Il Manifesto 1.0
Questo post (malgrado il pomposo – ed autoironico – titolo) è solo una proposta, una proposta che ha bisogno di correzioni e di aggiornamenti, di suggerimenti e di critiche, mentre chi scrive non vuole in nessun modo intestarsi la nascita di un qualcosa che sta nascendo spontaneamente. In pratica è solo l'inizio di una discussione e di una serie di interventi che spero coinvolgano, non solo su questo ma anche su tanti altri siti, quanti più navigatori possibile. Questo post vuole essere un piccolo tassello verso la coagulazione delle idee sicilianiste moderne in un unico organismo capace di dare una risposta ai siciliani ancora in cerca di libertà. Questo post vuole essere una piccola spinta ai nostri rappresentanti politici sicilianisti a guidarci tutti uniti alla conquista di questa libertà.
Uno dei problemi principali che si pone chi scrive in rete, sia esso un blogger, un partito politico o un'associazione culturale, è quello di capire quanta eco abbiano le parole pubblicate o quanto rilevante sia il sito nel contesto globale nel quale è inserito.
Non saranno le nostre parole degli isolati messaggi in una bottiglia fluttuanti in un oceano virtuale che solo per una improbabile casualità possano raggiungere i loro destinatari? C'è un qualche ordine in quel marasma che è il world wide web?
Fino a pochi anni fa l'enorme massa di informazioni che vagava sui server di tutto il mondo sembrava una montagna oramai impossibile da scalare per chiunque volesse mettere un pò d'ordine. Poi due ragazzotti di Stanford si accorsero che forse un modo per ovviare a questo problema c'era. Il risultato delle loro ricerche fu Google, il motore di ricerca più potente finora realizzato.
Google non tenta di mettere ordine dall'alto, ma lascia che siano gli utenti stessi della rete a mettere ordine ed a decidere quale pagina sia importante e quale no. Page e Brin (i fondatori) sono diventati miliardari sfruttando le idee di Karl Marx!
In pratica ognuno di noi da “importanza” ad una pagina “linkandola” dal proprio sito. L'algoritmo di Google prende in considerazione tutti i link che conducono a quella pagina per assegnargli un valore che poi verrà usato per ordinare i risultati di una ricerca*.
Il valore (o “rank”) di una pagina è quindi una misura della sua popolarità, della sua pertinenza ed infine dell'autorevolezza della stessa. Tutto il web è indicizzato ed ordinato in maniera gerarchica, ma la gerarchia la decidiamo noi con le nostre preferenze. Il web è così diventato uno strumento di democratizzazione, la struttura portante di una società potenzialmente (teniamo in ogni caso sottolineato il potenzialmente...) rivoluzionaria, in quanto le gerarchie sono decise dal basso e non imposte dall'alto o tramandate lungo linee genetiche.
Il rank dei siti (o pagine) che ci interessano può essere visualizzato con un semplice strumento, la Toolbar di Google, scaricabile qui: installatela scegliendo l'opzione con funzionalità avanzate**. Il rank ha un valore da 1 a 10, ed è dato da numeri interi (in realtà nel rank ufficiale vi sono dei valori dopo la virgola, ma l'azienda non rende pubblici questi decimali). Avere un rank superiore allo 0 è già una grossa conquista, specialmente per un blog (Il Consiglio è orgoglioso del suo rank di 1!) e per ottenerlo in genere ci vuole un discreto periodo di rodaggio.
L'evoluzione degli strumenti disponibili per chi pubblica in rete si è accelerata in maniera esponenziale in brevissimo tempo, e se fino a pochi anni or sono internet era un mezzo per esprimere le proprie idee, ora è anche un mezzo per diffonderle. E questa diffusione può essere valutata.
Il moderno sicilianismo è strettamente connesso con tutto questo. La maggior parte delle nuove leve è entrata in contatto con questo mondo tramite la rete. Non avendo spazio sugli altri media, completamente controllati dal regime, i partiti sicilianisti (ed i sicilianisti in genere) hanno cominciato a sperimentare precocemente con questo mezzo. Ed hanno imparato a destreggiarsi al suo interno.
Dall'altro lato però le “nuove leve” stanno contribuendo a modernizzare ed a coagulare l'universo sicilianista (ne è un esempio un post pubblicato recentemente su L'ora del Vespro e relativi commenti) portandolo verso tematiche più moderne ed anche incominciando a fornirgli quella “base”*** che forse è mancata negli ultimi decenni. Lo strumento che più di ogni altro potrebbe dare un accelerata alla formazione di questa base (ed al successivo diffondersi delle idee in questione) è il blog, ed il protagonista di questa azione è il blogger.
Lungi dal voler fornire una qualche aura di santità al blogger, queste parole vogliono invece servire a responsabilizzarlo, di modo che ogni singolo componente del movimento che si sta aggregando intorno a questo “media” si renda conto delle potenzialità dei mezzi di cui si serve.
