parole vere, finalmente una boccata di aria pulita in questa Cloaca Maxima Italiana.

Anonimo ha detto...

L'idea di un nuovo... "Regno" delle "Due Sicilie" è allettante. Teniamocelo come utopia realizzabile in un futuro in cui gli ascari diminuiscano di numero. Non dimentichiamoci (io sono di Potenza, Basilicata-Lucania, regione in cui è presente Melfi, residenza cara a Federico II) che la stragrande maggioranza dei politicanti locali e non, vivacchia forte delle rendite di posizione e finanziarie. Insomma, naviga a vista, sotto costa... piccolo cabotaggio. E' pur vero che una cospicua partecipazione popolare potrebbe modificare (in meglio, come da utopia) il tutto. Ma se non si riesce a trovare un Ammiraglio capace di salpare verso il futuro, la vedo difficile.

Anonimo ha detto...

Mi convinco sempre più che la questione ponte sullo stretto è la cartina di tornasole del grado di tradimento che si perpetra ancora in danno della Sicilia e del Mezzogiorno in genere, secondo la vecchia (anzi vecchissima) logica coloniale che vuole il rilancio di “sedicenti” grandi imprese del nord ai danni del territorio del Sud (Impregilo per ora se la passa proprio male e se non fosse per questa carta del ponte se la passerebbe anche peggio). E’ più che probabile che il ponte, almeno secondo il progetto della Stretto di Messina appaltatosi da Impregilo sia tutt’altro che ben realizzabile, al massimo saremmo di fronte ad un’opera in ogni caso “sperimentale”. Oltre ad altri link che ho avuto modo già di segnalare, ne segnalo un altro relativo ad un lavoro recentissimo di un eminente cattedratico (oltre tutto innamorato del ponte, per ragioni ideologiche del tutto opposte alle mie) il quale sostiene che il progetto è tutto da rifare. Ma se le cose stessero così, dal punto di vista legale, in ogni caso, va certamente rifatto l’appalto e sinora sia la Stretto di Messina, sia Impregilo hanno solo giocato. Ora le cose sono due: o si sta bleffando e non capisco dove si vada a parare, ovvero la sottomissione dei siciliani a pretesi interessi “nazionali” è divenuta non solo incurabile, ma anche oscena: si dice pure che a qualcuno basterebbe solo iniziare qualche movimento di terra e metter su i piloni, per poi lasciare tutto com’è, dopo aver saccheggiato, così per nulla, uno dei posti più suggestivi del mondo, tanto per mettere in movimento un po’ di soldi, non certo, ovviamente, a vantaggio della Sicilia. Se i livelli sono questi, ma io spero tanto di no, la congiuntura storica è certamente quella che tu ben delinei, abate Vella, tuttavia dubito fortemente che la Sicilia possa assumere un ruolo protagonista, saranno altri a governarla, a meno che non spunti all’improvviso un inatteso “gioco di prestigio” da sotto il cilindro.
http://iltempo.ilsole24ore.com/2008/07/28/907463-ponte_sullo_stretto_progetto_rifare.shtml

Abate Vella ha detto...

I processi si stanno dispiegando, e la Sicilia si trova al centro di essi.

Noi parliamo sempre male dei nostri politici, ma dobbiamo anche concedere qualcosa, nel senso che credere che siano tutti "ideologicamente" contro la Sicilia non ha senso.

La maggior parte di essi se trovassero una piccola crepa dove infilare l'isola per farla fuggire non si lascerebbero sfuggire l'occasione. Certo la maggior parte non hanno le capacitá per combinare niente di buono.

Il nostro compito non é quello di ditruggerli, che sarebbe persino controproducente. Ma di mettere pressione, di diffondere idee (vedi nuovo post su internet).

Anche per il dispiegamento dell'esercito. Se dispiegano l'esercito alla fine dobbiamo essere ottimisti. Vuol dire che i "padroni" sono in forte difficoltá. Vuol dire che il motore della storia si sta muovendo. Vuol dire che possiamo sperare.

L'Ingegnere Volante ha detto...

Avete visto questa buffonata?

L'Ingegnere Volante ha detto...

Scusate l'OT. Volevo segnalare anche questo.

Saluti,
Ing. Volante

rrusariu ha detto...

scusate anche il mio OT

lo strampalato sindaco è stato visto nudo al telefono ad un balcone.

Avrei voglio di andare a Salemi ed appizzare in tutte le strade la foto di questo strafottente fatto votare nella nostra città siciliana.

Prenderei i magnaccia locali per le orecchie e a calci in c.... come diceva Khomeini.
Un comitato d'affari senza nessuna capacità d'intelletto salvo che arraffare.
Spero solo quanto prima il comune venga commissariato e vengano chiesti i "danni" occorsi all'immagine della città siciliana.

E' solo un continuo schifiare questa res pubblica