La rete sta quindi diventando un mezzo di aggregazione, di sviluppo e di diffusione delle idee sicilianiste, una specie di vivaio della rinascita del Popolo Siciliano. E l'obbiettivo di chi opera su questo mezzo deve essere sia quello del confronto con le altre componenti (politiche, istituzionali, culturali) presenti, sia quello della diffusione delle proprie idee (o meglio, delle idee del Popolo Siciliano).
Anzi, passando ad un ambito decisamente “cospirativo”, l'obiettivo primario diventa quello del reclutamento alle idee sicilianiste. Per fare ciò la prima fase dovrebbe essere una fase di espansione e di creazione di una rete di siti (blogs, giornali online, video, podcast) che acquistino visibilità sul web tramite l'inserimento nella pagina principale di una lista di collegamenti. I siti presenti da più tempo ed aventi un rank più alto aiuteranno così quelli più nuovi ad emergere. Non solo: i rischi di “infiltrazioni” diventano ridotti al minimo poiché sarà la collettività stessa a decidere se cancellare un link o no, tramite decisioni individuali e personali che poi sommate tra loro decreteranno la scomparsa dell'intruso.
Proprio per questo motivo è anche importante che ogni sito ed ogni blog mantengano la propria individualità, la propria indipendenza e la propria differenza di vedute sulle problematiche discusse, di modo che il risultato finale sia veramente la somma di tante decisioni individuali.
In pratica l'azione dovrà svolgersi su due livelli: uno specificatamente tecnico, tenendosi aggiornati sulle novità che circolano (nuovi software, nuovi strumenti, nuove tecniche per migliorare la visibilità) condividendo le proprie scoperte con gli altri utenti, ed uno propagandistico, partecipando non solo alle discussioni che si svolgono sugli altri siti del “movimento”, ma anche su tutti gli altri siti dove si pensa che le nostre idee possano avere una buona visibilità. Ed il campo sul quale agire è vastissimo: dai blog dei politici (ad esempio il nuovo sito del Presidente dell'ARS Miccichè) sino a network importanti come YouTube (ogni video offre la possibilità di lasciare dei commenti)****.
Ma come entrare a far parte del “movimento”? Per come esso si sta sviluppando, non vi sono regole (e probabilmente mai ve ne saranno) o singoli individui che possano accettare o rifiutare una adesione. Si fa parte di esso solo perchè singolarmente si è deciso di farne parte. Il movimento ha bisogno di tutti e di tutte le capacità di cui ognuno di noi dispone. Sono così tante le cose che si possono fare, gli argomenti da trattare, gli eventi da coprire che non ci sono limiti a ciò che potrebbe essere utile alla causa: da blog monotematici, a traduzioni di articoli e post altrui in lingue diverse, dalla creazione di materiale video su YouTube o siti similari, alla pubblicazione di podcast o di notiziari riguardanti una comunità di Siciliani in un qualche paesino della Germania o dell'Australia. Gli spazi sono immensi e tutti possono portare il loro piccolo contributo alla futura storia della Sicilia.
Da oggi dobbiamo anche avere una visione, tutti i Siciliani devono una volta per tutte puntare in alto. Credere che sia possibile raggiungere una massa critica di modo che questa piccola base, diventata a poco a poco un'onda, possa tracimare fuori dal web, sulle strade e sulle piazze della Sicilia per quella che sarà la prima rivoluzione della storia iniziata sul web letteralmente senza muoversi dalla propria camera.
Da ultimo c'è da considerare il lato politico dell'azione dei blogger: i partiti che possono raccogliere e far fruttare tutto ciò ci sono, e chi ha la stoffa del leader non tarderà a venir fuori. Non si può pensare al blogger come ad un qualcosa di avulso dal contesto di riferimento reale, come una personalità esclusivamente virtuale. Il blogger fuori dalla rete sarà possibilmente impegnato in politica, senza che questo debba necessariamente influenzare la sua attività di propaganda sicilianista online: è naturale che le organizzazioni politiche di riferimento, che tanto hanno investito sulla rete, possano poi trovare nella rete stessa quel materiale umano di cui la politica Siciliana ha bisogno per assicurare un futuro ai nostri figli.
Al lavoro dunque, la Sicilia ci chiama.
* Quello descritto non è in verità l'unico parametro usato dal motore di ricerca. Ve ne sono altri, non tutti resi pubblici dall'azienda. Una trattazione più completa esula dallo scopo del post. Per chi volesse saperne di più, il sito html.it offre parecchie risorse alla voce ...
**Scegliendo questa opzione, google sarà in grado di monitorare i siti che visitate, anche se in forma anonima. Per questo motivo uso due browser: quello in cui ho installato la toolbar lo consulto solo per monitorare i rank.
***Il termine è stato usato in questo contesto per la prima volta proprio dal blogger de L'Ora del Vespro (L'ingegnere Volante) nei commenti allo stesso post citato.
****Per chi vuole mantenere l'anonimato, vi ricordo che in molti di questi siti lasciare commenti anonimi è praticamente impossibile, in quanto i webmaster controllano e registrano l'indirizzo IP di coloro che postano un commento.
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